MESSAGGIO
DI SUA EMINENZA IL METROPOLITA GENNADIOS,
ARCIVESCOVO ORTODOSSO D'ITALIA E MALTA
IN OCCASIONE DELLA FESTA DI NATALE 2014
Diletti e Amati figli
Della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta,
“Cristo è nato! Glorificate”
“Oggi nasce Colui che esiste da sempre e diviene ciò che non è mai stato”. “E’ Dio e diventa uomo e pur tuttavia rimane Dio”, esclama a gran voce il Padre dell’amore e del dialogo, San Giovanni Crisostomo, Arcivescovo di Costantinopoli. Il “Grande e Paradossale Mistero dell’Incarnazione di Dio”, che l’uomo ammira e di cui rimane sorpreso, quando lo contempla, poiché non è mai accaduto un tale evento:
“Guardo colei che ha generato. Guardo anche quello che è nato. Pur tuttavia, non posso comprendere il modo con cui è nato”.
Vediamo, dunque, diletti e carissimi Fratelli, che il modo della festa è
inedito, come inedito è il motivo della nascita di Cristo.
L’autore della nostra Divina Liturgia, San Giovanni Crisostomo, confessa con precisione che: “prima della comparsa di Cristo la nostra natura era dominata dal diavolo, dal peccato, dalla morte…”, “mentre il diavolo ingannava e il peccato uccideva, la morte poi seppelliva”.
Realmente, “il peccato è sorto come muro d’inimicizia tra Dio e l’uomo”, come riporta nella sua Catechesi San Nettario, vescovo di Pentapoli con la “conseguenza
della fatale separazione dell’uomo dal benevolo Dio e la sua
inevitabile sottomissione al demonio, che odia il bene”.
E’ una chiara verità, uomini di Dio della Sacra Arcidiocesi Ortodossa
d’Italia e Malta, che, quando lo vuole Dio, sono superate anche le leggi
della natura. Lo stesso è accaduto anche nel “Mistero Soprannaturale”
della Natività del Nostro Signore Gesù Cristo: l’ordine naturale è
stato abbandonato ed ha agito il volere divino. La profonda misericordia
di Dio non può essere espressa, ma il timore dell’uomo, la sua sorpresa
di fronte al “Grande Miracolo” e anche la sua meraviglia sono
tutte cose straordinarie. Lo ha generato, dunque, come Dio ha voluto.
Certamente nella natura non esisteva la possibilità di una simile
nascita. Dio, dominatore della natura e di tutte le cose, ha concepito
questo modo della Natività, un modo paradossale. E’ un modo, che solo
Dio poteva concepire e portare a termine.
Mostrando così che per quanto
sia divenuto Uomo, non è nato come uomo, ma lo ha fatto per unirlo
all’unico Dio, che è Luce, Verità, Pace, Amore, Speranza e Vita Eterna.
Anche questo modo paradossale della Nascita del nostro Salvatore Gesù
Cristo avviene, così, poiché, sempre secondo il sapientissimo e ispirato
araldo dell’amore e della solidarietà, Giovanni Crisostomo, qualora Dio
fosse venuto come uomo da un comune matrimonio, i più avrebbero
considerato un inganno la Sua nascita: Ecco perché nasce da una vergine, ecco perché conserva il suo utero intatto, ecco perché custodisce la sua verginità integra, ecco perché
abbiamo un modo paradossale, un modo soprannaturale della Nascita di
Cristo. Sono chiarele parole di San Giovanni Crisostomo a tal proposito:
“Cristo è apparso nel mondo, come «uomo» per guidare gli uomini. E’ apparso nel mondo come «Dio», per salvare il mondo”.
Accorri
a festeggiare, diletto popolo di Dio! Accorri a celebrare insieme la
solennità! La preghiera della festa rafforza, da coraggio, protegge,
guida, illumina, accresce la fede, aiuta il fedele a comprendere questo
modo soprannaturale della Nascita di Gesù Cristo, modo paradossale che
proprio solo della potenza e infinita sapienza di Dio.
I dolcissimi e sublimi discorsi di San Giovanni Crisostomo: “il
Regno dei cieli è stato trapiantato sulla terra, gli angeli conversano
con gli uomini. Tutte le cose si sono unite, e ciò, poiché Dio è sceso
sulla terra e l’uomo è salito nei cieli. Dio è venuto sulla terra, ma si
trova ancora in cielo: è tutto in cielo e tutto sulla terra”.
Il convincente e salvifico insegnamento del Santo del «Secolo d’Oro della Chiesa»,
Giovanni Crisostomo sorprende coloro che con zelo divino vi si sono
applicati, che vivono la sua spiritualità, la sua verità dogmatica,
divenendo uomini di Dio, secondo il detto del Santo Apostolo Paolo: “non vivo più io, ma Cristo in me vive” (Gal. 2,20).
Il «Grande e Soprannaturale Mistero dell’Incarnazione di Gesù Cristo» ha fatto sì che aumentasse il numero di coloro che partecipano a questo “miracolo” del ”Disegno di Dio”,
così da giungere al punto di comporre meravigliosi inni, che
arricchiscono i fedeli, li preparano e gli guidano a comprendere il
Mistero dell’Incarnazione e della Salvezza dell’uomo. I commoventi e
solenni canti particolari del Grande Vespro Solenne, questi sublimi inni
della Nascita di Gesù Cristo, invitano il popolo di Dio a festeggiare
il “Grande Mistero” e ad annunciare chiaramente che Cristo si è fatto uomo, perché lo ama: “Orsù,
rallegriamoci nel Signore raccontando il presente mistero. Il muro
della separazione è abbattuto… infatti, l’immagine immutabile del Padre,
il Carattere della sua eternità assume la natura del servo, nascendo da
una madre Vergine, senza subire mutamento; rimase ciò che era, poiché
era vero Dio”.
Gli Inni famosissimi e illuminati dalla Grazia di Dio invitano a vivere e a festeggiare con gioia solenne la “Metropoli delle Feste”,
come anche con la sacralità e la pacifica glorificazione degli angeli,
con la divina ammirazione dei pastori e la gioia di tutto il creato.
L’innografo canta: “Orsù, fedeli …. guardiamo la divina condiscendenza scesa dall’alto a Betlemme verso di noi”, “grazie a tale disegno, infatti, è stata conosciuta la tua infinita Misericordia…”,
Colui che si è incarnato per opera dello Spirito Santo ed è divenuto
uomo dalla Semprevergine Maria, ci ha acquistato e ci ha liberati dal
peccato, ha rallegrato tutta la creazione, la terra gioisce con gli
uomini ed essi sono condotti alla luce.
“Sapienza, verbo e potenza, essendo Figlio del Padre e culmine Cristo Dio”, cantando l’innografo “il Verbo s’incarna, ma non si è separato dal Padre” offre all’uomo la salvezza e il Regno dei Cieli. Di fronte al “Grande e soprannaturale miracolo dell’Incarnazione di Gesù Cristo”, l’uomo e tutta la creazione, canta: “Cosa
possiamo offrirti, Cristo, poiché sei apparso sulla terra come uomo per
noi? Ogni tua creatura ti ringrazia: gli Angeli con l’inno, i cieli con
la stella, i magi con i doni, i pastori con la meraviglia, la terra con
la grotta, il deserto con la mangiatoia: mentre noi con la Madre
Vergine: Dio, che sei prima dei Secoli, abbi misericordia di noi”.
Colui “che è, esiste da prima di tutte le cose e risplende dalla Vergine come Dio”
è il vero Dio, è la salvezza del mondo, l’unica speranza e forza
dell’uomo per vincere le avversità della vita, le dure prove e
avventure, l’ignoranza e la calunnia.
A Lui, dunque, Vero Dio, Logos di Dio e Figlio della Vergine,
rivolgiamo la nostra preghiera con devozione e speranza per quanti hanno
necessità, per gl’infermi, per quanti sono nelle carceri, per quanti
sono in prigione, per gli orfani, perché tacciano le armi, perché
cessino gli scontri e le guerre, perché siano illuminati quanti tramano
contro gli altri e in generale per il superamento della crisi
spirituale, sociale e culturale dell’umanità. Preghiamo affinché Dio
nato a Betlemme custodisca il mondo dalle insidie e dalla malvagità del
nuovo Erode o da quella di molti altri suoi simili, che, purtroppo,
esistono anche oggi con aspetto profetico e debolezza, negli ambienti in
cui viviamo, sia nei piccoli ambienti, come anche nei grandi, nelle
scuole e nei diversi centri, come anche in mezzo ai campi e agli stadi
della vita.
Preghiamo senza interruzione per i giovani, che costituiscono il nuovo
cammino del mondo, la preziosissima forza della vita dell’uomo, donata
da Dio per il futuro dell’umanità, la prosecuzione piena di grazia di
tutte le cose. Non cessiamo di pregare per questo sublime dono di Dio.
Insieme col precisissimo e illuminoso Padre della Chiesa di Cristo San
Giovanni Crisostomo come nostro compagno di cammino dirigiamoci verso la
“Grotta indicata da Dio” e veneriamo il Signore Dio-uomo che “è avvolto nelle fasce” per la nostra salvezza e Che è nato come uomo, affinché l’uomo potesse diventare Dio.
Con questa nostra fede nell’Unico Vero Dio, Che veneremo anche come il
Bambino che giace nella mangiatoia e di cui ammireremo il tesoro della
povertà, per mezzo della quale risplende la ricchezza della divinità,
che sia propizio e nostro benefattore, l’immutabile luce e la base della
nostra vita, che sia l’aiuto perpetuo e il nostro saldo e invincibile
protettore.
“Cristo è nato, glorificate!
Il Paradiso si è aperto!
Il peccato è stato rivelato!
L’errore è stato allontanato!
Dio è sulla terra e l’uomo nei cieli!
Cristo è nato, rendete gloria!”
Venezia, Campo dei Greci, 25 dicembre 2014
+ Metropolita Gennadios
Arcivescovo Ortodosso d’Italia a Malta ed
Esarca per l’Europa Meridionale
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