mercoledì 19 marzo 2014

Terza di Quaresima..La Croce silloge dai Padri Santi

 

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Terza di Quaresima..La Croce silloge dai Padri Santi

 

San Girolamo  commentando il passo evangelico di
Matteo, affermò: “Signum hic aut crucis intelligamus, … aut vexillum
victoriae triumphantis”


San Giovanni Crisostomo  , inoltre, dice che Gesù portò la sua

croce in cielo, ma che la riporterà in trionfo nella sua seconda venuta, nel
giorno del Giudizio 

 

Giustino  afferma: “Proprio in questo vedono la nostra
follia, dicendo che assegniamo il secondo posto, dopo Dio Padre
dell’universo, che è immutabile ed eterno, a un uomo crocifisso

.......Giustino potrà affermare: “Niente nel mondo può esistere, né
formare un tutto senza questo segno.....


sant’Ignazio d’Antiochia  : “Il mio spirito è l’umile vittima della croce, di
quella croce che è scandalo per gli increduli, ma per noi salute e vita
eterna , ed ancora: “Do gloria a Gesù Cristo Dio che tanto vi rese
sapienti; giacchè vi conobbi perfetti nella fede, immobili come inchiodati
alla croce del Signore Gesù Cristo

 

http://www.calabriaortodossa.it/joomla/images/resurr.jpg

ed ancora

Figlio di Dio, nato veramente da una vergine, battezzato da
Giovanni affinché fosse da lui adempiuta ogni giustizia; che veramente
sotto Ponzio Pilato ed Erode tetrarca fu crocifisso per noi nella carne,
per innalzare il segno nei secoli … E veramente patì, come anche
veramente risuscitò se stesso

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/a2/Christ_Pantocrator_Deesis_mosaic_Hagia_Sophia.jpg


un passo degli Atti di Andrea, opera scritta nel II secolo, da cui si evince ulteriormente quale fosse la concezione teologica della croce nella chiesa antica e sub-apostolica:
“Una parte di te si eleva nei cieli, per disegnare il Verbo che è in alto;
un’altra parte si spiega a destra e a sinistra, per mettere in rotta la
potenza temibile dell’Avversario, e per riunire il mondo dell’unità; e una
parte è piantata nella terra, per riunire le cose che sono sulla terra e
quelle che sono negli inferi assieme a quelle che sono nei cieli … O
croce, trofeo della vittoria di Cristo sui suoi nemici. O croce piantata
sulla terra, ma che porti il tuo frutto nei cieli; salute a te, che sei stata
vestimento del Signore


Ireneo a proposito della Creazione: “È per opera del Verbo di Dio che tutte le
cose quaggiù sono state disposte e strutturate. Per questo la crocifissione
del Figlio di Dio si è compiuta anche lungo tutt’e quattro queste
dimensioni, quando egli ha tracciato sull’universo il segno della sua
croce”


ed ancora

È venuto sotto forma visibile verso ciò che gli appartiene ed è
divenuto carne ed è stato appeso alla croce in modo da riassumervi in sé
l’universo”

http://www.orientecristiano.it/images/spiritualita/albero-della-croce-da-cui-spunta-la-vita.jpg

e poi

La scala, immagine della Croce, è il “mezzo” per salire dalla terra al cielo. Anche Giacobbe
andando in Mesopotamia lo vide [il Verbo] in sogno salire e discendere
per una scala che toccava la terra e il cielo. È per mezzo della croce che
i credenti in Lui salgono nel cielo. Perché la passione di nostro Signore è
la nostra ascensione in alto”

 

http://www.laboratoriosanmichele.it/img/icone/via_crucis7.jpg


Cirillo di Gerusalemme affermerà: “Dio ha aperto le sue mani sulla croce per abbracciare i limiti dell’ecumene e per questo il
monte Golgota è il polo del mondo”

 

“Il giorno della santa Pentecoste,alle none di maggio, verso le ore tre, una croce immensa, fatta di luce,apparve spiegarsi nel cielo, sopra il santo Golgota, che si estendeva fino
al santo monte degli Olivi. E ciò non a due o a tre persone, ma a tutta la
città. Né si trattò di una immagine che subito scomparve, ma per
parecchie ore si poté contemplarla visibilmente sopra la terra, mentre
con la sua sfolgorante luce eclissava i raggi solari

 

 


Lattanzio dirà che “Dio, nella sua sofferenza, aprì le braccia e abbracciò il cerchio della terra

 

Epistola di Barnaba

“Anche Mosè ebbe la rivelazione della
crocifissione quando il popolo di Israele, attaccato dai nemici, stava per
subire una sconfitta, promessa da Dio perché imparasse che i suoi
peccati lo travolgevano nella rovina. Lo Spirito allora ispirò il cuore di
Mosè di rappresentare una figura della croce e di colui che vi avrebbe
sofferto sopra. Mosè dunque ammucchiò armi su armi in mezzo alla
battaglia: si pose così al di sopra di tutti, e stese le braccia. Subito
Israele cominciò a vincere. Ma ogni volta che le abbassava, subito
venivano sopraffatti. Perché tutto questo? 

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Perché comprendessero che
non avrebbero potuto salvarsi senza confidare nel crocifisso (Es 17, 8-16)

 http://i.ebayimg.com/t/Etiopia-Pittura-sacra-su-pelle-di-capra-icona-copta-Crocifissione-Ethiopie-/00/s/MTEzMVg4MDA=/$T2eC16NHJF0E9nmFQi05BQyZrIZ!kQ~~60_35.JPG

san Paola e di sua figlia Eustochio, che scrivono una
lettera alla matrona Marcella, : “In questa
città, a Gerusalemme, si crede avesse abitato e fosse morto Adamo. Onde
il luogo nel quale fu crocifisso nostro Signore è detto Calvario: ciò per
essere quivi seppellita la calvaria dell’antico uomo, acciocché il secondo
Adamo e il sangue di Cristo che gocciolava dalla Croce, cancellasse i
peccati del primo Adamo … e così si adempisse quel detto dell’Apostolo:
“Svegliati tu, che dormi, e levati dai morti e t’illuminerà Cristo

 

Tertulliano

“Nel principio e nel
progresso di ogni azione, nell’entrare e nell’uscire, nel vestirci o
calzarci, al lavacro, alla mensa, all’accendere dei lumi, nel coricarci e in qualsivoglia occupazione, noi cristiani segnamo la fronte col segno di
croce”

 

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Canone di Ippolito: “Segna la tua fronte
col segno della croce per vincere Satana e gloriarti della tua fede. Ciò
fece Mosé col sangue dell’agnello che stese sulle soglie e sugli stipiti
delle porte, per cui furono salvi gli abitanti della casa. Quanto più il
sangue di Cristo purificherà e custodirà coloro che credono in lui e
tracciano il segno della redenzione del mondo. Il quale segno racchiude
nel sangue del perfetto Agnello, il Cristo, tutti i misteri, riferendosi alla
sua vita, alla risurrezione, al suo sacrificio. Ma solo ai cristiani è dato di
comprendere tutto questo; ad essi che ricevettero il contrassegno del
battesimo e che perciò fanno parte della chiesa di Cristo

 

Paolino da Nola

« Hic pietas, hic alma fides, hic gloria Christi,
Hic est martyribus crux sociata suis
Nam crucis e ligno magnum brevis hastula pignus
Totaque in exiguo segmine vis crucis est.
Hoc Melani sanctae delatum numere Nolam,
Summum Hierosolymae venit ab urbe bonum.
Sancta Deo geminum velant altaria honorem,

Cum cruce apostolicos quae sociant cineres.
Quam bene junguntur ligno crucis ossa piorum,
Pro cruce ut occisis in cruce sit requies”


http://www.comune.firmo.cs.it/new/img/storia/16.jpg

san Cesario di Arles, vissuto nel V secolo, fa a questa pagina evangelica nel suo discorso 159: “Sembra difficile, se non impossibile, ciò che il Signore comandò di fare nel Vangelo, ma non è difficile compiere ciò che impone, considerando che egli stesso aiuta a compiere ciò che ordina… infatti come l’uomo muore amando se stesso, così si ritrova negando se stesso. La prima perdizione dell’uomo fu l’amore per se stesso: se non avesse amato se stesso con un ordine perverso, avrebbe anteposto Dio a se stesso, e avrebbe voluto essere suddito di Dio…. Cosa vuole significare l’espressione “prenda la sua croce”?... Quando comincerà a seguirmi secondo i miei mandati e i miei insegnamenti avrà molti avversari, molti che lo ostacoleranno, non avrà solo schernitori, ma anche persecutori… tu dunque, se desideri seguire Cristo, non rifiutarti di portare la sua croce: tollera i malvagi, non soccombere ad essi. E da dove bisogna iniziare a seguire Cristo se non da dove è partito? Infatti noi sappiamo che risorse e risalì al cielo: dobbiamo seguirlo! E non dobbiamo perdere la speranza, perché egli stesso lo promise, e non perché l’uomo di per sé può fare qualcosa. Vuoi seguire Cristo? Devi essere umile, proprio come lui lo fu: non disprezzare la sua umiltà se vuoi arrivare alla sua eccellenza. Certamente la via divenne ardua quando l’uomo peccò, ma ridivenne piana quando Cristo la calcò nella sua risurrezione, e da una strettissima via la trasformò in un cammino regale. Questa via deve essere attraversata con entrambi i piedi, ovvero con umiltà e carità… inizia dal primo gradino, l’umiltà, così potrai salire… devi amare il mondo, ma devi anteporre al mondo il suo Creatore…. Impegniamoci quanto più possibile perché non ci opprima questo amore per il mondo, perché non amiamo la creatura più del Creatore


San Leone Magno, nel suo Sermone 74, dice che “abbracciare la croce è uccidere le cupidigie, annientare i vizi; allontanarsi dalla vanità è rinunciare ad ogni errore: nessun impudico, nessun lussurioso, nessun superbo né avaro celebra la Pasqua del Signore”.


http://www.alfredotradigo.it/images/articoli/credere13.jpg

San Gregorio Magno ci ricorda che “in due modi portiamo la croce del Signore: quando con la rinuncia domiamo la carne e quando, per vera compassione del prossimo, sentiamo i suoi bisogni come fossero nostri. Chi soffre personalmente quando il prossimo è ammalato porta la croce del Signore… portare la croce e seguire il Signore significare rinunciare a l primato del mondo ,aver compassione del prossimo per zelo della beatitudine: chi fa ciò solo con fine umano, porta la croce ma non segue il Signore!”.



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