primo Mattutino del Ninfios Grande e Santa Settimana 2014
Ecco lo Sposo viene nel mezzo della notte. Beato il servo che Egli troverà desto; indegno, invece, colui che troverà ozioso. Bada anima mia di non lasciarti prendere dal sonno, per non essere consegnata alla morte ed esclusa dal Regno. Rientra in te stessa ed esclama: Santo, Santo, Santo sei, o Dio, per l' intercessione della Madre di Dio abbi pietà di noi.
Kondakion. Tono 8
Piangeva
Giacobbe la perdita di Giuseppe, mentre quel forte sedeva sul cocchio,
onorato come re: non essendosi reso schiavo, delle voglie dell’egiziana,
era stato in cambio glorificato da colui che vede i cuori degli uomini e
assegna la corona incorruttibile.
Exapostilarion. Tono 3
La
tua Camera Nuziale vedo ornata, o mio Salvatore, ma non ho la veste
nuziale per poter entrare, o Datore di vita, illumina la veste della mia
anima e salvami.
Evangelo del Mattutino: Mt 21, 18-43
AT : 1) Ez 1, 1-20. 2) Es 1, 1-20. 3) Gb 1, 1-12.
Evangelo della Liturgia : Mt 24, 3-35.
Grande e santo lunedì
del padre Sergei Boulgakov
l'ottimo giuseppe e il fico maledetto
Nell’Ufficio
Divino di questo giorno, la santa Chiesa invita il fedele a camminare
con Cristo, per essere crocifisso con Lui, a morire ai piaceri di questa
vita per amore di Lui al fine di vivere con Lui. Attraverso la
contemplazione mistica che collega gli eventi del Vecchio e del Nuovo
Testamento, essa ci annuncia le future sofferenze dell’innocente che è
il Salvatore nel prototipo del Vecchio Testamento che è il casto
Giuseppe, che per la gelosia dei suoi fratelli fu venduto ed umiliato,
ma che più tardi fu ristabilito da Dio. “Giuseppe” dice il Sinassario,
“è il prototipo di Cristo, poiché anche Cristo diventa oggetto della
gelosia da parte delle persone della stessa razza, gli ebrei, ed è venduto da uno dei discepoli per 30
denari, è
confinato in un fosso
oscuro e stretto – una tomba – ed essendosi risollevato con la Sua
stessa potenza, domina sull’Egitto, cioè sopra ogni peccato, ed alla
fine lo conquista, e regna sull’intero mondo, mentre con il Suo amore
per l’uomo, ci libera concedendoci la manna misteriosa, per mangiare il
pane celeste, la sua carne Vivificante”.
La santa Chiesa ricorda dagli eventi dell’Evangelo
l’essiccazione del fico sterile. Secondo il parere della santa Chiesa,
il fico sterile rappresenta l’assemblea ebrea, nella quale Gesù Cristo
non trovò vero frutto, ma soltanto l’ombra ipocrita della legge che
accusava e condannava. Ma questo fico rappresenta anche ogni anima che
non porta frutti degni di pentimento, ed è per questo che la santa Chiesa ci dice anche: “Il
fico fu essiccato perché non portava dei frutti. Dovremmo temere la
stessa punizione, o fratelli, portiamo frutti degni di pentimento a
Cristo, che ci concede grande misericordia”. Oltre a questo racconto dell’essiccazione del fico, l’Evangelo del Mattutino ci edificherà in questo giorno con la
parabola detta dal Salvatore sui vignaiuoli ingiusti, che avevano dapprima maltrattato e poi ucciso i servi del loro signore, che questi
aveva inviato per la raccolta, e successivamente, anche il figlio del
padrone. In questa parabola, che rappresenta il più vicino paradigma
della durezza degli ebrei, che avevano prima ucciso i profeti, e con l’arrivo sulla terra del Figlio di Dio, crocifissero anche Lui, è impossibile non vedere anche la terribile condanna per i cristiani che infrangono i comandmenti degli Apostoli e dei santi Padri, e così facendo continuano a crociffigere il Figlio di Dio attraverso i loro peccati. Nella lettura dell’Evangelo alla Liturgia, la santa Chiesa ricorda la sorte del popolo ebreo apostata, fino ai confini della terra, come sono stati descritti da Gesù Cristo. I fedeli sono motivati
dalla descrizione delle grandi e varie catastrofi e dai segni della distruzione di Gerusalemme e la fine dei tempi in mezzo al male, guidati dalla
magnanimità,
l’imparzialità, la pazienza, la preghiera spirituale e la veglia, e sono confortati nella promessa del Salvatore per la diffusione dell’Evangelo in tutto il mondo, “ma per il bene degli eletti, questi giorni saranno abbreviati” (Mt 24: 14, 22).
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