Raccontavano del padre Giovanni Nano che, ritiratosi a Scete (nel deserto egiziano) presso un anziano della Tebaide, visse nel deserto. Il suo padre spirituale, prese un legno secco, lo piantò e gli disse di innaffiarlo ogni giorno con un secchio d’acqua, finchè non desse frutto. L’acqua era tanto lontana che doveva partire alla sera per essere di ritorno al mattino. Dopo tre anni il legno cominciò a vivere e a dare i frutti. L’anziano li colse e li portò ai fratelli radunati insieme, dicendo:”Prendete, mangiate il frutto dell’obbedienza”
* dai “Detti” (n. 1) di s Giovanni Nano
http://combonianum.org/liturgia-liturgy/quaresima-lent/40-giorni-con-i-padri-del-deserto/
Il padre Giovanni (il Nano) disse: «Io penso che l’uomo dovrebbe avere un po’ di ogni virtù. Perciò ogni giorno, quando ti alzi al mattino, ricomincia da capo in ogni virtù e in ogni comandamento di Dio, con grandissima pazienza, timore e larghezza d’animo, nell’amore di Dio, con tutta la disponibilità dell’anima e del corpo, con molta umiltà; sii costante nella tribolazione del cuore e nella vigilanza, con molta preghiera e molte suppliche, con gemiti, con la purezza della lingua e la custodio degli occhi. Ingiuriato, non adirarti, sii pacifico e non rendere male per male [Cfr. Rm 12:17]; non guardare agli errori degli altri, non misurare te stesso poiché sei al di sotto di ogni creatura. Vivi nella rinuncia a tutto ciò che è carnale e materiale, nella croce, nella lotta, nella povertà di spirito, con digiuno, nella penitenza e nel pianto [Cfr. Gl 2:12], nella dura lotta, nel discernimento, nella purezza dell’anima, nella disponibilità ad accogliere il bene, compiendo con tranquillità il lavoro delle tue mani [Cfr 2Ts 3:12]; nelle veglie notture, nella fame e nella sete, nel freddo, nella nudità [Cfr. 2Cor 11:27], nelle fatiche. Chiuditi nella tomba, come se fossi già morto, così da pensare in ogni momento che la morte è prossima». -
http://www.natidallospirito.com/2009/06/04/consigli-da-giovanni-detto-il-nano/
Il padre Poemen raccontava che il padre Giovanni Nano aveva pregato Dio e furono allontanate da lui le passioni e fu liberato da ogni sollecitudine. Si recò allora da un anziano e gli disse: «Mi trovo nella quiete, e non devo sostenere nessuna lotta». Gli disse il vecchio: «Va’ e prega Dio perché sopraggiunga su di te la lotta e tu ne tragga quella contrizione ed umiltà che avevi prima. È attraverso la lotta che l’anima progredisce». L’altro pregò Dio per questo e, quando giunse la lotta, non pregò più perché la allontanasse da lui. Chiedeva invece: «Dammi, Signore, pazienza nei combattimenti».
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l
padre Giovanni (il Nano) disse: «Io penso che l’uomo dovrebbe avere un
po’ di ogni virtù. Perciò ogni giorno, quando ti alzi al mattino,
ricomincia da capo in ogni virtù e in ogni comandamento di Dio, con
grandissima pazienza, timore e larghezza d’animo, nell’amore di Dio, con
tutta la disponibilità dell’anima e del corpo, con molta umiltà; sii
costante nella tribolazione del cuore e nella vigilanza, con molta
preghiera e molte suppliche, con gemiti, con la purezza della lingua e
la custodio degli occhi. Ingiuriato, non adirarti, sii pacifico e non
rendere male per male [Cfr. Rm 12:17]; non guardare agli errori degli
altri, non misurare te stesso poiché sei al di sotto di ogni creatura.
Vivi nella rinuncia a tutto ciò che è carnale e materiale, nella croce,
nella lotta, nella povertà di spirito, con digiuno, nella penitenza e
nel pianto [Cfr. Gl 2:12], nella dura lotta, nel discernimento, nella
purezza dell’anima, nella disponibilità ad accogliere il bene, compiendo
con tranquillità il lavoro delle tue mani [Cfr 2Ts 3:12]; nelle veglie
notture, nella fame e nella sete, nel freddo, nella nudità [Cfr. 2Cor
11:27], nelle fatiche. Chiuditi nella tomba, come se fossi già morto,
così da pensare in ogni momento che la morte è prossima». - See more at:
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