giovedì 24 ottobre 2019

24 Ottobre ...Abbà disse (ringraziando il fratello Antonio Marra)


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“La Chiesa è l’ospedale, non un tribunale!”
S. Giovanni Crisostomo
Non sono importanti i dettagli della confessione, ma la compunzione del cuore. "Il Signore vede il cuore".
* s. Nektario di Optina (monaco ortodosso-russo - 1782/1862)

"No. È solo con il cuore spezzato che possiamo avvicinarci a Dio. Chi teologizza può avere un'eccessiva fiducia nelle proprie capacità cognitive e perdere umiltà mentale. È meglio purificare la nostra anima con lacrime e pentimento piuttosto che essere curiosi; e, facendo questo, ti avvicinerai al Signore prima".
*  p. Macario di Prodromou Skete sul Santo Monte Athos (ierodiacono ortodosso-rumeno - 1927/2014)
Ciascuno di noi può giustificarsi invocando molte scuse. Ma se scruta con attenzione il proprio cuore vedrà con quanta furbizia agisce. L’uomo si giustifica soprattutto perché non vuole riconoscersi – anche in misura minima – colpevole del male che c’è nel mondo. E questa sua giustificazione sorge perché egli non è neppure cosciente d’essere dotato di una libertà a immagine di quella di Dio, ma si crede un fenomeno, un oggetto di questo mondo che non può che essere condizionato da esso. In tale coscienza vi è qualcosa di servile, per cui il volersi giustificare è un gesto da schiavo e non da figlio di Dio.
Silvano del monte Athos. La vita, la dottrina, gli scritti, Gribaudi, Milano 2008, p. 133.

“I santi hanno imparato a lottare contro il Nemico e, conoscendo il modo fraudolento con cui agisce mediante i pensieri, per tutta la loro vita li hanno respinti. Al primo momento il pensiero non sembra malvagio, ma poco a poco riesce a distogliere la mente dalla preghiera e finisce per seminarvi confusione; dunque è indispensabile saper respingere ogni pensiero, anche se essi sembrano buoni, e concentrare la mente pura solo in Dio. Se però sopraggiunge un pensiero non bisogna turbarsene, ma restare in preghiera. Non bisogna agitarsi poiché i nemici traggono piacere dalla nostra confusione. Pregate e il pensiero si allontanerà da solo. Questa è la via che conduce alla santità.”
(Tratto da: Silvano del Monte Athos, di Archimandrita Sofronio)

“I santi hanno imparato a lottare contro il Questo mondo può ricevere solo l'Anticristo, ora o in qualsiasi altro momento. (...) Non c'è da stupirsi, quindi, che sia difficile essere cristiani - non è difficile, è impossibile. Nessuno può accettare consapevolmente un modo di vivere che più autentico è, più conduce all'autodistruzione. E per questo motivo ci ribelliamo sempre, cercando di semplificarci la vita, cercando di essere mezzo cristiani, cercando di ottenere il meglio da entrambi i mondi. Alla fine, dobbiamo scegliere: la nostra felicità sta in uno dei due mondi, non in entrambi. (...) Dio ci dà la forza di seguire il cammino della crocifissione; non c'era altro modo di essere cristiani ".
* s. Seraphim Rose di Platina (ieromonaco della Chiesa Ortodossa Russa – 1934/1982)
Non biasimar l'altro per i suoi errori e non ricordarglieli... In quel momento c'è c'e' già la sua coscienza che lo giudica. Solo questo corregge il male. Altrimenti, quando lo critichi, si difende, si giustifica, getta le sue responsabilità su di te e sugli altri, diventa duro e il male piuttosto che corretto, peggiora." *
 San Porfirio, Kafsokalyvia - 1906/1991)

“Per una corretta educazione Cristiana sono necessarie tre cose: prima di tutto poche parole, in secondo luogo molti esempi e la terza condizione è la preghiera”.
* s. Paisios l’aghiorita (mn. aghiorita e professore del deserto - 1924/1994)

“Non esiste un uomo più spietato del goloso creatore del denaro, che si riunisce sempre e vive sempre nel bisogno e alla fine acquista il suo inferno con i risparmi che ha raccolto.”
* s. Paisios l’aghiorita (mn. aghiorita e professore del deserto - 1924/1994)

Non dimorerai con l'uomo orgoglioso, perché la grazia dello Spirito Santo non perda la tua anima e diventi così dimora di astute passioni. Meglio vivere con gli infermi e gli insignificanti che con gli orgogliosi.
* p. Iustin Pârvu (mn. ortodosso-rumeno – 1919/2013)


Con tutte le sue luci, ma senza Dio, l'uomo non è altro che una lucertola nell'infinita oscurità dell'universo: la sua scienza e la sua filosofia, la sua educazione e la sua cultura, la sua arte e la sua civiltà sono solo piccole candele con cui si illumina l'oscurità degli eventi terreni e mondani".
(San Justin Popovich, "Fede ortodossa e vita in Cristo, educazione umanistica e teantropica")


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