sabato 25 aprile 2020

In die Paschae. Un inno di Sant'Ambrogio per il tempo pasquale







Hic est dies verus Dei,
sancto serenus lumine,
quo diluit sanguis sacer
probrosa mundi crimina.

Fidem refundens perditis
caecosque visu illuminans.
quem non gravi solvit metu
latronis absolutio?

Qui praemium mutans cruce
Iesum brevi quaesit fide,
iustusque praevio gradu
pervénit in regnum Dei.

Opus stupent et angeli,
poenam videntes corporis
Christoque adhaerentem reum
vitam beatam carpere.

Mysterium mirabile!
ut abluat mundi luem,
peccáta tollat omnium
carnis vitia mundans caro!

Quid hoc potest sublimius,
ut culpa quaerat gratiam?
Metumque solvat caritas,
reddatque mors vitam nova?

Hamum sibi mors devote,
suisque se nodis licet:
moriatur vita omnium,
resurgat vita omnium.

Cum mors per omnes transeat,
omnes resurgant mortui:
consumpta mors ictu suo
perísse se solam gemat.

E nella versione italiana:

È questo il vero giorno di Dio,
radioso di santa luce,
che vede un sangue sacro detergere
i vergognosi delitti del mondo

Agli smarriti ridonò la fede;
ridiede luce, con la vista ai ciechi.
Chi sarà ancora oppresso da timore
dopo il perdono del ladro?

Questi mutò la sua croce in un premio,
Gesù acquistando con rapida fede;
così, giustificato,
arrivò primo nel regno dei cieli.

Persino gli angeli ne stupiscono
contemplando lo strazio delle membra
e, tutto stringendosi a Cristo, il reo carpire la vita beata,

O mistero mirabile! Una carne
purifica i vizi della carne.
deterge il contatto del mondo
e toglie i peccati di tutti!

Che c'è di più sublime?
Cerca la grazia la colpa,
è dall'amore vinta la paura
la morte ci ridona a vita nuova.

Si divori la morte il proprio amo,
nei suoi lacci si impigli:
muoia la morte di tutti,
di tutti la vita risorga.

Poi che tutti la morte avrà falciato,
tutti i morti risorgano;
e, da se stessa annientata, la morte
d'esser perita lei solo si dolga.


martedì 21 aprile 2020

SettimanaLuminosa 2020 Dalla Lettera di San Paolo Agli Efesini




EFESINI 1:16-21
Non resto mai dal render grazie per voi, facendo di voi
menzione nelle mie orazioni, affinché l’Iddio del Signor
nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito
di sapienza e di rivelazione per la piena conoscenza di lui, ed
illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate a quale
speranza Egli v’abbia chiamati, qual sia la ricchezza della
gloria della sua eredità nei santi, e qual sia verso noi che
crediamo, l’immensità della sua potenza. La qual potente
efficacia della sua forza Egli ha spiegata in Cristo, quando
lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra ne’
luoghi celesti, al di sopra di ogni principato e autorità e
potestà e signoria, e d’ogni altro nome che si nomina non
solo in questo mondo, ma anche in quello a venire.

EFESINI 3:14-21
Per questa causa, dico, io piego le ginocchia dinanzi al
Padre, dal quale ogni famiglia ne’ cieli e sulla terra prende
nome, perch’Egli vi dia, secondo le ricchezze della sua
gloria, d’esser potentemente fortificati mediante lo Spirito
suo, nell’uomo interiore, e faccia sì che Cristo abiti per
mezzo della fede nei vostri cuori, affinché, essendo radicati
e fondati nell’amore, siate resi capaci di abbracciare con
tutti i santi qual sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e
la profondità dell’amore di Cristo, e di conoscere questo
amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché giungiate ad
esser ripieni di tutta la pienezza di Dio. Or a Colui che
può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente
al di là di quel che domandiamo o pensiamo, a Lui
sia la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù, per tutte le età,
ne’ secoli de’ secoli. Amen.