domenica 11 maggio 2014

Dall’ ”Omelia per la Pasqua” di Esichio di Gerusalemme, presbitero di Gerusalemme, in «Cristo è risorto», trad. it. a cura di Maria Benedetta Artioli, Edizioni Qiqajon, Magnano (BI) 2008, pp. 107-110 (Collana Padri Orientali)




Avendo Dio vinto l’invisibile nemico, senza dubbio anche noi riporteremo vittoria contro i demoni. Restiamo dunque accanto alla croce salvifica per ottenere le primissime primizie dei doni di Gesù.


… Il Signore nostro Gesù Cristo … tramite la croce è sorto e ha salvato i credenti.
Nessuno manchi dunque dal prestar fede ai simboli della croce, ma anche nei simboli adori il legno beato, tre volte beato, di quella croce che ci ha aperto le porte del cielo.


… Il Verbo stava sotto la Legge ed era nascosto agli increduli come da un moggio. Ma quando giunse alla croce e fu posto sul candelabro, allora egli illuminò l’orbe terrestre.


… Un solo bastone, quello di Mosè, ha respinto le sferze egizie (cfr. Es 5, 14), ma è per la sua affinità con il legno della croce che un bastone mette fine ai peccati degli uomini. Là, il faraone che inseguiva Israele viene sommerso (cfr. Es 14, 28; 15, 4), 

qui è annientato il diavolo, mentre vengono salvati quanti adorano il Salvatore. 


Là, per aver teso le mani, Adamo ha attirato a noi la morte (cfr. Gn 3, 6.19.22), qui il nostro Sovrano, stendendo le mani, ha salvato l’universo.

Ma, o legno che superi la magnificenza del cielo! Tu che oltrepassi le volte celesti, o legno tre volte beato che hai traghettato al cielo le anime nostre, o legno che hai ottenuto al mondo la salvezza e hai scacciato l’esercito del diavolo, o legno che hai lanciato al cielo un ladrone, e con Cristo lo fai danzare: “In verità, in verità ti dico: Oggi sarai con me nel paradiso” (Lc 23, 43). 

Imitiamo le buone disposizioni dell’omicida, o piuttosto, di colui che poi, grazie alla fede, divenne portatore di Spirito santo. Che dice infatti? “Ricordati di me, Signore, nel tuo regno” (Lc 23, 42). E per una sola prova di fede, abita il paradiso e si aggira nei cieli. 

“In verità, in verità ti dico: Oggi sarai con me nel paradiso”. Restiamo anche noi presso la croce del Salvatore, dicendo le stesse parole: “Ricordati di me, Signore, nel tuo regno”, affinché anche noi abbiamo parte al paradiso e possiamo godere del regno dei cieli.
La presente festa è festa di vittoria … Grazie al Crocifisso, è stato vinto il diavolo, e si rallegra la nostra stirpe, grazie al Risorto.

… Egli è stato prima nascosto in un grembo di carne, poi nel grembo della terra, là santificando con la sua generazione quanti nascono, qui vivificando con la risurrezione quanti sono morti.

… Il Signore è risorto, risuscitando con sé il gregge di Adamo: egli è infatti nato per l’uomo, e con l’uomo è risorto. Oggi, grazie al Risorto, il paradiso è stato aperto. Adamo è stato riportato alla vita, Eva è stata consolata, la chiamata è stata estesa, il Regno è stato preparato, l’uomo viene salvato e il Cristo adorato. 

Calpestata infatti la morte, fatto prigioniero il tiranno e spogliato l’inferno , egli è asceso ai cieli quale re vittorioso, quale capo glorioso, quale ineffabile auriga, e dice al Padre: “Eccomi, o Dio, io e i figli che mia hai dato …” (Is 8, 18). E dal Padre si è sentito dire: “Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi” (Sal 109, 1). A lui la gloria, ora e nei secoli dei secoli. Amen.



Dall’ ”Omelia per la Pasqua” di Esichio di Gerusalemme, presbitero di Gerusalemme, in «Cristo è risorto», trad. it. a cura di Maria Benedetta Artioli, Edizioni Qiqajon, Magnano (BI) 2008, pp. 107-110 (Collana Padri Orientali)

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