mercoledì 9 novembre 2022

Contro l'ipocrisia di ogni pacifismo di potere:-La fine rivoluzionaria di questa guerra criminale avverrà quando i combattenti si ribelleranno, insieme, alla sofferenza.

 




Premessa 

Io non so e non mi interessa sapere se Domenico Quirico  editoriaiista della Stampa  sia credente (e nello specifico sia cristiano) o  lo non sia  Ma per quel che ha scritto  non posso non pubblicare la sua riflessione sul   blog Padri della Chiesa.

Tale riflessione inchioda alla loro ipocrita melina a centrocampo  tutta la galassia pacifista con l'osservazione  che sta dentro l'energia della riflessione che chiedere il negoziato, la trattativa  è solo fumo e fumo per i propri interessi in Italiae nel pianeta , sia quelli enormi del governo, della presunta opposizione ,del gruppo Leonardo. ma anche quelli più miseri di chi va in televisione a profetizzare in un senso o nell'altro e poi. promuove il suo libro.

***

La riflessione citata da Marco Verruggio sul quotidiano on line 

https://www.glistatigenerali.com/geopolitica/letture-la-verra-guerra-mondiale-quella-tra-oligarchie-e-proletari/ 


La fine rivoluzionaria di questa guerra criminale avverrà quando i combattenti si ribelleranno, insieme, alla sofferenza. Sono loro che gettando contemporaneamente i fucili possono rompere il cerchio dei pregiudizi, degli interessi, dei simboli vani, delle bugie. Sono loro che rifiutando di combattere spazzeranno, con il soffio del loro possente respiro di vittime, di sacrificati, il cerchio degli interessi che a Mosca e a Kiev non sono i loro.

E, cogliendo il vero punto debole del pur coraggioso pacifismo cattolico, osservava pungente che

Papa Francesco, come il suo predecessore che, durante la Prima guerra mondiale invocò invano re e presidenti perché fermassero l’inutile strage, sbaglia i destinatari dei vibranti, sempre più sconsolati, appelli alla pace. Non sono Putin e Zelensky, o Biden, che possono spezzare il cappio della guerra. Gli uomini di buona volontà a cui deve rivolgersi, scavalcando, ignorando i capi, sono gli uomini disperati, sporchi, esausti, straziati delle trincee. Il popolo della guerra."

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