mercoledì 5 marzo 2014

Quaresima I Santi Padri dagli Inni di Romano il Melode


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Quaresima  I Santi Padri dagli Inni di Romano il Melode


Proemio

Rifletti, anima, all'esame
che il Giudice farà della tua vita.
Ricordati dei gemiti del Pubblicano, dei lamenti della peccatrice,
e grida tu in pentimento:
“Per le preghiere dei Santi,
concedi il perdono,
tu, che vuoi salvare tutti gli uomini”.
 
1. Molti sono stati i mortali che hanno conosciuto il tuo amore per gli uomini, che il pentimento ha reso manifesto: hai giustificato il Pubblicano che gemeva e la peccatrice che versava lacrime. Tu guardi infatti all'intenzione di ognuno ed accordi il perdono. Come a loro, dona la conversione anche a me, ricco in misericordia quale sei, tu, che vuoi salvare tutti gli uomini.
 
2. L'anima mia si è macchiata e si è rivestita della tunica dei peccati. Tu stesso donami di versare dai miei occhi acque a torrente, che possano purificarla per mezzo del pentimento. Rivestimi della tunica bianca degna delle tue nozze, tu, che vuoi salvare tutti gli uomini.
 
3. Il mio tempo sta per ultimarsi ed il terribile trono è già preparato. La vita passa ed il giudizio sta per sopraggiungere, minacciandomi del supplizio del fuoco e della fiamma inestinguibile. Mandami pioggia di lacrime e arrestane tu l'irruenza, tu, che vuoi salvare tutti gli uomini.
 
4. Compatisci la mia voce, come a figliuol prodigo, o Padre celeste. Perché io cado avanti a te e grido come quello fece: «Padre, ho peccato». Non mi ricusare, o mio Salvatore, quantunque sia tuo figlio indegno. Concedi piuttosto che i tuoi angeli si rallegrino anche per me, o Buono, tu, che vuoi salvare tutti gli uomini.
 
5. Per la grazia hai fatto di me figlio tuo ed crede. Io invece ti ho offeso, sono divenuto prigioniero e, vendendomi
al barbaro peccato mi sono fatto anche schiavo, me misero! Abbi compassione della immagine tua e richiamami , o Salvatore, tu, che vuoi salvare tutti gli uomini.
 
6. Il cattivo, sempre all'erta, mi ha depredato vedendomi svagato nell'indolenza. Quel ladro, pessimo, ha ingannato la mia intelligenza, ha catturato il mio spirito ed ha saccheggiato il tesoro della grazia tua. Ma rialza tu quel caduto che io sono e richiamami, o Salvatore, tu, che vuoi salvare tutti gli uomini.
 
7. Ho necessità del tuo aiuto, come Pietro sbattuto di qua e di là dal moto ondoso delle acque del mare. Procedendo sull'oceano della vita sto per essere sommerso. Perciò mi affretto avanti a te. Si avvicini a me la tua mano e mi salvi, Signore. Come facesti a Pietro per il mare, estrai me dalla tempesta dei mali, tu, che vuoi salvare tutti gli uomini.
 
8. Ho ascoltato la voce del Profeta che mi esorta alla salvezza. Dicendo che tu ti accosti a quanti ti invocano egli mi sollecita a gridare senza pausa verso di te  e a sollecitarti al mio soccorso. Ricorda le tue misericordie e sollevami, qual Dio che vuoi salvare tutti gli uomini.
 
9. Salvatore, riconosco in te il liberatore che assolve tutte le mie cattive azioni. Cancella i miei peccati, conferma il tuo perdono, tu che sai tralasciare la memoria dei mali. Strappa il mio titolo di condanna, e liberami. Tu sei infatti, Signore, il mio Re e mio Dio, che vuoi salvare tutti gli uomini.
 
10. O mia leggerezza! Ho paura, e, neppure pensando al gemito che farà seguito, io divengo saggio. Mi sconvolge l'idea della punizione e vado commettendo opere di punizione meritevoli. Temo di essere castigato e non mi astengo dal peccare. Presto, donami per una volta almeno il ravvedimento, o unico Salvatore, che vuoi salvare tutti gli uomini.
 
11. Ahimè! poco mi addoloro del peccato, illudendomi in un rimedio caduco. Questo mi appare favorevole, ma nella realtà mi accusa. Sembra consigliarmi per il mio bene, ma mi accorgo che è una insidia: ha fretta di vedermi affondare. Liberamene, o Salvatore, tu, che vuoi salvare tutti gli uomini.
 
12. Sempre mi affliggo di nascosto, perché la coscienza mi rimorde, e ho un giudice personale che mi accusa e mi impaurisce prima ancora di essere sottomesso al castigo eterno. Perciò, finché sono quaggiù, correggimi e poi, di là risparmiami, o Salvatore, tu, che vuoi salvare tutti gli uomini.
 
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13. È ora il tempo del pentimento per quanti vogliono rendere fruttuoso il talento . Il mercato è ancora in corso ma io non mi do da fare per avvantaggiare la mia moneta sul tempo del lavoro e sul sollievo dalla fatica. Prima che sia troppo tardi, dammi la conversione, tu, che vuoi salvare tutti gli uomini.
 
14. La parola di Paolo mi sollecita a perseverare nella preghiera e ad aspettare te. Confido dunque e mi raccolgo in preghiera, perché conosco bene le tue misericordie: tu sarai il primo a venirmi incontro e a prestarmi aiuto. Se tu tardi è nel solo fine di darmi il compenso della perseveranza, tu, che vuoi salvare tutti gli uomini.
 
15. Dammi la capacità di cantare te e di glorificarti sempre attraverso una vita pura. Degnati di farmi armonizzare opere e parole, o Onnipotente; possa io cantare e ricevere da te quanto a te chiedo! Accordami di offrire una preghiera pura a te, unico Cristo, a te che vuoi salvare tutti gli uomini.

(Romano il Melode "Inni")
http://www.gregoriopalamas.it/Preghiere.htm
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2008/documents/hf_ben-xvi_aud_20080521_it.html
"Umanità palpitante, ardore di fede, profonda umiltà pervadono i canti di Romano il Melode. Questo grande poeta e compositore ci ricorda tutto il tesoro della cultura cristiana, nata dalla fede, nata dal cuore che si è incontrato con Cristo, con il Figlio di Dio. Da questo contatto del cuore con la Verità che è Amore nasce la cultura, è nata tutta la grande cultura cristiana. E se la fede rimane viva, anche quest’eredità culturale non diventa una cosa morta, ma rimane viva e presente. Le icone parlano anche oggi al cuore dei credenti, non sono cose del passato. Le cattedrali non sono monumenti medievali, ma case di vita, dove ci sentiamo "a casa": incontriamo Dio e ci incontriamo gli uni con gli altri."

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