giovedì 13 novembre 2014

dalla Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo


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dalla Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo
 
Preghiera  "quasi" segreta/sommessa insomma del sacerdote dopo   il rinvio dei catecumeni
 

Rendiamo grazie a Te, o Dio delle Potestà, che ci 

degni del favore di stare anche ora davanti al tuo santo 

altare e d’implorare prostrati le tue misericordie per i 

nostri peccati e per le mancanze del popolo. Accogli, o 

Dio, la nostra preghiera. Rendici degni di offrirti 

preci,suppliche e sacrifici incruenti per tutto il tuo 

popolo; e rendi capaci noi, ai quali hai affidato questo 

tuo ministero per la potenza dello Spirito Santo, 

d’invocarti in ogni tempo ed ogni luogo, senza condanna e 

senza colpa con la pura testimonianza della nostra 

coscienza: ascoltaci e sii a noi propizio nell’immensa tua 

bontà.



Dopo la litania dei fedeli
 
 
Sacerdote sommessamente

 Di nuovo e più volte ci prostriamo dinanzi a te e ti preghiamo, o buono ed amico degli 


uomini, affinché Tu, riguardando benigno alla nostra preghiera, purifichi le nostre anime e i 

nostri corpi da ogni impurità della carne e dello spirito, e ci conceda di stare, liberi da 

colpa e da condanna, davanti al tuo santo altare. Dona , o Dio, anche a quelli che pregano 

con noi il progresso nella vita, nella fede e nell’intelligenza spirituale. Concedi loro che ti 

servano sempre con timore ed amore, e partecipino senza colpa e senza condanna ai tuoi 

santi misteri e siano resi degni del tuo celeste regno




Preghiera del Sacerdote durante il canto dell'inno Cherubico
 
Nessuno che sia schiavo di desideri e di passioni carnali è degno di 

presentarsi o di avvicinarsi o di offrire sacrifici a Te, Re della gloria, 

poiché il servire Te è cosa grande e tremenda anche per le stesse 

potenze celesti. 


Tuttavia



per l'’ineffabile e immenso tuo amore per gli uomini, ti sei fatto uomo 

senza alcun mutamento e sei stato costituito nostro sommo 

Sacerdote, e, quale Signore dell’universo, ci hai affidato il ministero di 

questo liturgico ed incruento sacrificio. Tu solo infatti, o Signore, Dio 

nostro, imperi sovrano sulle creature celesti e terrestri, tu che siedi 

su un trono di Cherubini, Tu che sei Signore dei Serafini e Re di 

Israele, Tu che solo sei santo e dimori nel santuario. Supplico 

dunque Te, che solo sei buono e pronto ad esaudire: volgi il tuo 

sguardo su di me peccatore e inutile tuo servo, e purifica la mia 

anima e il mio cuore da una coscienza cattiva; e, per la potenza del 

tuo Santo Spirito, fa che io, rivestito della grazia del sacerdozio, 

possa stare dinanzi a questa tua sacra mensa e consacrare il tuo 

corpo santo ed immacolato e il sangue tuo prezioso. A Te mi 

appresso, inchino il capo e ti prego: non distogliere da me il tuo volto 

e non mi respingere dal numero dei tuoi servi, ma concedi che io, 

peccatore e indegno tuo servo, ti offra questi doni. Tu infatti, o Cristo 

Dio nostro, sei l’offerente e l’offerto, sei colui che riceve i doni e che in 

dono ti dai, e noi ti rendiamo gloria insieme con il tuo Padre senza 

principio, e il santissimo, buono e vivificante tuo Spirito, ora e 

sempre e nei secoli dei secoli. Amin.
 



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