Testi Liturgici del Vespro del Sabato della domenica dei Latticini..la cacciata dall'Eden di Adamo ed Eva..
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Il mercoledì precedente nella celebrazione dei vespri salutiamo la grande Quaresima con questo
splendido inno: “La primavera della Quaresima è venuta! La luce della
penitenza; fratelli, purifichiamoci da ogni male gridando a Colui che dà la
luce: Gloria a te, che hai amore per gli uomini”
SABATO SERA AI VESPRI
Al Kyrie ekèkraxa (gospodi vozzah)
Il mio
Creatore, il Signore,
prendendo del fango della terra mi ha formato,
mi ha
donato un’anima con il suo soffio vivificante,
mi ha
messo a capo di tutte le cose visibili
e mi ha
fatto concittadino degli Angeli;
ma
satana, con l’intervento del serpente,
mi ha
preso all’amo e mi ha separato dalla gloria di Dio,
abbandonandomi alla morte sulla terra;
ma tu,
Signore della tenerezza, richiamami a te.
Ahimè,
io mi sono spogliato dell’abito divino, Signore,
trasgredendo al tuo comandamento per il consiglio del Nemico;
mi sono
coperto con le foglie del fico e con le tuniche di pelle;
ho
mangiato il mio pane con il sudore della mia fronte,
e per
colpa mia la terra fu condannata a portare cardi e spine;
ma tu,
Signore, nato dalla Vergine in questi ultimi tempi,
richiamami per farmi rientrare nel paradiso.
Amabile
paradiso, primaverile bellezza, dimora divinamente creata,
gioia e
delizia senza fine, gloria dei giusti,
incanto
dei profeti e residenza dei Santi,
supplica
con il mormorio delle tue foglie il Creatore dell’universo
di
schiudermi le porte che io stesso ho chiuso con la mia colpa
e di
lasciarmi cogliere all’albero della Vita
la gioia
che una volta trovavo in te.
Adamo
per la sua disobbedienza fu cacciato dal paradiso
e
privato delle sue delizie, ingannato dalle parole della donna;
e nudo
se ne stava davanti al giardino piangendo.
Perciò
accogliamo tutti con zelo questo tempo,
digiuniamo ed obbediamo agli insegnamenti evangelici,
al fine
di essere graditi a Cristo e di abitare di nuovo nel paradiso.
Gloria al Padre, tono 6
Adamo
sedette davanti al giardino gemendo per la sua nudità:
Ahimè,
con un inganno io fui sedotto e spogliato
e mi
sono allontanato dalla gloria;
ahimè,
io che prima me ne stavo nudo in tutta semplicità,
ora non
so più che fare.
O
Paradiso, io non gusterò mai più la tua gloria,
mai più
vedrò il Signore, mio Dio, mio Creatore,
poiché
devo tornare alla terra da cui fui creato.
Dio
d’amore, a te io grido: Dopo la mia colpa, abbi pietà di me.
ALLA LITIA
Gloria al Padre, tono 6
Il sole
nascose i suoi raggi, la luna e le stelle furono cambiate in sangue,
le
montagne fremettero le colline tremarono quando fu chiuso il
paradiso.
Adamo
uscì, la testa fra le mani, dicendo: Dio d’amore, dopo la mia colpa
abbi pietà di me.
E ora e sempre
Misticamente noi ti cantiamo, Madre di Dio,
perché
tu sei divenuta il trono del grande Re,
il santo
tabernacolo più vasto dei cieli,
il carro
dei Cherubini, più in alto dei Serafini,
la
camera nuziale della gloria di Dio;
da te è
uscito, incarnato il Dio dell’universo:
intercedi presso di Lui per la salvezza delle nostre anime.
AGLI APOSTICHIA
Gloria al Padre, tono 6
Adamo fu
cacciato dal paradiso a causa del frutto proibito;
seduto
davanti alla porta,
gemeva e
gridava con voce di pianto dicendo:
Ahimè,
che cosa mi è accaduto?
Me
infelice ho trasgredito il solo comandamento del Signore,
ed
eccomi privato di ogni sorte di beni.
Paradiso
così delizioso, che per me fosti piantato e che Eva fece chiudere,
supplica
il tuo Creatore che è anche il mio di colmarmi dei tuoi fiori.
Ed il
Salvatore gli rispose: Io non voglio distruggere la mia creazione,
ma
voglio che sia salvata e cammini verso la conoscenza della verità,
poiché
io non respingo colui che viene a me.
Ed ora e sempre, tono 6
Il mio
Creatore e liberatore, il Signore Gesù Cristo,
uscendo
dal tuo seno, o Vergine pura,
si è
rivestito di tutto il mio essere
per
liberare Adamo dalla maledizione antica;
per
questo, Vergine Madre di Dio,
noi non
cessiamo di rivolgerti l’angelico saluto:
Rallegrati, o Sovrana, che ci proteggi e difendi,
affinché
le nostre anime siano salve.
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