“SULL’INDEGNITÁ” DI RICEVERE I SANTI MISTERI *
“Non dobbiamo evitare la Comunione perché stimiamo essere peccatori.
Dobbiamo avvicinarci a essa più spesso per la guarigione dell’anima e la
purificazione dello spirito, ma con tale umiltà e fede che
considerandoci immeritevoli, desideriamo ancor di più la medicina per le
nostre ferite… E’ meglio pensare che dandoci grazia, il sacramento ci
rende puri e santi. Tali persone [che fanno raramente la comunione]
manifestano più orgoglio che umiltà, perché quando essi la ricevono, si
ritengono di esserne meritevoli. Sarebbe molto meglio se, in umiltà di
cuore, sapendo che non siamo mai degni dei Santi Misteri, li ricevessimo
ogni domenica per la guarigione dei nostri mali, piuttosto di pensare,
accecati dall’orgoglio, che tra un anno diventeremo degni di riceverli.
* s. Giovanni Cassiano (ieromonaco ortodosso – 360/435)
(Conferenza 23, capitolo 21)
Dalla Divina Liturgia di san Giovanni Crisostomo
S. O Dio, purifica me peccatore e abbi misericordia di me. (tre volte)
D. Stiamo attenti.
S. I doni santi ai santi.
C. Uno solo è il Santo, uno solo è il Signore: Gesù Cristo, nella gloria di Dio Padre. Amen.
D. Con timore di Dio e con fede avvicinatevi.
C. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Dio è il Signore e si è manifestato a noi.
S. Si comunica il servo (oppure la serva) di
Dio, ..., al prezioso e santo corpo e sangue del Signore, e Dio, e
Salvatore nostro Gesù Cristo, per la remissione dei suoi peccati e per
la vita eterna.
C. Al corpo di Cristo partecipate, della fonte immortale gustate. Alleluia, alleluia, alleluia.
fonte internet
http://www.natidallospirito.com/2010/10/15/alcuni-padri-sull-indegnita-di-ricevere-i-santi-misteri/
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