La risurrezione della carne nelle iscrizioni latine del primo cristianesimo
Una poco nota iscrizione funeraria, rinvenuta ad Olmedo in Sardegna
nell’Ottocento e conservata al Museo Nazionale di Cagliari, presenta in
maniera inconsueta la fede nella risurrezione della carne in età
tardo-antica. Il diacono Silbius, ecclesiae sanctae minister,
morto il 5 aprile di un anno incerto del VI secolo all’età di 33
anni, riprendendo forse a memoria Gb 19,25s afferma poeticamente la fede nella
risurrezione e nella promessa del Regno celeste, con due esametri straordinari
di carattere dogmatico:
expectat, Cristi ope, rursus sua vivere carne,
et gaudia lucis nobae ipso dominante videre[4].
http://www.dirittoestoria.it/5/Contributi/Mastino-Risurrezione-carne-iscrizioni-cristianesimo.htm
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.