sabato 10 maggio 2014

Domenica del Paralitico Testo dell'Apostolos e del Vangelo

STICHIRÀ dei VESPRI, 
CANONE e STICHIRÀ delle LODI 
della Domenica del paralitico


  sta nei link interni di

http://www.ortodossia.it/w/index.php?lang=it


Ikos.

O tu che con la tua mano* tieni in pugno i confini del
la terra,* o Gesù
Dio, che sei coeterno al Padre* e che con lo Spirito
 santo tutto domini,*
sei apparso nella carne sanando le malattie;* hai
cacciato i mali,* hai
illuminato i ciechi,* e con una parola divina hai
rialzato il paralitico,*
ordinandogli contemporaneamente di camminare* e di
prendere sulle
spalle il letto che prima portava lui.* Perciò noi tutti, insieme con lui,*
inneggiamo e acclamiamo:* O Cristo pietoso,* gloria
 al tuo potere.





Domenica del Paralitico 

Gesù guarisce un paralitico a Betesda
Gv 7:19-24; 9:1-17



1 Dopo queste cose ci fu una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
2 Or a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c'è una vasca, chiamata in ebraico Betesda, che ha cinque portici. 3 Sotto questi portici giaceva un gran numero d'infermi, di ciechi, di zoppi, di paralitici[, i quali aspettavano l'agitarsi dell'acqua; 4 perché un angelo scendeva nella vasca e metteva l'acqua in movimento; e il primo che vi scendeva dopo che l'acqua era stata agitata era guarito di qualunque malattia fosse colpito].
5 Là c'era un uomo che da trentotto anni era infermo. 6 Gesù, vedutolo che giaceva e sapendo che già da lungo tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?» 7 L'infermo gli rispose: «Signore, io non ho nessuno che, quando l'acqua è mossa, mi metta nella vasca, e mentre ci vengo io, un altro vi scende prima di me». 8 Gesù gli disse: «Àlzati, prendi il tuo lettuccio, e cammina». 9 In quell'istante quell'uomo fu guarito; e, preso il suo lettuccio, si mise a camminare.
10 Quel giorno era un sabato; perciò i Giudei dissero all'uomo guarito: «È sabato, e non ti è permesso portare il tuo lettuccio». 11 Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: "Prendi il tuo lettuccio e cammina"». 12 Essi gli domandarono: «Chi è l'uomo che ti ha detto: "Prendi il tuo lettuccio e cammina?"» 13 Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, perché in quel luogo c'era molta gente. 14 Più tardi Gesù lo trovò nel tempio, e gli disse: «Ecco, tu sei guarito; non peccare più, ché non ti accada di peggio». 15 L'uomo se ne andò, e disse ai Giudei che colui che l'aveva guarito era Gesù. 16 Per questo i Giudei perseguitavano Gesù e cercavano di ucciderlo; perché faceva quelle cose di sabato.

Gesù dichiara la sua uguaglianza con il Padre
Mr 2:28; Gv 10:30-38; Cl 2:9 (Gv 11:25-26; At 17:31; 2Co 5:10; Ap 20:4-6, 11-15)


17 Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora, e anch'io opero». 18 Per questo i Giudei più che mai cercavano d'ucciderlo; perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.


Seigneur, de même que Tu as relevé le paralytique, relève aussi mon

âme par Ta divine gouvernance.


Tropario della domenica del Paralitico nel tono quinto



O Signore, come un tempo rialzasti il paralitico,
risolleva con la tua divina presenza
la mia  vita  paurosamente paralizzata
da ogni sorta di peccati e da tradimenti
affinché io, trovando salvezza, acclami:
 o Cristo misericordioso , gloria alla tua gloria


 Mosaico Duomo Monreale


Apostolo (At 9,32-42)


Atti 9,32-42

Guarigione di Enea e risurrezione di Tabita

32 Or avvenne che Pietro, andando qua e là da tutti, venne anche ai santi che abitavano in Lidda. 33 E quivi trovò un uomo, chiamato Enea, che già da otto anni giaceva in un lettuccio, essendo paralitico. 34 E Pietro gli disse: Enea, Gesù Cristo ti sana; lèvati e rifatti il letto. Ed egli subito si levò. 35 E tutti gli abitanti di Lidda e del pian di Saron lo videro e si convertirono al Signore. 36 Or in Ioppe v'era una certa discepola, chiamata Tabita, il che, interpretato, vuol dire Gazzella. Costei abbondava in buone opere e faceva molte elemosine. 37 E avvenne in que' giorni ch'ella infermò e morì. E dopo averla lavata, la posero in una sala di sopra. 38 E perché Lidda era vicina a Ioppe, i discepoli, udito che Pietro era là, gli mandarono due uomini per pregarlo che senza indugio venisse fino a loro.39 Pietro allora, levatosi, se ne venne con loro. E come fu giunto, lo menarono nella sala di sopra; e tutte le vedove si presentarono a lui piangendo, e mostrandogli tutte le tuniche e i vestiti che Gazzella faceva, mentr'era con loro. 40 Ma Pietro, messi tutti fuori, si pose in ginocchio, e pregò; e voltatosi verso il corpo, disse: Tabita, lèvati. Ed ella aprì gli occhi; e veduto Pietro, si mise a sedere. 41 Ed egli le diè la mano, e la sollevò; e chiamati i santi e le vedove, la presentò loro in vita. 42 E ciò fu saputo per tutta Ioppe, e molti credettero nel Signore.

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