martedì 11 febbraio 2020

Il Carmen Paschale di San Sedulius (in latino e viene indicata una introduzione in inglese)


Libro gotico, salterio della regina Mary, XIV secolo. (1)

Libro gotico, salterio della regina Mary, XIV secolo. 


Il Sinassario dei cristiani ortodossi  di lingua inglese che io consulto presenta oggi nella tradizione ortodossa celtica la memoria di 


St. Siadhal  (Sedulius, Seadhal, Siadal)-
5th century. Sedulius (known in Irish as Siadhal, pronounced Shiel), was an Irish priest known as the Christian Virgil on the strength of his epic poem in five books Carmen Paschale. He left Ireland to found a school of poetry in Athens, proving that outstanding scholarship existed on the Emerald Isle prior to Saint Patrick. While he was still in Ireland, he may have been a disciple of Saint Ailbhe 


Le scarsissime notizie della vita di Sedulius ci sono pervenute dalle seguenti fonti:

due lettere autografe, indirizzate al presbitero Macedonius;

Isidoro di Siviglia, che nel De viris illustribus gli assegnò il settimo posto;

il Decretum Gelasianum;

vi è poi una certa quantità di notizie, specie nei manoscritti più tardi, ma spesso contengono erronei riferimenti da collegare piuttosto a Sedulius Scotus
.
Sappiamo che trascorse la prima parte della sua vita in Italia, dove intraprese studia saecularia per diventare retore o avvocato, ma con scarso interesse.

Non si conosce quando fu battezzato, ma è certo che successivamente, intraprendendo un profondo cammino di fede, si convertì ad una devota vita cristiana e secondo Isidoro di Siviglia divenne antistes(vescovo)  e quindi probabilmente prima fu presbitero.

Fece sicuramente parte di una piccola fraternità mista, molto devota e fedele alle regole della chiesa; dei suoi membri lo stesso Sedulius diede un breve ed accattivante ritratto nelle proprie lettere: dai presbiteri Macedonius, capo della comunità, Ursinus e Gallicanus, alla nobile diaconessa Syncletica ed alla matrona Perpetua.

Il frutto più maturo di questa esperienza fu il Carmen paschale, con il quale Sedulius condivise con i suoi confratelli la meraviglia del Vangelo.


Ho ritrovato via internet il Carmen Paschale  

(in lingua latina)

(in lingua inglese  ma soltanto una breve introduzione )

Pubblico il praefatio   del Carmen  in lingua latina


SEDULIUS
CARMEN PASCHALE
LIBER PRIMUS
PRAEFATIO

Paschales quicumque dapes conviva requiris,
     Dignatus nostris accubitare toris,
Pone supercilium si te cognoscis amicum,
     Nec quaeras opus hic codicis artificis:
Sed modicae contentus adi sollemnia mensae               5
     Plusque libens animo quam satiare cibo.
Aut si magnarum caperis dulcedine rerum
     Divitiasque magis deliciosus amas,
Nobilium nitidis doctorum vescere cenis,
     Quorum multiplices nec numerantur opes.               10
Illic invenies quidquid mare nutrit edendum,
     Quidquid terra creat, quidquid ad astra volat.
Cerea gemmatis flavescunt mella canistris
     Conlucentque suis aurea vasa favis.
At nos exiguum de paupere carpsimus horto,               15
     Rubra quod adpositum testa ministrat, holus.

L'opera più nota di S. è il Carmen Paschale, ordinato e pubblicato da Turcio Rufo Asterio, console nel 494: è un poema in esametri, e in cinque libri celebra i fatti della vita di Gesù - che è Pascha nostrum (cfr. I Corinzî, V, 7) - e i suoi miracoli a fine di trarne insegnamenti dogmatici e morali. Il V libro è dedicato esclusivamente alla Passione, mentre il I, dopo una breve introduzione apologetica rivolta ai pagani, considera i principali miracoli dell'Antico Testamento. Le fonti, che S. segue spesso alla lettera, sono i due Vangeli di Matteo e Luca, ai quali si aggiungono nel V libro gli altri due. Il poema fu da S. volto anche in prosa (Opus Paschale); ma qui l'abbondanza delle perifrasi, la ricerca delle clausole, e infine tutti i difetti di una prosa ispirantesi al cattivo gusto dell'epoca, fanno rimpiangere gli esametri del poema costantemente modellati sull'esempio virgiliano. S. scrisse anche due inni in onore di Cristo, uno in 55 distici nei quali le prime parole di ogni esametro sono ripetute nella seconda parte del pentametro (versi ecoici o serpentini), l'altro alfabetico in dimetri giambici raggruppati in strofe di quattro versi. Da quest'ultimo derivano i due inni A solis ortus cardine e Hostis Herodes impie (questo trasformato in Crudelis Herodes Deum), inseriti nella liturgia rispettivamente del Natale e dell'Epifania e tradotti anche da Lutero (Christus wir sollen loben schon e Was fürcht'st du, Feind Herodes, sehr). Le opere di S. sono edite nel Corpus Scriptorum Ecclesiasticorum Latinorum, X, a cura di I. Huemer (Vienna 1885).



lunedì 10 febbraio 2020

Sciuscià, arlecchino e chef (la Vita di san Benedetto di Aniane,





Oltre che di informazioni storiche, la Vita di san Benedetto di Aniane di Ardone Smaragdo è ricca di quelle che si possono definire «fotografie» di vita quotidiana, o comunque di episodi che spiccano o si discostano per qualche particolare dalla normalità del canone agiografico.
Osserviamo ad esempio Benedetto che, agli inizi della sua vita monastica (cominciata nel 774, dopo diversi anni passati alla corte di Pipino il Breve, dove raggiunse la carica di coppiere, e poi di Carlo), si sottopone a un duro regime di penitenze e umiliazioni, e «si accaniva contro la sua carne come una bestia feroce». Nel monastero (di Saint-Seine, vicino a Digione) si mette al servizio di tutti, e di notte, mentre gli altri dormono, «egli puliva detergendoli con l’acqua i calzari e li restituiva puliti al posto giusto», come il servizio negli alberghi. Alcuni confratelli lo irridono per questo, e di giorno, «quasi prendendosi gioco di uno completamente pazzo, lanciavano le scarpe contro di lui che era posto un po’ in disparte»: Toh, capo, pulisci anche queste! Ah ah ah! E Benedetto? «Sopportava tranquillo».
Non presta neanche molta attenzione alla veste monacale: quando il tessuto si lacera perché troppo vecchio, «con un panno occasionale di un colore molto diverso rappezzava il buco che si era venuto a creare, cosa che lo rendeva abbastanza goffo [deformem]». Un arlecchino, anche in questo caso sbeffeggiato (e sputato) da molti .
Guardiamolo adesso mentre si trova ad Aniane, alla guida della sua piccola, nuova comunità, povera di tutto, tranne che di fede e di amore fraterno. Benedetto si prodiga in ogni attività, aiuta tutti e non disdegna di preparare il cibo per i confratelli; già che c’è, «contemporaneamente trovava il tempo di scrivere un libro di cucina [librum etiam pariter circa coquinam occupatus scribere satagebat]». Peccato che il ricettario di chef D’Aniane non si sia conservato…
Benedetto non si sottrae a nulla, «arava con coloro che aravano, zappava con coloro che zappavano, mieteva con i mietitori»; non si lascia mai andare a bere un goccio di più e «più volte l’abbiamo visto misurare ciò che gli era posto davanti nella ciotola»; si raccomanda sempre di non aggiungere formaggio grattugiato (ne exigua particola casei triti) alle sue vivande e non ammette che si sprechi un solo legume («subito avrebbe pronunciato una sentenza degna di una scomunica, come si fosse trattato di un delitto»). Più di ogni altra cosa, Benedetto è singolarmente capace di operare il bene, in ogni forma, tanto che «chi era angustiato dalla malattia della tristezza, avvicinandosi a lui, immediatamente se ne andava contento». Un diffusore di serenità.
La scena che ho trovato più divertente riguarda un’improvvisa invasione di cavallette (locustarum), «così numerose da nascondere i raggi del sole». I monaci sono preoccupatissimi per la vigna, e Benedetto fa la cosa più semplice: va in chiesa a invocare l’aiuto di Dio. E cosa accade? «Dopo poco le cavallette, trovandosi male, se ne andarono»: Ehi, non trovate anche voi che qui non si stia affatto bene? Sì, vero, stavo per dirlo anch’io. Sì, dai, andiamo via. Giusto, andiamocene…
Così, tra l’altro, nessun animale è stato maltrattato per la realizzazione di questa scena.



Aniane


Benedetto di Aniane. Vita e riforma monastica, a cura di G. Andenna e C. Bonetti, Edizioni Paoline 1993. (Assai utile per approfondire il saggio di Fabio Cusimano, La biografia di Benedetto di Aniane tra storia e topoi agiografici, pubblicato nel 2012 in una raccolta di studi per Réginald Grégoire 


St. Benedict of Aniane, Ab, 821


Il «primo grande padre del monachesimo di stripe germanica», antesignano della riforma cluniacense, era nato come Witiza (Vitizia) nel 750 in una nobile famiglia visigota del Sud francese. Venne mandato a studiare alla corte di Pipino il Breve. Entrò poi nell'esercito di Carlo Magno, combattendo in Italia contro i Longobardi. Qui salvò, a rischio della sua vita, un fratello caduto nel Ticino. Questo fatto lo segnò. Tornò in Francia ed entrò nel monastero di San Sequano, vicino Digione. Ne fu abate, ma i confratelli non sopportavano la sua austerità. Allora lui se ne andò e fondò un suo monastero ad Aniane, presso Montpellier. La comunità fiorì. Morto Carlo Magno, divenne consigliere di Ludovico il Pio. Trascorse gli ultimi anni nell'abbazia di Inden, oggi Cornelimüster, vicino alla residenza imperiale di Aquisgrana, dove morì nell'821. Di lì, nell'817, dettò un esempio di quelle che oggi si chiamano Costituzioni.

Martirologio Romano: A Kornelimünster in Germania, transito di san Benedetto, abate di Aniane, che propagò la regola di san Benedetto, affidò ai monaci le consuetudini da osservare e si adoperò molto per il rinnovamento della liturgia romana.


11Febbraio santorale ed ufficio delle letture dei cristiani ortodossi del western rite /cristiani ortodossi di tradizione occidentale e di chiese cristiane di tradizione celtica

s.-benedetto-di-aniane


St. Benedict of Aniane, Ab, 821



st-colman-prayer-book


St. Gregory the Great Orthodox Church
A Western Rite Congregation of the Antiochian Archdiocese near Washington, DC
13407 Roxbury Rd · Silver Spring, MD · 301-288-




St. Gregory II, PC, 731; 


St. Benedict of Aniane, Ab, 821


Il «primo grande padre del monachesimo di stripe germanica», antesignano della riforma cluniacense, era nato come Witiza (Vitizia) nel 750 in una nobile famiglia visigota del Sud francese. Venne mandato a studiare alla corte di Pipino il Breve. Entrò poi nell'esercito di Carlo Magno, combattendo in Italia contro i Longobardi. Qui salvò, a rischio della sua vita, un fratello caduto nel Ticino. Questo fatto lo segnò. Tornò in Francia ed entrò nel monastero di San Sequano, vicino Digione. Ne fu abate, ma i confratelli non sopportavano la sua austerità. Allora lui se ne andò e fondò un suo monastero ad Aniane, presso Montpellier. La comunità fiorì. Morto Carlo Magno, divenne consigliere di Ludovico il Pio. Trascorse gli ultimi anni nell'abbazia di Inden, oggi Cornelimüster, vicino alla residenza imperiale di Aquisgrana, dove morì nell'821. Di lì, nell'817, dettò un esempio di quelle che oggi si chiamano Costituzioni.

Martirologio Romano: A Kornelimünster in Germania, transito di san Benedetto, abate di Aniane, che propagò la regola di san Benedetto, affidò ai monaci le consuetudini da osservare e si adoperò molto per il rinnovamento della liturgia romana.



The Western Rite Communion  of 

The Russian Orthodox Church Outside Russia

R.O.C.O.R. Western Rite Ordo Kalendar ✠ 2020  

segue  il santorale  occidentale  nell'uso ortodosso (ed ovviamente il santorale tipico degli ortodossi )      ma nella cronologia del  venerabile ed antico calendario giuliano costantiniano 















CELTIC ORTHODOX MISSION - SOUTH AUSTRALIA



Tuesday 11 February 2020

Gobnait, abbess of Ballyvourney (6th c.)
Jarlath, Bishop of Armagh (480)
Benedict, abbot of Aniane (821)
Caedmon of Whitby, monk and hymnographer (680)
Ecian, Bishop in Ireland (unknown)

♦ Liturgy:
Wis 16:15-20
Eph 5:1-8a
Lk 13:10-17


EGLISE ORTHODOXE FRANÇAISE

accueil


Mardi 11 Février 2020
Temporal : Gn 5 (en entier) Mt 11, 16 à 19
Saint Volusien, évêque de Tours, martyr (498)
Benoît, ab. d’Aniane (821) - Saturnin, Datif et leurs comp. martyrs en Numidie (304) - Désiré,
év. de Vienne (608) - Odon, év. de Beauvais (880) - Séverin, ab. d’Agaune (507)

Nessuna descrizione della foto disponibile.



Chiesa autonoma ed indipendente di  tradizione celtica  




L'immagine può contenere: una o più persone


Personal Ordinariate of Our Lady of Walsingham 

Troparion of Our Lady of Walsingham

Hail, O Virgin Theotokos! As thou didst receive the Good News of salvation at Gabriel  appearing and didst by thine own appearing at Walsingham cause the Holy House to be raised up as an everlasting remembrance of that same mystery of salvation, pray that we may ever bear in our souls Jesus whom thou didst bring forth, the Savior of mankind.

TROPARIO : Giosci  , o Vergine Theotokos!

Come hai ricevuto l'annuncio della salvezza da Gabriele nella Santa
Casa fa che Walsingham sia
un ricordo perenne di questo Mistero di salvezza, che tu hai portato
in grembo, Gesù Salvatore del mondo..

Tuesday after Septuagesima – Week 5 per annum
Our Lady of Lourdes, optional memorial 
MP Pss 56, 57 (58)
Gen 41:56–42:26 1 Cor 2:1-16 Mk 7:1-13

EP Pss 59, 60, 61
Is 59:1-15a Heb 13:17-25


Dai testi liturgici del VICARIATO D’ITALIA DELLA SANTA CHIESA CELTICA

Our Lady of Lourdes,
Lettura dal libro dell’Apocalisse
(Sir 24, 9-18)

Lettura dal Santo Vangelo secondo San Luca
(Lc 11, 27-28)

11Febbraio Santorale della Chiesa Copta

Image: The Four Living Creatures, Metropolitan Museum<br>الكائنات الأربعة غير المتجسدة، متحف المتروبوليتان


Image: The Four Living Creatures, Metropolitan Museum
الكائنات الأربعة غير المتجسدة، متحف المتروبوليتان


The painting of the Metropolitan museum: an ivory cross with the four creatures resembling a lamb, a lion, a human, and an eagle at its four ends.


لوحة متحف المتروبوليتان: صليب من العاج وفى أركانه الأربعة الكائنات الأربعة بالوجوه الأربعة بشبه الكبش والأسد والإنسان والنسر.


nel calendario copto- ritengo per come lo capisco io - dal sito    

The Third Day of the Blessed Month of Babah

1. The Departure of St. Simon II, 51st Pope of the See of St. Mark.

2. The Martyrdom of St. John the Soldier.


Prayer to the holy martyr John the soldier
O mighty intercessor and saint of Christ, John the warrior! Have mercy upon thy servant who suffers misfortunes, affliction, and all manner of adversity. Save him from all evil and protect him from offenders, for thou hast been granted such grace from God. Amen.

file:///Users/A2-14/Desktop/Synaxarium.htm


https://st-takla.org/

interessante e significativo  che  i cristiani ortodossi copti di Francia  (The French Coptic Orthodox Eparchy, one of the dioceses of the Coptic Orthodox Church of Alexandria, was canonically instituted by His Holiness Abba SHENUDA III, Pope of Alexandria and Patriarch of Saint Mark's Predication, on June 2, 1974 - Whitsunday.)  inseriscano anche come  11  Febbraio





 FEVRIER

http://eocf.free.fr/sanctoral_eocf.htm

Saint Volusien, évêque de Tours, martyr (498)

11Febbraio Santi di Scozia Irlanda Galles ed Inghilterra



Sainte GOBNET (GOBNATA), abbesse à Ballyvourney en Irlande (VIème siècle?).


Troparion of St Gobnet
Tone 3

As a spiritual child of the God inspired Abban
thou didst worthily guide many into monastic virtue, most holy Gobnet.
Wherefore we entreat thee to intercede for us
that we may be guided aright
and be found worthy of the great mercy of Christ our God.

Kontakion of St Gobnet
Tone 5

Praise and honour are thy due
O physician of bodies and souls,
most pious Gobnet.
As thou, being blessed with the gift of healing,
didst bring to many the wholeness and peace of Christ,
pray now for us that our tormented souls
may come to know the joy of godly healing.








Saint ECHEN, évêque de Clonfert en Irlande (557).


Saint CEDMON, moine et chantre au couvent de Whitby en Angleterre (vers 680).