Questa icona di San Cromazio d'Aquileia è il dono del Patriarca
Bartolomeo per la Basilica di Aquileia, in ricordo dell'aiuto dato da
Cromazio al predecessore del Patriarca sulla sede di Costantinopoli, San
Giovanni Crisostomo
San Cromazio arcivescovo di Aquileia
Sermone 34
L’EPIFANIA DEL SIGNORE
a)
Una solennità grandissima
1. Oggi, come
abbiamo ascoltato quando si leggeva la lettura divina, il Signore e Salvatore
nostro è stato battezzato da Giovanni nel Giordano; e non è una piccola solennità:
è grande, anzi grandissima. Quando il nostro Signore si è degnato di farsi
battezzare, lo Spirito Santo è sceso su di lui in forma di colomba, e si è
udita la voce del Padre che diceva: «Questi è il mio Figlio diletto, nel quale
mi sono compiaciuto» (Mt 3, 17).
b)
Il grande mistero del battesimo
2. Oh, che
grande mistero in questo battesimo celeste! Il Padre si fa udire dal cielo, il
Figlio era visto in terra, lo Spirito Santo appariva in forma di colomba. Non
esiste, infatti, battesimo né remissione dei peccati, dove non c’è la verità
della Trinità; e non c’è remissione dei peccati se non si crede la perfetta
Trinità. Il battesimo della Chiesa è unico e vero; viene amministrato una sola
volta, quando uno viene immerso una sola volta e diventa puro e nuovo; puro
perché depone la sozzura del peccato; nuovo perché risorge a nuova vita dopo
aver deposto la vecchiezza del peccato. Il lavacro di questo battesimo rende l’uomo
più bianco della neve, non nella pelle del corpo, ma nello splendore della
mente e nella purezza dell’anima. Nel battesimo del Signore si sono aperti i
cieli, affinché mediante il lavacro della rigenerazione si aprisse ai credenti
il regno dei cieli, secondo la sentenza del Signore: «Se uno non nasce di nuovo
dall’acqua e dallo Spirito Santo, non entrerà nel regno dei cieli» (Gv 3, 5).
Entra dunque chi nasce di nuovo e chi non trascura di custodire il battesimo; e
così non entra chi non nasce di nuovo.
e)
Cristo è venuto per dare un nuovo battesimo
3. Il nostro
Signore, essendo venuto per dare un nuovo battesimo per la salvezza del genere
umano e per la remissione di tutti i peccati, prima si è degnato di sottoporsi
al battesimo non tanto per liberare sé stesso dai peccati, poiché non aveva
commesso alcun peccato, bensì per santificare le acque del battesimo, affinché
cancellasse i peccati di tutti i credenti che erano nati di nuovo mediante il
battesimo di rigenerazione. Perciò egli è stato battezzato nell’acqua, affinché
noi fossimo purificati da tutti i peccati. Egli è sceso nell’acqua perché noi
fossimo purificati dalla macchia delle colpe. Egli ha ricevuto il lavacro della
rigenerazione, perché noi rinascessimo dall’acqua e dallo Spirito Santo... Il
battesimo di Cristo ci lava dalle macchie dei peccati e ci rinnova per la vita
della salvezza. Ascolta quanto dichiara l’apostolo: «Quanti siete stati
battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo» (Gal 3, 27). E aggiunge: «Per
mezzo del battesimo siete stati sepolti in lui nella morte, affinché come
Cristo è stato risuscitato da morte, così anche voi camminiate in novità di
vita» (Rm 6, 4). Mediante il battesimo moriamo al peccato, però viviamo con
Cristo; veniamo sepolti alla vita antica, però risorgiamo a vita nuova; ci
spogliamo dell’uomo vecchio, però indossiamo l’abito dell’uomo nuovo. Il
Signore nel battesimo ha voluto compiere ogni giustizia, perché ha voluto farsi
battezzare perché anche noi ci facessimo battezzare; ha ricevuto il lavacro
della rigenerazione, perché nascessimo di nuovo alla vita.
d)
Giovanni, battezzando Gesù, è anch’egli battezzato
Giovanni ha
battezzato il nostro Signore e Salvatore, però è stato battezzato anche lui da
Cristo, perché questi ha santificato le acque, e da queste acque quello è stato
santificato. Cristo ha dato la grazia, Giovanni l’ha ricevuta; questo ha
deposto i peccati, quello li ha rimessi perché Giovanni era uomo, mentre Cristo
era Dio. È proprio di Dio rimettere i peccati, come è stato scritto: «Chi può rimettere
i peccati se non Dio soltanto? » (Mc 2, 7). Perciò Giovanni disse a Cristo: «Io
devo essere battezzato da te e tu vieni da me?» (Mt 3, 14). Giovanni, infatti,
aveva bisogno del battesimo, perché non poteva essere senza peccato; mentre
Cristo non poteva avere bisogno del battesimo perché non aveva commesso
peccati. Di conseguenza, in quel battesimo il Signore e Salvatore nostro aveva
cancellato prima di tutto i peccati di Giovanni e poi quelli di tutto il mondo.
E così disse: «Lascia fare! Conviene che noi adempiamo ogni giustizia» (Mt 3,
15).
e)
Il passaggio del Giordano, figura del battesimo
Un tempo la
grazia del battesimo è stata enunciata misticamente: appunto quando il popolo,
guadando il Giordano, è stato introdotto nella terra promessa. Perciò come
allora - prima che il Signore venisse - al popolo fu aperta una via nel
Giordano per entrare nella terra promessa, così ora mediante le stesse acque
del fiume Giordano è stato aperto per la prima volta il tracciato della via
celeste, percorrendo la quale raggiungeremo quella beata terra promessa, cioè
la promessa del regno celeste. Gesù figlio di Nave fu il loro condottiero nel
Giordano, mentre per mezzo del battesimo è diventato per noi guida della
salvezza eterna Gesù Cristo Signore, l’unigenito Figlio di Dio che è benedetto
nei secoli dei secoli. Amen.
Da: CROMAZIO DI AQUILEIA, Sermoni Liturgici, (edd M. Todde), Roma,
1982, 223-226.
http://bergamo-ortodossa.blogspot.it/2013/01/teofanie-del-signore.html
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