mercoledì 16 dicembre 2015

E Abbà disse....16/12/2015




CASSIANO IL ROMANO + 435

Ecco dunque, impariamo dalle parole del padre Serapione che noi diveniamo degni del carisma del discernimento quando non ci affidiamo al criterio della nostra mente, ma alla dottrina e alla regola dei padri. Infatti, non c'è altro difetto che più serva al diavolo per gettare giù per precipizi il monaco, come il fatto che egli confidi in se stesso, disprezzi gli ammonimenti dei padri e segua invece il proprio giudizio e la volontà propria.

Filocalia I, Gribaudi Torino 1982 (pg 165)

E disse il padre Mosè: «È bene, come ho detto prima, non nascondere i propri pensieri ai padri. Non bisogna però dirli a chiunque, ma manifestarli agli anziani spirituali e capaci di discernimento, non a quelli che di anziano hanno solo la canizie che viene con gli anni. Certo molti, guardando all'età, hanno espresso i propri pensieri, ma anziché riceverne una cura, sono caduti nella disperazione per l'inesperienza di chi li aveva ascoltati.» (id. pg 166)

Quanto a Paolo, il Cristo, che lo aveva chiamato personalmente e al quale aveva parlato, pur potendo aprirgli subito gli occhi e fargli conoscere la via della perfezione, lo manda invece da Anania e gli ordina di imparare da lui la via della salvezza, dicendo: Alzati, entra nella città e là ti sarà detto che cosa devi fare. Ci insegna con questo a seguire la guida di chi ci ha preceduti nella via…
(id. pg 168)


TEODORO, vescovo di Edessa +848

42. Non essere giudice delle opere del tuo padre spirituale, ma esecutore dei suoi comandi. È infatti abitudine dei demoni mostrarti i suoi difetti perché le tue orecchie diventino sorde ai suoi discorsi o per distoglierti dalla palestra come soldato vile e pauroso, oppure per aprirti soltanto a pensieri di incredulità e renderti molle nei confronti di qualsiasi forma di virtù.
Filocalia I, Gribaudi Torino 1982 (pg 445)

NICETA STETHATOS + 1080 ca.

53. È bello morire al mondo e vivere per Cristo, perché uno non può altrimenti nascere dall'alto, secondo la parola del Signore: Se uno non rinasce dall'alto non può neppure entrare nel regno dei cieli. Ma questa nascita avviene naturalmente dalla sottomissione ai padri spirituali, giacché, se prima non siamo concepiti dal seme della parola mediante il loro insegnamento, e non siamo fatti figli di Dio attraverso di loro, non possiamo rinascere dall'alto. Così infatti i dodici sono stati generati da uno solo, Cristo; e i settanta sono nati dai dodici e fatti figli di Dio e Padre, secondo ciò che disse il Signore: Voi siete figli del Padre mio che è nei cieli. Perciò anche a noi Paolo dice: Anche se avete migliaia di maestri, non avete però molti padri; io vi ho generato, divenite miei imitatori.

54. Non essere sottomesso al padre spirituale a imitazione del Figlio sottomesso al Padre fino alla morte e alla croce è non rinascere dall'alto. Colui che non è divenuto figlio diletto di un padre buono e non è nato da parola e da Spirito, come potrà a sua volta divenire padre di figli buoni e lui stesso padre buono? Come genererà figli buoni conformi alla bontà del padre? E se non è così, come l'albero sarà assolutamente anche il suo frutto.
Filocalia III pg 439s

san Simeone il Nuovo Teologo (mn.- ortodosso - 949/1022)
PREGHIERA PER AVERE IN DONO UN PADRE SPIRITUALE *

“Signore, che non vuoi la morte del peccatore, ma che si converta e viva, che per questo sei disceso sulla terra, per far risorgere quanti giacevano a terra uccisi dal peccato e per renderli degni di vedere te, la luce vera, per quanto è possibile agli uomini: degnati di inviarmi un uomo che ti conosce, perché, servendolo come te stesso e sottomettendomi a lui con tutte le mie forze e compiendo così la tua volontà obbedendo alla sua, iο possa essere gradito a te; il solo Dio, e anch'iο, peccatore, sia fatto degno del tuo regno”

* san Simeone il Nuovo Teologo (mn.- ortodosso - 949/1022) 

NICEFORO MONACO sec XIII

Se non c'è la guida, bisogna cercarla faticosamente. (Filocalia III pg 525)

Chi consegna tutto se stesso e la sua preoccupazione a Dio e al padre spirituale e, con un'ubbidienza vera, non vive ormai più una propria vita così da fare la propria volontà, ma è morto a ogni attaccamento al mondo e al proprio corpo, costui da quale cosa effimera può essere vinto e reso schiavo?
Filocalia IV pg 509


GREGORIO PALAMAS + 1359

Dunque, tu devi ogni onore e amore ai padri spirituali, poiché l'amore portato ad essi è per il Cristo e lo Spirito santissimo nel quale hai ricevuto l'adozione, e per il Padre celeste dal quale ogni paternità in cielo e sulla terra prende nome".
Avrai cura per tutta la vita di avere un padre spirituale e di fargli conoscere ogni peccato e ogni pensiero e ricevere da lui cura e remissione. Ad essi, infatti, è stato dato di sciogliere e di legare le anime, e quanto legheranno sulla terra sarà legato nel cielo e quanto scioglieranno sulla terra sarà sciolto in cielo poiché questa grazia e questa potenza l'hanno ricevuta da Cristo. Perciò obbedirai e non contraddirai loro per non procurare perdizione alla tua anima. Infatti, se chi contraddice ai genitori secondo la carne nelle cose che non sono proibite dalla legge divina è messo a morte, secondo la legge, colui che contraddice ai padri secondo lo spirito, come non scaccerà da sé lo Spirito di Dio e non perderà la sua anima?
Filocalia IV pg 45

GREGORIO SINAITA + 1346

Se anche qualcuno è andato fuori strada e ha perso il senno, vedrai che ha subìto questo per il suo autogestirsi e il suo orgoglio. Perché chi cerca Dio nella sottomissione, interrogando i più sperimentati e umiliandosi, non avrà mai alcun danno, per la grazia di Cristo che vuole che tutti gli uomini siano salvi.
Filocalia III pg 607

CALLISTO e IGNAZIO XANTHOPOULI - sec XIV

È detto anche da uno dei sapienti che le avversità sono la cura degli avversari. Causa dunque di tutte le tristezze sono l'insubordinazione e l'arroganza; di tutte le gioie, la sottomissione e la contrizione. Per questo chi desidera vivere senza colpa, deve vivere sottomesso a un padre provato e sicuro, che rechi in sé la forza proveniente da un'esperienza prolungata e dalla scienza delle cose divine, e la cui vita sia adorna di tutta la corona delle virtù. E l'ordine e il consiglio di un tale padre lo deve considerare come voce e consiglio di Dio. Infatti la salvezza sta nel molto consiglio e: L'uomo che non prende consiglio è nemico di se stesso.
Filocalia IV, 168

La paternità spirituale: note di un padre spirituale athonita dell’archimandrita Sofronio

sta in

http://www.episcopia-italiei.it/index.php/it/storia/71-articole-i-referate/4174-la-paternita-spirituale-note-di-un-padre-spirituale-athonita-dell-archimandrita-sofronio




Icona di (a sx.) s. Arsenio di Cappadocia (padre spirituale – 1840/1924) e (a dx.) s. Paisio del Monte Athos (figlio spirituale – 1924/1994)


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