sabato 5 settembre 2015

Typikon della Domenica 6 settembre 2015- Domenica XIV di Matteo-Memoria del miracolo dell'Arcangelo Michele a Colossi





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Divina fonte di grandi miracoli sei diventato nel tuo santuario in Chone dove non solo hai annientato con la tua forza il drago grande e terribile che lì dimorava, ma dove si è formato un corso d’acqua guaritrice di ogni malattia del corpo, perché tutti con fede al Sovrano degli Angeli che ti ha glorificato dicano: Alliluia!
Così recita un kondakion dell’inno akatistos a san Michele Arcangelo. Il kondakion fa riferimento al Miracolo dell'arcangelo Michele a Cone (Τὸ ἐν Χωναῖς/Χῶναις Θαῦμα τοῦ Ἀρχαγγέλου Μιχαήλ) di cui il sinassario fissa la memoria al 6 settembre.
A Cone, l'antica Colossi in Frigia, sorgeva sopra una sorgente miracolosa un santuario dedicato all'Archistratega. Il santuario era stato costruito da un abitante della città di Laodicea che aveva ricevuto la grazia della guarigione della figlia muta. 
Per 60 anni servì come custode di questo santo luogo il pio Archippo, che con la predicazione e il suo esempio convertì molti pagani.   
La tradizione narra che alcuni pagani adirati per l'attività di Archippo deviarono il corso dei fiumi Lykokaperos e Kufos contro il santuario di san Michele per distruggerlo. Archippo pregò con fervore l'Arcangelo Michele che apparve e con un fulmine spaccò la roccia dando un nuovo letto al corso d'acqua, mettendo in salvo la chiesa e santificando per sempre l'acqua che sgorgava dalla roccia.
Nell’arte bizantina e russa, il tema del Miracolo dell'arcangelo Michele a Cone riveste notevole importanza.
Il Monastero di Čudov al Cremlino, in cui erano battezzati gli zar, è dedicato al Miracolo di Cone.

Il miracolo di san Michele Arcangelo a Colossi (Cone)

http://fosilaron.tumblr.com/post/60439714938/il-miracolo-di-san-michele-arcangelo-a-colossi



Typikon della Domenica 6 settembre 2015- Domenica XIV di Matteo
Memoria del miracolo dell'Arcangelo Michele a Colossi




Anastasimon – Modo 1 pl.

Il coeterno Verbo * al Padre e allo Spirito, * partorito dalla Vergine * a nostra salvezza, * cantiamo o fedeli - * e adoriamo; * poiché ha voluto nella carne * salire sulla croce * e sottoporsi alla morte * e risuscitare i defunti * nella gloriosa sua resurrezione.


Dell’Arcangelo– modo 4

Arcistratega dei celesti eserciti, noi indegni ti supplichiamo: con le tue preghiere sii baluardo per noi; custodisci al riparo delle ali della tua gloria immateriale, noi che ci prostriamo e con insistenza gridiamo: Liberaci dai pericoli, tu che si generale delle superne schiere.

Kontakion - modo 4

 Gioacchino ed Anna *dalla vergogna della sterilità * e Adamo ed Eva * dalla corruzione della morte *furono liberati, Intemerata, * per la tua santa natività. * Questa celebra anche il popolo tuo, *riscattato dalla schiavitù dei peccati, nel gridar


http://www.ortodossia.it/w/media/com_form2content/documents/c17/a1597/f255/DOMENICA%206%20Settembre%202015%20-%20XIV%20matteo%20-%201%20pl.pdf


2Corinzi 1,21-24- 2,4

1,21 Or colui, che ci conferma con voi in Cristo, e il quale ci ha unti, è Iddio; 22 il quale ancora ci ha suggellati, e ci ha data l'arra dello Spirito nei cuori nostri. 23 Or io chiamo Iddio per testimonio sopra l'anima mia, che per risparmiarvi, non sono ancora venuto a Corinto. Non già che noi signoreggiamo la vostra fede, ma siamo aiutatori della vostra allegrezza: perchè voi state ritti per la fede.
2,1 Or io avea determinato in me stesso di non venir di nuovo a voi con tristizia. 2 Perciocchè, se io vi contristo, chi sarà dunque colui che mi rallegrerà, se non colui stesso che sarà stato da me contristato? 3 E quello stesso vi ho io scritto, acciocchè quando verrò, io non abbia tristezza sopra tristezza da coloro, dai quali io dovea avere allegrezza; confidandomi di tutti voi, che la mia allegrezza è quella di tutti voi. 4 Perciocchè di grande afflizione, e distretta di cuore, io vi scrissi con molte lagrime; non acciocchè foste contristati, ma acciocchè conosceste la carità, che io ho abbondantissima inverso voi.


foto di Episcopia Ortodoxă Română a Italiei.

Matteo 22,2-14

2 Il regno de' cieli è simile ad un re, il qual fece le nozze al suo figliuolo. 3 E mandò i suoi servitori a chiamar gl'invitati alle nozze, ma essi non vollero venire. 4 Di nuovo mandò altri servitori, dicendo: Dite agl'invitati: Ecco, io ho apparecchiato il mio desinare, i miei giovenchi, e i miei animali ingrassati sono ammazzati, ed ogni cosa è apparecchiata; venite alle nozze. 5 Ma essi non curandosene, se ne andarono, chi alla sua possessione, chi alla sua mercatanzia. 6 E gli altri, presi i suoi servitori, li oltraggiarono ed uccisero. 7 E quel re, udito ciò, si adirò, e mandò i suoi eserciti, e distrusse que' micidiali, ed arse la lor città. 8 Allora egli disse a' suoi servitori: Ben son le nozze apparecchiate, ma i convitati non n'erano degni. 9 Andate adunque in su i capi delle strade, e chiamate alle nozze chiunque troverete. 10 E quei servitori, usciti in su le strade, raunarono tutti coloro che trovarono, cattivi e buoni, e il luogo delle nozze fu ripieno di persone ch'erano a tavola. 11 Or il re, entrato per vedere quei che erano a tavola, vide quivi un uomo che non era vestito di vestimento da nozze. 12 E gli disse: Amico, come sei entrato qua, senza aver vestimento da nozze? E colui ebbe la bocca chiusa. 13 Allora il re disse a' servitori: Legategli le mani e i piedi, e toglietelo, e gettatelo nelle tenebre di fuori. Ivi sarà il pianto, e lo stridor dei denti. 14 Perciocchè molti son chiamati, ma pochi eletti.


http://www.episcopia-italiei.it/diocesioortodossa/wwwroot/merinde/2015/XIV%20Domenica%20dopo%20pentecoste.pdf





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