Clemente Alessandrino Stromata
Clemente Alessandrino
Stromata
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Anzi, per dir la verità, l'intera vita dell'uomo
spirituale è una celebrazione festiva. Le preghiere e le lodi che egli scioglie a Dio e la
lettura della sacra Scrittura che precede i pasti sono i suoi sacrifici; questi pasti sono poi
accompagnati dalla salmodia e dal canto degli inni che precedono anche il riposo notturno; e
di notte egli prega di nuovo. In questo modo si associa ai cori celesti con un ricordo
incessante, sempre atto a quella forma di contemplazione che consiste nell'intima
memoria di Dio. - L'uomo spirituale non trascura affatto quell'altro sacrificio che si realizza
nel condividere fede e beni materiali con chi ne è privo. - Nella preghiera poi non moltiplica
oltre misura le parole, perché ha imparato da Dio stesso quello che deve chiedergli.
Ovunque prega, ma in segreto, per non ostentare la sua pietà. La preghiera accompagna il
via vai, le conversazioni, il riposo, lo studio e in genere ogni sua azione, che vien compiuta
secondo lo Spirito. Anche se si limita a formulare questa preghiera nella stanza più segreta
dell'anima, dove invoca il Padre "con gemiti indicibili, il Padre è là, presso di lui, prima ancora
che abbia finito di pregare. (Clemente Alessandrino, Stromata, 7
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