sabato 28 febbraio 2015

Prima Domenica di Quaresima-Domenica dell'Ortodossia-Dal sinodikòn del VII Concilio



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Domenica dell'Ortodossia
Veneriamo la tua purissima icona, o buono, chiedendo perdono delle nostre colpe, o Cristo Dio. Ti sei benignamente degnato infatti di salire volontariamente con il tuo corpo sulla Croce per liberare dalla schiavitù del nemico coloro che tu hai plasmato; pertanto con riconoscenza a te gridiamo: hai riempito di gaudio l’universo, o  nostro Salvatore, venuto a salvare il mondo.

In questo giorno si fa memoria del ripristino della dignità delle sante Icone e dell'onore che ad esse deve essere dato, ossia di Venerazione. La vittoria dell'ortodossia sull'eresia iconoclasta, che negava il culto a Dio per mezzo delle immagini sacre e la possibilità dell'esistenza stessa delle immagini, avvenne nel VII Concilio Ecumenico, detto Concilio di Nicea II. In questo Concilio i Santi Padri condannarono l'iconoclastia e confermarono le condanne delle dottrine eretiche affrontate nei precedenti Concili Ecumenici, segnando la fine delle controversie teologiche e cristologiche. L'11 marzo 843 avvenne la solenne liturgia per la restaurazione del culto dell'Icona all'interno della Chiesa di Santa Sofia in Costantinopoli e da allora si celebra tale festa nella prima domenica di Quaresima. "Definiamo con ogni accuratezza e diligenza che, a somiglianza della preziosa e vivificante Croce, le venerande e sante immagini, sia dipinte che in mosaico, di qualsiasi altra materia adatta, debbono essere esposte nelle sante chiese di Dio, nelle sacre suppellettili e nelle vesti, sulle pareti e sulle tavole, nelle case e nelle vie; siano esse l'immagine del Signore e Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, o quella della immacolata Signora nostra, la santa madre di Dio, degli angeli degni di onore, di tutti i santi e pii uomini. Infatti, quanto più continuamente essi vengono visti nelle immagini, tanto più quelli che le vedono sono portati al ricordo e al desiderio di quelli che esse rappresentano e a tributare ad essi rispetto e venerazione... L'onore reso all'immagine passa a colui che essa rappresenta; e chi adora l'immagine, adora la sostanza di chi in essa è riprodotto".

http://fosilaron.tumblr.com/post/78947451331/licona-per-la-domenica-dellortodossia 

sinodikon. Del concilio di Nicea II

S. Noi intendiamo custodire gelosamente intatte tutte  le tradizioni ecclesiastiche, sia scritte che orali. Una di queste, in accordo con la predicazione evangelica, è la pittura delle immagini, che giova senz'altro a confermare la vera e non fantastica incarnazione del Verbo di Dio, e ha una simile utilità per noi infatti, le cose, che hanno fra loro un rapporto di somiglianza, hanno anche senza dubbio un rapporto scambievole di significato.
In tal modo, procedendo sulla via regia, seguendo in tutto e per tutto l 'ispirato insegnamento dei nostri santi padri e la tradizione della chiesa cattolica riconosciamo, infatti, che lo Spirito santo abita in essa  noi definiamo con ogni accuratezza e diligenza che, a somiglianza della preziosa e vivificante Croce, le venerande e sante immagini sia  dipinte che in mosaico, di qualsiasi altra materia adatta, debbono essere esposte nelle sante chiese di Dio, nelle sacre suppellettili
e nelle vesti, sulle pareti e sulle tavole, nelle case e nelle vie; siano esse l'immagine del Signore e Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo,  o quella della tuttasanta  Signora nostra, la santa madre di Dio, degli angeli degni di onore, di tutti i santi e pii uomini. Infatti, quanto più continuamente essi vengono visti nelle immagini, tanto più quelli che le vedono
sono portati al ricordo e al desiderio di quelli che esse rappresentano e a tributare ad essi rispetto e venerazione.   L'onore reso all'immagine, infatti, passa a colui che essa rappresenta; e chi adora l'immagine, adora la sostanza di chi in essa è riprodotto.
In tal modo si rafforza l'insegnamento dei nostri santi padri,
ossia la tradizione della chiesa cattolica, che ha accolto il Vangelo da un confine all'altro della terra; in tal modo siamo seguaci di Paolo, del divino collegio apostolico, e della santità dei padri, tenendoci stretti alle tradizioni che abbiamo ricevuto ; così possiamo cantare alla chiesa gli inni trionfali dei profeti: rallegrati molto, figlia di Sion, esulta figlia di Gerusalemme; godi e gioisci, con tutto il cuore; il Signore ha tolto di mezzo a te le iniquità dei tuoi avversari, sei stata liberata dalle mani dei tuoi nemici. Dio, il tuo re, è in mezzo a te; non sarai più oppressa dal male  e la pace porrà in te  la sua dimora in eterno.

I Profeti lo hanno visto, gli Apostoli lo hanno insegnato,
la Chiesa lo ha ricevuto, i Dottori hanno formulato il dogma.
 E il mondo intero lo ha accolto. Così la grazia è rifulsa,
la verità è stata manifestata, la menzogna è stata messa a tacere, la sapienza si è affermata apertamente e Cristo ha coronato tutto. Così noi pensiamo, affermiamo e predichiamo Cristo nostro vero Dio e i suoi Santi. Li veneriamo nelle parole, negli scritti, nelle riflessioni, nelle preghiere  e nelle icone . Adoriamo e veneriamo Cristo come
 Dio e Maestro. Onoriamo i Santi a causa del comune Maestro
come i suoi servitori generosi e tributiamo loro la venerazione conveniente. Questa è la fede degli Apostoli, la fede dei Padri, la fede vera.
Questa fede sostiene l.’ universo.
Pertanto, per la gloria ed il rispetto della pietà, noi acclamiamo i predicatori  che generosamente hanno combattuto per la pietà e, come dei figli
e dei fratelli  diciamo: eterna sia la loro memoria.
C. Memoria eterna(cantato)
S. Confortati dalle loro lotte sino alla morte, le loro
 sofferenze ed il loro insegnamento a favore della pietà, supplichiamo il Signore di ricevere anche noi l.istruzione e la forza, e di diventare degni imitatori della loro vita divina.

Per le misericordie e la grazia del grande e primo supremo
sacerdote Cristo, il nostro vero Dio, per le preghiere della
gloriosa Signora nostra, Madre di Dio e sempre Vergine Maria,
 e degli Angeli che contemplano Dio e di tutti i Santi.
Coro- Amin

 

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