lunedì 14 dicembre 2020
Dal Libro del Profeta Isaia capitolo 10,versetti 1-4 "Guai a voi "
mercoledì 25 novembre 2020
San Patrizio La Benedizione del Viaggiatore (testo inglese e traduzione italiana)
May the road rise to meet you, may the wind be always at your back, may the sun shine warm upon your face, and the rains fall soft upon your fields and, until we meet again, may God hold you in the palm of His hand.
Che la strada si alzi per venirti incontro, che il vento soffi sempre alle tue spalle, che il sole ti illumini e ti riscaldi e la pioggia cada piano suoi tuoi campi fino al momento in cui ci ritroveremo, e che Dio ti tenga lieve sul palmo della sua mano.
martedì 3 novembre 2020
Dio dona i medici ,li protegge ed ammira la loro scienza. .Dal Libro del Siracide Antico Testamento/Primo Patto
Siracide 38, 1-14
giovedì 29 ottobre 2020
Dedicato al tagliagola di Nizza e ai tagliagola dovunque annidati ,ai violenti di Charlie Hebdo, e e quanti eventualmente cristiani invocano la vendetta e la crociata
Ringraziando il caro fratello e confratello Leonardo Lenzi
Testamento spirituale di Christian de Chergé
Se mi capitasse un giorno – e potrebbe essere oggi – di essere vittima del terrorismo che sembra voler coinvolgere ora tutti gli stranieri che vivono in Algeria, vorrei che la mia comunità, la mia Chiesa, la mia famiglia, si ricordassero che la mia vita era “donata” a Dio e a questo paese. Che essi accettassero che l’unico Signore di ogni vita non potrebbe essere estraneo a questa dipartita brutale. Che pregassero per me: come essere trovato degno di una tale offerta? Che sapessero associare questa morte a tante altre ugualmente violente, lasciate nell’indifferenza dell’anonimato.
La mia vita non ha valore più di un’altra. Non ne ha neanche di meno. In ogni caso non ha l’innocenza dell’infanzia. Ho vissuto abbastanza per sapermi complice del male che sembra, ahimè, prevalere nel mondo, e anche di quello che potrebbe colpirmi alla cieca. Venuto il momento, vorrei poter avere quell’attimo di lucidità che mi permettesse di sollecitare il perdono di Dio e quello dei miei fratelli in umanità, e nello stesso tempo di perdonare con tutto il cuore chi mi avesse colpito.
Non potrei augurarmi una tale morte. Mi sembra importante dichiararlo. Non vedo, infatti, come potrei rallegrarmi del fatto che questo popolo che io amo venisse indistintamente accusato del mio assassinio. Sarebbe pagare a un prezzo troppo alto ciò che verrebbe chiamata, forse, la “grazia del martirio”, doverla ad un Algerino, chiunque sia, soprattutto se egli dice di agire in fedeltà a ciò che crede essere l’Islam.
So di quale disprezzo hanno potuto essere circondati gli Algerini, globalmente presi, e conosco anche quali caricature dell’Islam incoraggia un certo islamismo. E’ troppo facile mettersi la coscienza a posto identificando questa via religiosa con gli integrismi dei suoi estremismi.
L’Algeria e l’Islam, per me, sono un’altra cosa, sono un corpo e un’anima. L’ho proclamato abbastanza, mi sembra, in base a quanto ho visto e appreso per esperienza, ritrovando così spesso quel filo conduttore del Vangelo appreso sulle ginocchia di mia madre, la mia primissima Chiesa proprio in Algeria, e, già allora, nel rispetto dei credenti musulmani.
La mia morte, evidentemente, sembrerà dare ragione a quelli che mi hanno rapidamente trattato da ingenuo, o da idealista: “Dica, adesso, quello che ne pensa!”. Ma queste persone debbono sapere che sarà finalmente liberata la mia curiosità più lancinante. Ecco, potrò, se a Dio piace, immergere il mio sguardo in quello del Padre, per contemplare con lui i Suoi figli dell’Islam così come li vede Lui, tutti illuminati dalla gloria del Cristo, frutto della Sua Passione, investiti del dono dello Spirito, la cui gioia segreta sarà sempre di stabilire la comunione, giocando con le differenze.
Di questa vita perduta, totalmente mia e totalmente loro, io rendo grazie a Dio che sembra averla voluta tutta intera per questa gioia, attraverso e nonostante tutto.In questo “grazie” in cui tutto è detto, ormai della mia vita, includo certamente voi, amici di ieri e di oggi, e voi, amici di qui, insieme a mio padre e a mia madre, alle mie sorelle e ai miei fratelli, e a loro, centuplo regalato come promesso!E anche te, amico dell’ultimo minuto che non avrai saputo quel che facevi. Sì, anche per te voglio questo “grazie”, e questo “a-Dio” nel cui volto ti contemplo. E che ci sia dato di ritrovarci, ladroni beati, in Paradiso, se piace a Dio, Padre nostro, ditutti e due.
Amen! Inch’Allah.
Algeri, 1° dicembre 1993
Tibhirine, 1° gennaio 1994
L'assassinio dei monaci di Tibhirine venne commesso nel 1996 quando sette monaci trappisti furono sequestrati dal loro monastero presso Tibhirine, in Algeria, nella notte tra il 26 e il 27 marzo, e uccisi il 21 maggio seguente.Le vittime sono state poi beatificati con altri martiri d'Algeria l'8 dicembre 2018
Nella notte tra il 26 e il 27 marzo del 1996 un commando formato da una ventina di uomini armati irruppe nel monastero, sequestrando sette dei nove monaci che ne formavano la comunità, tutti di nazionalità francese.[1]
Il sequestro fu rivendicato un mese dopo dal Gruppo Islamico Armato, che propose in cambio alla Francia uno scambio di prigionieri.[1] Dopo inutili trattative, il 21 maggio dello stesso anno i terroristi annunciarono l'uccisione dei monaci, le cui teste furono ritrovate il 30 maggio; i corpi non furono invece mai ritrovati.
mercoledì 28 ottobre 2020
Un pianto nascosto Isacco di Ninive, nella seconda metà del VII secolo:
In questo tempo in cui siamo privati del mondo e dell’assiduità con esso, sii per noi, Signore nostro, un consolatore, e non allontanarci dal tuo amore. Il nostro cuore è colmo di afflizioni e noi siamo sempre nella tristezza: rendici degni, Signore nostro, della tua consolazione che è più tenace dell’afflizione. Noi siamo colmi di pianto ed esso è per noi sempre amaro: rallegra, mio Signore, la nostra tristezza e da’ refrigerio al nostro cuore in fiamme.
Ansietà e sofferenza ci circondano di notte e di giorno: da’ refrigerio, Signore nostro, segretamente, alla fiamma dei nostri cuori. In nessun luogo c’è per noi una speranza capace di consolare il nostro dolore: accosta il tuo dito, refrigerio di ogni cosa, al pianto nascosto che è nel nostro cuore.
♦ Isacco di Ninive, Discorso X, 25-27, in Discorsi ascetici. Terza collezione, a cura di S. Chialà, Edizioni Qiqajon, Comunità di Bose, 2004, pp. 148-49.
https://monachesimoduepuntozero.com/2020/07/19/un-pianto-nascosto-dice-il-monaco-lxix/
http://www.ortodossiatorino.net/DocumentiSezDoc.php?cat_id=29&id=5997
lunedì 26 ottobre 2020
La storia del monaco e dell'eremita
https://luceortodossamarcomannino.blogspot.com/2020/09/la-storia-del-monaco-e-delleremita.html
Ringrazio il Padre Marco Giorgi
Una volta viveva da eremita nel deserto egiziano un monaco, vicino ad Alessandria. Si recava spesso in città a vendere i cestini per ricavarne del denaro che gli serviva per sopravvivere, e una volta domandò a se stesso, vedendo l'iniquità della vita: perché Dio permette il male? E sulla via del ritorno incrociò un altro monaco che si recava in città, e questi gli chiese di accompagnarlo, e così l'eremita obbedì. In breve si confidarono e il monaco disse all'eremita che avrebbe ricevuto dal Signore una risposta alla fine del viaggio, ma in cambio non avrebbe dovuto parlare in nessun modo. L'eremita promise di mantenere la promessa.
Si fece sera e i due chiesero ospitalità ad una coppia, la quale li trattò con generosità e li ospitò in casa propria. Sul tavolo vi era un meraviglioso vassoio d'argento. Il monaco, durante la notte, rubò il vassoio e l'eremita voleva rimproverarlo, ma in virtù del patto non disse nulla. Al mattino i due passarono un fiume e il monaco, dopo averci fatto un segno di croce sopra, gettò il vassoio nel fiume.
Al momento del pranzo i due giunsero presso un secondo villaggio, e furono invitati a pranzo da una famiglia pia. Dopo il pranzo uscirono nel cortile, dove ad attenderli trovarono un cane che abbaiò loro, e il monaco l'uccise. Un bambino uscì dalla casa per vedere cosa succedeva e il monaco gli ruppe il braccio. L'eremita rimase scioccato, ma in virtù del patto non disse nulla. Poco dopo incontrarono una casa abitata da tanti bambini orfani, e il monaco diede fuoco alla dimora quando questi uscirono a giocare.
Giunsero a metà pomeriggio ad un terzo villaggio, dove c'era una chiesa abbandonata. Il monaco, invece che pregare davanti alla porta sgangherata dell'edificio, tirò un sasso verso una delle vetrate, rompendola. Successivamente passarono dinnanzi ad una taverna e il monaco vi entrò dentro, si mise vicino ad un tavolo occupato e fece tre prostrazioni, poi uscì. L'eremita non aveva parole per descrivere il disgusto che provava verso quello strano compagno di viaggio.
All'imbrunire arrivarono ad essere ospitati in una casa di legno da una coppia senza figli, e quando i due monaci lasciarono la casa, parimenti gli diede fuoco. L'eremita non sapeva davvero cosa fare, e si mise a pregare.
Finalmente giunsero di buon mattino ad Alessandria, e il monaco parlò all'eremita dicendo:
"Io sono un Angelo del Signore".
Al ché l'eremita, esterrefatto, ripose: "tu puoi essere solo un demonio, visto il male che hai fatto finora. Sei un essere spregevole: un ladro, un assassino, un sacrilego! E ti vesti perfino da monaco!"
"Ti sbagli. Io sono davvero un Angelo, messaggero del Signore che ha voluto rispondere al quesito che ti tormenta. Ascolta. Perché ho rubato il vassoio d'argento? il bisnonno di quella famiglia lo aveva rubato ad un monastero, e io gettandolo nel fiume ho fatto in modo che i monaci di quel convento lo ritrovino e lo riportino al suo posto. Riguardo al cane, si vedeva che aveva la rabbia. L'ho ucciso affinché non mordesse il bambino. Quel ragazzo sarebbe diventato un ladro, ma avendo il braccio rotto, non potrà rubare. Perché diedi fuoco all'orfanotrofio? i bambini troveranno la sotto un tesoro sepolto dai loro genitori morti, e si faranno una vita. Perché ho tirato la pietra verso la chiesa? ho visto dei demoni gioire per la chiesa distrutta, e li ho allontanati. Perché mi sono inchinato in taverna? quel mercante seduto lì ha promesso al prete del villaggio di ricostruirla e così gli ho reso onore. Infine, quella coppia non poteva avere figli a causa della loro vita profana ed empia: quella dimora era stata costruita con soldi sporchi ma, bruciando la casa, li ho allontanati dalla loro vita iniqua e spronati a cambiare. Riesci a capire? Dio, nella sua misericordia, trasforma il male nel bene. Dio non compie il male, al massimo corregge. Non guardare solo al segnale esterno, perché la Giustizia Divina supera ogni intelletto".
Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell'Agnello » (Ap 19,9)
Apocalisse 19
Gioia e trionfo nei cieli; le nozze dell'Agnello
Ap 18:8, 20-24; 15:2-4; 17:16-17; 11:15-17 (Sl 45:6-15; Ap 21:1-5)
1 Dopo queste cose, udii nel cielo una gran voce come di una folla immensa, che diceva: «Alleluia! La salvezza, la gloria e la potenza appartengono al nostro Dio, 2 perché veritieri e giusti sono i suoi giudizi. Egli ha giudicato la grande prostituta che corrompeva la terra con la sua prostituzione e ha vendicato il sangue dei suoi servi, chiedendone conto alla mano di lei». 3 E dissero una seconda volta: «Alleluia! Il suo fumo sale per i secoli dei secoli».
4 Allora i ventiquattro anziani e le quattro creature viventi si prostrarono, adorarono Dio che siede sul trono, e dissero: «Amen! Alleluia!»
5 Dal trono venne una voce che diceva: «Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servitori, voi che lo temete, piccoli e grandi».
6 Poi udii come la voce di una gran folla e come il fragore di grandi acque e come il rombo di forti tuoni, che diceva: «Alleluia! Perché il Signore, nostro Dio, l'Onnipotente, ha stabilito il suo regno. 7 Rallegriamoci ed esultiamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell'Agnello e la sua sposa si è preparata. 8 Le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro; poiché il lino fino sono le opere giuste dei santi».
9 E l'angelo mi disse: «Scrivi: "Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell'Agnello"». Poi aggiunse: «Queste sono le parole veritiere di Dio». 10 Io mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo. Ma egli mi disse: «Guàrdati dal farlo. Io sono un servo come te e come i tuoi fratelli che custodiscono la testimonianza di Gesù: adora Dio! Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia».
Seconda venuta di Cristo; vittoria sulla bestia e sul falso profeta
(Sl 45:3-7; Gd 15; Is 11:4; 63:1-6)(Ap 16:13-16; 17:13-14; 2Te 2:8; Is 24:21-22) cfr. Mt 24:16-30
11 Poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia. 12 I suoi occhi erano una fiamma di fuoco, sul suo capo vi erano molti diademi e portava scritto un nome che nessuno conosce fuorché lui. 13 Era vestito di una veste tinta di sangue e il suo nome è la Parola di Dio. 14 Gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano sopra cavalli bianchi, ed erano vestiti di lino fino bianco e puro. 15 Dalla bocca gli usciva una spada affilata per colpire le nazioni; ed egli le governerà con una verga di ferro, e pigerà il tino del vino dell'ira ardente del Dio onnipotente. 16 E sulla veste e sulla coscia porta scritto questo nome: RE DEI RE E SIGNORE DEI SIGNORI.
17 Poi vidi un angelo che stava in piedi nel sole. Egli gridò a gran voce a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: «Venite! Radunatevi per il gran banchetto di Dio; 18 per mangiare carne di re, di capitani, di prodi, di cavalli e di cavalieri, di uomini d'ogni sorta, liberi e schiavi, piccoli e grandi».
19 E vidi la bestia e i re della terra e i loro eserciti radunati per far guerra a colui che era sul cavallo e al suo esercito.
20 Ma la bestia fu presa, e con lei fu preso il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti a lei, con i quali aveva sedotto quelli che avevano preso il marchio della bestia e quelli che adoravano la sua immagine. Tutti e due furono gettati vivi nello stagno ardente di fuoco e di zolfo. 21 Il rimanente fu ucciso con la spada che usciva dalla bocca di colui che era sul cavallo, e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni.
lunedì 31 agosto 2020
Profeta Ezechiele 37 , 1 - 14-
martedì 14 luglio 2020
misericordia e compassione
sabato 4 luglio 2020
Psalm 140
venerdì 26 giugno 2020
DALLA LETTERA DI VIGILIO DI TRENTO a Simpliciano, Vescovo di Milano
https://sinassariortodosso.blogspot.com/2018/06/26-giugno-santi-italici-ed-italo-greci.html?fbclid=IwAR0wZi0XX71GNflU5d_nMnERHE5eS2cUKSM5kQGSDXnYcQNsNYmT3ulUHkw
Il testo latino della Lettera di San Vigilio a San Simpliciano
http://old.cinquepani.it/scritti/vigilius/cris_lat.htm
testo in italiano a cura di Don Vigilio Covi
http://old.cinquepani.it/scritti/vigilius/simpl_it.htm
giovedì 25 giugno 2020
Il nostro Padre tra i Santi Massimo Vescovo di Torino
https://padridellachiesa.blogspot.com/2014/04/sesta-settimana-dei-digiunitorniamo.html
ancora il nostro Padre tra i Santi Massimo Vescovo di Torino
https://padridellachiesa.blogspot.com/2014/06/ancora-il-nostro-padre-tra-i-santi_26.html
IL BATTESIMO DEL SIGNORE - San Massimo di Torino
https://padridellachiesa.blogspot.com/2018/01/il-battesimo-del-signore-san-massimo-di.html
San Massimo di Torino -Da Pasqua verso l'Ascensione
https://padridellachiesa.blogspot.com/2015/05/san-massimo-di-torino-da-pasqua-verso.html
10 Agosto La Chiesa celebra San Lorenzo.. meditazione di San Leone Magno Papa di Roma e San Massimo di Torino Meditazioni dai Padri della Chiesa
https://padridellachiesa.blogspot.com/2017/08/10-agosto-la-chiesa-celebra-san-lorenzo.html
MAXIME DE TURIN : JEAN LE PRECURSEUR
http://sottoscalaortodossopalermo.blogspot.com/
martedì 23 giugno 2020
Il Commento di Origene all'episodio del giovane ricco
venerdì 19 giugno 2020
FROM THE IRISH COLLECTION OF CANONS [HIBERNENSIS] COMPOSED IN THE EARLY 700S BY THE IRISH SCHOLAR AND SCRIBE RUBEN OF DAIRINIS (+725) AND MONK CÚ CHUIMNE OF IONA (+747) Containing collected sayings of St. Patrick preserved in Irish Canonical Collections: That the deeds of good kings are efficacious- le azioni dei buoni re sono efficaci testo inglese -traduzione non ufficiale in Italiano
Ringraziando sempre Sua Grazia Bishop Enoch - Western Rite Orthodox Bishop Western Orthodox Liturgical Texts and Material
riferimento testo inglese
https://www.facebook.com/groups/1762284597176194/permalink/3983063351764963
Bishop Enoch -Western Rite Orthodox Bishop : https://orthodoxmetropolia.org-
FROM THE IRISH COLLECTION OF CANONS [HIBERNENSIS] COMPOSED IN THE EARLY 700S BY THE IRISH SCHOLAR AND SCRIBE RUBEN OF DAIRINIS (+725) AND MONK CÚ CHUIMNE OF IONA (+747)
Containing collected sayings of St. Patrick preserved in Irish Canonical Collections:
That the deeds of good kings are efficacious- le azioni dei buoni re sono efficaci
testo inglese -traduzione non ufficiale in Italiano
TESTO INGLESE
That the deeds of good kings are efficacious
[St] Patrick [said]: This is, therefore, the justice of a just king; he does not judge anyone unjustly, he is a defender of strangers and widows and orphans, he prevents thefts, punishes adultery, he does not sustain the unchaste and the buffoons, he does not exalt the iniquitous, he casts out the impious from the land, he does not allow killers and perjurers to live, he defends churches, he feeds the poor with alms, he appoints the just over the affairs of the kingdom, he has elders and wise men and sober men as councillors, he does not need the superstition of magicians, oracles and augurs, he bravely and justly defends the homeland against its enemies, he has faith in God through all things, he does not puff up his mind out of prosperity, he bears all hardship with patience, he has Catholic Faith in God, he does not allow his sons to behave impiously, he persists in prayer at fixed times, he does not eat before the designated hour. The king’s justice is the people’s peace, the fatherland’s protection, the commoners’ freedom, the nation’s defense, the welfare of the weak, the joy of men, the temperance of weather, the serenity of the sea, the fertility of the land, the consolation of the poor, the sons’ inheritance, hope of future blessing, abundance of crops, fecundity of trees.
Traduzione in Italiano ma non ufficiale
Avvertenza La traduzione in italiano è stata realizzata costruendo in Italiano gli ''appunti'' di Google Traduttore, di Word Reference e di bing.com/translator .Quindi va rivista
le azioni dei buoni re sono efficaci
[S] Patrizio [disse]: Questa è quindi la giustizia del re giusto; non giudica nessuno ingiustamente, è il difensore degli stranieri, delle vedove e degli orfani, previene i furti, punisce l'adulterio, non sopporta la sregolatezza di vita e i pagliacci, non esalta l'iniquo , manda in esilio via dal regno gli empi, non consente di vivere agli assassini e agli spergiuri , difende le chiese, sfama i poveri con la sua elemosina, nomina uomini giusti per gli affari del regno, ha uomini ''probati'',saggi e sobri come consiglieri, non ha bisogno della idolatria dei maghi, degli oracoli e degli auguri, difende con coraggio e con giustizia la patria dai suoi nemici, ha fede in Dio in ogni momento, lui non impazzisce a motivo del suo patrimonio, affronta tutte le difficoltà con pazienza, ha fede cattolica in Dio, non permette ai suoi figli di comportarsi in modo empio , persiste nella preghiera lungo il giorno in momenti specifici , non mangia prima dell'ora stabilita.La giustizia del re è la pace del popolo, la protezione della patria, la libertà dei comuni, la difesa della nazione, il benessere dei deboli, la gioia degli uomini, la clemenza del tempo, la serenità del mare, la fertilità della terra, la consolazione dei poveri, l'eredità dei figli, la speranza di ogni futura benedizione, l'abbondanza dei raccolti, la fecondità degli alberi