lunedì 8 maggio 2017

E il nostro Padre tra i Santi Giovanni Crisostomo con spietata chiarezza così commenta e predica

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Io ve l'attesto, lo proclamo, ve lo grido a voce spiegata: chiunque ha un nemico non si accosti alla sacra mensa, non riceva il Corpo del Signore. Chiunque si accosta non abbia nemici! Hai un nemico? Non ti accostare! Vuoi accostarti? Riconciliati e poi avanzati e ricevi il Santissimo.
     Non sono io che lo dico, lo dice chi per voi è stato crocifisso: il Signore in persona. Per riconciliare te col Padre non ricusò di farsi trucidare e di versare il proprio sangue; e tu, per riconciliarti con un tuo conservo, non ti degni neppure di dire una parola, di cedere per primo. Sta' a sentire il Signore: Se presenti la tua offerta sull'altare e ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te... non dice: Aspetta che lui venga da te, o accordati con un mediatore, oppure incarica un terzo, ma tu stesso corri da lui.

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     Va' prima a riconciliarti con il tuo fratello. È incredibile! Dio non reputa un disonore che tu lasci a mezzo il dono che stavi per offrirgli, mentre tu stimi un obbrobrio andare a riconciliarti per primo. Come potrà essere giustificato un simile comportamento? Se ti si rompe un arto, non fai di tutto per riattaccarlo al corpo? Fa' così con i fratelli.
     Se vedi qualcuno rompere l'amicizia con te, industriati di ricuperarlo, non aspettare che venga egli per primo, corri prima tu ad afferrare il premio della gara.
     Un solo nemico ci si impone di odiare: il diavolo! Col diavolo non scendere mai a patti, contro il fratello invece non scenda mai fino al cuore l'inimicizia.

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     Se ti pare faticoso questo atteggiamento, pensa che soffri tutto per Dio, il quale ti ricompenserà degnamente. Se il tuo cuore tituba, si abbatte, si rifiuta, si vergogna, tu eccitalo cantandogli, per così dire, queste parole magiche: Perché esiti? Perché ti ritiri pauroso? Non si tratta di soldi né di beni caduchi, ma della nostra salvezza.
     Dio ci comanda di agire così e tutto passa in seconda linea quando si tratta dei suoi precetti. Questo è un vero affare spirituale, perciò bando alla trascuratezza e all'indifferenza. Sappia il nostro nemico che per fare la volontà di Dio, abbiamo messo in opera tutta la diligenza possibile.
     Se l'altro di nuovo ci insulta, ci percuote, ci tratta nel modo peggiore, sopportiamo tutto con nobiltà quasi facendo piacere a noi stessi e non a lui. Infatti, di tutti i nostri meriti, questo sarà il più prezioso nel giorno del Signore.

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     Non mi dire: "L'ho pregato, l'ho esortato, l'ho scongiurato tanto e non ha voluto cedere". Non ti stancare finché non ci sarai riuscito. Il Signore non si limitò a dire: "Lascia il tuo dono e va', prega il tuo fratello", ma: Va' prima a riconciliarti. Anche se l'hai molto pregato, non ti stancare finché tu non l'abbia persuaso.
     Ogni giorno il Signore ci esorta, ma non lo vogliamo sentire; eppure egli non smette di ripetere l'invito. E tu ti rifiuterai di insistere col tuo fratello? Come potresti ottenere la salvezza? L'hai pregato molte volte e molte volte sei stato respinto? Riceverai perciò il premio più grande. Quanto più lui si ostinerà e tu più insisterai, tanto più Dio ti ricompenserà.
     Quanto più ardua è la virtù, quanto più duro lo sforzo della riconciliazione, tanto più splendide saranno le corone della tua perseveranza.
 


Dalle "Omelie al Popolo Antiocheno" di san Giovanni Crisostomo.
Ad Populum Antiochenum hom.XX, 5-6.  PG 49, 204-209.

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