sabato 22 febbraio 2014

Vangelo e Lettura dell'Apostolo di questa domenica terza del triodion


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Vangelo e Lettura dell'Apostolo di questa domenica terza del triodion 

 

Matteo 25,31-46

Giudizio contro le nazioni

31 «Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suo trono glorioso. 32 E tutte le genti saranno riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; 33 e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34 Allora il re dirà a quelli della sua destra: "Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v'è stato preparato fin dalla fondazione del mondo. 35 Perché ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui straniero e mi accoglieste; 36 fui nudo e mi vestiste; fui ammalato e mi visitaste; fui in prigione e veniste a trovarmi". 37 Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito? 39 Quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti?" 40 E il re risponderà loro: "In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me". 41 Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli! 42 Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi sete e non mi deste da bere; 43 fui straniero e non m'accoglieste; nudo e non mi vestiste; malato e in prigione, e non mi visitaste". 44 Allora anche questi gli risponderanno, dicendo: "Signore, quando ti abbiamo visto aver fame, o sete, o essere straniero, o nudo, o ammalato, o in prigione, e non ti abbiamo assistito?" 45 Allora risponderà loro: "In verità vi dico che in quanto non l'avete fatto a uno di questi minimi, non l'avete fatto neppure a me". 46 Questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna».

File:Codex claromontanus greek.jpg

Romani 13,11-14,4

Vigilanza nella vita cristiana

13,11 E questo dobbiamo fare, consci del momento cruciale: è ora ormai che vi svegliate dal sonno; perché adesso la salvezza ci è più vicina di quando credemmo. 12 La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. 13 Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno, senza gozzoviglie e ubriachezze; senza immoralità e dissolutezza; senza contese e gelosie; 14 ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri.

14,1 Accogliete colui che è debole nella fede, ma non per sentenziare sui suoi scrupoli.
2 Uno crede di poter mangiare di tutto, mentre l'altro che è debole, mangia verdure. 3 Colui che mangia di tutto non disprezzi colui che non mangia di tutto; e colui che non mangia di tutto non giudichi colui che mangia di tutto, perché Dio lo ha accolto. 4 Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Se sta in piedi o se cade è cosa che riguarda il suo padrone; ma egli sarà tenuto in piedi, perché il Signore è potente da farlo stare in piedi.

 

Dai testi delle ufficiature vigiliari di questa domenica terza del triodion che i nostri Padri tra i Santi gli iconografi hanno composto nella Santa Chiesa per il Vespro ed il Mattutino il cui canone è attribuito al nostro Padre tra i Santi Teodoro Studita


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Dai testi delle ufficiature vigiliari di questa domenica terza del triodion che
i nostri Padri tra i Santi gli iconografi hanno composto nella Santa Chiesa per
il Vespro ed il Mattutino il cui canone è attribuito al nostro Padre tra i Santi
Teodoro Studita


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhAYN9PudC6VrP7dsLUuwba-N8P4dUyLaHWtV_2Y2RiQX-Y0Al1CO1_gGyhd_Eydki_WIJ7S_tXw6aUlKtd_HnMCav1a8O44Y73vglI6ZpqenEr5niXOfImbTikEEqKO_uF9C9bsqqO4vA/s1600/SAMARITANA.jpg Gli uomini, pieni di timore, saranno giudicati, ciascuno secondo le sue opere:
allora sii indulgente con noi, facci degni, o Cristo, nella tua amorosa
compassione, della sorte dei salvati".

"Suoneranno le trombe, si svuoteranno le tombe, e tutta la stirpe umana
risorgerà tremante". "Signore della gloria, abbi compassione di noi nella tua
bontà, e facci della parte di quanti ti hanno amato".

"Piango e mi lamento quando prendo coscienza del fuoco eterno, e dell'incessante
doloro che colpirà quanti si saranno macchiati di colpe senza numero e con la
loro cattiva volontà avranno provocato la tua somma bontà: fra costoro sono
anch'io, il miserabile, sono anzi il primo di loro, ma tu, o Giudice, salvami
per la tua misericordia, nella tua amorosa compassione".

"Chi sosterrà quella tremenda sentenza? Ma tu, o Salvatore, unico amico degli
uomini, Re dei secoli, prima che giunga la fine, convertimi col pentimento, e
abbi pietà di me".

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 Ecco, viene il giorno del Signore onnipotente: chi reggerà al timore della sua
parusia? È infatti giorno di furore, è il giorno della fornace ardente, quando
il Giudice si assiderà per rendere a ciascuno quanto avranno meritato le sue
azioni".

O mio giustissimo Giudice, e solo misericordiosissimo, accoglimi penitente, per
intercessione della Madre di Dio".

Conoscendo i precetti del Signore, sforziamoci di conformarne la nostra vita".
"Diamo da mangiare a coloro che hanno fame, da bere a coloro che hanno sete,
vestiamo coloro che sono nudi… perché Colui che verrà a giudicare tutta la terra
ci dica: Venite, benedetti dal Padre mio, ricevete il regno preparato per voi".

"Ahimè, anima ottenebrata! Cosa aspetti a liberarti dal male? Fino a quando
resterai adagiata nell'indolenza? Perché non pensi alla temibile ora della
morte? Perché non tremi tutta di fronte al tremendo tribunale del Salvatore? Che
scuse potrai portare, che cosa dirai? Le tue opere sono lì a tua accusa: le
azioni senza vigore ti accusano. Ormai, o anima, il tempo è giunto: corri, fa
presto, grida con fede: Ho peccato, Signore, ho peccato contro di te, ma
conosco, o amico degli uomini, la tua tenera compassione; pastore buono, non
togliermi dalla parte destra, per la tua grande misericordia".

"Lo stridore di denti, il verme crudele, il fuoco inestinguibile della geenna mi
intimoriscono, mi rendono sbigottito", "Possa anch'io misero udire la tua voce
desiderata che chiama i tuoi santi alla gioia, e ottenere l'ineffabile gaudio
del regno dei cieli".

"Non entrare in giudizio con me mettendomi innanzi ciò che avrei dovuto fare,
chiedendomi conto delle parole e rimproverandomi per i miei impulsi; ma nella
tua pietà, senza far conto del male commesso, salvami, onnipotente"..

"Affrettiamoci, piangiamo, riconciliamoci con Dio prima della fine".
"Convèrtiti, gemi anima infelice, prima che abbia termine la festa della vita,
prima che il Signore chiuda la porta del talamo". "Ho peccato, Signore, come mai
nessun altro, sono più colpevole di qualsiasi uomo: prima che venga il giudizio,
mostrati a me propizio, o amico degli uomini".

Tremendo è il tuo tribunale, giusto il tuo giudizio, e malvagie le mie opere. Ma
tu, o misericordioso, previenimi con la tua salvezza". "Quale difesa presenterò
al Re immortale? Con quale fiducia guarderò al Giudice, io il dissoluto? Padre
pietoso, Figlio unigenito, Spirito Santo, abbi pietà di me

"Imparziale è il tuo giudizio, al tuo tribunale nulla resta nascosto; non lo
inganna la forza persuasiva dell'eloquenza dei retori, non c'è l'appoggio di
testimoni che falsino il giudizio: perché davanti a te, o Dio, stanno i segreti
di tutti".

"Che io non venga gettato fuori dalla sala di nozze, mani e piedi legati,
perché, me misero, ho macchiato la veste dell'incorruttibilità".


Risparmia, Signore, risparmia il tuo servo, non consegnarmi ai crudeli
torturatori". "Condona, assolvi, Signore, perdona tutti i miei peccati".
"Risparmia, Signore, risparmia la creatura plasmata da te: ho peccato,
assolvimi, perché solo tu sei puro per natura, e nessun altro, all'infuori di
te, è senza macchia".

"Allora nessuno potrà aiutare, perché Dio sarà giudice: non saranno di aiuto né
lo sforzo, né l'arte, né la gloria, né l'amicizia, niente se non il tuo vigore
proveniente dalle opere, o anima mia".

"Il fuoco inestinguibile mi sconvolge, mi spaventano il crudelissimo stridere
dei vermi e l'inferno che consuma le anime: eppure non giungo ad essere
veramente compunto: ma tu, Signore, Signore, rafforzami col tuo timore, prima
che giunga la fine". "Mi getto ai tuoi piedi e ti offro quali lacrime le mie
parole: ho peccato come neppure la meretrice, e come nessun altro sulla terra ho
agito iniquamente".


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 "Convèrtiti, pèntiti, svela i tuoi peccati nascosti, dì a Dio che sa tutto: tu
conosci i miei segreti, o solo Salvatore, tu dunque abbi misericordia di me,
come canta Davide, secondo la tua misericordia".

"Vedendoti di spalle, Mosè era pieno di timore e tremore: e come sosterrò io,
nella mia miseria, la vista del tuo volto quando verrai dal cielo?". "Daniele ha
temuto l'ora dell'esame, e cos mai sentirò io, quando giungerò a quello stesso
giorno?" "L'intelletto è ferito, il corpo malato, soffre lo spirito; la ragione
è diventata debole, la vita giace morta, la fine è alle porte".


"Bada, anima mia: digiuni tu? Non usare perfidia col prossimo. Ti astieni dai
cibi? Non giudicare il fratello".

"Purifichiamoci fratelli col re delle virtù; accogliamolo con letizia gridando
a Cristo Dio: o risorto dai morti, custodiscici liberi da condanna, per dare
gloria a te, il solo senza peccato".


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venerdì 21 febbraio 2014

Inni Cristologici del Nuovo Testamento-dalla Prima Lettera ai cristiani di Corinto del nostro Padre tra i Santi il beato Paolo Apostolo l'intero capitolo 13- Inno alla Carità



Inni Cristologici del Nuovo Testamento-dalla Prima Lettera ai cristiani di Corinto del nostro Padre tra i Santi il beato  Paolo Apostolo  l'intero capitolo 13- Inno alla Carità

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QUAND'anche io parlassi tutti i linguaggi degli uomini e degli angeli se non ho carità, divengo un rame risonante, ed un tintinnante cembalo.  

2 E quantunque io avessi profezia, e intendessi tutti i misteri, e tutta la scienza; e benchè io avessi tutta la fede, talchè io trasportassi i monti, se non ho carità, non son nulla.  

3 E quand'anche io spendessi in nudrire i poveri tutte le mie facoltà, e dessi il mio corpo ad essere arso; se non ho carità, quello niente mi giova.

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4 La carità è lenta all'ira, è benigna; la carità non invidia, non procede perversamente, non si gonfia. 

5 Non opera disonestamente, non cerca le cose sue proprie, non s'inasprisce, non divisa il male.  

6 Non si rallegra dell'ingiustizia, ma congioisce della verità.


7 Scusa ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.

8 La carità non iscade giammai; ma le profezie saranno annullate, e le lingue cesseranno, e la scienza sarà annullata.  

9 Poichè noi conosciamo in parte, ed in parte profetizziamo.  

10 Ma, quando la perfezione sarà venuta, allora quello che è solo in parte sarà annullato.  
11 Quando io era fanciullo, io parlava come fanciullo, io avea senno da fanciullo, io ragionava come fanciullo; ma, quando son divenuto uomo, io ho dismesse le cose da fanciullo, come non essendo più d'alcuno uso. 


12 Perciocchè noi veggiamo ora per ispecchio, in enimma; ma allora vedremo a faccia a faccia; ora conosco in parte, ma allora conoscerò come ancora sono stato conosciuto.  

13 Or queste tre cose durano al presente; fede, speranza, e carità; ma la maggiore di esse è la carità.

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giovedì 20 febbraio 2014

Inni cristologici del Nuovo Testamento -Vangelo di Giovanni capitolo 1 versetti da 1 a 18


   Inni cristologici del Nuovo Testamento -Vangelo di Giovanni capitolo 1 versetti da 1 a 18 


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 In principio era il Logos
e il Logos era pressoDio
e il Logos era Dio

2 Questi era in principio presso Dio.


   
3 Tutto è venuto ad essere
per mezzo di Lui,
e senza di Lui
nulla è venuto ad essere
di ciò che esiste.


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4 In Lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini
 
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5 e questa luce splende ancora nelle tenebre
poiché le tenebre non riuscirono ad offuscarla
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6 Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni.  

7 Costui venne per testimonianza, affin di testimoniar della Luce, acciocchè tutti credessero per mezzo di lui.  

8 Egli non era la Luce, anzi era mandato per testimoniar della Luce. 

9 Colui, che è la Luce vera, la quale illumina ogni uomo che viene nel mondo, era.
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 10 Era nel mondo, e il mondo è stato fatto per mezzo d'esso; ma il mondo non l'ha conosciuto.
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 11 Egli è venuto in casa sua, ed i suoi non l'hanno ricevuto. 

12 Ma, a tutti coloro che l'hanno ricevuto, i quali credono nel suo nome, egli ha data questa ragione, d'esser fatti figliuoli di Dio;
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 13 i quali, non di sangue, nè di volontà di carne, nè di volontà d'uomo, ma son nati di Dio.  
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14 E lil Logos  è stato fatto  carne, ed è abitato fra noi e noi abbiam contemplata la sua gloria, gloria, come dell'unigenito proceduto dal Padre, pieno  di grazia, e di verità.
 
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15 GIOVANNI testimoniò di lui, e gridò, dicendo: Costui è quel di cui io diceva: Colui che viene dietro a me mi è antiposto, perciocchè egli era prima di me.

 16 E noi tutti abbiamo ricevuto della sua pienezza, e grazia per grazia.  
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17 Perciocchè la legge è stata data per mezzo di Mosè, ma la grazia, e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo. 


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18 Niuno vide giammai Iddio; l'unigenito Figliuolo, ch'è nel seno del Padre, è quel che l'ha dichiarato.

mercoledì 19 febbraio 2014

Inni Cristologici del Nuovo Testamento Lettera di Paolo Apostolo agli Efesini al capitolo 1 versetti da 3 a 14


Inni Cristologici del Nuovo Testamento  Lettera di Paolo Apostolo agli Efesini al  capitolo 1 versetti da 3 a 14

3 Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo.

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 4 In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui,  

5 avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà,
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 6 a lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio.

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 7 In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia,

 8 che egli ha riversata abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza,  

9 facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé,  
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10 per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti. Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.  

11 In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà,  
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12 per essere a lode della sua gloria; noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo.
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 13 In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso,
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 14 il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria

martedì 18 febbraio 2014

Dai detti dei Padri del deserto-"Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli" (Mt 5,16).

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Dove posso trovare abba Staziano, chiese un'uomo ad un monaco di Celle.Nel porcile, rispose,lo riconoscerai per il cappello che ha in testa.

Durante un pranzo c'è stata una discussione. Un abba disse: “Stiamo in silenzio, fratelli, altrimenti non si capisce cosa stiamo mangiando”.

Un'uomo disse a Sant'Antonio: “Sei il monaco più saggio di tutto l'Oriente”, Abba Antonio rispose: “Il diavolo mi aveva già detto questo”.

Un monaco diceva: "Solo l’uomo che ha la morte sempre davanti agli occhi, vince la piccolezza dell’anima".


 
Chiesero ad abba Giovanni di Licopoli: «Padre santo, noi desidereremmo che tu ci dicessi e ci indicassi cosa dobbiamo fare per la salvezza delle nostre anime, affinché possiamo trovare misericordia presso il Signore per la tua preghiera». Il santo abba Giovanni rispose loro:  «Io sono un principiante. Sono io ad aver bisogno di qualcuno che mi indichi la retta via».

Padre Filarete di Karoulia diceva: "La preghiera non ti porta la stanchezza, te la toglie"


Paisios del Monte Athos disse:Non è possibile pregare stando con le gambe accavallate. La preghiera e la comodità non si associano tra loro.


Abba Nisteroo "Se capita che vi sia un discoso, piuttosto che parlare, ascolta!"

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Chiesero ad abba Giovanni di Licopoli:

Chiesero ad abba Giovanni di Licopoli: «Padre santo, noi desidereremmo che tu ci dicessi e ci indicassi cosa dobbiamo fare per la salvezza delle nostre anime, affinché possiamo trovare misericordia presso il Signore per la tua preghiera».
Il santo abba Giovanni rispose loro:  «Io sono un principiante. Sono io ad aver bisogno di qualcuno che mi indichi la retta via»
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Inni cristologici del Nuovo Testamento Lettera di Paolo apostolo ai Filippesi capitolo 2 dal versetto 1 al versetto 11




Inni cristologici del Nuovo Testamento Lettera di Paolo apostolo ai Filippesi  capitolo 2 dal versetto 1 al versetto 11


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1 Se dunque vi è qualche consolazione in Cristo, qualche conforto d'amore, qualche comunione di Spirito, qualche tenerezza e compassione,

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 2 rendete perfetta la mia gioia, avendo uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo e una sola mente 

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3 non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di voi stimando gli altri più di se stesso.  

4 Non cerchi ciascuno unicamente il proprio interesse, ma anche quello degli altri.

 5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che già è stato in Cristo Gesù,  
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6 il quale, essendo in forma di Dio, non considerò qualcosa a cui aggrapparsi tenacemente l'essere uguale a Dio,  


7 ma svuotò se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile agli uomini;
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 8 e, trovato nell'esteriore simile ad un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce. 


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9 Perciò anche Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni nome,  


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10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio delle creature   celesti, terrestri e sotterranee,  


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11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.