mercoledì 12 febbraio 2014

Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse (Isaia 9, 1).


Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse (Isaia 9, 1).

http://www.calabriaortodossa.it/joomla/images/padrideldeserto_1.jpg

Interrogato su che cosa faceva nel deserto, Abba Milesio rispose: “Sono un uomo peccatore, e sono venuto a piangere i miei peccati

  Mentre Abba Sisoe giaceva sul suo letto di morte, i discepoli che gli stavano attorno lo videro rivolgersi a qualcuno:«‘Con chi stai parlando, Padre?’, gli chiesero. Rispose: ‘Degli angeli vengono a prendermi, e supplico che mi lascino fare un po’ di penitenza’. Gli anziani gli dissero: ‘Tu non hai bisogno di fare penitenza, Padre’. Ma egli disse loro: ‘Invero, non sono sicuro di avere cominciato a pentirmi’»

 
Da parte sua, san Marco l’asceta (V-VI sec.) scrive: “Nessuno è migliore né più misericordioso di Dio; ma tuttavia egli non perdonerà chi non farà penitenza. (...) Tutta la diversità dei comandamenti finisce col ridursi ad uno solo, quello del pentimento. (...) Poiché non siamo condannati sul numero dei nostri peccati, ma per non avere voluto pentirci. (...) Sia per i piccoli che per i grandi, il pentimento non finisce fino alla morte


Come dice Abba Isaia di Scete (IV-V sec.): “Invero, nostro Signore Gesù Cristo, sapendo che la malizia del nemico è grande fin dall’origine, ci ha dato il pentimento fino al nostro ultimo respiro. Poiché se non vi fosse il pentimento, nessuno sarebbe salvato
 http://vivificat.files.wordpress.com/2010/10/isacco-di-ninive.jpg
E a sua volta sant’Isacco il Siro (VII sec.) insegna: “Nelle ventiquattro ore del giorno e della notte, ogni instante abbiamo bisogno del pentimento

http://www.atelier-st-andre.net/fr/images/oeuvres_icones/seraphim_sarov.jpg

San Serafim di Sarov (1759-1833) afferma: “Dove non ci sono lacrime, non c’è salvezza

http://www.larici.it/culturadellest/icone/climaco/immagini/07b.jpg

Come scrive san Giovanni il Climaco (†650 circa): “La penitenza è figlia della speranza, e rinuncia alla disperazione  
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8tQzchSBv83SIncXiSuIbh3FIyJvtzRTuABATAi4-9KAmCDtZl26fQg7FbRiT_BtfIjNi9YISSkN_1aRjQiBRBhw2QyTl7rbX4dUa9rN9Oaj4T1pkbdJgRH6155dvDEm_d60WbE6Gfbp8/s1600/iona.jpg
Pentimento, dice san Giovanni di Kronstadt (1829-1908), significa sapere che c’è una menzogna nel proprio cuore

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivcnu4V0jJw8TP5uoHQl2GncjL2PikNomDgJ80S9ZBaEdf6hcYAxpqohGTFiTFXBsfPGepZZUoZNmEmN_lynqCsS4_2AUZ3Ud3bIfo1XVDNk6QXbG241-FuCQ86Q6masqjJtMMVUAh9jE/s1600/tritico.jpg

Come canta la Chiesa il mercoledì che precede l’inizio della Grande Quaresima, ai vespri: “La primavera della Quaresima si è levata e con essa il fiore del pentimento; fratelli, purifichiamoci da ogni peccato e cantiamo per la nostra Fonte di purezza; diciamogli: Amico degli uomini, gloria a te

 http://tradizione.oodegr.com/tradizione_index/insegnamenti/Cristo%20penitenza.jpg
L’esperienza del pentimento è vissuta con una forza tutta particolare nel sacramento della confessione. Il senso di questo “mistero” viene riassunto molto bene nella breve esortazione che nel rito russo il sacerdote indirizza al penitente: “Ecco, figlio mio, Cristo è presente in modo invisibile per ricevere la tua confessione: Non avere vergogna, non temere e non nascondere nulla; ma, senza esitazione, dimmi tutto ciò che hai fatto, per ricevere il perdono di nostro signore Gesù Cristo. Ecco dinanzi a noi la sua icona; io, non sono che un testimone, per rendere testimonianza davanti a lui di tutto ciò che mi avrai detto. Se mi nascondi qualcosa, porterai doppio peccato. Vigila dunque, giacché sei venuto(a) dal medico, a non lasciarlo senza essere guarito(a)”
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/4a/Tikhon_from_beyond_Don.jpg/225px-Tikhon_from_beyond_Don.jpg

Parafrasando questa esortazione, san Tikhon di Zadonsk (1724-1783) scrive: “Quando dà indicazioni sul sacramento della penitenza, il sacerdote dovrebbe parlare al penitente così: figlio mio, ti confessi a Dio, che non è contento di qualunque peccato; ed io, suo servo, sono testimone indegno del tuo pentimento. Non nascondere nulla, non avere né vergogna né timore, poiché qui siamo soltanto noi tre, tu, io, e Dio, dinanzi al quale hai peccato, che conosce tutti i tuoi peccati e sa come li hai commessi. Dio è ovunque e ovunque tu abbia detto, pensato o fatto qualcosa di male, era là e sapeva tutto; ed ora è qui con noi, che aspetta parole di pentimento e di confessione. Anche tu conosci tutti i tuoi peccati: non avere vergogna di parlare di tutto ciò che hai commesso. Ed io che sono qui, sono un peccatore come te; perciò, non avere vergogna di confessare i tuoi peccati in mia presenza

 http://www.orthodox.net/ikons/john-chrysostom-01.jpg
Come dice san Giovanni Crisostomo (IV sec.), “Amministriamo il rimedio salvatore del pentimento; accettiamo da Dio il pentimento che ci guarisce. Poiché non siamo noi che gliel’offriamo, ma lui che ce lo da”     


Per san Giovanni Climaco, le lacrime rappresentano un rinnovo della grazia del battesimo: “È più grande del battesimo stesso, questa fonte di lacrime che scaturisce dopo il battesimo, per quanto audace possa essere questa affermazione. (...) come riceviamo tutti nell’infanzia il battesimo, successivamente lo macchiamo; ma tramite le lacrime, lo rinnoviamo nella sua purezza iniziale 
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/1d/Rublev_Saint_Paul.jpg

Portiamo sempre e dovunque nel nostro corpo le sofferenze della morte di Gesù, affinché la vita di Gesù sia anch’essa manifestata nel nostro corpo (...); come morenti, eppure viventi; (...) come afflitti, eppure sempre allegri” (2 Corinzi 4, 10; 6, 9-10).


http://tradizione.oodegr.com/tradizione_index/insegnamenti/penitenzaware.htm  


http://www.ausiliariediocesane.it/joomlaDef/images/BuonPastore/BuonPastore1.gif 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.