giovedì 27 agosto 2015

Mosè L'Etiope Vita e detti dei padri del deserto





 
Il fratello chiese: “Se un uomo colpisce il suo servo per una colpa da lui commessa, cosa deve dire il servo?”.
L’anziano rispose: “Se è servo buono, dirà: – Abbi pietà, ho peccato“.
“Non dirà nient’altro?”
Dice l’anziano: “No. Dal momento in cui prende su di sé il rimprovero e dice: – Ho peccato, il suo padrone ha subito pietà di lui. Conclusione di tutto questo è: non giudicare il prossimo. Infatti quando la mano del Signore uccise ogni primogenito in terra d’Egitto no nrimase casa in cui non vi fosse un morto” (Cf. Es 12,30).
Dice a lui il fratello: “Che cosa significa questo?”
“Significa – dice l’anziano – che, se prestiamo attenzione a guardare i nostri peccati, non vediamo quelli del prossimo. Sarebbe follia se un uomo che ha in casa il proprio morto, lo lasciasse, per andare a piangere quello del prossimo. Morire al prossimo significa che tu porti i tuoi peccati e non ti preoccupi di nessuno, se questo è buono, o quest’altro cattivo. Non fare del male a nessuno, e non pensare contro alcuno nulla di male nel tuo cuore. Non disprezzare chi commette il male, non accondiscendere a chi fa del male al suo prossimo (Cf. Sal 14,3) e non gioire con chi fa del male al suo prossimo. Non dire male di nessuno; di’ invece: – Il Signore conosce ogni uomo (Cf. Gv 2,24). Non essere complice di chi fa maldicenza, non rallegrarti di ciò che egli dice, ma non odiare chi parla male del prossimo (Cf. Sal 100,5). Questo è non giudicare. Non avere ostilità verso nessuno, non conservare inimicizia nel tuo cuore e non odiare chi nutre inimicizia contro il suo prossimo. La pace è questo. In tutto ciò consolati con il pensiero: la fatica dura breve tempo e il riposo per sempre, grazie al Verbo di Dio. Amen”.
Mosè l’Etiope
(anche conosciuto come “Mosè il nero”)
tratto da Vita e detti dei padri del deserto, Città Nuova, p. 330

 http://www.natidallospirito.com/2010/10/24/non-giudicare-mose-letiope/


Troparion — Tone 1

You abandoned the Egypt of the passions, O Father, / Ascending the mount of the virtues with fervent faith, / Taking the Cross of Christ upon your shoulders; / And being glorified in godly works, / You proved to be a model for monastics, O summit of the fathers. / Pray unceasingly with them that our souls may find mercy!

Kontakion — Tone 3

Your mind was filled with a holy inspiration from God, / Turning you from the lust and pleasures of the flesh, / Bringing you to the height of the city of God! / O Holy Father Moses, intercede with Christ God that He may grant us great mercy!
Saint MOÏSE l'Ethiopien, ancien esclave et ancien brigand, devenu un des plus fameux ascètes du désert de Scété, martyr par la main des Maziques (Egypte 407). (Office traduit en français par le père Denis Guillaume au tome VIII des Ménées.)

SAINT MOÏSE L'ETHIOPIENdit "Le Noir"
Extrait de 
Histoire Lausiaque Pallade d'Hélénopolis

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 http://fosilaron.tumblr.com/post/59583536867/28-agosto-san-mos%C3%A8-letiope
 Un giorno, i monaci del monastero furono chiamati a giudicare un fratello che aveva peccato. Mosè non volle presentarsi. Tuttavia, dopo tanta insistenza, il santo si decise ad andare, e si presentò con alle spalle una bisaccia bucata piena di sabbia, che sgorgava come fosse acqua. I monaci si chiesero il significato di tale gesto, e Mosè spiegò: “I miei peccati sgorgano da me e io non li vedo, e oggi sono qui a giudicare gli errori di un altro”. Il monaco fu perdonato, e l’assemblea sciolta

L’importanza della cella +
Un fratello si recò a Scete dal padre Mosè per chiedergli una parola. L’anziano gli disse: «Va’, rimani nella tua cella, e la tua cella ti insegnerà ogni cosa» (Mosè 6, Ibidem).
+ L’amore, comandamento supremo +
Un giorno fu dato ordine ai monaci di Scete di digiunare per quella settimana. E accadde che dall’Egitto venissero dei fratelli in visita al padre Mosè, ed egli fece per loro un po’ di brodo. Vedendo il fumo, i vicini dissero ai chierici: «Ecco, il padre Mosè ha infranto il precetto e si è fatto un brodo». Essi dissero: «Ne parleremo con lui quando verrà». Quando giunse il sabato, i chierici, vedendo il nobile atteggiamento del padre Mosè, gli dissero di fronte a tutti: «Padre Mosè, hai infranto il precetto degli uomini, ma hai custodito quello di Dio» (Mosè 5, Ibidem)
+ Umiltà +
Il magistrato sentì parlare del padre Mosè e andò a Scete per vederlo; ma alcuni avvisarono l’anziano, ed egli fuggì verso la palude. Quelli [il magistrato e i suoi accompagnatori] lo incontrarono per strada e gli chiesero: «Dicci, anziano: dov’è la cella del padre Mosè?» Egli disse loro: «Che cosa volete da lui? È uno stolto!». Quando giunse alla chiesa il magistrato disse ai chierici: «Poiché ho sentito parlare molto del padre Mosè, sono venuto per vederlo; ma abbiamo incontrato ora un anziano in cammino verso l’Egitto e gli abbiamo chiesto – Dov’è la cella del padre Mosè?, e ci ha detto: – Che volete da lui? È uno stolto!». A queste parole i chierici si rattristarono e chiesero: «Com’era l’anziano che ha parlato in tal modo contro quel santo?». Risposero: «Era un anziano vestito con vecchi indumenti, alto e scuro di pelle». Ed essi: «Ma questi è il padre Mosè! Vi ha risposto così perché non voleva incontrarsi con voi!». Il magistrato se ne andò molto edificato (Mosè 6, Ibidem).
+ Come vincere la tentazione +
«Che cosa bisogna fare – chiese il fratello – al sopraggiungere di ogni tantazione e di ogni pensiero suggerito dal nemico?». Gli dice l’anziano: «Bisogna piangere di fronte alla bontà di Dio perché ci aiuti; e troveremo presto la quiete, se la nostra invocazione sarà compiuta con conoscenza. Sta scritto infatti: Il Signore è mio aiuto e non temerò quel che può farmi l’uomo (Sal 117,6)»


http://www.tralci-niklima.com/2013/03/09/mose-letiope-campione-di-nonviolenza/


 
Un giorno, i monaci del monastero furono chiamati a giudicare un fratello che aveva peccato. Mosè non volle presentarsi. Tuttavia, dopo tanta insistenza, il santo si decise ad andare, e si presentò con alle spalle una bisaccia bucata piena di sabbia, che sgorgava come fosse acqua. I monaci si chiesero il significato di tale gesto, e Mosè spiegò: “I miei peccati sgorgano da me e io non li vedo, e oggi sono qui a giudicare gli errori di un altro”. Il monaco fu perdonato, e l’assemblea sciolta. - See more at: http://www.tralci-niklima.com/2013/03/09/mose-letiope-campione-di-nonviolenza/#sthash.VemEpGws.dpuf
L’importanza della cella +
Un fratello si recò a Scete dal padre Mosè per chiedergli una parola. L’anziano gli disse: «Va’, rimani nella tua cella, e la tua cella ti insegnerà ogni cosa» (Mosè 6, Ibidem).
+ L’amore, comandamento supremo +
Un giorno fu dato ordine ai monaci di Scete di digiunare per quella settimana. E accadde che dall’Egitto venissero dei fratelli in visita al padre Mosè, ed egli fece per loro un po’ di brodo. Vedendo il fumo, i vicini dissero ai chierici: «Ecco, il padre Mosè ha infranto il precetto e si è fatto un brodo». Essi dissero: «Ne parleremo con lui quando verrà». Quando giunse il sabato, i chierici, vedendo il nobile atteggiamento del padre Mosè, gli dissero di fronte a tutti: «Padre Mosè, hai infranto il precetto degli uomini, ma hai custodito quello di Dio» (Mosè 5, Ibidem)
+ Umiltà +
Il magistrato sentì parlare del padre Mosè e andò a Scete per vederlo; ma alcuni avvisarono l’anziano, ed egli fuggì verso la palude. Quelli [il magistrato e i suoi accompagnatori] lo incontrarono per strada e gli chiesero: «Dicci, anziano: dov’è la cella del padre Mosè?» Egli disse loro: «Che cosa volete da lui? È uno stolto!». Quando giunse alla chiesa il magistrato disse ai chierici: «Poiché ho sentito parlare molto del padre Mosè, sono venuto per vederlo; ma abbiamo incontrato ora un anziano in cammino verso l’Egitto e gli abbiamo chiesto – Dov’è la cella del padre Mosè?, e ci ha detto: – Che volete da lui? È uno stolto!». A queste parole i chierici si rattristarono e chiesero: «Com’era l’anziano che ha parlato in tal modo contro quel santo?». Risposero: «Era un anziano vestito con vecchi indumenti, alto e scuro di pelle». Ed essi: «Ma questi è il padre Mosè! Vi ha risposto così perché non voleva incontrarsi con voi!». Il magistrato se ne andò molto edificato (Mosè 6, Ibidem).
+ Come vincere la tentazione +
«Che cosa bisogna fare – chiese il fratello – al sopraggiungere di ogni tantazione e di ogni pensiero suggerito dal nemico?». Gli dice l’anziano: «Bisogna piangere di fronte alla bontà di Dio perché ci aiuti; e troveremo presto la quiete, se la nostra invocazione sarà compiuta con conoscenza. Sta scritto infatti: Il Signore è mio aiuto e non temerò quel che può farmi l’uomo (Sal 117,6)»
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