sabato 29 marzo 2014

Dal nostro Padre tra i Santi Giovanni Climaco


Dal nostro Padre tra i Santi Giovanni Climaco

Curati di te stesso quando sei in mezzo ai fratelli, e non sforzarti di sembrare più giusto di loro assolutamente e in nessun caso, perché provocheresti due mali, ferendo quelli col tuo falso zelo e procurando a te stesso in ogni modo superbia. 


[La preghiera è dialogo con Dio: PG 11129A-1129D]

188. La preghiera, secondo la sua vera denotazione, è dialogo dell'uomo con Dio, unione mistica; secondo gli effetti che la connotano, è detta sostegno del mondo e riconciliazione con Dio, madre o figlia delle lacrime e propiziazione per i peccati, difesa dalle tentazioni e baluardo contro le tribolazioni, vittoria nelle lotte e impegno da angeli, alimento degli esseri incorporei e gioia nell'attesa, attività che non avrà mai fine e sorgente delle virtù, prosseneta di carismi e progresso spirituale, nutrimento dell'anima e luce della mente, scure che recide la disperazione e dimostratrice della speranza, dissolutrice della tristezza e tesoro dei monaci, pregio degli esicasti e diminuzione dell'ira, specchio di progresso e rivelazione del giusto mezzo, indicatrice delle condizioni in cui ci troviamo e preannunciatrice di quelle future o segnalatrice della gloria vera. La preghiera, per chi la fa veramente, è il luogo del giudizio del Signore, il trono su cui Egli siede per invitarci al discernimento prima che venga il momento del giudizio definitivo. Alziamoci quindi per ascoltare il verdetto di questa santa regina delle virtù che proclama a voce alta e chiara: «Venite a me, voi tutti affaticati e stanchi, e io vi ristorerò; prendete sulle vostre spalle il mio giogo e troverete la pace delle vostre anime, la guarigione delle vostre ferite; perché il mio giogo è d'aiuto a chi lo porta, atto a guarire piaghe di gravi cadute».


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Per presentarci al Re divino e avere un colloquio con Lui, non intraprendiamo la corsa senza esserci prima preparati e premuniti, perché non debba vederci disarmati o privi della veste regale mentre ci aspetta da lontano, e non debba mandare servi e ministri ad allontanarci dal suo cospetto in catene e in esilio, o a rigettarci in faccia le nostre preghiere non ininterrotte. Presentati a Dio con la tua veste spirituale intessuta tutta di lino da cima a fondo, cioè col filo del rifiuto di ogni ricordo delle offese che purifica da ogni macchia; altrimenti a nulla varrà la preghiera. Prega con tutta semplicità, con una sola espressione, come fecero il pubblicano e il prodigo che si resero Dio propizio. Uno è lo stato d'orazione, ma ci presentiamo a Dio con varie modalità e con finalità differenti: chi si trattiene col Signore come con un amico per ottenere da Lui aiuto non per sé ma per gli altri con preghiera di lode e di supplica; chi chiede ricchezze, onorificenze e libertà maggiore, chi domanda la liberazione definitiva dal proprio nemico e chi supplica perché gli sia concesso di diventarne degno; altri pregano per ottenere la perfetta libertà da affanni, per venir liberati dal carcere o essere infine svincolati da accuse.







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