sabato 4 gennaio 2014

4 gennaio - I Padri meditazioni - previgilia della Teofania del Signore





Interpretazione sul Cantico dei Cantici di Teodoreto di Ciro
(n. 393, + 466 ca.) (Lib. 3, cap. 5: PG 81, 157)
In realtà Cristo è la primizia migliore di ogni natura. Infatti non ha
commesso peccato, né è stato trovato inganno nella sua bocca (Is 53, 9; 1 Pt 2, 22).
Pertanto è stato offerto per ogni popolo come vittima immacolata. A
motivo di questo il Dio di tutti ha proclamato anche per mezzo del profeta
Isaia, dicendo: Ecco il mio servo che ho scelto, il mio eletto del quale
la mia anima si compiace; porrò il mio Spirito su di lui, porterà il giudizio
alle nazioni (Is 42, 1).




I vantaggi della pazienza di Cipriano di Cartagine
(n. 200-210, + 258) (23: CCL 3a, 132)
Chi è costui che dice di aver taciuto in precedenza, ma che non tacerà
sempre? Certamente è colui che condotto al sacrificio come una pecora
e come un agnello davanti a chi lo tosa, è rimasto muto e non ha aperto
bocca (cfr Is 53, 7). Certamente è colui che non ha gridato e di cui non
si è sentita la voce nelle piazze (cfr Is 42, 2-3). Certamente è colui che
non ha fatto resistenza, né si è opposto quando offrì la sua schiena ai
colpi di flagello e il viso agli schiaffi, né ha rivolto altrove il suo volto agli
sputi ripugnanti. Certamente è colui che quando venne accusato dai
sacerdoti e dagli anziani non rispose nulla, e, tra la meraviglia di Pilato,
conservò il silenzio con un’eccezionale pazienza (cfr Mt 27, 12-14). Questi
è colui che tacque nelle ore della passione, ma che non tacerà nell’ora
della vendetta. Questi è il nostro Dio, cioè il Dio non di tutti, ma di quelli
che hanno fede e credono, colui che non tacerà quando si manifesterà
nella sua seconda venuta. Infatti se prima l’umiltà lo nascose ai nostri
occhi, si rivelerà nella sua potenza quando verrà



Esposizione del Vangelo secondo Luca di Ambrogio di Milano
(n. 339 o 337, + 397) (Lib. 5, 106: CCL 14, 170)
Non piegarti verso le cose della terra, per non spezzare la tua canna.
Anche per questo motivo così fu profetizzato del Cristo, perché egli non
doveva curvarsi verso le cose terrene: Non spezzerà una canna scossa
(Is 42, 3); egli, infatti, con la forza della sua risurrezione consolidò la
carne, che i peccati avevano violentemente agitato. Una canna magnifica
è la carne di Cristo, che inchiodò al patibolo della croce il capo del serpente,
del diavolo, e le lusinghe dell’avidità del mondo



Commento al salmo 118 di Ambrogio di Milano
(n. 339 o 337, + 397) (20, 28: CSEL 625, 459)
Ma chi si allontana dal Signore, se non l’uomo che non ricerca le sue
opere di giustizia?
Mentre chi le ricerca gli è vicino, resta attaccato a Dio. E per questo
l’apostolo così si rivolge a quelli che cercano le opere di giustizia di Dio:
Voi, che eravate lontani, siete diventati vicini nel sangue di Cristo (Ef 2, 13). La
giustizia è il sangue di Cristo. Tant’è vero che egli stesso ha così apostrofato
Giovanni: Lasciaci portare a compimento ogni opera di giustizia
(Mt 3, 15).



4 omelie di Gregorio il Taumaturgo
(n. 213 ca., + 270-275) (Om. 4: PG 10, 1185)
Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia
(Mt 3, 15). È necessario che io apporti fine all’antico testamento, e poi
predicare il nuovo, scriverlo nel cuore degli uomini, sottoscriverlo con il
mio sangue e sigillarlo con il mio Spirito.

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