25 Marzo L'Annunciazione Omelia di Sant'Ambrogio
Dal
vangelo secondo Luca.
1,26-38
L'angelo
Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret,
a una vergine promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato
Giuseppe.
Dalle
Omelie di sant'Ambrogio su questo vangelo.
Expositio
Evangelii sec.Luc.,lib.II,10-11.13-16. PL 15,1556.1557 1559.
Non temere, Maria, perché hai
trovato grazia presso Dio. Ecco. concepirai un figlio, lo darai alla luce
e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo. (Lc
1,15) ‑Anche di
Giovanni l'angelo aveva detto: Sarà grande davanti al Signore! Ma il Battista sarebbe stato grande
come uomo, mentre il Figlio di Maria lo sarà al modo di Dio, secondo quel
che dice il salmo: Grande è il
Signore e degno di ogni lode, la sua grandezza non si può misurare. (Sal
144,3)
Il
Signore stesso dette testimonianza della grandezza di Giovanni, dicendo di
lui: Tra i nati di donna non c'è
nessuno più grande di Giovanni. Tuttavia,
Gesù aggiunge: Il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. (Lc 7,28)
Giovanni
è grande, ma alla presenza del Signore. Poiché non bevve né vino né
bevanda inebriante, può ben raccogliere il merito dall'astinenza, non
avendo nessun potere per natura.
Cristo, al contrario, mangiò e bevve con i pubblicani e i peccatori,
giacché per natura aveva il potere di rimettere i peccati. Perché dunque
egli avrebbe evitato di frequentare coloro che poteva rendere migliori
degli asceti?
Giovanni
è grande, ma la sua grandezza ha un principio e una fine; invece il
Signore Gesù è insieme principio e fine, primo e ultimo. Non esiste
nulla prima di questo primo, nulla oltre quest'ultimo.
10
Il
Signore Gesù è davvero grande, come l'angelo annunziò a Maria. La
potenza di Dio, infatti, si estende all'infinito, la grandezza della sua
natura non ha confini. La Trinità non ha limiti né frontiere, non
conosce misure o dimensioni di sorta. Non la racchiude nessuno spazio,
nessun pensiero la circoscrive, non c'è calcolo che possa valutarla o
un'epoca che possa mutarla.
Il
Signore Gesù dette sì, una certa grandezza a qualche uomo il cui
messaggio apparve su tutta la terra e la cui parola giunse ai confini del
mondo. Ma la loro voce non è arrivata ai confini dell'universo né al di
là dei cieli; invece del Figlio di Dio sta scritto: Per
mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle
sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili. Egli è prima
di tutte le cose e tutte sussistono in lui. (Col
1,16.17)
Contempla
il cielo e vi troverai Gesù; guarda la terra, Gesù vi è presente. Se
sali in cielo o scendi negli inferi grazie alla parola, vi troverai Gesù.
Infatti Gesù è presente sia in cielo che sotto terra. Adesso, in questo
stesso istante in cui sto parlando, Gesù è qui con me.
11
Non
era facile conoscere il mistero nascosto da secoli in Dio, mistero che
nemmeno le potenze celesti riuscirono a sapere. E tuttavia Maria non negò
la sua fede, non si sottrasse al compito, ma dette l'assenso della sua
volontà e promise i suoi servigi. Difatti quando domanda come ciò potrà
avvenire, non mette in dubbio la parola dell'angelo, ma si informa in
quale maniera essa si realizzerà.
Quant'è
più misurata questa risposta che non le parole di Zaccaria! Mentre Maria
domanda in che modo sarà possibile l'annunzio ricevuto, Zaccaria
risponde: Come posso conoscere questo? Maria tratta già dell'affare,
Zaccaria dubita ancora dell'annunzio. Dichiarando di non sapere,
egli dimostra di non credere e sembra volere ancora un altro garante per
la sua fede. Maria, al contrario, si dichiara pronta e non dubita che
debba avverarsi ciò che pur domanda in che modo si compirà. Leggiamo
infatti: Come è possibile? Non
conosco uomo.
12
Per
credere a un parto così incredibile e inaudito occorreva che Maria lo
udisse chiaramente proclamare. Una vergine che dà alla luce un figlio è
il suggello di un mistero divino, non umano. Maria aveva letto nel profeta
Isaia: Il Signore stesso vi darà un
segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio. (Is 7,14) Maria
credeva gia al compimento della profezia, ma non conosceva in che modo si
sarebbe avverata, perché ciò non era stato rivelato nemmeno a un profeta
importante come Isaia. Infatti l'annuncio di un tale mistero poteva
proferirlo soltanto la bocca di un angelo.
Oggi
si ascoltano per la prima volta le parole: Lo
Spirito Santo scenderà su di te. Appena Maria ascolta questa parola
così nuova, vi crede. Perciò risponde: Eccomi,
sono la serva del Signore. Avvenga di me quello che hai detto. Notate
l’umiltà e la dedizione di Maria: mentre viene scelta per madre, si
dichiara serva del Signore e non si lascia esaltare dall'improvvisa
promessa. Non rivendica nessun privilegio, che pur le viene da un dono così
grande, ma semplicemente dice che compirà quanto le viene comandato.
Era
necessario che Maria desse prova di umiltà, poiché doveva mettere al
mondo colui che è mite e umile per eccellenza. Notiamo ancora la sua
obbedienza e il suo desiderio. Dicendo: Eccomi, sono la serva del Signore, ella si mostra pronta a servire;
e dicendo: Avvenga di me quello che
hai detto, esprime a che cosa ella anela.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.