NICEFORO IL SOLITARIO
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Trattato della sobrietà e della custodia del cuore
Quanti
desiderate l'illuminazione miracolosa e divina del nostro Salvatore
Gesù Cristo, quanti cercate di sperimentare il fuoco divino nel cuore, e
vi sforzate di sentire la consolazione del perdono di Dio, e avete
rinunciato ai beni del mondo per entrare in possesso del tesoro sepolto
nel campo del cuore, e volete accendere gioiosamente le torce
dell'anima, e, per questo, rinunciaste alle realtà presenti, e bramate
conoscere e ricevere, con consapevole chiarezza, il regno di Dio
presente nel vostro intimo, venite. Vi esporrò la scienza della eterna e
celeste vita, il metodo.
Torniamo
in noi stessi, fratelli, respingendo con disgusto il consiglio del
serpente e di qualunque cosa che striscia sulla terra. Ci è impossibile
ottenere il perdono e l'amicizia di Dio, senza prima ritornare per
quanto è possibile, in noi stessi, o meglio, paradossalmente, rientrare
in noi stessi separandosi da ogni rapporto col mondo e con le sue vacue
preoccupazioni, diretti alla conquista del regno di Dio che è dentro di
noi.
La
vita solitaria è stata chiamata la scienza delle scienze e l'arte delle
arti; perchè i suoi risultati niente hanno a che fare con i vantaggi
corruttibili di questo mondo che allontanano la mente da ciò che è il
meglio e la sommergono. La vita solitaria ci promette dei beni
meravigliosi e indicibili che "l'occhio non ha mai visto, l'orecchio mai
inteso, nè mai sono entrati nel cuore dell'uomo". Per questo lottiamo
"non contro la carne e il sangue, ma contro le dominazioni, le potenze, i
principi tenebrosi di questo secolo."
Siccome
il presente secolo è tenebroso, stiamogli lontani , stiamo lontani
anche col pensiero, niente di comune sia tra noi e il nemico di Dio,
perchè "chiunque vuole essergli amico diventa nemico di Dio. Chi potrà
soccorrere chi è diventato nemico di Dio? Imitiamo, perciò, i nostri
Padri, e, come loro fecero, cerchiamo il tesoro nascosto nei cuori, e,
una volta scoperto, teniamolo con tutte le forze per conservarlo e farlo
valere. Per questo fummo creati fin dall'inizio. Se un nuovo Nicodemo
si facesse avanti per chiedere: "Come si può entrare nel proprio cuore,
dimorarvi e lavorarvi?" Domanda corrispondente a quella che fu fatta al
Salvatore: "Come può uno, da vecchio, entrare una seconda volta nel
ventre di sua madre?"
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