venerdì 15 novembre 2013
La croce di Cristo, nostra salvezza (S. Teodoro Studita, abate, Discorso sull'adorazione della croce; PG 99, 691-694, 695. 698-699)
La croce di Cristo, nostra salvezza
(S. Teodoro Studita, abate, Discorso sull'adorazione della croce; PG 99,
691-694, 695. 698-699)
O dono preziosissimo della croce! Quale splendore appare alla vista! Tutta
bellezza e tutta magnificenza. Albero meraviglioso all'occhio e al gusto e non
immagine parziale di bene e di male come quello dell'Eden.
E' un albero che dona la vita, non la morte, illumina e non ottenebra, apre
l'udito al paradiso, non espelle da esso.
Su quel legno sale Cristo, come un re sul carro trionfale. Sconfigge il diavolo
padrone della morte e libera il genere umano dalla schiavitù del tiranno. Su
quel legno sale il Signore, come un valoroso combattente. Viene ferito in
battaglia alle mani, ai piedi e al divino costato. Ma con quel sangue guarisce
le nostre lividure, cioè la nostra natura ferita dal serpente velenoso.
Prima venimmo uccisi dal legno, ora invece per il legno recuperiamo la vita.
Prima fummo ingannati dal legno, ora invece con il legno scacciamo l'astuto
serpente. Nuovi e straordinari mutamenti! Al posto della morte ci viene data la
vita, invece della corruzione l'immortalità, invece del disonore la gloria.
Perciò non senza ragione esclama il santo Apostolo: «Quanto a me non ci sia
altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della
quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo» (Gal 6, 14).
Quella somma sapienza che fiorì dalla croce rese vana la superba sapienza del
mondo e la sua arrogante stoltezza. I beni di ogni genere, che ci vennero dalla
croce, hanno eliminato i germi della cattiveria e della malizia. All'inizio del
mondo solo figure e segni premonitori di questo legno notificavano ed indicavano
i grandi eventi del mondo. Stai attento, infatti tu, chiunque tu sia, che hai
grande brama di conoscere. Noè non ha forse evitato per sé, per tutti i suoi
familiari ed anche per il bestiame, la catastrofe del diluvio, decretata da Dio,
in virtù di un piccolo legno? Pensa alla verga di Mosè. Non fu forse un simbolo
della croce? Cambiò l'acqua in sangue, divorò i serpenti fittizi dei maghi,
percosse il mare e lo divise in due parti, ricondusse poi le acque del mare al
loro normale corso e sommerse i nemici, salvò invece coloro che erano il popolo
legittimo. Tale fu anche la verga di Aronne, simbolo della croce, che fiorì in
un solo giorno e rivelò il sacerdote legittimo. Anche Abramo prefigurò la croce
quando legò il figlio sulla catasta di legna.
La morte fu uccisa dalla croce e Adamo fu restituito alla vita. Della croce
tutti gli apostoli si sono gloriati, ogni martire ne venne coronato, e ogni
santo santificato. Con la croce abbiamo rivestito Cristo e ci siamo spogliati
dell'uomo vecchio. Per mezzo della croce noi, pecorelle di Cristo, siamo stati
radunati in un unico ovile e siamo destinati alle eterne dimore.
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