Alla Celebrazione del Mattutino
Lettura del Vangelo del Mattutino
Matteo 21:1-11
Ingresso di Gesù in Gerusalemme=(Mr 11:1-11; Lu 19:28-44; Gv 12:12-19) Is 12:6; cfr. Za 9:9
1 Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero a Betfage, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, 2 dicendo loro: «Andate nella borgata che è di fronte a voi; troverete un'asina legata, e un puledro con essa; scioglieteli e conduceteli da me. 3 Se qualcuno vi dice qualcosa, direte che il Signore ne ha bisogno, e subito li manderà».
4 Questo avvenne affinché si adempisse la parola del profeta:
5 «Dite alla figlia di Sion:
"Ecco il tuo re viene a te,
mansueto e montato sopra un'asina,
e un asinello, puledro d'asina"».
6 I discepoli andarono e fecero come Gesù aveva loro ordinato; 7 condussero l'asina e il puledro, vi misero sopra i loro mantelli e Gesù vi si pose a sedere. 8 La maggior parte della folla stese i mantelli sulla via; altri tagliavano dei rami dagli alberi e li stendevano sulla via. 9 Le folle che precedevano e quelle che seguivano, gridavano: «Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nei luoghi altissimi!»
10 Quando Gesù fu entrato in Gerusalemme, tutta la città fu scossa, e si diceva: «Chi è costui?» 11 E le folle dicevano: «Questi è Gesù, il profeta che viene da Nazaret di Galilea».
Matteo 21:14-17
14 Allora vennero a lui, nel tempio, dei ciechi e degli zoppi, ed egli li guarì.15 Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi, vedute le meraviglie che aveva fatte e i bambini che gridavano nel tempio: «Osanna al Figlio di Davide!», ne furono indignati 16 e gli dissero: «Odi tu quello che dicono costoro?» Gesù disse loro: «Sì. Non avete mai letto: "Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto lode"?»
17 E, lasciatili, se ne andò fuori della città, a Betania, dove passò la notte.
Salmo 50.
Abbi misericordia di me, o Dio, secondo la tua grande misericordia e secondo la moltitudine delle tue indulgenze cancella il mio delitto.
Lavami del tutto dalla mia iniquità e purificami dal mio peccato. Perché io conosco la mia iniquità e il mio peccato davanti a me è sempre. Contro te solo ho peccato e il male davanti a te ho fatto, così che tu sia riconosciuto giusto nelle tue parole e vinca quando sei giudicato. Ecco che nelle iniquità sono stato concepito e nei peccati mi ha concepito mia madre. Ecco, la verità hai amato, le cose occulte e i segreti della tua sapienza mi hai manifestato. Mi aspergerai con issopo e sarò purificato, mi laverai e sarò fatto più bianco della neve. Mi farai udire esultanza e gioia, esulteranno le ossa umiliate. Distogli il tuo volto dai miei peccati e cancella tutte le mie iniquità. Un cuore puro crea in me, o Dio, e uno spirito retto rinnova nelle mie viscere. Non rigettarmi dal tuo volto, e il tuo spirito santo non rimuovere da me. Rendimi l'esultanza della tua salvezza e confermami con lo spirito sovrano. Insegnerò agli iniqui le tue vie e gli empi a te ritorneranno. Liberami dal sangue versato, o Dio, Dio della mia salvezza, e la mia lingua celebrerà con esultanza la tua giustizia. Signore, apri le mie labbra e la mia bocca annuncerà la tua lode. Certo, se tu avessi voluto un sacrificio lo avrei dato: di olocausti non ti compiacerai. Sacrificio a Dio è uno spirito contrito: un cuore contrito e umiliato Dio non lo disprezzerà. Benefica, Signore, nel tuo compiacimento Sion e siano riedificate le mura di Gerusalemme. Allora ti compiacerai del sacrificio di giustizia, dell'oblazione e di olocausti; allora offriranno vitelli sul tuo altare
Durante il salmo 50, “il sacerdote prende l’incensiere e incensa in forma di croce” le palme preparate prima. Il diacono: “Preghiamo il Signore”. Coro: “Kyrie Eleison ”. Il sacerdote legge la preghiera per la benedizione delle palme:
“Signore Dio nostro, che siedi sui cherubini, che hai stabilito la potenza del tuo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, perché salvasse il mondo con la Croce, la sepoltura e la sua risurrezione, che ora, venuto a Gerusalemme per la sua volontaria passione, la gente che era assisa nell’oscurità e nell’ombra della morte incontrò, prendendo simboli della risurrezione, rami di alberi e palme per significare la risurrezione; tu stesso, Sovrano, conserva anche noi che, in imitazione di costoro, in questo giorno di prefesta portiamo palme e rami di alberi nelle mani, e custodiscici, affinché, come quei popoli e fanciulli ti offrirono il canto di ‘Osanna’, anche noi parimente possiamo, in canti e inni spirituali, giungere alla risurrezione vivificante al terzo giorno , nell’istesso Cristo Gesù nostro Signore, con il quale sei benedetto, con il santissimo, buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amin.”
Dopo la preghiera, il sacerdote asperge le palme con l’acqua santa, pronunciando le parole:
“Queste palme sono benedette con l’aspersione di quest’acqua benedetta, nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito. Amen” (tre volte).
Poi, all’unzione del mattutino, le distribuisce al popolo.
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