sabato 31 maggio 2014

Sunday, June 1, 2014 Commemoration of the Holy Fathers of the First Ecumenical Council


Commemoration of the Holy Fathers of the First Ecumenical Council



http://oca.org/saints/lives/2014/06/01/43-commemoration-of-the-holy-fathers-of-the-first-ecumenical-counci


Troparion — Tone 8

You are most glorious, O Christ our God! / You haveestablished the Holy Fathers as lights on the earth! / Through them you have guided us to the true faith! / O greatly Compassionate One, glory to You!

Kontakion — Tone 8

The Apostles’ preaching and the Fathers’ doctrines have established one faith for the Church. / Adorned with the robe of truth, woven from heavenly theology, / It defines and glorifies the great mystery of Orthodoxy!

http://www.intratext.com/IXT/ITA0141/_INDEX.HTM
File:Boyana Angel.jpg 

Affresco medievale raffigurante san Nicola dalla Chiesa di Bojana, pressoSofia (Bulgaria). 



Professione di fede dei 318 padri
Crediamo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore di tutte le cose visibili ed invisibili.
Ed in un solo Signore, Gesù Cristo, figlio di Dio, generato, unigenito, dal Padre, cioè dalla sostanza del Padre, Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre [secondo i Greci: consustanziale], mediante il quale sono state fatte tutte le cose, sia quelle che sono in cielo, che quelle che sono sulla terra.
Per noi uomini e per la nostra salvezza egli discese dal cielo, si è incarnato, si è fatto uomo, ha sofferto e risorse il terzo giorno, salì nei cieli, verrà per giudicare i vivi e i morti.
Crediamo nello Spirito Santo.
Ma quelli che dicono:
Vi fu un tempo in cui egli non esisteva;
e: prima che nascesse non era;
e che non nacque da ciò che esisteva,
o da un’altra ipostasi o sostanza che il Padre,
o che affermano che il Figlio di Dio possa cambiare o mutare,
questi la chiesa cattolica e apostolica li condanna.





Costantino condanna al rogo i libri degli ariani: manoscritto dell'Archivio capitolare di Vercelli (IX secolo)
File:Hosius of Cordoba.jpg 



File:THE FIRST COUNCIL OF NICEA.jpg


Canone XX
Che non si debba, nei giorni di domenica e di Pentecoste, pregare in ginocchio.
Poiché vi sono alcuni che di domenica e nei giorni della Pentecoste si inginocchiano, per una completa uniformità è sembrato bene a questo santo sinodo che le preghiere a Dio si facciano in piedi.


Tu che sei nella tua Santa Resurrezione santo e glorioso o Cristo Dio nostro


hai dato al tuo popolo i padri dei santi concili che ci hanno guidato alla vera fede
e alla difesa del tuo Evangelo. Sia gloria a Te ricco in misericordia e compassione
per le anime nostre







giovedì 29 maggio 2014

confessio Trinitatis,signum fraternitatis, servitium caritatis



Angelsatmamre-trinity-rublev-1410.jpg
confessio Trinitatis





Prokimeno della festa di Pentecoste  alla Divina Liturgia  nel tono quinto

·        Per tutta la terra è uscito il loro suono-le loro parole ai confini del mondo
·        I cieli narrano la gloria di Dio
·        Per tutta la terra è uscito il loro suono-le loro parole ai confini del mondo
·        Il firmamento proclama l’opera delle sue mani
·        Per tutta la terra è uscito il loro suono
·        le loro parole ai confini del mondo









Questi è il Figlio mio prediletto: ascoltatel



signum fraternitatis




«Venite, o fedeli, con sensi elevati godiamo, nella sala alta, dell’ospitalità del Signore e della sua mensa immortale, godiamo il Logos innalzato, che esaltiamo poiché egli ce l’ha rivelato».






«Della tua mistica cena, Figlio di Dio, rendimi oggi partecipe; non svelerò il Mistero ai tuoi nemici, né ti darò un bacio come Giuda, ma come il ladrone ti confesserò: ricordati di me, Signore nel tuo Regno».






servitium caritatis










Tu infatti sei Dio grande e mirabile, che mantieni fede alla tua alleanza e usi misericordia con chi ti ama; e concedi la liberazione dai peccati per mezzo del tuo Figlio Gesù Cristo; e ci hai rigenerato dal peccato; e illumini i ciechi e rialzi i caduti; e ami i giusti e hai compassione dei peccatori; e ci hai liberati dalle tenebre e dall'ombra della morte e hai detto a quelli che erano in catene: Uscite!, e a quelli che erano nelle tenebre: Venite alla luce! 


martedì 27 maggio 2014

28 Maggio Saint GERMAIN, évêque de Paris, fondateur du monastère Saint-Vincent (aujourd'hui Saint-Germain- des-Prés), thaumaturge (576). (Office composé en français par le père Denis Guillaume et publié au tome XIV du Supplément aux Ménées.)

Saint GERMAIN, évêque de Paris, fondateur du monastère Saint-Vincent (aujourd'hui Saint-Germain- des-Prés), thaumaturge (576). (Office composé en français par le père Denis Guillaume et publié au tome XIV du Supplément aux Ménées.) 

Dalla Liturgia Gallicana  in traduzione  interna

BENEDICITE- dopo la Lettura della Lettera Apostolica 
(Cantico dei tre fanciulli)


Ch. Tu sei benedetto, Dio dei nostri padri, degno di essere lodato, glorificato ed

esaltato per sempre. Benedetto è il tuo Nome, santo e glorioso, e degno di essere 
lodato ed esaltato per sempre. Tu sei benedetto nel tuo tempio santo, degno di lodi 

supreme e di gloria eterna. Tu sei benedetto sul trono del tuo Regno, degno di lodi 
supreme e di esaltazioni eterne.

Tutti. Tu sei benedetto, Tu il cui sguardo penetra gli abissi e che sei seduto tra i 
cherubini, degno di lodi e di gloria in eterno.

Durante questo canto, il celebrante recita a bassa voce:


Cel. Padre del nostro Signore, fonte di ogni scienza e saggezza, nella tua bontà 
infinita ci hai parlato molte volte e in diversi modi, attraverso gli angeli tuoi servitori 
e i profeti; e, compiuti i tempi, Tu hai degnato parlare attraverso il tuo proprio Figlio, 


rivelando alla Chiesa attraverso Lui, tuo Verbo inseparabile, i misteri nascosti perfino 
agli sguardi dei Quattro Viventi che, davanti a questa strana condiscendenza del tuo 
amore per gli uomini, presi da ammirazione e stupore, non cessarono di cantarTi e di 
adorarTi. 


Permetti, Te ne supplichiamo, alle nostre indegni e deboli voci di unirsi alle 
loro nel dire: Santo, Santo, Santo, il Signore Dio Onnipotente.


sabato 24 maggio 2014

25 MAGGIO 2014 Domenica del cieco nato





Lettura Apostolica

Atti 16,16-34

16 E avvenne, come andavamo al luogo d'orazione, che incontrammo una certa serva, che avea uno spirito indovino e con l'indovinare procacciava molto guadagno ai suoi padroni. 17 Costei, messasi a seguir Paolo e noi, gridava: Questi uomini son servitori dell'Iddio altissimo, e vi annunziano la via della salvezza. 18 Così fece per molti giorni; ma essendone Paolo annoiato, si voltò e disse allo spirito: Io ti comando, nel nome di Gesù Cristo, che tu esca da costei. Ed esso uscì in quell'istante. 19 Ma i padroni di lei, vedendo che la speranza del loro guadagno era svanita, presero Paolo e Sila, e li trassero sulla pubblica piazza davanti ai magistrati, 20 e presentatili ai pretori, dissero: Questi uomini, che son Giudei, perturbano la nostra città, 21 e predicano dei riti che non è lecito a noi che siam Romani né di ricevere, né di osservare. 22 E la folla si levò tutta insieme contro a loro; e i pretori, strappate loro di dosso le vesti, comandarono che fossero battuti con le verghe. 23 E dopo aver loro date molte battiture, li cacciarono in prigione, comandando al carceriere di custodirli sicuramente. 24 Il quale, ricevuto un tal ordine, li cacciò nella prigione più interna, e serrò loro i piedi nei ceppi.25 Or sulla mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li ascoltavano. 26 Ad un tratto si fece un gran terremoto, talché la prigione fu scossa dalle fondamenta; e in quell'istante tutte le porte si apersero, e i legami di tutti si sciolsero. 27 Il carceriere, destatosi, e vedute le porte della prigione aperte, tratta la spada, stava per uccidersi, pensando che i carcerati fossero fuggiti. 28 Ma Paolo gridò ad alta voce: Non ti far male alcuno, perché siam tutti qui. 29 E quegli, chiesto un lume, saltò dentro, e tutto tremante si gettò ai piedi di Paolo e di Sila; 30 e menatili fuori, disse: Signori, che debbo io fare per esser salvato? 31 Ed essi risposero: Credi nel Signor Gesù, e sarai salvato tu e la casa tua. 32 Poi annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti coloro che erano in casa sua. 33 Ed egli, presili in quell'istessa ora della notte, lavò loro le piaghe; e subito fu battezzato lui con tutti i suoi. 34 E menatili su in casa sua, apparecchiò loro la tavola, e giubilava con tutta la sua casa, perché avea creduto in Dio.



Vangelo

Giovanni 9,1-38

Guarigione del cieco nato
1 E passando vide un uomo ch'era cieco fin dalla nascita. 2 E i suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco? 3 Gesù rispose: Né lui peccò, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui. 4 Bisogna che io compia le opere di Colui che mi ha mandato, mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare.5 Mentre sono nel mondo, io son la luce del mondo. 6 Detto questo, sputò in terra, fece del fango con la saliva e ne spalmò gli occhi del cieco, 7 e gli disse: Va', lavati nella vasca di Siloe (che significa: mandato). Egli dunque andò e si lavò, e tornò che ci vedeva. 8 Perciò i vicini e quelli che per l'innanzi l'avean veduto, perché era mendicante, dicevano: Non è egli quello che stava seduto a chieder l'elemosina? 9 Gli uni dicevano: È lui. Altri dicevano: No, ma gli somiglia. Egli diceva: Son io. 10 Allora essi gli domandarono: Com'è che ti sono stati aperti gli occhi? 11 Egli rispose: Quell'uomo che si chiama Gesù fece del fango, me ne spalmò gli occhi e mi disse: Vattene a Siloe e lavati. Io quindi sono andato, e mi son lavato e ho ricuperato la vista12 Ed essi gli dissero: Dov'è costui? Egli rispose: Non so. 13 Menarono a' Farisei colui ch'era stato cieco. 14 Or era in giorno di sabato che Gesù avea fatto il fango e gli avea aperto gli occhi. 15 I Farisei dunque gli domandaron di nuovo anch'essi com'egli avesse ricuperata la vista. Ed egli disse loro: Egli mi ha messo del fango sugli occhi, mi son lavato, e ci veggo. 16 Perciò alcuni dei Farisei dicevano: Quest'uomo non è da Dio perché non osserva il sabato. Ma altri dicevano: Come può un uomo peccatore far tali miracoli? E v'era disaccordo fra loro. 17 Essi dunque dissero di nuovo al cieco: E tu, che dici di lui, dell'averti aperto gli occhi? Egli rispose: È un profeta. 18 I Giudei dunque non credettero di lui che fosse stato cieco e avesse ricuperata la vista, finché non ebbero chiamato i genitori di colui che avea ricuperata la vista,19 e li ebbero interrogati così: È questo il vostro figliuolo che dite esser nato cieco? Com'è dunque che ora ci vede? 20 I suoi genitori risposero: Sappiamo che questo è nostro figliuolo, e che è nato cieco; 21 ma come ora ci veda, non sappiamo; né sappiamo chi gli abbia aperti gli occhi; domandatelo a lui; egli è d'età; parlerà lui di sé. 22 Questo dissero i suoi genitori perché avean paura de' Giudei; poiché i Giudei avean già stabilito che se uno riconoscesse Gesù come Cristo, fosse espulso dalla sinagoga. 23 Per questo dissero i suoi genitori: Egli è d'età, domandatelo a lui. 24 Essi dunque chiamarono per la seconda volta l'uomo ch'era stato cieco, e gli dissero: Da' gloria a Dio! Noi sappiamo che quell'uomo è un peccatore. 25 Egli rispose: S'egli sia un peccatore, non so, una cosa so, che ero cieco e ora ci vedo. 26 Essi allora gli dissero: Che ti fece egli? Come t'aprì gli occhi? 27 Egli rispose loro: Ve l'ho già detto e voi non avete ascoltato: perché volete udirlo di nuovo? Volete forse anche voi diventar suoi discepoli? 28 Essi l'ingiuriarono e dissero: Sei tu discepolo di costui; ma noi siam discepoli di Mosè. 29 Noi sappiamo che a Mosè Dio ha parlato; ma quant'è a costui, non sappiamo di dove sia. 30 Quell'uomo rispose e disse loro: Questo poi è strano: che voi non sappiate di dove sia; eppure, m'ha aperto gli occhi! 31 Si sa che Dio non esaudisce i peccatori; ma se uno è pio verso Dio e fa la sua volontà, quello egli esaudisce. 32 Da che mondo è mondo non s'è mai udito che uno abbia aperto gli occhi ad un cieco nato. 33 Se quest'uomo non fosse da Dio, non potrebbe far nulla.34 Essi risposero e gli dissero: Tu sei tutto quanto nato nel peccato e insegni a noi? E lo cacciaron fuori. 35 Gesù udì che l'avean cacciato fuori; e trovatolo gli disse: Credi tu nel Figliuol di Dio? 36 Colui rispose: E chi è egli, Signore, perché io creda in lui? 37 Gesù gli disse: Tu l'hai già veduto; e quei che parla teco, è lui. 38 Ed egli disse: Signore, io credo. E gli si prostrò dinanzi.



http://www.ortodossia.it/w/media/com_form2content/documents/c17/a717/f255/Stichir%C3%A0%20del%20Vespro,%20Canone%20e%20Lodi%20della%20Domenica%20del%20cieco%20nato,%20fogli.pdf

Al Vespro 

Del cieco. Idiòmela. (Tono 2)

Il cieco nato diceva dentro di sé:* Sono forse nato privo di vista* per un peccato dei miei genitori?*
O sono forse nato così a significare l’incredulità delle genti?* Non sono nemmeno in grado di capire*
se è notte o giorno.* I miei piedi non reggono urtando contro i sassi:* non vedo infatti risplendere il
sole,* né vedo nella sua immagine colui che mi ha plasmato.* Ma io ti prego, o Cristo Dio,* rivolgi su di
me lo sguardo e abbi pietà di me. (2 volte)

Tono 2.

Mentre usciva dal tempio,* Gesù, passando, trovò un uomo cieco dalla nascita.* Preso da
compassione* spalmò di fango i suoi occhi e disse:* Va’, lavati alla piscina di Siloe,* e una volta lavato,
recupera la vista,* rendendo gloria a Dio. E i consanguinei del cieco gli dicevano:* Chi ha aperto le tue
pupille* che nessuno dei vedenti può sanare?* Ed egli esclamava:* Un uomo chiamato Gesù* è colui
che mi ha detto:* Lavati alla piscina di Siloe,* ed io ho recuperato la vista.* Egli è veramente* colui di

cui ha parlato Mosè nella Legge,* il Cristo Messia:* ed è il Salvatore delle anime nostre.


Al Mattutino 

Kondàkion. (Tono 4) 

Vengo verso di te, o Cristo,* con gli occhi dell’anima ottenebrati,* come il cieco nato,* gridando a te 
nel mio pentimento:* Tu sei per chi è nelle tenebre* la luce fulgidissima. 


Ikos. 

Donami, o Cristo,* il fiume dell’ineffabile sapienza* e della scienza che viene dall’altof
,* o luce di 
quanti sono nelle tenebre* e guida degli erranti,* affinché io esponga ciò che ha insegnato* il divino 
libro del vangelo della paceg
,* e cioè il prodigio operato nel cieco.* Costui, infatti,* cieco dalla nascita,* 
ottiene gli occhi sensibili* e quelli dell’anima,* e acclama con fede:* Tu sei per chi è nelle tenebre* la luce fulgidissima

Sinassario

Questo stesso giorno, domenica sesta dopo la pasqua, festeggiamo il prodigio del Signore, Dio e 
Salvatore nostro per il cieco nato. 

Stichi. 

Elargitore di luce, tu che sei luce da luce, 
doni gli occhi al cieco nato, o Verbo. 

Per la tua sconfinata misericordia, o Cristo datore di luce, Dio nostro, abbi pietà di noi e salvaci. 
Amin. 


venerdì 23 maggio 2014

Dal nostro Padre tra i Santi Vincenzo di Lerins





Πιστεύομεν εἰς ἕνα Θεόν,

Πατέρα Παντοκράτορα,
ποιητὴν οὐρανοῦ καὶ γῆς,
ὁρατῶν τε πάντων καὶ ἀοράτων


Καὶ εἰς ἕνα Κύριον Ἰησοῦν Χριστόν,

τὸν Υἱὸν τοῦ Θεοῦ τὸν μονογενῆ,
τὸν ἐκ τοῦ Πατρὸς γεννηθέντα πρὸ πάντων τῶν αἰώνων·
φῶς ἐκ φωτός,
Θεὸν ἀληθινὸν ἐκ Θεοῦ ἀληθινοῦ,
γεννηθέντα οὐ ποιηθέντα,
ὁμοούσιον τῷ Πατρί,
δι' οὗ τὰ πάντα ἐγένετο


Τὸν δι' ἡμᾶς τοὺς ἀνθρώπους

καὶ διὰ τὴν ἡμετέραν σωτηρίαν
κατελθόντα ἐκ τῶν οὐρανῶν
καὶ σαρκωθέντα ἐκ Πνεύματος Ἁγίου
καὶ Μαρίας τῆς Παρθένου
καὶ ἐνανθρωπήσαντα


Σταυρωθέντα τε ὑπὲρ ἡμῶν ἐπὶ Ποντίου Πιλάτου,

καὶ παθόντα
καὶ ταφέντα.


Καὶ ἀναστάντα τῇ τρίτῃ ἡμέρᾳ

κατὰ τὰς Γραφάς.


Καὶ ἀνελθόντα εἰς τοὺς οὐρανοὺς

καὶ καθεζόμενον ἐv δεξιᾷ τοῦ Πατρός.


Καὶ πάλιν ἐρχόμενον μετὰ δόξης

κρῖναι ζῶντας καὶ νεκρούς,
οὗ τῆς βασιλείας οὐκ ἔσται τέλος.


Καὶ εἰς τὸ Πνεῦμα τὸ Ἅγιον,

τὸ κύριον καὶ τὸ ζωοποιόν,
τὸ ἐκ τοῦ Πατρὸς ἐκπορευόμενον,
τὸ σὺν Πατρὶ συμπροσκυνούμενον καὶ συνδοξαζόμενον,
τὸ λαλῆσαν διὰ τῶν προφητῶν.

Εἰς μίαν, Ἁγίαν, Καθολικὴν καὶ Ἀποστολικὴν Ἐκκλησίαν.
Ὁμολογοῦμεν ἓν βάπτισμα εἰς ἄφεσιν ἁμαρτιῶν.
Προσδοκοῦμεν ἀνάστασιν νεκρῶν.
Καὶ ζωὴν τοῦ μέλλοντος αἰῶνος. Ἀμήν.


Nella Chiesa Cattolica bisogna avere la più grande cura nel ritenere ciò che è stato creduto dappertutto, sempre e da tutti. Questo è veramente e propriamente cattolico, secondo l'idea di universalità racchiusa nell'etimologia stessa della parola. Ma questo avverrà se noi seguiremo l'universalità, l'antichità, il consenso generale. Seguiremo l'universalità se confesseremo come vera e unica fede quella che la Chiesa intera professa per tutto il mondo; l'antichità, se non ci scostiamo per nulla dai sentimenti che notoriamente proclamarono i nostri santi predecessori e padri; il consenso generale, infine, se, in questa stessa antichità, noi abbracciamo le definizioni e le dottrine di tutti, o quasi, i Vescovi e i Maestri.


Come, dunque, dovrà comportarsi un cristiano cattolico se qualche piccola frazione, della Chiesa si stacca dalla comunione con la fede universale?
Dovrà senz'altro anteporre a un membro marcio e pestifero la sanità del corpo intero.
- Se, però, si tratta di una novità eretica che non è limitata a un piccolo gruppo, ma tenta di contagiare e contaminare la Chiesa intera?
In tal caso, il cristiano dovrà darsi da fare per aderire all'antichità, la quale non può evidentemente essere alterata da nessuna nuova menzogna.
E se nella stessa antichità si scopre che un errore è stato condiviso da più persone o addirittura da una città o da una provincia intera?

In questo caso avrà la massima cura di preferire alla temerità e all'ignoranza di quelli, i decreti, se ve nesono, di un antico concilio universale. 

E se sorge una nuova opinione, per la quale nulla si trovi di già definito? 
Allora egli ricercherà e confronterà le opinioni dei nostri maggiori, di quelli soltanto però che, pur appartenendo a tempi e luoghi diversi, rimasero sempre nella comunione e nella fede dell'unica Chiesa Cattolica e ne divennero maestri approvati. Tutto ciò che troverà che non da uno o due soltanto, ma da tutti insieme, in pieno accordo, è stato ritenuto, scritto, insegnato apertamente, frequentemente e costantemente, sappia che anch'egli lo può credere senza alcuna esitazione. 



Copertina di 'Commonitorio - Estratti'



giovedì 22 maggio 2014

Prima del Santo Battesimo Preghiera del Catecumenato


Prima del Santo Battesimo
Preghiera del Catecumenato


Terzo Esorcismo
Preghiamo il Signore.

Signore degli eserciti, Dio d’Israele, che guarisci ogni male ed ogni malessere, guarda il tuo servo, scrutalo, provalo, allontana da lui ogni operazione diabolica. Castiga gli spiriti impuri e cacciali, purifica l’opera delle tue mani e per la tua azione penetrante getta prontamente Satana sotto i suoi piedi e donagli la vittoria sul diavolo e sui suoi spiriti impuri, affinché, dopo aver ricevuto da te la misericordia, sia giudicato degno dei tuoi celesti ed immortali misteri, e che ti glorifichi, Padre, Figlio e santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amin.
Preghiera
Preghiamo il Signore.

Tu che sei Colui che è, Sovrano Signore, che hai creato l’uomo a tua immagine e somiglianza e gli hai donato il potere di arrivare alla vita eterna e in seguito non l’hai disprezzato quando cadde nel peccato, ma hai salvato il mondo con l’Incarnazione di tuo Figlio;

 Tu stesso dopo aver liberato dalla schiavitù del nemico la tua creatura che è qui, ricevila nel tuo Regno celeste; apri gli occhi alla sua intelligenza, affinché la luce del tuo Vangelo possa brillare in lei; 

unisci alla sua vita un Angelo di luce che la liberi da tutte le insidie dell’avversario, dall’incontro col maligno, dal demonio meridiano e dalle illusioni perverse.
Il Sacerdote gli soffia tre volte sulla bocca, la fronte e il petto, dicendo:

Scaccia da lui ogni spirito maligno e impuro che si nasconde e che batte nel suo cuore (3). Lo spirito dell’errore, lo spirito della cattiveria, lo spirito dell’idolatria e della bramosia insaziabile, lo spirito della menzogna e di ogni impurità ispirata dalle istigazioni del diavolo. E fà di lui una pecorella intelligente del Santo Gregge del tuo Cristo, un membro onorevole della tua Chiesa, un figlio ed erede del tuo Regno, affinché, dopo aver vissuto secondo i tuoi comandamenti, conservato intatto il tuo sigillo e salvaguardata intatta la sua veste immacolata, riceva la felicità dei tuoi Santi nel tuo Regno.

Ekfònisis:
Per la grazia, la compassione e l’amore per gli uomini del tuo Figlio Unigenito, con il Quale Tu sei benedetto, insieme col santissimo, buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amin.


mercoledì 21 maggio 2014

20 Maggio 325 Concilio di Nicea I


20 Maggio 325 Concilio di Nicea

File:Boyana Angel.jpg

Affresco medievale raffigurante san Nicola dalla Chiesa di Bojana, presso Sofia (Bulgaria).

PROFESSIONE DI FEDE DEI 318 PADRI
Crediamo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore di tutte le cose visibili ed invisibili. Ed in un solo Signore, Gesù Cristo, figlio di Dio, generato, unigenito, dal Padre, cioè dalla sostanza del Padre, Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre [secondo i Greci: consustanziale], mediante il quale sono state fatte tutte le cose, sia quelle che sono in cielo, che quelle che sono sulla terra. Per noi uomini e per la nostra salvezza egli discese dal cielo, si è incarnato, si è fatto uomo, ha sofferto e risorse il terzo giorno, salì nei cieli, verrà per giudicare i vivi e i morti. Crediamo nello Spirito Santo. 

Ma quelli che dicono: Vi fu un tempo in cui egli non esisteva; e: prima che nascesse non era; e che non nacque da ciò che esisteva, o da un’altra ipostasi o sostanza che il Padre, o che affermano che il Figlio di Dio possa cambiare o mutare, questi la chiesa cattolica e apostolica li condanna. 


File:Hosius of Cordoba.jpg

canone XX. Che non si debba, nei giorni di domenica e di Pentecoste, pregare in ginocchio. 

Poiché vi sono alcuni che di domenica e nei giorni della Pentecoste si inginocchiano, per una completa uniformità è sembrato bene a questo santo sinodo che le preghiere a Dio si facciano in piedi.




File:THE FIRST COUNCIL OF NICEA.jpg