Dagli insegnamenti di san Serafino di
Sarov
La luce di Cristo
Per poter ricevere nel proprio cuore la luce di
Cristo, dobbiamo staccarci, per quanto possibile, da tutti gli oggetti
visibili. Dopo aver purificato l’anima con la contrizione e le buone opere,
dopo aver chiusi gli occhi di carne, ripieni della fede nel Cristo crocifisso,
facciamo scendere il nostro spirito nel cuore per acclamare il Nome del nostro
Signore Gesù Cristo; allora, nella misura della nostra assiduità e del nostro
fervore verso l’Amato, troveremo nel Nome invocato consolazione e delizia, il
che ci inciterà a ricercare una conoscenza ancora più elevata.
Dopo che lo spirito si è radicato
nel cuore con simili esercizi, la luce di Cristo viene a brillare
nell’interiore, illuminando con il suo chiarore divino l’anima, come dice il
profeta Malachia: “Per voi, adoratori del mio nome, sorgerà il sole di
giustizia con raggi di salvezza” (Ml 3, 20). Questa luce è anche la vita,
secondo la parola dell’Evangelo: “Egli era la vita, e la vita era la luce degli
uomini” (Gv 1, 4).
Quando l’uomo contempla dentro di sé
questa luce eterna, dimentica tutto ciò che è carnale, dimentica sé stesso e
vorrebbe nascondersi nel più profondo della terra per non essere privato di
questo bene unico, Dio.
Da:
IRINA GORAINOFF, Serafino di Sarov. Vita,
colloquio con Motovilov, scritti spirituali, Milano, 1998, 201-202.
http://bergamo-ortodossa.blogspot.it/2013/01/san-serafino-di-sarov.html
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