martedì 17 dicembre 2019

Quaresima di Natale/periodo di Avvento. I Santi Padri e i Testimoni



Tenete sempre la cintura ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quei servi che attendono il padrone, che ritorna dalle nozze, per aprirgli al momento che verrà e busserà” (Lc 12, 35-36)




“Se qualcuno si sente perfetto ciò che sente è proprio l’imperfezione. Le opere e il tempo della conversione hanno bisogno sempre di essere portate a perfezione, fino al momento della morte.” (san Isacco il Siro)



Preghiera di compunzione di San Macario il Grande:
Mio Dio, purifica me, peccatore, che non ho mai fatto il bene davanti a te; liberami dal maliglno e fa che si compia in me la tua volontà: affinché senza timore di condanna, apra le mie labbra indegne e celebri il tuo Santo Nome: del Padre, del Figlio e del santo Spirito, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amin.
Abbi misericordia di noi, Signore, abbi misericordia di noi, privi di ogni giustificazione, noi peccatori ti rivolgiamo, o Sovrano, questa supplica: abbi misericordia di no
i.
Un monaco chiese a San Gabriele (Urgebadze) cos'è il digiuno. "Lasciami spiegare", rispose l'anziano e gli raccontò di tutti i peccati commessi dal monaco.
Vergognandosi, il monaco non sapeva cosa fare. Si inginocchiò e pianse.
L'anziano sorrise e disse: "Adesso vai a pranzare."
"No, padre, grazie, non voglio" rispose il monaco.
“Questo è il digiuno. È quando ricordi i tuoi peccati, ti penti di loro e non pensi più al cibo”.


" Se non fosse stato per la Santa Vergine, tutte le persone sarebbero diventate diavoli da molto tempo.
Perché lei ha dato alla luce il Dio della salvezza."
S. Justin di Celije

La saggezza di questo mondo non può salvare il mondo. I parlamenti, i governi, le complesse organizzazioni degli stati contemporanei più avanzati, sono impotenti. L'umanità soffre senza limiti. L'unica soluzione è trovare in noi la saggezza e la determinazione a non vivere secondo le idee di questo mondo, ma a seguire Cristo. Come possiamo trovare la nostra strada? Secondo il Vangelo, Cristo è la nostra strada.
* s. Sofronio di Essex (archimandrita aghiorita – 1896/1993)

Dalle «Omelie sul vangelo di Matteo» di san Giovanni Crisostomo, vescovo
(Om. 33, 1. 2; PG 57, 389-390)
Se saremo agnelli vinceremo, se lupi saremo vinti
Finché saremo agnelli, vinceremo e, anche se saremo circondati da numerosi lupi, riusciremo a superarli. Ma se diventeremo lupi, saremo sconfitti, perché saremo privi dell'aiuto del pastore. Egli non pasce lupi, ma agnelli. Per questo se ne andrà e ti lascerà solo, perché gli impedisci di manifestare la sua potenza.
È come se Cristo avesse detto: Non turbatevi per il fatto che, mandandovi tra i lupi, io vi ordino di essere come agnelli e colombe. Avrei potuto dirvi il contrario e risparmiarvi ogni sofferenza, impedirvi di essere esposti come agnelli ai lupi e rendervi più forti dei leoni. Ma è necessario che avvenga così, poiché questo vi rende più gloriosi e manifesta la mia potenza. La stessa cosa diceva a Paolo: «Ti basta la mia grazia, perché la mia potenza si manifesti pienamente nella debolezza» (2 Cor 12, 9). Sono io dunque che vi ho voluto così miti.
Per questo quando dice: «Vi mando come agnelli» (Lc 10, 3), vuol far capire che non devono abbattersi, perché sa bene che con la loro mansuetudine saranno invincibili per tutti.
E volendo poi che i suoi discepoli agiscano spontaneamente, per non sembrare che tutto derivi dalla grazia e non credere di esser premiati senza alcun motivo, aggiunge: «Siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe» (Mt 10, 16). Ma cosa può fare la nostra prudenza, ci potrebbero obiettare, in mezzo a tanti pericoli? Come potremo essere prudenti, quando siamo sbattuti da tante tempeste? Cosa potrà fare un agnello con la prudenza quando viene circondato da lupi feroci? Per quanto grande sia la semplicità di una colomba, a che le gioverà quando sarà aggredita dagli avvoltoi? Certo, a quegli animali non serve, ma a voi gioverà moltissimo.
E vediamo che genere di prudenza richieda: quella «del serpente». Come il serpente abbandona tutto, anche il corpo, e non si oppone pur di risparmiare il capo, così anche tu, pur di salvare la fede, abbandona tutto, i beni, il corpo e la stessa vita.
La fede è come il capo e la radice. Conservando questa, anche se perderai tutto, riconquisterai ogni cosa con maggiore abbondanza. Ecco perché non ordina di essere solamente semplici o solamente prudenti, ma unisce queste due qualità, in modo che diventino virtù. Esige la prudenza del serpente, perché tu non riceva delle ferite mortali, e la semplicità della colomba, perché non ti vendichi di chi ti ingiuria e non allontani con la vendetta coloro che ti tendono insidie. A nulla giova la prudenza senza la semplicità.
Nessuno pensi che questi comandamenti non si possano praticare. Cristo conosce meglio di ogni altro la natura delle cose. Sa bene che la violenza non si arrende alla violenza, ma alla mansuetudine.
"Ascolta, non importa quante volte prendi la comunione. La cosa più importante è come ti prepari alla comunione e come dopo custodisci e nutri il Cristo che vive in te. Se le persone diventassero santi solo sulla base della frequente comunione, allora tutti i sacerdoti che prendono la comunione una volta alla settimana o di piu’ di una volta a settimana sarebbero santi".
(dal libro "Tre guru, un giovane e il vecchio Paisios", pg.287-288)



Disse uno degli Anziani: «Prima di ogni altra cosa abbiamo bisogno dell'umiltà», dobbiamo essere pronti a chiedere « Perdonatemi » ad ogni parola che ci viene detta, perché l'umiltà annienta ogni inganno dell'Avversario».
San Doroteo di Gaza

Due angeli in viaggio si fermarono per passare la notte a casa di una famiglia benestante. La famiglia era scortese e rifiutò agli angeli di rimanere all'interno della villa. Invece, diedero agli angeli un piccolo posto in un seminterrato freddo. Mentre preparavano i letti sul duro pavimento, l'angelo più anziano vide un buco nel muro e lo riparò.
Quando l'angelo più giovane gli chiese il perché, il più anziano rispose: "Le cose non sono sempre come sembrano ...".
La notte dopo la coppia degli angeli si fermò in una casa molto povera, ma il contadino e sua moglie erano molto ospitali. Dopo aver condiviso il poco cibo che avevano, gli angeli hanno dormito nel loro letto per avere una notte riposante. Quando venne il sole il mattino seguente, gli angeli trovarono il contadino e sua moglie piangere. La loro unica mucca, il cui latte era la loro unica fonte di reddito, era morta.
L'angelo più giovane era sconvolto e ha chiesto all'anziano perché ha permesso che accadesse una cosa simile.
Disse: "la prima famiglia aveva tutto eppure tu l'hai aiutata, hai riparato il loro muro. La seconda famiglia aveva poco e tuttavia era disposta a condividere tutto e tu hai lasciato morire la mucca ..."
"Le cose non sono sempre come sembrano", replicò l'angelo più anziano.
Quando stavamo nel seminterrato della villa, notai che c'era dell'oro in quel buco sul muro. Poiché il proprietario era così avido e non era dell'umore giusto per condividere la sua fortuna, ho sigillato il muro in modo che non potesse trovare l'oro. Ieri, mentre dormivamo nel letto del contadino, l'angelo della morte è venuto per sua moglie e io ho dato la mucca. Le cose non sono sempre come sembrano.

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