lunedì 7 settembre 2015

TYPIKON del 8 settembre: Natività della Madre di Dio



http://www.ortodossia.it/w/media/com_form2content/documents/c17/a1598/f255/Marted%C3%AC%208%20settembre%202015%20-%20NATIVITA'.pdf


Apolitikion Modo 3:

La tua nascita, o Madre di Dio,* annunziò la gioia a tutta la terra. *Da te, infatti, è spuntato il Sole di giustizia, *Cristo Dio nostro *e avendo sciolto la maledizione, ci ha dato la benedizione* e, distrutta la morte, * ha donato a noi * la vita eterna

Kontakion - modo 4:

Gioacchino ed Anna *dalla vergogna della sterilità * e Adamo ed Eva * dalla corruzione della morte *furono liberati, Intemerata, * per la tua santa natività. * Questa celebra anche il popolo tuo, *riscattato dalla schiavitù dei peccati, nel gridare a te: *la sterile partorisce la Madre di Dio * e nutrice della vita nostra.


Apostolo: Della Festa (Filippesi . 2, 5-11)

5 Perciocchè conviene che in voi sia il medesimo sentimento, il quale ancora è stato in Cristo Gesù. 6 Il quale, essendo in forma di Dio, non reputò rapina l'essere uguale a Dio. 7 E pure annichilò sè stesso, presa forma di servo, fatto alla somiglianza degli uomini; 8 e trovato nell'esteriore simile ad un uomo, abbassò sè stesso, essendosi fatto ubbidiente infino alla morte, e la morte della croce. 9 Per la qual cosa ancora Iddio lo ha sovranamente innalzato, e gli ha donato un nome, che è sopra ogni nome; 10 acciocchè nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio delle creature celesti, e terrestri, e sotterranee; 11 e che ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.



Vangelo: Della Festa (Lc. 10, 38-42 11, 27-28)

Luca 10,38-42- 11,27-28

38 ORA, mentre essi erano in cammino, avvenne ch'egli entrò in un castello; ed una certa donna, chiamata per nome Marta, lo ricevette in casa sua. 39 Or ella avea una sorella, chiamata Maria, la quale ancora, postasi a sedere a' piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. 40 Ma Marta era occupata intorno a molti servigi. Ed ella venne, e disse: Signore, non ti cale egli che la mia sorella mi ha lasciata sola a servire? dille adunque che mi aiuti.41 Ma Gesù, rispondendo, le disse: Marta, Marta, tu sei sollecita, e ti travagli intorno a molte cose. 42 Or d'una sola cosa fa bisogno. Ma Maria ha scelta la buona parte, la qual non le sarà tolta.

27 Or avvenne che, mentre egli diceva queste cose, una donna della moltitudine alzò la voce, e gli disse: Beato il seno che ti portò, e le mammelle che tu poppasti. 28 Ma egli disse: Anzi, beati coloro che odono la parola di Dio, e l'osservano.


In luogo del canto axion esti alla Divina Liturgia 

"Cosa estranea delle madri la verginità, e straniera alle vergini la procreazione. Su di te, Madre di Dio entrambe sono state ricostituite. Per questo noi genti tutte della terra incessantemente ti magnifichiamo. " 



http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=article&id=888:omelie-dei-padri-nativita-della-madre-di-dio&catid=152:padri&lang=it


LA NATIVITÀ DELLA MADRE DI DIO  di MADRE THEKLA, L’Eternità nell’attimo presente. Introduzione alla spiritualità ortodossaMilano 1999, 26-32.
sta in 

http://oodegr.co/italiano/tradizione_index/commentilit/nativitamadredidio.htm


8 SETTEMBRE
NATIVITÀ DELLA SS. MADRE DI DIO E SEMPRE VERGINE MARIA

La prima grande festa dell'anno liturgico bizantino, che inizia il 1° settembre, è la nascita della Santissima Madre di Dio, l'8 settembre. Sorta dapprima a Gerusalemme, questa celebrazione si ricollega alla dedicazione di una chiesa, nel luogo tradizionalmente indicato come la casa di Anna e Gioacchino; dal VI secolo venne festeggiata anche a Costantinopoli e più tardi a Roma. Alcuni dati dell'avvenimento, quali li troviamo nei testi liturgici, sono ripresi dal Protoevangelo di Giacomo: i nomi dei genitori, giusti e pii, la loro tristezza di non aver figli, il prodigioso annuncio dell'angelo circa una loro figlia dal destino eccezionale. La nascita della fanciulla Maria, futura Madre di Dio, è vista come l'inizio del piano della redenzione; da ciò la sua importanza e il tono gioioso che la caratterizza.
Già nel giorno di prefesta, il 7 settembre, le due preghiere più ripetute (Tropario conclusivo e Kontàkion) ben ne riassumono i motivi dominanti:

Tropario
La tua nascita, o Madre di Dio, annunziò gioia a tutta la terra: da te infatti è spuntato il Sole della giustizia, Cristo Dio nostro. Avendo sciolto la maledizione ci ha dato la benedizione; e distrutta la morte ci ha fatto dono della vita eterna.

Dagli Apostica.
Del Patriarca Germano, †733



"Venite, o fedeli tutti, accorriamo verso la Vergine! Ecco, nasce infatti colei che è stata prescelta, prima ancora della sua concezione, ad essere la madre del nostro Dio, lei che è gioello di verginità, bastone di Aronne foirito dalla radice di Jesse, oracolo dei profeti, rampollo dei giusti Gioacchino ed Anna. Ella nasce nel mondo e con lei il mondo viene restaurato; nasce e la Chiesa si ammanta del suo splendore. E' lei il tempio santo, l'abitacolo della divinità, lo strumento verginale, il talamo reale nel quale si adempie il mistero paradossale dell'unione indicibile delle nature in Cristo. Adoriamolo e lodiamo la nascita immacolata di Lui dalla Vergine!"
Kontàkion
Gioacchino e Anna furono liberati dall'obbrobrio della sterilità, e Adamo ed Eva dalla corruzione della morte, o tutta pura, per la tua natività; questa festeggia il tuo popolo, riscattato dalla schiavitù dei peccati, acclamando a te: La sterile partorisce la Madre di Dio e nutrice della nostra vita.
http://oodegr.co/italiano/tradizione_index/testilit/nativitamadredidio.htm

Dal Protoevangelo di Giacomo

1, 1] Secondo le storie delle dodici tribù di Israele c'era un certo Gioacchino, uomo estremamente ricco. Le sue offerte le faceva doppie, dicendo: "Quanto per me è superfluo, sarà per tutto il popolo, e quanto è dovuto per la remissione dei miei peccati, sarà per il Signore, quale espiazione in mio favore". [2] Giunse il gran giorno del Signore e i figli di Israele offrivano le loro offerte. Davanti a lui si presentò Ruben, affermando: "Non tocca a te offrire per primo le tue offerte, poiché in Israele non hai avuto alcuna discendenza". [3] Gioacchino ne restò fortemente rattristato e andò ai registri delle dodici tribù del popolo, dicendo: "Voglio consultare i registri delle dodici tribù di Israele per vedere se sono io solo che non ho avuto posterità in Israele". Cercò, e trovò che, in Israele, tutti i giusti avevano avuto posterità. Si ricordò allora del patriarca Abramo al quale, nell'ultimo suo giorno, Dio aveva dato un figlio, Isacco.
[4] Gioacchino ne restò assai rattristato e non si fece più vedere da sua moglie. Si ritirò nel deserto, vi piantò la tenda e digiunò quaranta giorni e quaranta notti, dicendo tra se: "Non scenderò nè‚ per cibo, nè‚ per bevanda, fino a quando il Signore non mi abbia visitato: la mia preghiera sarà per me cibo e bevanda".
[2, 1] Ma sua moglie innalzava due lamentazioni e si sfogava in due pianti, dicendo: "Piangerò la mia vedovanza e piangerò la mia sterilità". [2] Venne il gran giorno del Signore, e Giuditta, sua serva le disse: "Fino a quando avvilisci tu l'anima tua; Ecco, è giunto il gran giorno del Signore e non ti è lecito essere in cordoglio. Prendi invece questa fascia per il capo che mi ha dato la signora del lavoro: a me non è lecito cingerla perché io sono serva e perché ha un'impronta regale". [3] Ma Anna rispose: "Allontanati da me. Io non faccio queste cose. Dio mi ha umiliata molto. Forse è un tristo che te l'ha data, e tu sei venuta a farmi partecipare al tuo peccato". Replicò Giuditta: "Quale imprecazione potrò mai mandarti affinché il Signore che ha chiuso il tuo ventre, non ti dia frutto in Israele?". Anna si afflisse molto. [4] Si spogliò delle sue vesti di lutto, si lavò il capo, indossò le sue vesti di sposa e verso l'ora nona scese a passeggiare in giardino. Vedendo un alloro, si sedette ai suoi piedi e supplicò il Padrone, dicendo: "O Dio dei nostri padri, benedicimi e ascolta la mia preghiera, come hai benedetto il ventre di Sara, dandole un figlio, Isacco".
[3, 1] Guardando fisso verso il cielo, vide, nell'alloro, un nido di passeri, e compose in se stessa una lamentazione, dicendo: "Ahimè! chi mi ha generato? qual ventre mi ha partorito? Sono infatti diventata una maledizione davanti ai figli di Israele, sono stata insultata e mi hanno scacciata con scherno dal tempio del Signore. [2] Ahimè! a chi somiglio io mai? Non somiglio agli uccelli del cielo, poiché anche gli uccelli del cielo sono fecondi dinanzi a te, Signore. Ahimè! a chi somiglio io mai? Non somiglio alle bestie della terra, poiché anche le bestie della terra sono feconde dinanzi a te, Signore. Ahimè! a chi somiglio io mai? [3] Non somiglio a queste acque, poiché anche queste acque sono feconde dinanzi a te, o Signore. Ahimè! a chi somiglio io mai? Non somiglio certo a questa terra, poiché anche questa terra porta i suoi frutti secondo le stagioni e ti benedice, o Signore".
[4, 1] Ecco, un angelo del Signore le apparve, dicendole: "Anna, Anna! Il Signore ha esaudito la tua preghiera; tu concepirai e partorirai. Si parlerà in tutta la terra della tua discendenza". Anna rispose: "(Com'è vero che) il Signore, mio Dio, vive, se io partorirò, si tratti di maschio o di femmina, l'offrirò in voto al Signore mio Dio, e lo servirà per tutti i giorni della sua vita". [2] Ed ecco che vennero due angeli per dirle: "Tuo marito Gioacchino sta tornando con i suoi armenti". Un angelo del Signore era infatti disceso da lui per dirgli: "Gioacchino, Gioacchino! Il Signore ha esaudito la tua insistente preghiera. Scendi di qui.
Ecco, infatti, che Anna, tua moglie, concepirà nel suo ventre". [3] Gioacchino scese, e mandò a chiamare i suoi pastori, dicendo: "Portatemi qui dieci agnelli senza macchia e senza difetto: saranno per il Signore, mio Dio. Portatemi anche dodici vitelli teneri: saranno per i sacerdoti e per il consiglio degli anziani; e anche cento capretti per tutto il popolo". [4] Ed ecco che Gioacchino giunse con i suoi armenti. Anna se ne stava sulla porta, e vedendo venire Gioacchino, gli corse incontro e gli si appese al collo, esclamando: "Ora so che il Signore Iddio mi ha benedetta molto. Ecco, infatti, la vedova non più vedova, e la sterile concepirà nel ventre". Il primo giorno Gioacchino si riposò in casa sua.
[5, 1] Il giorno seguente presentò le sue offerte, dicendo tra se‚: "Se il Signore Iddio mi è propizio, me lo indicherà la lamina del sacerdote". Nel presentare le sue offerte, Gioacchino guardò la lamina del sacerdote. Quando questi salì sull'altare del Signore, Gioacchino non scorse in se‚ peccato alcuno, ed esclamò: "Ora so che il Signore mi è propizio e mi ha rimesso tutti i peccati". Scese dunque dal tempio del Signore giustificato, e tornò a casa sua. [2] Si compirono intanto i mesi di lei. Nel nono mese Anna partorì e domandò alla levatrice: "Che cosa ho partorito?". Questa rispose: "Una bambina". "In questo giorno", disse Anna, "è stata magnificata l'anima mia", e pose la bambina a giacere. Quando furono compiuti i giorni, Anna si purificò, diede poi la poppa alla bambina e le impose il nome Maria.






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