giovedì 13 febbraio 2014

Domenica del Figliol prodigo...Al Mattutino


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJluES_zHLIcU7VZtIeuTHLY6PSgI3VU4dlXx4WS-dtriKG3ceyQQTjQV9TFWq8wyiQV1u9ZOMO9u0woTxUjphRtQ9Dww3ZgzCkt1iNA5G0sW4B8Fkn8QgclcbDaUzRjQmovGNeZ0X09SD/s1600/OrthodoxFaithfulCandles.jpg

Una particolarità liturgica di questa domenica [è]… al mattutino… dopo il canto solenne e gioioso dei salmi del Polyéleion, cantiamo il salmo 137, triste e nostalgico: 


 
http://www.appuntisugerusalemme.it/Immagini/biz9.jpg

Sui fiumi di Babilonia,
là sedevamo piangendo
al ricordo di Sion…

Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?

Se ti dimentico, Gerusalemme, si paralizzi la mia destra;
mi si attacchi la lingua al palato,
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non metto Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia






www.holyart.it.

http://static.holyart.it/images/holyart/2016/BE001046.jpg


 https://31.media.tumblr.com/e131e43f5389bb5ff8af2f7f58617c05/tumblr_inline_n0qxkaTFqS1qer9mt.jpg

È il salmo dell’esilio. Gli Ebrei lo cantavano durante la loro prigionia a Babilonia, pensando a Gerusalemme, la loro città santa. È diventato per sempre il canto dell’uomo che si rende conto del suo esilio lontano da Dio e che, rendendosene conto, ridiventa uomo… Questo salmo sarà cantato ancora due volte, nelle ultime domeniche prima della Quaresima: ci mostra così la Quaresima come pellegrinaggio e pentimento, come ritorno.




Alexander Schmemann, «Quaresima: in cammino verso la Pasqua», Edizioni Qiqajon, Magnano (BI) 2010, pp. 39-41

http://lh6.ggpht.com/-NTvE71rlT0I/UeRN2UIArmI/AAAAAAABVMg/byzR2oUlyc8/s0/12072013-DSC03823.jpg

testo compelto del salmo 

1 Là, presso i fiumi di Babilonia, sedevamo e piangevamo, ricordandoci di Sion; 2 sui salici di quella terra avevamo appese le nostre cetre. 3 Là, quelli che ci avevano condotti in cattività ci chiedevano le parole di un canto, sì, quelli che ci opprimevano chiedevano canti di gioia, dicendo: «Cantateci un canto di Sion». 4 Come avremmo potuto cantare i canti dell'Eterno in un paese straniero? 5 Se mi dimentico di te, o Gerusalemme, dimentichi la mia destra ogni abilità; 6 resti la mia lingua attaccata al palato, se non mi ricordo di te, se non metto Gerusalemme al di sopra della mia più grande gioia. 7 Ricordati, o Eterno, dei figli di Edom, che nel giorno di Gerusalemme dicevano: «Demolitela, demolitela fin dalle fondamenta». 8 O figlia di Babilonia, che devi esser distrutta, beato chi ti darà la retribuzione del male che ci hai fatto! 9 Beato chi prende i tuoi bambini e li sbatte contro la roccia!


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.