martedì 7 aprile 2015

il Grande e Santo Mercoledi-Dai Discorsi di Isacco di Ninive


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Per il Grande e Santo Mercoledi Dai Discorsi di Isacco di Ninive

Dai Discorsi di Isacco di Ninive.

1&23. Oeuvres, trad.J.Tourail1e, Desclée de Brouwer, 1981, 62.156-
158. Cf.G.Vannucci,Filocalia,L.E.F.,Firenze,1978,vol.I,175,204s.



In tutto ciò che leggi nelle Scritture, procura di trovare il senso
ultimo della parola, di penetrare nella profondità e nella santità
dei sensi ch'essa presenta e di capirli con esattezza. Coloro la cui
vita è guidata dalla grazia divina verso l'illuminazione, avvertono
sempre che qualche raggio di luce interiore accompagna la parola
scritta; essi sono capaci di distinguere dentro alle spoglie parole
ciò che è detto con riposta intenzione per l'alimento dell'anima.

Quando un uomo legge i versetti sacri con spirito di finezza, il suo
cuore si affina e si acquieta. La potenza divina arreca un gusto
soavissimo all'anima nella stupenda comprensione che le è data.

Ogni creatura è naturalmente attratta da un'altra a lei somigliante.
Così l'anima, resa viva dallo Spirito, assorbe con ardore il
contenuto della Parola, appena sente l'energia spirituale in essa
celata. Ma non a tutti è concesso di sapere fermarsi e stupire della
Parola.


Dio ha dato i vangeli perché il mondo intero possa conoscerlo e
all'intelligenza di ogni generazione sia dischiuso il mistero dalla
provvida potenza divina; perciò la tua mente scenda nelle profondità
delle meraviglie divine.

Codesta lettura ti aiuterà a raggiungere lo scopo della tua vita,
purché tale lettura si svolga nel silenzio del deserto, lontano da
ogni agitazione. Sii libero da ogni preoccupazione che viene dal
corpo e dal tumulto della vita; così, quando la dolcezza del senso
delle parole evangeliche giungerà, tu possa essere intimamente
consapevole del suo soave sapore, più alto di ogni sensazione, e la
tua anima ne fruisca.

Ecco il segno che ti rivelerà come tu sia davvero entrato in tale
comprensione: quando la grazia comincia ad aprirti gli occhi per
farti contemplare le cose nella verità, una fontana di lacrime si
dissigillerà in te. Allora la lotta dei sensi si placherà e la tua
vita scorrerà con serenità di mente.


La natura dell'anima è una realtà lieve e delicata. Quando essa
prende lo slancio, può accaderle che brami di oltrepassare sé stessa
e conoscere ciò che la supera.

La lettura delle Scritture le dona spesso qualche lume, ma se
l'anima lo paragona con la comprensione a cui si è appena accennato
e con quella conoscenza in cui ha potuto penetrare, i suoi pensieri
si rivestono di timore e tremore. Si ritrova così meschina e
incapace che la paura la precipita nell'umiltà, poiché si è accorta
di quanto fu impudente e audace a sfiorare le realtà spirituali che
la superano.

L anima trema, perché quelle realtà sono tremende.

Il discernimento consiglia all'intelletto di tacere, di restare
pudico per non perdersi: occorre che non cerchi quanto lo supera e
non sondi quello che è più alto di lei.

Quando ti è concesso il potere di comprendere le Scritture,
accettalo. Ma non aver la presunzione di volere scoprire da te quei
misteri. Adora, glorifica e rendi grazie in silenzio.

Non è bene scandagliare in modo eccessivo le parole di Dio, così
come non è bene mangiare troppo miele. Rischiamo infatti di
indebolire e ostacolare la nostra visione delle cose lontane
cercando di scrutarle. quando non ne siamo ancora capaci a causa del
cammino difficile che ci resta ancora da percorrere. Capita infatti
che si vedano fantasmi al posto della verità. E d'altro canto,
l'intelletto può stancarsi di dover cercare troppo, al punto da
dimenticare la meta.

Il sapiente Salomone ci ha avvisati: Una città smantellata o senza
mura, tale è l'uomo che non sa dominare la collera. (Prv 25,28)
Purifica quindi il tuo cuore; svincolati dall'assillo di ciò che è
fuori dalla portata della tua natura; cala il sipario della
verecondia e dell'umiltà davanti ai tuoi pensieri e ai tuoi gesti.
Troverai allora ciò che è insito alla tua natura, giacché agli umili
sono rivelati i misteri.

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