mercoledì 21 maggio 2014

22 Maggio Commemoration of the Holy Fathers of the Second Ecumenical Council


Commemoration of the Holy Fathers of the Second Ecumenical Council





http://www.chiesadicefalu.it/wp-content/uploads/2012/08/I-Concilio-Costantinopoli.pdf

Dalla  LETTERA DEI VESCOVI RADUNATI A COSTANTINOPOLI A PAPA DAMASO E AI
VESCOVI OCCIDENTALI (382


Ai signori illustrissimi e reverendissirni fratelli e colleghi Damaso, Ambrogio, Brittone, Valeriano, Acolio, Anemio, Basilio, e agli altri santi vescovi raccolti nella grande Roma, il santosinodo dei vescovi che professano la vera fede, riuniti nella grande Costantinopoli, salute nelSignore


.......
Questa fede, infatti, dev'essere approvata da voi, da noi e da quanti non distorcono
il senso della vera fede essendo essa antichissima e conforme al battesimo; essa ci insegna a
credere nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, cioè in una sola divinità, potenza, sostanza del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, in una uguale dignità, e in un potere coeterno, in tre perfettissime ipostasi, cioè in tre perfette persone, ossia tali, che non abbia luogo  in esse né la follia di Sabellio con la confusione delle persone, con la soppressione delle proprietà personali, né prevalga la bestemmia degli Eunomiani, degli Ariani, dei Pneumatomachi, per cui, divisa la sostanza, o la natura, o la divinità, si aggiunga all'increata, consostanziale e  coeterna Trinità una natura posteriore, creata, o di diversa sostanza. Riteniamo anche, intatta, la dottrina dell'incarnazione del Signore; non accettiamo, cioè l'assunzione di una carne senza anima, senza ntelligenza, imperfetta, ben sapendo che il verbo di Dio, perfetto prima dei secoli, è divenuto perfetto uomo negli ultimi tempi per la nostra salvezza.
Queste sono, in sintesi, le principali verità della fede, che senza ambagi predichiamo. Esse vi  procureranno anche una maggior soddisfazione, se vi degnerete di leggere
il tomo composto  dal sinodo di Antiochia, e quello pubblicato dal concilio ecumenico, a Costantinopoli, lo scorso  anno. In essi abbiamo esposto la nostra fede assai ampiamente, ed abbiamo sottoscritto i  nostri anatemi contro le recenti novità delle eresie







http://oca.org/saints/lives/2014/05/22/101462-commemoration-of-the-holy-fathers-of-the-second-ecumenical-counc

IL SIMBOLO DEI CENTOCINQUANTA PADRI
Crediamo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, 
di tutte le cose visibili e di quelle invisibili: e in un solo signore Gesù Cristo, figlio unigenito di Dio, generatodal Padre prima di tutti i secoli, luce da luce,
Dio vero da Dio vero; generato, non creato, della stessa sostanza del Padre, per mezzo del quale sono state fatte tutte le cose. Per noi uomini eper la nostra salvezza egli discese dal cielo, prese carne dallo Spirito Santo e da Maria vergine, e divenne
uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, fu sepolto e risuscitò il terzo
giorno secondo le Scritture, salì al cielo, si sedette alla destra del Padre: verrà nuovamentenella gloria per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Crediamo anche nelloSpirito Santo, che è signore e dà vita, che procede dal Padre; che col Padre e col Figlio deve essere adorato e glorificato, ed ha parlato per mezzo dei Profeti. Crediamo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. Crediamo un solo battesimo per la remissione dei peccati e aspettiamo la resurrezione dei morti, e la vita del secolo futuro. Amen.

martedì 20 maggio 2014

Le preghiere del mattino e della sera del cristiano ortodosso




Le preghiere 
del mattino e della sera 
del cristiano ortodosso 


http://www.ortodossiatorino.net/TestoTrilingue.php?id=231


Preghiera 2a, di Sant'Antiochio, al Signore nostro Gesù Cristo



Onnipotente, Verbo del Padre, tu stesso sei perfetto, Gesù Cristo, per la tua grande misericordia non allontanarti mai da me, servo tuo, ma sempre riposa in me.

49-Buon-Pastore-Ravenna




Gesù, buon Pastore delle tue pecore, non mi abbandonare agli inganni del serpente e ai desideri di satana e non lasciarmi, perché è in me il seme della corruzione.


 Tu dunque, Signore, Dio adorabile, Re Santo, Gesù Cristo, custodiscimi nel sonno con la luce assidua, il tuo santo Spirito, per mezzo del quale hai santificato i tuoi discepoli.


 Dà anche a me, tuo servo indegno, Signore, la tua salvezza sul mio giaciglio;


illumina la mia mente con la luce dell'intelligenza del tuo santo Vangelo, 


la mia anima con l'amore della tua Croce, il mio cuore con la purezza della tua parola, il mio corpo con la tua passione impassibile, custodisci il mio pensiero con la tua umiltà e rialzami, a tempo opportuno, per la tua glorificazione.

Poiché tu sei sommamente glorificato con il tuo eterno Padre e con il tuttosanto Spirito nei secoli. Amen.

lunedì 19 maggio 2014

L'episodio della Samaritana nella meditazione di Sant'Agostino

Towards a Great Pictorial Synthesis: Interview with Ioan Popa – Orthodox Arts Journal

6. Gesù, dunque, stanco per il viaggio, stava così a sedere sul pozzo. Era circa l'ora sesta (Gv 4, 6)Cominciano i misteri. Non per nulla, infatti, Gesù si stanca; non per nulla si stanca la forza di Dio; non per nulla si stanca colui che, quando siamo affaticati, ci ristora, quando è lontano ci abbattiamo, quando è vicino ci sentiamo sostenuti. Comunque Gesù è stanco, stanco del viaggio, e si mette a sedere; si mette a sedere sul pozzo, ed è l'ora sesta quando, stanco, si mette a sedere. Tutto ciò vuol suggerirci qualcosa, vuol rivelarci qualcosa; richiama la nostra attenzione, c'invita a bussare. Ci apra, a noi e a voi, quello stesso che si è degnato esortarci dicendo: Bussate e vi sarà aperto (Mt 7, 7). E' per te che Gesù si è stancato nel viaggio. Vediamo Gesù pieno di forza, e lo vediamo debole; è forte e debole: forte perché in principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio; questo era in principio presso Dio. Vuoi vedere com'è forte il Figlio di Dio? Tutto fu fatto per mezzo di lui, e niente fu fatto senza di lui; e tutto senza fatica. Chi, dunque, è più forte di lui che ha fatto tutte le cose senza fatica? Vuoi vedere ora la sua debolezza? Il Verbo si è fatto carne e abitò fra noi (Gv 1, 1 3 14)La forza di Cristo ti ha creato, la debolezza di Cristo ti ha ricreato. La forza di Cristo ha chiamato all'esistenza ciò che non era, la debolezza di Cristo ha impedito che si perdesse ciò che esisteva. Con la sua forza ci ha creati, con la sua debolezza è venuto a cercarci.

Icona "Samaritana al pozzo"
10. Arriva una donna. E' figura della Chiesa, non ancora giustificata, ma già in via di essere giustificata: questo il tema della conversazione. Arriva senza sapere nulla e trova Gesù, il quale attacca discorso con lei. Vediamo su che cosa e con quale intenzione. Arriva una donna samaritana ad attingere acqua (Gv 4, 7). I Samaritani non appartenevano al popolo giudeo: erano stranieri, benché abitassero una terra vicina. Sarebbe lungo raccontare l'origine dei Samaritani; per non diffonderci troppo, magari trascurando il necessario, vi basti sapere che i Samaritani erano stranieri. 

Non vi sembrerà arbitraria questa mia affermazione, se tenete conto di quanto lo stesso Signore Gesù dice a proposito di quel samaritano, uno dei dieci lebbrosi che egli aveva mondati, e che fu il solo a tornare indietro per ringraziarlo: Non sono stati mondati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato uno che tornasse per dare gloria a Dio al di fuori di questo straniero? (Lc 17, 17-18). E' significativo il fatto che questa donna, che rappresentava la Chiesa, provenisse da un popolo straniero per i Giudei: la Chiesa infatti sarebbe sorta dai Gentili, che per i Giudei erano stranieri. Ascoltiamo, allora, noi stessi in lei, in lei riconosciamoci e in lei rendiamo grazie a Dio, per noi. Ella infatti era una figura, non la verità: prefigurava la verità che lei stessa diventò; poiché credette in colui che voleva farne la figura di noi. Dunque, viene ad attingere acqua. Era venuta soltanto per attingere acqua, come son soliti fare gli uomini e le donne.



11. Gesù le dice: Dammi da bere. I suoi discepoli erano andati in città per acquistare provviste. La donna samaritana, dunque, gli dice: Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me che sono una donna samaritana? I Giudei, infatti, non sono in buoni rapporti con i Samaritani (Gv 4, 7-9). Ecco la prova che i Samaritani erano stranieri. I Giudei non si servivano assolutamente dei loro recipienti; e la donna, che portava con sé un recipiente per attingere l'acqua, si stupì che un giudeo le chiedesse da bere, cosa che i Giudei non erano soliti fare. Ma, in realtà, colui che chiedeva da bere, aveva sete della fede di quella donna.

Samaritaine
12. Ascolta, adesso, chi è colui che chiede da bere. Gesù rispose: Se conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice "dammi da bere", l'avresti pregato tu, ed egli ti avrebbe dato un'acqua viva (Gv 4, 10). Chiede da bere, e promette da bere. E' bisognoso come uno che aspetta di ricevere, ed è nell'abbondanza come uno che è in grado di saziare. Se conoscessi - dice - il dono di Dio. Il dono di Dio è lo Spirito Santo. 


30. La donna, dunque, lasciò la sua anfora. Dopo aver udito: Sono io, io che ti parlo e dopo aver accolto nel cuore Cristo Signore, che altro avrebbe potuto fare se non abbandonare l'anfora e correre ad annunziare la buona novella? Gettò via la cupidigia e corse ad annunziare la verità. Imparino quanti vogliono annunciare il Vangelo: gettino la loro idria nel pozzo. Ricordate quello che vi ho detto prima a proposito dell'idria? Era un recipiente per attingere l'acqua; in greco si chiama perché in greco acqua si dice idor come se noi dicessimo: acquaio. La donna, dunque, gettò via l'idria che ormai non le serviva più, anzi era diventata un peso: era avida ormai di dissetarsi solo di quell'acqua. Liberatasi del peso ingombrante, per annunziare il Cristo corse in città a dire alla gente: Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto! Con discrezione, per non provocare ira e indignazione, e magari persecuzione. Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto; non sarà lui il Messia? La gente uscì, allora, dalla città e si dirigeva verso di lui (Gv 4, 28-30).






OMELIA 15

Gesù al pozzo di Giacobbe.

sta in 
http://www.augustinus.it/italiano/commento_vsg/index2.htm

domenica 18 maggio 2014

Dall'OFFICIO DELL'OLIO SANTO


OFFICIO DELL'OLIO SANTO

Sacramento dell'Olio (in tutte le chiese ortodosse si celebra solennemente il pomeriggio del mercoledì santo)



http://www.ortodossiatorino.net/TestoTrilingue.php?id=222


http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=article&id=2178:sacramento-dell-olio&catid=189:grande-efcolojio&Itemid=334&lang=it


PER una  presentazione teologico-pastorale


https://luceortodossamarcomannino.blogspot.com/2019/04/lufficio-dellolio-santo.html






Prima Preghiera





 O Santo dei Santi, eterno Iddio, che hai mandato il tuo Figlio unigenito a guarire ogni malattia e infermità delle anime e dei corpi nostri, manda il tuo Santo Spirito e santifica quest'olio, e fa' che sia per il(la) tuo(a) servo(a) (...), che con esso viene unto(a), di piena liberazione dai suoi peccati e di conseguimento del Regno dei cieli.




Tu infatti sei Dio grande e mirabile, che mantieni fede alla tua alleanza e usi misericordia con chi ti ama; e concedi la liberazione dai peccati per mezzo del tuo Figlio Gesù Cristo; e ci hai rigenerato dal peccato; e illumini i ciechi e rialzi i caduti; e ami i giusti e hai compassione dei peccatori; e ci hai liberati dalle tenebre e dall'ombra della morte e hai detto a quelli che erano in catene: Uscite!, e a quelli che erano nelle tenebre: Venite alla luce! 


Infatti è brillata nei nostri cuori la luce della conoscenza del tuo Unigenito, da quando per noi è apparso sulla terra e ha vissuto tra gli uomini. A quanti l'hanno accolto ha dato la potestà di divenire figli di Dio, ha concesso la figliolanza per mezzo del lavacro della rigenerazione, e ci ha sottratti dalla tirannia del demonio; poiché non ha voluto purificarci col sangue, ma con l'olio santo ci ha dato la figura della sua croce per farci gregge di Cristo, regale sacerdozio, nazione santa, e ci ha purificati con l'acqua e santificati con lo Spirito Santo.


Tu, Sovrano Signore, da' la grazia per questo tuo ministero, come la desti al tuo servo Mosè e a Samuele, da te amato, e a Giovanni, il tuo eletto, e a tutti quelli che a te sono stati accetti di generazione in generazione. Così fa' che anche noi diveniamo ministri del Nuovo Testamento del tuo Figlio, per quest'olio, che hai acquistato col suo prezioso sangue, affinché, deposto ogni desiderio mondano, moriamo al peccato e viviamo per la giustizia, rivestiti del Signore nostro Gesù Cristo, per l'unzione santificante di quest'olio. 


Divenga, o Signore, quest'olio, olio di allegrezza, olio di santificazione, veste regale, corazza di potenza, allontanamento di ogni azione diabolica, sigillo non soggetto ad insidie, gaudio del cuore, letizia eterna, affinché quelli che vengono unti con quest'olio della rigenerazione, siano temibili ai nemici, e risplendano nella gloria dei tuoi santi, senza macchia o ruga, e siano accolti nel tuo eterno riposo e ricevano il premio della celeste chiamata.


È da te infatti l'aver misericordia di noi e darci salvezza, o Dio nostro, e a te innalziamo la gloria, al Padre, e al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.


Settima  Preghiera


S Sovrano Signore Dio nostro, medico delle anime e dei corpi, tu curi le persistenti sofferenze, e guarisci ogni malattia e infermità nel popolo. Tu vuoi che tutti gli uomini si salvino e giungano alla conoscenza della verità; non vuoi la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Tu infatti, o Signore, nell’Antico Testamento hai portato a conversione i peccatori:  David, i Ninivit, quelli che li hanno preceduti e seguiti. Anche durante la tua dimora quaggiù, grazie al disegno dell’incarnazione, non hai chiamato alla conversione i giusti, ma i peccatori: il gabelliere, la prostituta, il ladro e quel bestemmiatore e persecutore ch’era stato il grande Paolo; con la conversione hai accolto anche il corifeo Pietro che, sebbene tuo apostolo, ti aveva rinnegato per tre volte, e gli hai fatto la promessa col dire: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa, e a te darò le chiavi del regno dei cieli. Perciò noi, o buono e amico degli uomini, confidando nelle tue infallibili promesse, ti preghiamo e ti supplichiamo in questa ora: ascolta la nostra preghiera e accoglila come incenso a te offerto; visita i tuoi servi qui presenti e, se hanno commesso qualche peccato in parole, o in opere, o con la mente, di notte o di giorno, o se sono incorsi nella maledizione propria o di un sacerdote, o hanno provocato la tua ira con giuramento o spergiuro, ti preghiamo e ti supplichiamo: rimetti, condona. Perdona, o Dio, non riguardando le loro iniquità e i loro peccati, sia che abbiano peccato coscientemente o per ignoranza; e, se hanno trasgredito qualcuno dei tuoi comandamenti, o hanno peccato, perché rivestiti di carne e abitano in questo mondo, o per istigazione del diavolo, tu, come Dio buono e amico degli uomini, perdonali, poiché non c’è uomo che viva e non pecchi. Tu solo infatti sei senza peccato, la tua giustizia è giustizia per sempre, e la tua parola è verità; tu non hai formato l’uomo perché si perdesse, ma perché compisse i tuoi comandamenti ed ereditasse la vita incorruttibile, e noi rendiamo gloria a te: Padre, Figlio e Santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amin.



S Preghiamo il Signore.

T Kirie, elèison.

S Chinate il vostro capo al Signore.

T Si, Kirie

Il sacerdote tiene il Vangelo sui presenti, aperto, e dice:

S Re santo, pieno di pietà e di misericordia, Signore Gesù Cristo, Figlio e Logos del Dio vivente, che non vuoi la morte del peccatore, ma che si converta e viva, non  impongo io la mano peccatrice sulla testa di chi con peccati si avvicina a te per chiedere per mezzo nostro il perdono: stendi tu la tua mano forte e potente, che è in questo tuo santo Vangelo. Ti prego, e supplico la tua misericordia piena di compassione e di benignità. Dio e Salvatore nostro, che per mezzo del profeta Natan hai concesso il perdono a David pentito dei propri peccati, e hai accolto la preghiera di pentimento di Manassì, accogli con la tua consueta misericordia anche i tuoi servipentiti dei propri peccati, e non tener conto di nessuna delle loro colpe. Perché tu sei il nostro Dio, che ci hai comandato di perdonare fino a settanta volte sette a quelli che cadono nei peccati, poiché la tua misericordia è pari alla tua grandezza, e a te s’addice ogni gloria, onore e adorazione, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.

T Amin.

PREGHIERA  DELL'UNZIONE


S Padre Santo, medico delle anime e dei corpi, tu hai mandato il tuo unigenito Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, a guarire ogni malattia e a liberarci dalla morte: guarisci anche i tuoi servi qui presenti da ogni loro infermità corporale e spirituale, per mezzo della grazia del tuo Cristo, e da’ loro vita secondo il tuo beneplacito, affinché possano renderti il dovuto ringraziamento con le buone opere; per le preghiere della santissima Signora nostra, Madre di Dio e sempre vergine Maria, per la virtù della preziosa e vivificante Croce, per la protezione delle venerande e celesti Potestà incorporee, del venerando glorioso profeta, precursore e battista Giovanni, dei gloriosi e santi Apostoli, dei santi gloriosi e vittoriosi Martiri, della santa martire Anastasia Sciogliveleni, dei nostri santi Padri portatori di Dio, dei santi medici anargiri Cosma e Damiano, Ciro e Giovanni, Pantaleo ed Ermolao, Sansone e Diomede, Mozio e Aniceto, Tallaleo e Trifone, dei nostri santi padri Calogero del Monte Cranio, Filippo Cacciaspiriti e Cipriano il Medico, dei santi e giusti progenitori di Dio Gioacchino e Anna, e di tutti i tuoi santi; poiché tu sei la fonte di ogni guarigione, Cristo Dio nostro, e noi rendiamo gloria a te, Padre, Figlio e Santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli dei secoli.

T Amin.



Il sacerdote unge fronte, (narici, guance, mento, petto,) palmo (e dorso) delle mani (e altre parti che si ritiene opportuno ungere)

sabato 17 maggio 2014

Domenica della Samaritana...Dai testi liturgici



foglietto_liturgico_-_seconda_domenica_Quaresima_a_ambrosiano_-_pieghevole_html_dd53f1.jpg (468×600)


Doxastikon del Vespro:
"Presso il pozzo di Giacobbe Gesù trovò la samaritana e chiese a lei un po' d'acqua,lui che copre di nubi la terra. O prodigio! Colui che è portato dai cherubini parla con una donna fornicatrice;chiede dell'acqua colui che ha sospeso la terra sulle acque,colui che effonde le acque di fonti e stagni. Questo fa per attirare colei che era divenuta preda dell'ostile avversario,e far bere un'acqua di vita a colei che paurosamente bruciava tra le sue azioni indegne:perché egli solo è compassionevole e filantropo."



Idiòmela

(tono 1) 

Sei venuto alla fonte all’ora sesta,* o fonte dei 

prodigi,* per ridare vita a 
un frutto di Eva.* A quell’ora, infatti,Eva era uscita
 dal paradiso,* per 
l’inganno del serpente.* Venne dunque la samaritana ad
 attingere acqua.* 
Vedendola le disse il Salvatore:* Dammi acqua da bere
,* e io ti riempirò di 
acqua zampillante.* Allora questa donna di senno corse 
in città e subito 
diede l’annuncio alla gente:* Venite a vedere il 
Cristo Signore,* il Salvatore 
delle anime nostre


APOSTOLO



Dagli Atti degli Apostoli 11,19-30



19 Quelli dunque ch'erano stati dispersi dalla persecuzione avvenuta a motivo di Stefano, passarono fino inFenicia, in Cipro e in Antiochia, non annunziando la Parola ad alcuno, se non ai Giudei soltanto. 20 Ma alcuni di loro, che erano Ciprioti e Cirenei, venuti in Antiochia, si misero a parlare anche ai Greci, annunziando il Signor Gesù. 21 E la mano del Signore era con loro; e gran numero di gente, avendo creduto, si convertì al Signore. 22 E la notizia del fatto venne agli orecchi della chiesa ch'era in Gerusalemme; onde mandarono Barnaba fino ad Antiochia. 23 Ed esso, giunto là e veduta la grazia di Dio, si rallegrò, e li esortò tutti ad attenersi al Signore con fermo proponimento di cuore, 24 poiché egli era un uomo dabbene, e pieno di Spirito Santo e di fede. E gran moltitudine fu aggiunta al Signore. 25 Poi Barnaba se ne andò a Tarso, a cercar Saulo; e avendolo trovato, lo menò ad Antiochia. 26 E avvenne che per lo spazio d'un anno intero parteciparono alle raunanze della chiesa, ed ammaestrarono un gran popolo; e fu in Antiochia che per la prima volta i discepoli furon chiamati Cristiani. 27 Or in que' giorni, scesero de' profeti da Gerusalemme ad Antiochia. 28 E un di loro, chiamato per nome Agabo, levatosi, predisse per lo Spirito che ci sarebbe stata una gran carestia per tutta la terra; ed essa ci fu sotto Claudio. 29 E i discepoli determinarono di mandare, ciascuno secondo le sue facoltà, una sovvenzione ai fratelli che abitavano in Giudea, 30 il che difatti fecero, mandandola agli anziani, per mano di Barnaba e di Saulo.








VANGELO




Dal Vangelo di Giovanni 4,5-42



Giunse pertanto ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio:  qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno.  Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere».  I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani.  Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva».  Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?».  Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete;  ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna».  «Signore, gli disse la donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua».  Le disse: «Va' a chiamare tuo marito e poi ritorna qui».  Rispose la donna: «Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene "non ho marito"; infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replicò la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».  Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre.  Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori.  Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità».  Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa».  Le disse Gesù: «Sono io, che ti parlo».

 In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: «Che desideri?», o: «Perché parli con lei?».  La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente:  «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?».  Uscirono allora dalla città e andavano da lui.
 Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose: «Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete».  E i discepoli si domandavano l'un l'altro: «Qualcuno forse gli ha portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera.  Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura.  E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete.  Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete.  Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro».
 Molti Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna che dichiarava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto».  E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro ed egli vi rimase due giorni.  Molti di più credettero per la sua parola  e dicevano alla donna: «Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».


http://www.ortodossia.it/w/media/com_form2content/documents/c17/a710/f255/Vespro,%20Canone%20e%20Lodi%20della%20Domenica%20della%20Samaritana.pdf

venerdì 16 maggio 2014

PICCOLA BENEDIZIONE DELLE ACQUE


PICCOLA BENEDIZIONE DELLE ACQUE
La piccola benedizione delle acque può essere officiata in ogni circostanza, su domanda dei fedeli, nella loro casa, o a un pozzo, cisterna o corso d'acqua. Si può anche officiare in chiesa nel corso di un Molieben o Acatisto. Su un tavolo ricoperto da una tovaglia si pone un recipiente pieno d'acqua. S., con epitrachilio e felonio, e tenendo in mano la croce, si reca alla tavola preceduto da D., depone la croce sul tavolo e la incensa ai quattro lati. Quindi inizia l'officio.

http://www.ortodossiatorino.net/TestoTrilingue.php?id=227



S. Signore, Dio nostro, grande nel consiglio e mirabile nelle opere, autore di tutta la creazione visibile e invisibile, che custodisci la tua promessa e doni la tua misericordia a quelli che ti amano e seguono i tuoi comandamenti, che accetti le lacrime di umiltà di tutti quelli che sono in difficoltà, poiché per questo sei venuto in forma di servo, senza spaventarci con apparizioni, ma dando la vera guarigione al corpo 

e dicendo: ecco, sei stato risanato, d'ora in poi non peccare più. Tu che pure dal fango hai fatto occhi sani al cieco nato e ordinandogli di lavarsi hai fatto in modo che dimorasse in lui la luce; tu che arresti le onde delle passioni avverse e cali il mare salato di questa vita e acquieti le onde insopportabili dei piaceri; tu, o re amico degli uomini, che ci hai dato di portare una veste candida come la neve dall'acqua e dallo Spirito,

S. fa tre volte il segno della croce sull'acqua, intingendo le dita, dicendo:




Effondi anche ora la grazia del tuo santissimo e vivifico Spirito, che santifica ogni cosa, e santifica quest'acqua. (tre volte)

Quindi prosegue:

e con la partecipazione a quest'acqua e la sua aspersione, mandaci la tua benedizione, che lava l'impurità delle passioni. Ti preghiamo, visita la nostra infermità, o Buono, e guarisci con la tua misericordia le nostre malattie dell'anima e del corpo, per le preghiere della tutta pura e benedetta Sovrana nostra, Madre-di-Dio e semprevergine Maria, per la potenza della preziosa e vivifica Croce; per la potenza della preziosa e vivifica Croce; per il patrocinio delle insigni celesti potenze incorporee; per le suppliche dell'insigne, glorioso profeta, precursore e battista Giovanni; dei santi gloriosi apostoli degni di ogni lode; dei nostri padri tra i santi grandi maestri universali e ierarchi Basilio il Grande, Gregorio il Teologo, Giovanni il Crisostomo, dei nostri santi padri Atanasio, Cirillo e Giovanni il Misericordioso, patriarchi di Alessandria, Nicola arcivescovo di Mira in Licia e Spiridione di Trimitunte, i taumaturghi, dei santi Metodio e Cirillo pari agli apostoli, maestri degli slavi, dei santi grandi principi Vladimiro e Olga pari agli apostoli, [illuminatori della Rus'], dei nostri padri tra i santi e taumaturghi di tutta la Rus', Pietro, Alessio, Giona, Macario, Filippo, Giobbe, Ermogene, Filarete, Innocenzo e Tikhon; dei santi, gloriosi e grandi martiri Giorgio il portatore di trofei, Demetrio l'effusore di miro, Teodoro la recluta e Teodoro il generale; dei santi gloriosi ieromartiri Caralampio ed Eleuterio, dei santi, gloriosi e benvittoriosi martiri, dei santi e giusti avi di Dio Gioacchino e Anna; dei santi gloriosi taumaturghi e anargiri Cosma e Damiano, Ciro e Giovanni, Panteleimone ed Ermolao, Sansone e Diomede, Mocio e Aniceto, Talaleo e Trifone; e del santo (del giorno) di cui compiamo la memoria, e di tutti tuoi i santi.


Salva, Signore, e abbi misericordia del gran presule e padre nostro (...), santissimo Patriarca di Mosca e di tutta la Rus', e del presule nostro (...) eminentissimo Metropolita (o Arcivescovo, o sacratissimo Vescovo) di (...),[nei monasteri: e del nostro archimandrita o igumeno (...),], dona loro salute dell'anima e del corpo, e sii misericordioso con tutto questo popolo cristiano che ti serve. Ricordati, Signore, di tutto l'episcopato degli ortodossi, che dispensa rettamente la parola della tua verità, e di tutto l'ordine sacerdotale e monastico, e della loro salvezza. 



Ricordati, Signore, di quelli che ci amano e ci odiano, dei nostri fratelli che sono in servizio, dei qui presenti e degli assenti per giusta causa, e di quelli che hanno incaricato noi indegni di pregare per loro. 


Ricordati, Signore, dei nostri fratelli nelle sofferenze e nelle avversità e abbi misericordia di loro nella tua grande misericordia, liberandoli da ogni necessità

Poiché tu sei la fonte delle guarigioni, Cristo Dio nostro, e a te innalziamo la gloria, insieme al tuo eterno Padre e al tuttosanto, buono e vivifico tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
C. Amen.

giovedì 15 maggio 2014

Oratio Sancti Brendani, 9ème siècle Codices Electronici Sangallenses (CESG) Virtuelle Bibliothek


Fichier:Saint brendan german manuscript.jpg

Oratio Sancti Brendani, 9ème siècle

Codices Electronici Sangallenses (CESG) Virtuelle Bibliothek

Ziel des Projektes "Codices Electronici Sangallenses" (Digitale Stiftsbibliothek St. Gallen) ist es, die mittelalterlichen Handschriften der Stiftsbibliothek St. Gallen durch eine virtuelle Bibliothek zu erschliessen.Weitere Informationen zum Projekt
Zur Zeit sind 251 digitalisierte Handschriften verfügbar. Die virtuelle Bibliothek wird laufend ausgebaut.
Letztes Update: 25.03.2009
Virtuelle Bibliothek


ms 321 Sankt Gallenhttp://www.cesg. unifr.ch/
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaY1VZgFtwJbOcQ5e7XavAw54UgHGS4Kej0JRVHS7dGX6AaR66mtuPO3ko-lSVPU4OkLaXq7ijYC84GVr2Xs2Q8b_v-FB2134Rl6QrzpfLtRLldIIGemEqOIx_tQoivyCqcMo888g8zkE/s1600/BRENDAN+le+Navigateur.jpg
"Beatus Brendanus, monachus, quaerens insulam repromissionis per septem annos continuos orationem istam de Verbo Dei per Michaelem Archangelum fecit quando transfretavit septem maria. Quicumque istam cantaverit sive dixerit pro se vel pro amico suo aut familiari vivo sive defuncto centies flexis genibus aut prostrato corpore remittuntur ei omnia peccata et de poenis inferni salvus erit."

In Nomine Patris et Filii et Spirituis Sancti. Amen.

http://www.simonospetras.org/wp-content/uploads/2013/01/Cristo-Pantocratore-del-Monastero-di-Santa-Caterina-nel-Sinai.jpg
Per sanctam Annunciatorem tuam, Domine Jesu Christe fili Dei vivi parce michi peccatori:

Per sanctam Nativitatem tuam, Domine Jesu Christe fili Dei vivi parce michi :

Per sanctam Circumcisionem tuam, Domine Jesu Christe fili Dei vivi parce michi :

Per sanctum Baptismum tuum, Domine Jesu Christe fili Dei vivi parce michi :

Per sanctam apparicionem tuam, Domine Jesu Christe fili Dei vivi parce michi :

Per sanctum jejunium tutum, Domine Jesu Christe fili Dei vivi parce michi :

Per sanctam passionem tuam, Domine Jesu Christe fili Dei vivi parce michi :

Per piissimam mortem tuam, Domine Jesu Christe fili Dei vivi parce michi :

Per sanctam Crucem tuam, Domine Jesu Christe fili Dei vivi parce michi :

Per sanctam Ascensionem
tuam, Domine Jesu Christe fili Dei vivi, inferos liberantem captivos parce nobis :

Per sanctam Resurrectionem tuam, Domine Jesu Christe fili Dei vivi parce nobis :

Per sanctam Ascensionem tuam, Domine Jesu Christe fili Dei vivi parce michi :

Per adventum Spiritus Sancti Paracliti, Domine Jesu Christe fili Dei vivi parce nobis :

Effeta, quod est adaperire : in nomme Domini nostri Jesu Christi.


http://www.legrc.org/regnum_db/imagenes_db/actualidad/trinidadwall.jpg 
Deus meus omnipotens, Pater et Filius Spiritus Sanctus, una trinitas et una inestimabilis Deitas in tribus personis, qui es et qui eras et qui venturus es. Tibi supplico majestas alta inestimabilis ac sempiterna virtus ut me tuearis veritas trina ac defendas Trinitas una et ut indulgeas clementerque dimittas omnia peccata mea praeterita, praesentia et futura et imminentia quia Tibi soli possibilia sunt omnia sicut Te dicente facta sunt universa et mandante ex nichilo creata, hoc est, materia et angeli et sempiternae animae ; et sicut ex informi materia formasti in sex diebus formam rerum omniumque creaturarum in diversas species et proprias formas ita obsecro Te Domine ut eripias me a morte peccati et ab ista mortalitate et a morte immatura et a morte animae et ab omnibus vitiis animi et corporis ac progenie sua innumerabili atque ab omni diabolica illusione.

Libera me Domine qui prima die fecisti lucem et separasti eam a tenebris et diem a nocte, hoc est, angelos perfectos ab imperfectis, sic me liberare digneris ab omni potestate Satanae, et diaboli artificio, et daemonum insidiis et temptationibus satellitum suorum .

Libera Domine qui secunda die firmasti firmamentum inter aquas superiores et inferiores : custodi me Domine ab omni malo a planta pedis usque ad verticem capitis, intus et deforis.

Libera me Domine qui tertia die fecisti speciem maris et terrae et aridam apparere fecisti in lignis et herbis, fructum ferentem, et semem in semetipso secundum genus suum.

 
Libera me Domine qui quarta die luminaria fecisti in firmamento coeli, solem et lunam et stellas in signa et tempora et in dies et in annos.

Libera me Domine qui quinta die fecisti reptilia animarum vivarum et aves volantes super terram et belulas marinas et omnia genera piscium et volucrum in animam mutabilem de aquis machinasti.

Libera me Domine qui sexto die omnia genera bestiarum, pecorum, quadrepedum in diversas naturas fecisti et hominem de limo terrae formasti inspirans in faciem ejus spiraculum vitae, masculum et feminam creasti eos et benedixti eos, dicens, crescite et multiplicamini et replete terram et dominamini piscibus maris, volatilibus coeli et omnibus pecoribus.

Libera me Domine sicut septimo die benedixti omne opus tuum et illud sanctificasti et ab omni opere homines requiescere fecisti : sic me digneris benedicere Trinitas sancta, divinitas trina eademque essentia elimon alma pietatis gratia protege tuum plasma immensa clementia tua et mea peccata dimittas.

Deprecor te alma pietas ut immensa clementia tua mea peccata dimittas.

Deprecor te alta Majestas et immensa per angelorum agmina hoc est per angelos tuos sanctos qui minora quaeque in commune creaturis, id est hominibus, nunciant et suadent.

Libera me Domine per Angelos tuos summos nuncios per quos majora hominibus nunciantur.

Libera me Domine per virtutes tuas sanctas per quas et mirabilia semper fiunt.

Libera me Domine per potestates sanctas quae malignis spiritibus imperant et dominantur ne plusquam permittantur saevitiam in humanis rebus exerceant, ita suum furorem non compleant in me.

Libera me Domine per Principatus qui bonis etiam spiritibus principantur ad explenda divina misteria.

Libera me Domine per Dominationes quae quinque supradictos gradus dominatione praecellunt per obedientiam subjectos.

Libera me Domine per thronos in quibus sedes et per quos judicia tua in creaturis terribiliter exerces.

Libera me Domine per Cherubin quae sunt scientiae plenitudo atque plus creaturis intellectualibus quae sub eis sunt sciunt quia dum speculum claritaris perspicacius intendunt abdita creaturarum narrant.

Libera me Domine per Seraphim ardentes sive incendentes qui plus omni creatura rationali Dei amore inardescunt et tanto omnes creaturas honore praecellunt ut inter se et Deum nulli aliispiritus intersint.

Libera me Domine per istos novem ordines sanctorum angelorum: peto a te Domine Deus miserator et misericors veniam atque indulgentiam omnium peccatorum meorum praeteritorum praesentium et futurorum imminentiumque quoniam tu scis figmentum nostrum quia caro et pulvis sumus ; et hoc donum a te, Domine, peto, Sancto Petro patrocinante, et per sanguinem Abel justi primi sacerdotis et martyris ut ita suscipias vocem orationis meae in hostiam laudis tuae, sicut suscepisti sacrificium Abelis gratum et liberes ab omni malo, et sicut restituisti Seth in locum suum a quo stirps est filiorum Dei et sicut transtulisti Enoch ambulantem tecum.

Libera me Domine sicut liberasti Noe cum octava familia et cum omnibus animalibus in arca per diluvium.

Libera me Domine sicut liberasti universam terram cum omnibus fructibus ejus a diluvio.

Libera me Domine sicut liberasti et suscepisti panem et vinum in sacrificium Melchisedech sacerdotis sic accipere digneris Domine vocem meam in hostiam laudis tuae. Magna posco a te Domine, me non merente, sed tua gratia largiente, et magna nosti dare michi peccatori : oro dimitte mea delicta quotidie.

Libera me Domine sicut liberasti Abraham de Hur Chaldeorum et de omnibus temptationibus ; et sicut fuisti cum eo per omnia, ita precor ut sis michi in aeternum adjutorium non deciduum.

Libera me Domine sicut liberasti Loth de Sodomis et hostibus.

Libera me Domine sicut liberasti Isaac de morte dans arietem pro eo et sicut liberasti eum de aliis temptationibus.

Libera me Domine sicut liberasti Jacob de ira fratris sui Esau et Laban et fuisti cum eo.

Libera me Domine sicut liberasti Joseph de invidia fratrum et de libidine mulieris et de servitute et morte et sicut liberasti Israel per eum de fame.

Libera me Domine sicut liberasti Job de temptationibus Satanae et inimicorum ejus et sicut liberasti eum a lepra et restituisti ei omnem substantiam secundam progenie vitae : deprecor sic me restituere digneris salutiferae sanitati et perpetuae.

Libera me Domine sicut liberasti Moysen et Aaron de potestate Aegyptiorum et liberasti illos a servitute et de decem plagis et de mari rubro et de siti et de fame et proeliis et sicut necasti rebelles et servasti obedientes et dedisti mandata populo. Interpello ut dones michi donum sciendi et intelligendi et servandi testimonia tua.

Libera me Domine, sicut liberasti Moysen et Aaron de malignitate Israel et sicut liberasti Jesum filium Nun et Israehel per orationem de bello Amalec et Seon et Og et viginti novem regum unius Cananaeorum generis.

Libera me Domine, sicut liberasti Finees et Israel de bello interficiente Balaam et Balach.

Libera me Domine, sicut liberasti Caleph de infidelitate exploratorum.

Libera me Domine, sicut liberasti Israel et archam Testamenti per Jordanem.

Libera me Domine, sicut liberasti Raab de Jericho et liberasti Jesum et Israel cun stetisset sol a Gabaon et luna super vallem Achiron.

Libera me Domine, sicut liberasti Sangar de sexcentis viris ab eo occisis.

Libera me Domine, sicut liberasti Israel per consilium Delborae.

Libera me Domine, sicut liberasti Gedeon cum trecentis viris de bello Madian.

Libera me Domine, sicut liberasti Jephte Galadiciden et Israel de gentium potestate.

Libera me Domine, sicut liberasti Sampsonem nichil in manu habentem de ira leonis, et interficientem, et sicut liberasti eum in multis, adjuva me Domine et salvus ero : et sicut conservasti calceamenta et vestimenta Israel per quadraginta annos, deprecor ut sic me conservare digneris et dimittere mea commissa per immensam miserationem tuam.

Libera me Domine, sicut liberasti arcam testamenti de templo Dagon et ut liberasti Israel per orationem Samuelis et confugerunt Phylistiim et ingenti coeli fragore perterriti sunt.

Libera me Domine, sicut liberasti ierl'm ( Jerusalem ?) parcens ei cum angelus septuaginta ex Israel occideret milia.

Libera me Domine, sicut liberasti David de furore ursi et leonis et Goliae et Saulis et de tribus proeliis Philistinorum deficientium uno impetu et Jonathan filium Saulis et armigerum ejus de stacione Phylistinorum et ab iis duobus sunt decem milia perempti per potentiam tuam.

Libera me Domine, sicut liberasti tres robustissimos David afferentes aquam de cisterna Betheleem, et Banania filium Iojadae de duobus leonibus Moab qui percussit leonem alium in cisterna tempore nivis et interfecit Egyptium in virga et vi extorsit hastam de manu ejus Aicam prophetam virum Dei missum de Judea in Bethel scisso altari et manus regis arida facta est.

Libera me Domine, sicut liberasti Helyam Thesbitem de Galiäd et de furore Achab et Jezabel, et de fame et persecutione in spelunca torrentis Karith, cujus oratione coeli prohibiti sunt tribus annis et mensibus sex pluere, et lechicus olei non defecit et farina hydriae viduae non minuta est donec Deus visitavit plebem suam cujus filium suscitavit, quem multi dicunt Jonam esse iterum de ventre ceti ereptum. Obsecro Domine immensam clementiam tuam ut me eripere digneris de profundo faecis malorum actuum quoniam tu es refugium meum in tribulatione quae circumdedit me, et dimitte mihi mea crimina praeterita, praesentia, futura et imminentia quia tibi omnia sunt possibilia.

Libera me Domine, sicut liberasti Helyam dormientem in umbra juniperi a persecutione, fame et siti, quadraginta diebus ac noctibus nichil comedentem.

Libera me Domine, sicut liberasti quinquagenarium supplicantem ad genua Helyae duobus aliis igne coelesti combustis.

Libera me Domine, sicut liberasti Helyam curru igneo elevatum.

Libera me Domine, sicut liberasti Helysaeum cum duplici spiritu intrantem secundo Jordanem, Deum Helyae invocantem et misso sale in aquas amaras et steriles in Gericho et quadraginta duobus in Bethlehem illudentibus.

Libera me Domine, ut per eum liberasti populum Israel de siti in expeditione regum Israel et Juda et ut per eum liberasti duos filios viduae de servitute crescente parvo oleo et ut restituisti per eum filium foeminae in Praefania civitate et ut liberasti filios prophetarum a morte et a fame non cognoscentes herba quas salvasti colloquintidas per farinam manu Helisei in ollas missam.





Libera me Domine sicut liberasti a fame centum viros et in triginta viros panibus et copia frangmentorum superfuit.

Libera me Domine sicut liberasti Naaman principem regis Syriae a lepra in Jordane et ut liberasti filios prophetarum de profundo Jordanis, fluctu super Egyptios regresso nutu divino et ut liberasti Dathan et Asiae civitatem ab exercitu Syriae cum Dominus ostendisset puero Helisei visibiles phalangas, ignitas angelorum erga Helyseum et tunc percussi sunt Syri coecitate oratione ejus et prece.

Libera me Domine sicut liberasti Samariam civitatem obsessam a Benadab rege et nocte sonitu aeris Syrorum castra fugata sunt.

Libera me Domine sicut liberasti centum viros a fame et resuscitasti cadaver mortui tangentis ossa Helisei in sepulchro.

Libera me Domine sicut liberasti Ezechiam regem de morte et infirmitate addens ei quindecim annos sole pro signo per decem lineas reverso. Posco te igitur per largam potestatem tuam Domine misericors ut jugiter me mundare et lavare digneris ab omnibus immundiciis meis sicut sanasti Ysaiam prophetam per Seraphym ab immunditia labiorum suorum et a multis persecutionibus. Custodi me Domine ab omni malo a planta pedis usque ad veticem capitis intus et deforis.

Libera me Domine sicut liberasti Jeremiam prophetam de immunditia Babilonis et persecutione.

Libera me Domine sicut liberasti Danielem prophetam de omnibus angustiis de ira regum de lacu leonum et de fame.

Libera me Domine sicut liberasti tres pueros de fornace ignis ardentis, Ananiam, Azariam et Misaelem.

Libera me Domine sicut liberasti Susannam de falsis testibus et Ionam de ventre ceti et ut liberasti Ninevitas poenitentes in praedicatione lonae prophetae.





Libera me Domine sicut liberasti Esdram et Nehemiam et Jorobabel et omnem Israel per septuaginta annorum captivitatem.

Libera me Domine sicut liberasti Judam Macchabeum et Israel per Macchabeos in multis periculis praeliisque cum Macchabeis septem qui cum matre martyrium elegerunt,

Libera me Domine sicut liberasti Tobiam a coecitate et filium a demonio per sanctum Raphaelem archangelum.

Libera me Domine sicut liberasti Israel per Hester reginam Austri et ut liberasti Judith et Israel de manu Holofernis, sic michi dimittcre digneris, Deus meus, mea facinora magna et nimia et eripe me de morte peccatorum et de omnibus vitiis animae et corporis prateritis praesentibus et futuris et indulge animabus patris et matris meae, fratrum et sororum, parentum, amicorum et benefactorum nostrorum defunctorum, omnia pecccata eorum omnibusque quorum elemosinam suscepi et beneficia et pro quibus pollicitus sum orare, tu retributor bonorum retribue illis bona in coelis per gratiam evangelii tui. Domine Jesu Christe, supplico tibi ut indulgentiam et veniam omnium peccatorum meorum dones michi dono misericordiae tuae.

Libera me Domine sicut liberasti Mardocheum de manu Aman.

Libera me Domine sicut liberasti Zachariam prophetam a silentio et Elizabeth de sterilitate, de ista mortalitate et de immatura morte et de omnibus vitiis.

Libera me Domine sicut liberasti Beatissimam Mariam Virginem matrem tuam de omni corruptione, et tres Magos cum tribus donis de potestate Herodis.

Libera me Domine sicut liberasti temetipsum et beatissimam Mariam virginem matrem tuam et Joseph fugientes in Egyptum, occidente Herode omnes pueros in Bethleem et in omnibus finibus ejus ; et ut liberasti genus humanus per temetipsum et superasti inimicum diabolum per te victum in gula, avaritia, et superbia, per quae primus homo cecidit et ut liberasti leprosum, te descendente de monte, a lepra ; et ut liberasti et sanasti puerum centurionis gentilis in Capharnaum et socrum Petri febricitantem et vespere daemoniacos et omnes malos habentes ; et ut imperasti mari et vento quiescere et ut sanasti duos viros daemoniacos de legione mala missa in porcos.

Libera me Domine sicut liberasti paralyticum annis quatuordecim in grabato portatum in quo tria miracula invcniuntur, peccatta dimictuntur, cogitationibus respondetur, verbo plaga solvi tur ; sic in me Domine agere Jesu Christe.

Libera me Domine sicut mulierem de fluxu sanguinis in via liberasti et ut resuscitasti principis filiam defunctam in domo et sanasti hominem surdum et mutum a daemonio et manum aridam in Synagoga in Sabbato et daemoniacum coecum et mutum.

Libera me Domine sicut liberasti quinque milia viros extra parvulos et mulieres in quinque panibus et duobus piscibus colligentium fraumenta (sic) ad duodecim cophinos.

Libera me Domine sicut liberasti Petrum tecum ambulantem supra mare in quarta vigilia noctis et imperasti ventis et mari et liberasti multos uno praecepto in arvis Genesareth.

Libera me Domine sicut liberasti in partibus Tyri filiam Chananeae mulieris a daemonio vexante, pro fideli et humili atque prudenti responsione, et sanasti quatuor milia viros in septem panibus et piscibus paucis, relictis fraugmentis septem sportarum plenarum.

Libera me Domine sicut liberasti illos de fame et separa me ab omni re injusta sicut elevasti Petrum et Jacobumi et Joannem videre transfigurationem tuam in monte Thabor cum Moyse et Helya ubi facies tua ut sol, vestimenta tua sicut nix nituerunt.

Libera me Domine sicut liberasti filium cujusdam lunaticum cadentem nunc in ignem nunc in aquam, quem discipuli tui non curaverunt sic me mundare digneris ab omni malo et ab omni peccato corporis et animae et a peccato Adae et a meis propriis peccatis et ab alienis ; sicut Symon dydra chma solvit mittens hamum per imperium tuum et in ore piscis staterem invenit.

Libera me Domine sicut liberasti hominem in Decapoli surdum et mutum, sic illuminare digneris oculos mei cordis et corporis : deduc me Domine in semita mandatorum tuorum.

Libera me Domine sicut liberasti vel illuminasti oculos duorum coecorum clamentium ad te et dicentium, miserere mei Domine fili David, praebens ei lucem.

Libera me Domine sicut liberasti alium coecum in Bethsayda. Deprecor te Domine ut abstrahas me de carne immunda in bonam et perducas me in requiem quando jubeas exire de corpore animan meam sicut Petrum piscatorem qui cum per totam noctem nihil cepit, mane autem in verbo tuo mittens ad dexteram vix ad terram sagenam piscibus plenam contraxit ; et ut resuscitasti juvenem defunctum viduae filium in feretro.

Libera me Domine sicut liberasti femInam rigantem pedes tuos lachrymis, et capillis tergentem, et ingentia peccata ei dimisisti sic michi dimittere digneris omnia peccata mea et

vitia corporis mei et animae meae.

Libera me Domine sicut liberasti et erexisti quamdam mulierem curvatam ab annis decem et octo.

Libera me Domine sicut liberasti decem leprosos immissos a principibus in quodam castello obviantes: leprosus unus gratias referre rediit, sic jubeas Domine planctum meum et deprecationem meam in gaudium converti, Deus meus misericors ; et sicut in Chana Galileae cum discipulis et matre in nuptiis sex ydrias lapideas aqua impletas in vino convertisti.

Libera me Domine sicut liberasti Lazarum quatriduanum quadriformi morte cogitationis, et desperationis, et verbi, et actus ; sic me resuscitari jubeas Deus meus.

Libera me Domine sicut liberasti Sabbato in die festo juxta piscinam Jerusolimae cubantem in grabato per annos triginta et octo et expectantcm aquae motum, et portavit grabatum in Sabato per populum.

Libera me Domine sicut liberasti alium coecum in Jerusalem cum luto sputum faciens et liniens luminum loca, lota in aqua facie ; et sicut sanasti auriculam Malchi sacerdotis servi abscissam gladio Petri, sic sanare digneris animam meam ; et sicut suscitasti multa corpora sanctorum dormientium post Resurrectionem tuam.

Libera me Domine sicut liberasti animas eorum in inferno et eripuisti eas tertia die resurgens, per quadraginta dies in multis argumentis cum Apostolis degens, ascendisti in nube vera carne in dextera Dei Patris sedens qua numquam deeras ; ibi pro me digneris interpellare in tua pietate liberans me: et sicut misisti Spiritum Sanctum super Apostolos et centum viginti animas in igne ut purgaret et illuminaret eas, sic illuminare et purgare me facias ab omnibus immunditiis meis.

Libera me Domine, sicut liberasti in umbra Petri multos homines de corporali egritudine et ut hora nona sanasti Paraliticum per Petrum ab Herode inclusum in carcere et ab angelo deductum reversum in se.

Sana me Domine sicut sanasti per Petrum in superioribus regionibus Eneam ab annis octo jacentem in grabato et per eum in Joppen Tabitam a mortis sompnio suscitasti, ubi ille vas de coelo per montem excelsum vidit, in quo erant omnia quaecumque sunt in terra excepto homine.

Libera me Domine sicut liberasti Paulum venientem in Damascum de errore et ut resuscitasti per eum Euticium mortuum de fenestra coenaculi delapsum et ut liberasti per eum patrem Publii principem militiae ac insulae de dinsintlherium et febribus.

Conserva me Domine ut conservasti Paulum in Milithena insula vipera percussum et ut liberasti eum lapidatum a Judaeis pene usque ad mortem, et cum naufragium facientem triduo nocte et die in profundum maris conservasti et restituisti ad prosperum.

Libera me Domine sicut liberasti multas egritudines tactu vestimentorum ejus et de obsessis corporibus immundos spiritus depulisti.

Obsecro te Domine Deus meus omnipotens per multitudines miscricordiae tuae ut sic dimittere digneris omnia peccata mea praeterita, praesentia et futura et imminentia quia tibi soli peccavi et tibi possibilia sunt omnia : non ,secundum actum meum postulo sed secundum indulgentiam et immensam pietatem tuam et in misericordiam quia non dignus sum.

Rogo te sancta Trinitas una, unitas trina, veritas, Deus Pater, Deus Filius, Deus Spiritus Sanctus, et per omnia opera tua visibilia et invisibilia opera manuum tuarum et per omnes virtutes tuas atque vias et per verba tua et per omnes creaturas tuas atque ministros tuos et militiam sanctam coeli et per omnem sanctam Ecclesiam tuam Catholicam ab oriente usque ad occidentem, ab aquilone usque ad meridiem, et precor te Domine ob immensam clementiam tuam ut concedas mihi veniam et indulgentiam peccatorum meorum et per omnia tempora usque in finem eripias me a morte peccati et a macula animae meae et corporis et indulgeas animabus patris et matris meae, fratrum, sororum, parentum, amicorum, et inimicorum et benefactorurn meorum vivorum atque defunctorum omnia peccata eorum et maxime hiis pro quibus pollicitus sum exorare.

 
Te Sancta Maria Dei genitrix rogo, et adjuro vos omnes novem ordines angelorum, et sanctum Michaelem et Sanctum Joannem Baptistam atque duodecim Apostolos,

Petrum,

Paulum,

Jacobum,

Joannem,

Thomam,

Matheum,

Jacobum,

Philippum,

Bartholomeum,

Symonem,

Thadeum,

Mathiam,

Barnabam,

Lucam,

et omnes sanctos ut oretis pro me ad Dominum ut eripiat me a cunctis malis imminentibus et a perpetuis tormentis amodo usque in sempiternum. , per eum cujus initium non habet finem. Ave Maria, etc.

Ora pro me indigno famulo tuo Sancta Maria Dei genitrix, virgo castissima et piissima:

Sancte Michael,

Sancte Gabriel,

Sancte Raphael,

omnes Sancti Throni et sanctae Dominationes,

Sancti Principatus,

Sanctae Potestates,

Sanctae Virtutes,

Sancti Cherubim,

orate pro me misero ut per vestra sancta merita, omnia mea dimittantur a pio Domino peccata.

Omncs Angeli et Archangeli, sancti Prophetae et Patriarchae et omnes sancti Judices, et Duces, et sancti Reges et Machabei, omnes sancti Infantes et electi Dei intercedite pro me.

Christi nativitas,

Christi circumcisio,

Christi baptismus,

Christi operatio,

Christi virtus,

Christi doctrina,

Christi praedicatio,

Christi crux,

Christi passio,

Christi anima

Christi caro

Christi spiritus

Christi resurrectio,

Christi ascensio,

et adventus Spiritus Sancti Paricliti defendat me ab omnibus insidiis calidi inimici, Amen.

Omnes sancti discipuli Domini, et sancti successores, orate pro me :

Sancti Baptistae,

Sancti Principes,

Sancti Episcopi,

Sancti Presbiteri,

Sancti Diaconi,

Sancti Lectores,

Sancti Exorcistae,

Sancti Ostiarii

Sancti Martyres,

Sancti Confessores,

Sanctae Virgines,

Sancti Anachoritae,

Sancti Monachi,

Sancti clerici,

Sancti laici,

Sanctae uxores,

Sanctae viduae,

Sancti domini,

Sancti servi,

Sancti divites,

Sancti pauperes,

Sancti factores,

 
isti et omnes Sancti Dei cum Trinitate perfecta sint loricae animae et corporis mei cum omnibus compaginibus meis intus et deforis a planta pedis usque ad verticem capitis, visui, auditui, odoratui, gustui, tactui, carni et sanguini omnibusque ossibus et nervis et visceribus, venis, medullis, artubus, et contineant a morte: per Te enim Domine omnia membra vivificentur, inspirentur et sanentur.

Protege me Domine a dextris et a sinistris, ante et retro, subtus et superius, in aere, in terra, in aquis, in mari, in flexu, in erectione, in gressu, in statione, dormiendo, vigilando, in omni motu et in omni die, in omni hora, in omni loco, in omni nocte, et in omnibus diebus vitae meae.

Custodi me, adjuva me Deus Trinitas, omnipotens Deus, adonai, araton, osya, eloim, helyim, elon, sabbaoth, ele, eleria, subdia.

Domine Deus immutabilis et aeternus, id est, Emmanuel Christus Jesus, libera me, Deus omnipotens, ab omnibus periculis in terra et aquis, et phantasmate omnium bestiarum et volucrum et quadrupedum et reptantium: defende me Domine ab igne, a fulgure, a tonitruo, a grandine, a nive, a pluvia (6), a periculis, a terraemotu, ab omnibus malis, a veneficiis, ab invidiis, et a malis oculis, auribus et a periculis laci et tenebrarum, a demonio, et a sagitta (7) volante in die, a negotio perambulante in tenebris.

Defende me Domine et a cunctis insidiis et detractionibus nocere volentium.

Protege me Domine ab omni malo, ab ira, et qui infestat bonum.

Confiteor et accuso coram te, creatore meo, omnia peccata mea quae ab ineunte aetate mea usque in hanc horam commisi et omnia vitia mea, superbiam, inanem gloriam septiformem et iram saevientem, tristitiam et septiformem avaritiam, et octavam gulam et fornicationem, quia istis et eorum exercitibus plenus sum.

Sed hiis poenitet me et ejicio de me ea et abrenuntio omnibus peccatis meis magnis quae commisi in corpore et anima in memetipso in proximo, in cogitatione, in verbo, et in opere, et scribo ea per ordinem ut deleantur, et confiteor adversum me ut remittas impietatem peccati mei ; peccator enim sum et de peccato, natus sum, Deus autem sine peccato.

Rogo Patrem per Filium : rogo Filium per patrem : rogo Spiritum Sanctum per Patrem et Filium, et per omnem creaturam quae voce et opere laudat Dominum ut omnia vitia elongentur a me et omnes Sanctae virtutes plantentur in me.

Deus immense in quo omnia, per quem omnia, a quo omnia facta sunt, visibilia et invisibilia quae se suprategens et infraferens, opera tua extra circumdans et infra implens.

Custodi me, Domine Deus omnipotens, creaturam tuam quam tu formasti, abrenunciantem Sathanae et omnibus pompis ejus et operibus, et credentem in Te Deum, Patrem, et unicum Deum omnipotentem, ubique gratias agentem de omni vita mea et omni egritudine mea, et de omnibus vitiis animae et corporis, et innumerabilibus Tibi offensis.

Oro ad Te, Domine, pro persequentibus et calumpniantibus me. Domine Jesu ne statuas illis hoc pecccatum quia nesciunt quid faciunt.

Libera me Domine Deus omnipotens ab ista angustia et ab omni malo, a subitanea et imrpovisa morte, ante mortem et in morte, a perpetua morte in futuro et post mortem ab omni malo et pena: libera me Domine Deus omnipotens et omnem populum Christianum. Amen.

Kyrie eleison.

Christe eleison.

Kyrie eleison.

Pater Noster. Credo in Deum.

Domine Deus omnipotens, creator coeli et terrae, exaudi propitius orationem meam quam decantavi, magnificentiam tuam Domine exorans et deprecans pro famulis et famulabus tuis ; et concede nobis vitam et sanitatem in hoc saeculo et post transitum animarum nostrarum cum omnibus sanctis vitam et requiem sempiternam et graitiam tuam sine fine. Amen.

Suscipe digneris confessionem meam, Sancta Trinitas, Domine Deus omnipotens unica vera et sempiterna spes salutis meae quam ego peccator effundo in conspectu pietatis tuae et misericordiae: confiteor quia peccavi in gula, in ebrietate, in libidine, in luxuria, in immunditia, in tristitia, in acidia, in sompnolentia, in ira, in cupiditate, in invidia, in malitia, in odio, in detractione, in mendacio, in perjurio, in vana gloria, in levitate ac superbia, in concupiscentia, in avaritia, in negligentia, in impudico aspectu, in cogitatione iniqua et immunda, et in locutione prava et vana, in operatione perversa, in fornicatione et in delectatione et consensu iniquo et injusto, et in omnibus vitiis et iniquitatibus et immunditiis reus et culpabilis factus sum plusquam possim corde cogitare vel ore dicere vel aestimatione pensare sed tu Deus qui non vis mortem peccatoris sed ut convertatur ad Te et vivat, qui justificas impios et vivificas mortuos, tu justifica et resuscita me per tuam magnam misericordiam et sempiternam gratiam. Amen. 



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