venerdì 18 agosto 2017

Poiché sovente sotto apparenze di agnello si dissimula livore di lupo.Sant'Ilarlo di Poitiers * Commentaire sur S. Matthieu, 6, 4-5: PL 9, 952-953.



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Guardatevi dai falsi profeti dice Gesù, questi vengono a voi travestiti da pecore, ma dentro son lupi rapaci (Mt, 7, 15). Il Signore ci avverte che le parole adulatrici e le dolci moine debbono venir giudicate dai frutti ch'esse producono. Dobbiamo perciò giudicare ognuno non quale si presenta a parole, ma quale è realmente nei suoi atti. Poiché sovente sotto apparenze di agnello si dissimula livore di lupo. E così come i pruni non danno uva e i rovi non producono fichi. come gli alberi cattivi non portano buoni frutti (cf. Mt. 7, 16), ci dice Gesù, non è certo nelle belle parole che consiste la realtà delle opere buone, ma tutti devono venir giudicati dai propri frutti.
 

No, un servizio che si limitasse a belle parole non è sufficiente ad ottenere il Regno dei cieli, e non è certo colui che dice:. Signore, Signore (Mt. 7,21), che sarà l'erede. Infatti, qual merito si ha nel dire: «Signore» al Signore? Cesserebbe egli forse d'essere il Signore se non lo chiamassimo così? Su che si appoggerebbe una santità che si limitasse all'invocazione di un nome, dato che la strada del Regno dei cieli si trova nell'obbedienza alla volontà di Dio, più che nel pronunciare il suo nome?
 

Molti mi diranno in quel giorno: Signore! Signore! Non abbiamo noi profetato nel tuo nome? (Mt, 7, 22). Una volta ancora Gesù condanna l'arroganza dei falsi profeti e le simulazioni degli ipocriti che si procurano gloria con la potenza della parola. Allorché impartiscono un insegnamento profetico, scacciano i demoni o compiono azioni analoghe, si illudono che sia questo a procurare loro il Regno dei cieli, come se qualcosa appartenesse loro personalmente in tali parole e in tali opere! No, è la potenza di Dio, da essi invocata, che opera tutto. In realtà, solo mediante la lettura dei libri sacri si acquisisce la scienza della dottrina e solo nel nome di Cristo son messi in fuga i demoni.
 

Bisogna perciò aggiungere qualcosa di nostro, se vogliamo arrivare alla beatitudine eterna. Dar qualcosa del nostro io più intimo: volere il bene, evitare il male e obbedire senza esitazione ai precetti divini. Questa disposizione spirituale ci farà riconoscer da Dio come suoi. Inoltre, conformiamo i nostri atti alla sua volontà, invece di farci grandi con la sua potenza. Poiché egli escluderà e respingerà coloro che si sono allontanati da lui con l'iniquità delle loro opere.
 *  Commentaire sur S. Matthieu, 6, 4-5: PL 9, 952-953.

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