mercoledì 6 novembre 2013

Anafora Eucaristica di Ippolito di Roma





"Ti rendiamo grazie, o Dio, per mezzo del tuo diletto Figliolo Gesù Cristo, che negli ultimi tempi hai inviato a noi come Salvatore, Redentore e messaggero della tua volontà; egli è il tuo Verbo inseparabile, per mezzo del quale hai creato tutte le cose e fu di tuo gradimento; che hai mandato dal cielo nel seno di una Vergine e, accolto nel grembo, si è incarnato e si è manifestato come tuo Figlio, nato dallo Spirito Santo e dalla Vergine. Per compiere la tua volontà e acquistarti un popolo santo, egli stese le mani nella Passione per liberare dalla sofferenza coloro che confidano in te.
Mentre si consegnava liberamente alla Passione per distruggere la morte, spezzare le catene del demonio, calpestare l'inferno, illuminare i giusti, fissare la norma e manifestare la Resurrezione , preso il pane ti rese grazie e disse: "Prendete, mangiate, questo è il mio Corpo che sarà spezzato per voi".
Allo stesso modo fece col calice dicendo: "Questo è il mio Sangue che sarà versato per voi. Quando fate questo, fatelo in memoria di me". Ricordando dunque la sua morte e la sua Resurrezione, ti offriamo il pane e il calice e ti rendiamo grazie per averci fatti degni di stare alla tua presenza e di renderti culto.
E ti preghiamo di inviare il tuo Spirito Santo sull'offerta della santa Chiesa. Unendo in una sola cosa, dona a coloro che partecipano dei santi misteri la pienezza dello Spirito Santo per confermare la loro fede nella verità, affinché ti lodiamo e ti glorifichiamo per Gesù Cristo tuo Figliolo, per il quale gloria e onore a te con lo Spirito Santo nella tua santa Chiesa ora e nei secoli dei secoli. Amen."
("Canone" di Sant'Ippolito)


Sant' Ippolito Sacerdote e martire
13 agosto - Memoria Facoltativa
m. 235
Nel 230, durante l'impero di Alessandro Severo, la cui tolleranza in fatto di religione permise alla Chiesa di riorganizzarsi, venne eletto Papa Ponziano. Ma proprio in questa parentesi di pace avvenne nella Chiesa di Roma la prima funesta scissione che contrappose al legittimo pontefice un antipapa, nella persona di quell' Ippolito, restituito da un provvidenziale martirio all'unità e alla santità. Ippolito, sacerdote, colto e austero, era giunto ad accusare di eresia lo stesso pontefice San Zefirino e il diacono Callisto, e quando quest'ultimo fu eletto papa nel 217, si ribellò, accettando di essere lui stesso invalidamente eletto dai suoi partigiani. Si mantenne nello scisma anche durante il pontificato di San Urbano I e di San Ponziano. Intanto l'imperatore Alessandro Severo veniva ucciso in Germania. Gli subentrava il trace Massimino, più duro nei confronti dei cristiani. Trovandosi di fronte a una Chiesa con due capi, spedì entrambi ai lavori forzati in una miniera della Sardegna. Ponziano rinunciò al pontificato. A succedergli fu Antero, che governò la Chiesa solo per 40 giorni. Ippolito morì nel 235.


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