Un tale chiese al padre Antonio:
«Che debbo fare per piacere a Dio?». E l’anziano gli rispose: «Fa’
quello che io ti comando: dovunque tu vada, abbi sempre Dio davanti agli
occhi; qualunque cosa tu faccia o dica, basati sulla testimonianza
delle Sante Scritture; in qualsiasi luogo abiti, non andartene presto.
Osserva questi tre precetti, e sarai salvo» (PJ I, 1).
Il padre Pambone chiese al padre Antonio: «Che debbo fare?». L’anziano gli dice: «Non confidare nella tua giustizia non darti cura di ciò che passa, e sii continente nella lingua e nel ventre».
Nel deserto c’era un tale che cacciava belve feroci; e vide il padre Antonio
che scherzava con i fratelli e se ne scandalizzò. Ma l’anziano, volendo
fargli capire che occorre talvolta accondiscendere ai fratelli, gli
dice: «Metti una freccia nel tuo arco e tendilo». Egli lo fece. Gli
dice: «Tendilo ancora», e lo fece. Gli dice un’altra volta: «Tendilo».
Il cacciatore gli dice: «Se lo tendo oltre misura, l’arco si spezza».
L’anziano gli dice: «Così accade anche nell’opera di Dio: se coi
fratelli tendiamo l’arco oltre misura, presto si spezzano. Perciò
talvolta bisogna essere accondiscendenti con i fratelli». Ciò udendo, il
cacciatore fu preso da compunzione e se ne andò molto edificato. E
anche i fratelli ritornarono confortati ai loro posti (77d-80a; PJ X, 2b).
Dei fratelli fecero visita al padre Antonio
e gli dissero: «Dicci una parola: come possiamo salvarci?». L’anziano
dice: «Avete ascoltato la Scrittura? È quel che occorre per voi». Ed
essi: «Anche da te, padre, vogliamo sentire qualcosa». L’anziano dice
loro: «Dice il Vangelo: Se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra [1]».
Gli dicono: «Ma di far questo non siamo capaci». L’anziano dice loro:
«Se non sapete porgere anche l’altra, tenete almeno ferma la prima». Gli
dicono: «Neppure di questo siamo capaci». E l’anziano: «Se neppure di
ciò siete capaci, non contraccambiate ciò che avete ricevuto». Dicono:
«Neppure questo sappiamo fare». Allora l’anziano dice al suo discepolo: «Prepara loro un brodino: sono deboli». E a loro: «Se questo non potete e quello non volete, che posso fare per voi? C’è bisogno di preghiere» (81b).
la fonte
principale su sant’Antonio il grande è certamente
La vita di Antonio, di sant’Atanasio
di Alessandria, che conobbe il santo e fu da lui sostenuto nelle varie
persecuzioni subite e nella lotta contro l’Arianesimo. L’opera redatta
pochi anni dopo la morte di Antonio, venne molto presto tradotta in
varie lingue, divenendo popolare tanto in Oriente quanto in Occidente e
dando un contributo importante alla diffusione della vita monastica.
La
memoria di sant’Antonio è celebrata dalla Chiesa Ortodossa il 17
gennaio, data in cui lo ricorda anche il Martirologio Romano, la Chiesa
Copta lo festeggia il 22 del mese di Tobi (31 gennaio).
Sant’Atanasio di
Alessandria
La vita di
Antonio
STA IN
http://www.monasterovirtuale.it/download/dottori-della-chiesa/294-s-atanasio-vita-di-antonio-1/file.html
Tropario – Tono 4Imitando con i tuoi costumi lo zelo di Elia, seguendo il Battista sui retti sentieri, o padre Antonio, sei divenuto colonizzatore del deserto e hai rafforzato tutta la terra con le tue preghiere: intercedi dunque preso il Cristo Dio per la salvezza delle nostre anime.Kontakion – Tono 2Respinti i tumulti della vita, hai trascorso la vita nell’esichia, imitando in tutto il Battista, o santissimo, con lui dunque ti veneriamo, o padre dei padri Antonio.IkosHai ubbidito alla voce di Cristo, hai seguito i suoi comandamenti, spogliandoti del patrimonio, mettendo da parte ogni preoccupazione per i tuoi beni, possedimenti e servitù; e l’affetto della sorella, o teoforo Antonio: vivendo con Dio solo nei deserti, hai ottenuto un purissimo dono di conoscenza: questa manda anche a me che a te voglio inneggiare, o padre dei padri Antonio.ExapostilarionPrendendo sin dalla giovinezza, o teoforo, una via nuova e non battuta dagli uomini, l’hai percorsa con ardore sino alla fine, senza volgerti indietro, ubbidendo alla legge nuova di Cristo; e sei stato la prima guida del deserto, o eccelso tra i monaci.
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