La Bibbia è sobria di immagini sull’escatologia individuale. Prima della manifestazione di Cristo, presenta con semplicità gli ultimi momenti sereni dei patriarchi o le ultime raccomandazioni di David, non esenti da un tantino di vendetta. Il vangelo concentra il suo messaggio su Gesù al Golgota, e gli Atti non evocano che la morte di Stefano. Degli apostoli non sappiamo nulla; non si è giudicato utile registrare per noi l’intimità del loro incontro personale con il Signore celeste. Tuttavia, poco a poco l’antichità cristiana ritenne di conservarci questi ricordi. Certo, non che il decesso sia un momento facile per far della retorica. Ma i figli delle beatitudini, che lasciano agire Dio nella povertà di spirito, nella purità di cuore, nell’attesa assetata di giustizia, possono edificare quelli che lasciano, senza preoccuparsi di impressioni pie.
LA MORTE DEI PADRI NELL’ANTICHITÀ MONASTICA
JEAN GRIBOMONT, O.S.B.
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