Io ve l'attesto, lo proclamo, ve lo
grido a voce spiegata: chiunque ha un nemico non si accosti alla sacra
mensa, non riceva il Corpo del Signore. Chiunque si accosta non abbia
nemici! Hai un nemico? Non ti accostare! Vuoi accostarti? Riconciliati
e poi avanzati e ricevi il Santissimo.
Non sono io che lo dico, lo dice chi
per voi è stato crocifisso: il Signore in persona. Per riconciliare te
col Padre non ricusò di farsi trucidare e di versare il proprio
sangue; e tu, per riconciliarti con un tuo conservo, non ti degni
neppure di dire una parola, di cedere per primo. Sta' a sentire il
Signore: Se
presenti
la
tua
offerta
sull'altare
e
lì
ti
ricordi
che
tuo
fratello
ha
qualche
cosa
contro
di
te...
non dice: Aspetta che lui
venga da te, o accordati con un mediatore, oppure incarica un terzo,
ma tu stesso corri da lui.
10
Va'
prima
a
riconciliarti
con
il
tuo
fratello.
È incredibile! Dio non reputa un disonore che tu lasci a mezzo il dono
che stavi per offrirgli, mentre tu stimi un obbrobrio andare a
riconciliarti per primo. Come potrà essere giustificato un simile
comportamento? Se ti si rompe un arto, non fai di tutto per
riattaccarlo al corpo? Fa' così con i fratelli.
Se vedi qualcuno rompere l'amicizia
con te, industriati di ricuperarlo, non aspettare che venga egli per
primo, corri prima tu ad afferrare il premio della gara.
Un solo nemico ci si impone di
odiare: il diavolo! Col diavolo non scendere mai a patti, contro il
fratello invece non scenda mai fino al cuore l'inimicizia.
11
Se ti pare faticoso questo
atteggiamento, pensa che soffri tutto per Dio, il quale ti
ricompenserà degnamente. Se il tuo cuore tituba, si abbatte, si
rifiuta, si vergogna, tu eccitalo cantandogli, per così dire, queste
parole magiche: Perché esiti? Perché ti ritiri pauroso? Non si tratta
di soldi né di beni caduchi, ma della nostra salvezza.
Dio ci comanda di agire così e tutto
passa in seconda linea quando si tratta dei suoi precetti. Questo è un
vero affare spirituale, perciò bando alla trascuratezza e
all'indifferenza. Sappia il nostro nemico che per fare la volontà di
Dio, abbiamo messo in opera tutta la diligenza possibile.
Se l'altro di nuovo ci insulta, ci
percuote, ci tratta nel modo peggiore, sopportiamo tutto con nobiltà
quasi facendo piacere a noi stessi e non a lui. Infatti, di tutti i
nostri meriti, questo sarà il più prezioso nel giorno del Signore.
12
Non mi dire: "L'ho pregato, l'ho
esortato, l'ho scongiurato tanto e non ha voluto cedere". Non ti
stancare finché non ci sarai riuscito. Il Signore non si limitò a
dire: "Lascia il tuo dono e va', prega il tuo fratello", ma:
Va'
prima
a
riconciliarti.
Anche se l'hai molto pregato,
non ti stancare finché tu non l'abbia persuaso.
Ogni giorno il Signore ci esorta, ma
non lo vogliamo sentire; eppure egli non smette di ripetere l'invito.
E tu ti rifiuterai di insistere col tuo fratello? Come potresti
ottenere la salvezza? L'hai pregato molte volte e molte volte sei
stato respinto? Riceverai perciò il premio più grande. Quanto più lui
si ostinerà e tu più insisterai, tanto più Dio ti ricompenserà.
Quanto più ardua è la virtù, quanto
più duro lo sforzo della riconciliazione, tanto più splendide saranno
le corone della tua perseveranza.
Dalle "Omelie al Popolo
Antiocheno" di san Giovanni Crisostomo.
Ad Populum Antiochenum
hom.XX, 5-6. PG 49, 204-209.
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