mercoledì 9 novembre 2016

Il Salterio come "Libro delle necessità" secondo l’uso di sant’Arsenio di Cappadocia trasmessoci dal Gheron Paisios del Monte Athos- Traduzione e adattamento dall’inglese di Adriano Frinchi A.D. 2010












SALTERIO – BENEDIZIONALE
DI SANT’ARSENIO DI CAPPADOCIA


Il Salterio come "Libro delle necessità" secondo l’uso di sant’Arsenio di Cappadocia trasmessoci dal Gheron Paisios del Monte Athos

 
 
 
 

Traduzione e adattamento dall’inglese di Adriano Frinchi

A.D. 2010

 
 
 

INTRODUZIONE
I salmi sono la preghiera di Cristo e della Chiesa, e dunque ogni credente può trovare in essi il modo migliore di esprimere la propria preghiera e di santificarsi. Ma è pure vero ciò che dice il nostro padre tra i santi Atanasio: "ogni salmo fu dettato e composto in tal modo dallo Spirito Santo che in esso sono raccolti tutti moti dell’animo nostro, come se fossero da noi proferiti e come se realmente fossero nostri"1. Sant’Atanasio fa dunque una osservazione molto importante: pregando e contemplando i salmi possiamo non solo trovare la vita e i sentimenti di Cristo, ma possiamo ritrovare noi stessi, con i nostri sentimenti e le nostre vicende. Cristo ha preso tutto di ognuno di noi e ha dato a noi tutto se stesso, e allora non ci dobbiamo allora stupire se nella contemplazione del salterio ritroviamo tutta la vita umana con le sue molteplici e varie vicende. Certamente non si stupì di questa qualità teandrica del salterio Arsenio di Cappadocia (1840-1924), monaco canonizzato dal Patriarcato Ecumenico nel 1986, che utilizzava i salmi per le benedizioni, specie quando non esisteva una benedizione prescritta per una particolare occasione.
 
1 S. ATANASIO, Lett. a Marcellino, 12 (PG 27,24)
 
In questo lavoro si offre nella prima parte una corrispondenza tra i salmi e le diverse necessità secondo l’originale greco che può essere trovato nell’opera "il gheron Paisios" dello ieromonaco Christodulos (Agion Oros, 1994). Nella seconda parte c’è un piccolo e povero indice dei salmi secondo le diverse necessità.
Al di là delle considerazioni teologiche questo salterio costituisce un vero e proprio "Libro delle necessità", ma è anche un ritratto affascinante di un piccolo villaggio dell’Anatolia all’alba del XX secolo dove la cultura e la tradizione greca e la fede ortodossa prosperavano nonostante la dominazione turca. Ma la cosa più importante che emerge dal testo è la costante e non comune, specie per quei tempi, preoccupazione di alleviare ogni dolore fisico e psicologico degli uomini. Altro dettaglio degno di nota è la scelta dei salmi da parte di sant’Arsenio. Il santo monaco utilizza un certo salmo per una ben precisa necessità, e questa scelta non è mai banale o scontata ma rivela una lettura orante dei salmi, una contemplazione di ogni singola parola.
Qualcuno potrebbe storcere il naso davanti di fronte a questo originale salterio e potrebbe classificarlo come qualcosa più vicino alla magia o alle superstizione contadine. Nulla di tutto questo. In realtà ci troviamo davanti alla fede genuina e schietta della gente di un piccolo villaggio dell’Asia minore e di un monaco pio e zelante che hanno percepito i salmi come un "canale" attraverso il quale la Grazia di Dio entra in contatto con ogni aspetto della vita umana.


Adriano Frinchi
 
10 novembre 2010, memoria di sant’Arsenio di Cappadocia
 
 
PARTE I
Salmi da usare per le benedizioni
secondo l’ordine del Salterio

La numerazione dei salmi segue l’ordine della Septuaginta, mentre tra parentesi è riportata la numerazione del testo masoretico.
 
1 (1) Per un albero o una vite piantata, affinché porti molto frutto
2 (2) Per coloro che si riuniscono in consiglio, affinché Dio li illumini
3 (3) Per cacciare la cattiveria dalle persone, affinché non tormentino ingiustamente il loro prossimo
4 (4) Per la guarigione delle persone molto sensibili cadute in depressione a causa del comportamento di persone dal cuore duro
5 (5) Per implorare a Dio la guarigione degli occhi feriti da una persona cattiva
6 (6) Per coloro che sono sotto incantesimo , affinché Dio li liberi
7 (7) Per coloro che sono impauriti e intimiditi da cattive persone
8 (8) Per coloro che vengono colpiti da demoni o persone perverse
9 (9 e 10) Per far cessare i tormenti dei demoni durante il sonno e le loro tentazioni durante il giorno
10 (11) Per le coppie dal cuore indurito che divorziano (quando uno dei coniugi tormenta l’altro)
11 (12) Per i malati di mente incattiviti o che fanno del male ad altri
12 (13) Per coloro che soffrono di fegato
13 (14) Per un demone terribile, da recitare continuamente tre volte al giorno per tre giorni
14 (15) Per i ladri e i rapinatori, affinché desistano dai loro propositi e senza aver fatto nulla si pentano
15 (16) Per trovare una chiave perduta
16 (17)Per un’accusa grave ed ingiusta, da recitare continuamente tre volte al giorno per tre giorni
17 (18) In occasione di un terremoto o di altro disastro naturale, di pioggia devastante e fulmini
18 (19) Per le donne gravide affinché partoriscano senza difficoltà
19 (20) Per le coppie che per ragioni mediche non possono avere bambini, affinché Dio li guarisca e li preservi dal divorzio
20 (21) Per cambiare il cuore duro dei ricchi affinché diano l’elemosina ai poveri
21 (22) Per il contenimento degli incendi, affinché non causino nessun danno
22 (23) Per ammansire i bambini ribelli che arrecano dolore ai loro genitori
23 (24) Per aprire una porta quando si è persa la chiave
24 (25) Per coloro che sono tormentati dalle tentazioni che causano problemi continui e fanno perdere la pace
25 (26) Per coloro che chiedono qualcosa a Dio, affinché ottengano quello che hanno chiesto e non subiscano nessun danno
26 (27) Per la protezione dei contadini affinché l’esercito del Nemico non danneggi le persone e i loro campi
27 (28) Per la guarigione di coloro che soffrono di malattie di origine nervosa o mentale
28 (29) Per coloro che soffrono il mare e per coloro che hanno paura del mare agitato
29 (30) Per coloro che corrono pericoli in terre lontane, nei territori dei barbari e dei non credenti, affinché Dio li custodisca e illumini le genti per pacificarle e portarle alla conoscenza di Dio
30 (31) Perché Dio conceda abbastanza grano e frutta in tempo di carestia
31 (32) Per coloro che viaggiano affinché trovino la via quando si perdono
32 (33) Per coloro che sono ingiustamente imprigionati, affinché Dio riveli loro la verità e siano liberati
33 (34) Per coloro che in punto di morte sono tormentati dai demoni o quando le schiere del Nemico si avvicinano con intenzioni minacciose
34 (35) Perché Dio conceda la liberazione delle persone buone dai tranelli dei malvagi che approfittano del Popolo di Dio
35 (36) Perché scompaia completamente ogni animosità dopo discussioni e incomprensioni
36 (37) Per coloro che sono stati gravemente feriti da criminali
37 (38) Per il dolore alle mascelle causato da denti marci
38 (39) Per le persone abbandonate e depresse affinché trovino lavoro ed escano dall’afflizione
39 (40) Per far tornare la concordia tra datore di lavoro e impiegato quando si sono insultati
40 (41) Per il buon parto delle donne che partoriscono bambini prematuri
41 (42) Per i giovani che stanno male per amore e sono feriti e addolorati
42 (43) Per la liberazione di coloro che sono imprigionati da una nazione nemica
43 (44) Perché Dio riveli la verità alle coppie in lite per un malinteso, affinché ritrovino pace e amore
44 (45) Per coloro che soffrono di cuore o reni
45 (46) Per i giovani che, a causa dell’invidia del Nemico, non riescono a sposarsi e a formare una famiglia
46 (47) Perché il dipendente o il datore di lavoro trovino pace, quando il lavoratore si licenzia offeso dal principale e perché il lavoratore trovi lavoro
47 (48) In occasione di scorrerie di bande criminali o di altri gravi disastri: recitare devotamente per 40 giorni
48 (49) Per coloro che svolgono un lavoro pericoloso
49 (50) Perché gli uomini lontani da Dio si pentano e ritornino a Lui e siano salvi
50 (51) Quando a causa dei nostri peccati e per correggerci giunge la punizione di Dio (epidemie e morti fra persone e animali)
51 (52) Perché i padroni dal cuore duro si pentano e divenuti compassionevoli non tormentino i servi
52 (53) Perché Dio benedica le reti ed esse siano riempite di pesce
53 (54) Perché Dio illumini i ricchi che hanno comprato schiavi e questi vengano presto lasciati liberi
54 (55) Perché venga ripristinato il buon nome di una famiglia ingiustamente accusata
55 (56) Per le persone sensibili le cui anime sono state ferite dai loro compagni
56 (57) Per coloro che soffrono di mal di testa provocati da afflizioni
57 (58) Perché tutto vada bene a coloro che operano con retta intenzione affinché Dio impedisca ogni interferenza di demoni o uomini malvagi
58 (59) Per i muti affinché Dio gli ridia la parola
59 (60) Perché Dio riveli la verità quando un gruppo di persone è ingiustamente accusato
60 (61) Per coloro che hanno difficoltà nel loro lavoro a causa della pigrizia o della paura
61 (62) Perché Dio liberi dai problemi i più deboli, affinché non siano dominati dalla tristezza
62 (63) Perché campi ed alberi producano frutti in tempo di siccità
63 (64) Quando qualcuno viene morso da un cane o un lupo con la rabbia, specie se stava dando loro acqua benedetta da bere
64 (65) Per la prosperità dei commercianti, affinché non ingannino la gente semplice
65 (66) Perché il Maligno non porti ostacoli nelle case e non causi dolore nelle famiglie
66 (67) Perché siano benedetti i luoghi dove si allevano le galline
67 (68) Perché le donne a cui fallisce la gravidanza sopportino il dolore e recuperino la salute
68 (69) In occasione di alluvioni e fiumi che straripano sommergendo persone e case
69 (70) Per coloro che intristiti anche da piccole cose vengono portati alla disperazione, affinché Dio doni loro la forza
70 (71) Per le persone abbandonate che, considerate noiose dagli altri a causa dell’invidia del diavolo, precipitano nella disperazione, affinché possano trovare in Dio misericordia e salvezza
71 (72) Perché Dio benedica i raccolti dei contadini
72 (73) Perché i criminali si pentano
73 (74) Perché Dio protegga i contadini che lavorano nei campi quando il villaggio è circondato dal nemico
74 (75) Perché un datore di lavoro barbaro non tormenti i suoi impiegati e li consideri esseri umani
75 (76) Per una madre spaventata per il parto, affinché Dio la custodisca e le infonda coraggio
76 (77) Quando non c’è reciproca comprensione tra genitori e figli, affinché illuminati da Dio i figli ascoltino i genitori ed i genitori mostrino il loro amore ai figli
77 (78) Perché Dio illumini coloro che prestano affinché siano misericordiosi e non opprimano i loro debitori
78 (79) Perché Dio protegga i villaggi dalle scorrerie dell’esercito nemico
79 (80) Perché Dio guarisca colui che ha la faccia gonfia e dolore alla testa
80 (81) Perché Dio si prenda cura dei poveri e dei bisognosi che sono nel dolore e nella tristezza a causa della loro indigenza
81 (82) Perché le persone acquistino i prodotti dai contadini, affinché questi non divengano tristi e depressi
82 (83) Perché Dio impedisca a persone malvagie di commettere omicidi
83 (84) Perché Dio protegga quanto è custodito in casa, gli animali e i frutti del lavoro
84 (85) Perché Dio guarisca coloro che sono stati feriti e terrorizzati dai ladri
85 (86) Perché Dio salvi il mondo quando si propaga la peste e la gente muore
86 (87) Perché Dio conceda una lunga vita ai membri della famiglia che sono fondamentali e necessari per il sostentamento della famiglia
87 (88) Perché Dio custodisca quanti sono senza protezione e sono perseguitati da uomini duri di cuore
88 (89) Perché Dio conceda forza a coloro che sono gracili e si ammalano facilmente, così che possano lavorare senza stancarsi e scoraggiarsi
89 (90) Perché Dio doni la pioggia in tempo di siccità o faccia sì che i pozzi rimasti a secco riabbiano l’acqua
90 (91) Per scacciare via il diavolo quando questo appare a qualcuno e lo terrorizza
92 (93) Perché Dio doni prudenza ai suoi figli ed essi crescano spiritualmente
93 (94) Perché Dio illumini coloro che provocano tumulti, problemi alle nazioni e portano scompiglio tra il popolo, e causano disordini e divisioni.
94 (95) Perché nessun incantesimo porti le coppie a trovare ragioni per litigare
95 (96) Perché Dio guarisca i sordi ed essi tornino a sentire
96 (97) Per rompere gli incantesimi sulle persone
97 (98) Perché Dio conceda conforto a quanti sono nel dolore e questi vincano la depressione
98 (99) Perché Dio conceda benedizione e grazia a quei giovani che lasciano tutto e lo seguono
99 (100) Perché Dio benedica e realizzi i desideri che sono secondo la sua volontà
100 (101) Perché Dio conceda grazia e talenti alle persone buone e semplici
101 (102) Perché Dio benedica i governanti affinché dimostrino bontà e comprensione verso il popolo
102 (103) Perché il ciclo mestruale si manifesti quando è in ritardo
103 (104) Perché Dio benedica i possedimenti delle persone, affinché questi non siano tristi e glorifichino Dio
104 (105) Perché le persone si pentano e confessino i loro peccati
105 (106) Perché Dio illumini le persone e queste non abbandonino la via della Salvezza
106 (107) Perché Dio conceda il dono della gravidanza alle donne che non possono avere figli
107 (108) Perché Dio umili i nemici, ed essi cambino le loro cattive intenzioni
108 (109) Perché Dio guarisca gli epilettici, oppure perché Dio abbia pietà di coloro che accusano ingiustamente e poi si pentono.
109 (110) Perché i giovani abbiano rispetto degli anziani
110 (111) Perché i giudici iniqui si pentano e giudichino giustamente il popolo di Dio
111 (112) Perché Dio protegga i soldati che partono per la guerra
112 (113) Perché Dio conceda le sue benedizioni ad una vedova povera, affinché possa pagare i suoi debiti ed eviti la prigione
113 (114-115) Perché Dio guarisca i bambini con ritardi mentali
114 (116, 1-9) Perché Dio conceda benedizioni e conforto per i bambini tristi e poveri, affinché siano preservati dalla tristezza causata dal disprezzo dei figli dei ricchi
115 (116, 10-19) Perché Dio guarisca dal vizio di mentire
116 (117) Perché le famiglie conservino unità e amore e glorifichino Dio
117 (118) Perché Dio umili i barbari che assediano il villaggio e cambi le loro intenzioni malvagie
118 (119) Perché Dio annienti e umili i barbari che uccidono donne e bambini innocenti
119 (120)Perché Dio conceda pazienza e sopportazione a quanti vivono insieme a persone disordinate ed inique
120 (121) Perché Dio protegga gli schiavi dalle mani del nemico, affinché non siano mutilati prima di essere rimessi in libertà
121 (122) Perché Dio guarisca coloro che soffrono a causa del mal’occhio
122 (123) Perché Dio conceda la vista ai ciechi e curi le malattie degli occhi
123 (124) Perché Dio protegga dai morsi dei serpenti
124 (125) Perché Dio protegga i campi dei giusti dalle persone malvagie
125 (126) Perché Dio guarisca coloro che sono afflitti da mal di testa continui
126 (127) Perché Dio porti la pace in una famiglia dove ci sono liti
127 (128) Perché la cattiveria del Nemico non si avvicini alle case e ci sia sempre la pace e la benedizione di Dio nella famiglia
128 (129) Perché Dio curi coloro che soffrono di emicrania o perché Dio abbia misericordia che i duri di cuore che arrecano dolore ai più sensibili e deboli.
129 (130) Perché Dio infonda coraggio e speranza a coloro che iniziano un nuovo lavoro che non conosco, affinché non incontrino grandi difficoltà
130 (131) Perché Dio conceda agli uomini pentimento, conforto e speranza, affinché essi vengano salvati
131 (132) Perché Dio abbia misericordia del mondo, nel quale ci sono guerre continue a causa dei nostri peccati
132 (133) Perché Dio illumini le nazioni, le renda amiche e i popoli trovino la pace
133 (134) Perché Dio protegga da ogni pericolo
134 (135) Perché coloro che pregano trovino la concentrazione e la loro mente sia unita a Dio
135 (136) Perché Dio protegga gli immigrati che lasciano le loro case e li salvi dai barbari
136 (137) Perché Dio infonda fermezza ai titubanti
137 (138) Perché Dio illumini i signori di un luogo affinché trattino con comprensione la popolazione
138 (139) Perché Dio allontani i pensieri blasfemi che tormentano i più sensibili
139 (140) Perché Dio pacifichi un capo famiglia con un brutto carattere che fa soffrire tutta la famiglia
140 (141) Perché Dio pacifichi i padroni barbari di un luogo affinché non tormentino i loro sudditi
141 (142) Perché Dio plachi un ribelle che commette malvagità, affinché, anche se è un curdo3, diventi come un agnello
142 (143) Perché Dio protegga una madre durante la gravidanza, affinché non perda il bambino
143 (144) Perché Dio plachi il popolo in rivolta e sia scongiurata la guerra civile
144 (145) Perché Dio benedica il lavoro degli uomini, ed esso gli sia bene accetto
145 (146) Perché Dio sani coloro che soffrono di emorragie
146 (147, 1-11) Perché Dio sani chi è stato morso o chi è stato colpito alla mascella da persone malvage
147 (147, 12-20) Perché Dio ammansisca le fiere affinché non arrechino danno alle persone e alle loro fattorie
148 (148) Perché Dio conceda tempi buoni e gli uomini siano nell’abbondanza e glorifichino Dio
149 (149) Per rendere grazie a Dio della tenerezza e dell’amore sconfinato che ha per noi4
150 (150) Perché Dio conceda felicità ai nostri fratelli e alle nostre sorelle che si trovano in luoghi lontani, e ai nostri fratelli e alle nostre sorelle che si sono addormentati e sono in un luogo ancora più lontano. Amen
 
 
 
PARTE II
INDICE SECONDO I TEMI

In questo indice la numerazione dei salmi è quella della Septuaginta

AGRICOLTURA: 1, 26, 30, 50, 52, 62, 66, 71, 83, 124, 147, 148
ANIMALI, ostili: 63, 123, 147
BAMBINI: 22, 76, 109, 113, 114
MORTE E DEFUNTI: 33, 150
DISASTRI: 17, 21, 30, 50, 62, 68, 85, 89
SALUTE, fisica: 5, 12, 28, 36, 37, 44, 56, 58, 63, 79, 86, 88, 95, 102, 108, 122, 125, 128, 145, 146
SALUTE, psicologica: 4, 7, 8, 9, 11, 24, 27, 41, 55, 56, 60, 61, 69, 70, 80, 81, 84, 97, 100, 103, 128, 136, 138
SALUTE, delle donne 18, 19, 40, 67, 75, 106, 142, 145
LEGGE E GOVERNO: 14, 16, 32, 36, 47, 51, 59, 72, 82, 84, 93, 101, 108, 110, 137, 140, 141, 143
MAGIA E DEMONI: 5, 6, 8, 9, 13, 33, 57, 65, 90, 94, 96, 121
PACE E GUERRA: 26, 33, 42, 73, 78, 93, 107, 111, 117, 118, 120, 127, 131, 132, 135, 140, 141, 143
PACE , fra gli amici e nella famiglia: 10, 19, 22, 35, 41, 43, 45, 54, 65, 76, 86, 94, 109, 116, 126, 127, 139
PROPIETA’: 14, 15, 23, 47, 83, 103, 124
PROTEZIONE: 9, 13, 34, 47, 48, 57, 90, 133
PREOCCUPAZIONI SOCIALI: 20, 32, 35, 38, 51, 53, 59, 77, 80, 81, 87, 93, 101, 110, 112, 113, 114, 119, 124, 137, 140
SPIRITUALITA’: 3, 9, 24, 25, 29, 49, 50, 57, 72, 91, 98, 99, 100, 104, 105, 108, 115, 119, 130, 134, 136, 149
VIAGGI ED EMIGRAZIONE: 28, 29, 31, 92, 135, 150
LAVORO: 2, 38, 39, 46, 48, 51, 52, 57, 60, 64, 74, 81, 83, 100, 101, 103, 129, 137, 140,144


Il Signore abbia misericordia dello Ieromonaco Christodulos e del traduttore Adriano
  
 




Fine e Gloria a Dio

martedì 8 novembre 2016

Saint SYMEON LE METAPHRASTE, logothète devenu ascète et rédacteur de cent quarante-six vies de saints (960).




Saint SYMEON LE METAPHRASTE, logothète devenu ascète et rédacteur de cent quarante-six vies de saints (960).

Della vita di Simeone non si sa molto. Michele Psello afferma che nacque a Costantinopoli da una ricca e nobile famiglia e che si distinse in vari campi, oltre ad avere una certa esperienza nelle cose dello Stato. Secondo Marco di Efeso, Simeone nacque sotto Leone VI; fu logoteta, ossia ragioniere, sotto Niceforo Foca (¬  969), Giovanni Zimisce (976); sotto Basilio II (976-1025), ingaggiò un dibattito religioso con un ambasciatore «persiano» e poco prima di morire si sarebbe fatto monaco. Una testimonianza di Efrem il Piccolo ci informa che verso il 980 ebbe un qualche fastidio da parte dell'imperatore Basilio II per un passo della vita di san Teoctisto, giudicato umiliante per l'imperatore. Sarebbe morto verso la fine del sec. X. Sia lo Psello che Marco di Efeso lo celebrano come santo.
Simeone ha lasciato un'opera estesissima, non del tutto pubblicata. Scrisse opere storiche, canoniche, poetiche e devozionali. Ma l'opera cui il suo nome è stato legato per secoli è la raccolta agiografica conosciuta sotto il nome di Menologio e contenente notizie storiche (dette Sinassari) che conobbe una larghissima diffusione ed è tuttora in uso nella liturgia greca.
Simeone si è spesso occupato della Madonna non soltanto nel Menologio ma anche in altre sue opere. Egli è autore, tra l'altro, di una Vita di Maria, di un Discorso sul lamento funebre di Maria, di un Commentario sull'immagine romana della Madre di Dio, di un Canone sulla festa della Natività di Maria e di preghiere.
La Vita di Maria, composta come Sinassario per la festa della Dormizione (15 agosto), è in realtà una vera e propria biografia mariana che l'autore vuole basata sulla «testimonianza di uomini di provata fede» ed attinta dalla «testimonianza offerta dal divino Vangelo». Dopo un rapido accenno all'infanzia di Maria, Simeone passa in rivista i principali avvenimenti della vita di Gesú, dall'Annunciazione fino alla Ascensione, insistendo sul ruolo della Madre e mostrando come ella viveva unita al Figlio, soprattutto nei momenti piú dolorosi della passione. Per Simeone Maria rimase accanto al sepolcro del Figlio e fu la prima testimone della risurrezione. Per la Dormizione l'autore si appella alla testimonianza di Dionigi 1'Areopagita e alla Storia Eutimiaca...
Il Discorso sul lamento funebre della Madre di Dio ha per tema quello della compassione di Maria tanto caro alla tradizione orientale, specie sira. Maria lascia parlare il cuore; stabilisce un paragone tra le pene presenti e le gioie vissute durante l'infanzia del Figlio e piange sconsolata l'ingratitudine degli uomini



https://digilander.libero.it/mariaoggi/vitamaria.htm

Preghiera di Preparazione alla Partecipazione ai Santi e Tremendi Misteri del Cristo 


Preghiera di San Simeone il Metafraste
Signore, solo puro e senza macchia, tu che nell'indicibile compassione del tuo amore per gli uomini, hai preso la nostra natura tutta intera dal sangue puro e virginale di colei che ti ha partorito, per l'opera dello Spirito divino e per la condiscendenza dell'Eterno Padre, Cristo Gesù, sapienza di Dio, sua pace e sua potenza, che ti sei degnato di aggravare la tua incarnazione con le tue sofferenze vivifiche e salvatrici, la croce, i chiodi, la lancia, la morte, annienta le passioni carnali che uccidono la mia anima. Tu che con la tua sepoltura hai spogliato il regno infernale, seppellisci i miei malvagi pensieri con le tue buone ispirazioni e disperdi gli spiriti malvagi. Tu che con la tua risurrezione vivificante al terzo giorno, hai prelevato il nostro primo padre che era caduto, preleva anche me, caduto nel peccato, offrendomi i mezzi per far penitenza. Tu che con la tua gloriosa ascensione, hai divinizzato la carne assunta da te e l'hai onorata con un trono alla destra del Padre, rendimi degno, con la comunione ai tuoi santi misteri, di prendere posto alla tua destra in mezzo ai salvati. Tu che, con la discesa dello Spirito consolatore, hai fatto dei tuoi discepoli consacrati dei vasi d'onore, fa' di me un albergo degno della sua venuta. Tu che devi venire di nuovo a giudicare l'universo con piena giustizia, permetti anche a me, di venire davanti a te, mio giudice e mio creatore, con tutti i tuoi Santi: per lodarti e cantarti incessantemente con il tuo eterno Padre e il tuo santissimo, buono e vivificante Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.






 


PREGHIERA DI SAN SIMEONE IL METAFRASTE di ringraziamento dopo la partecipazione ai Santi e Tremendi Misteri del Cristo 

Tu volente mi hai dato in cibo la tua carne, Tu sei fuoco e bruci gli indegni: non bruciar me, mio Plasmatore, piuttosto passa per l'insieme delle mie membra, in tutte le giunture, nelle viscere, nel cuore. Brucia le spine di tutte le mie colpe, purifica l'anima, santifica i pensieri, le compagini rafforza con l'ossa insieme; illumina i cinque sensi, configgi tutto me con il timore per te. Sempre proteggimi, guardami e custodiscimi da ogni opera e parola corruttrici dell'anima; casto rendimi, e puro, e regolato, bello, intelligente e luminoso; rendimi dimora dello Spirito unico e mai più dimora del peccato, affinché, reso tua casa per l'accesso alla tua comunione, come fuoco mi fugga ogni malfattore e ogni passione. Ti presento intercessori tutti i Santificati e i capischiera degli Incorporei, il tuo Precursore, i sapienti Apostoli, e innanzi a loro, la tua intemerata e casta Madre: accetta le loro impetrazioni, benigno Cristo mio, e fa' del tuo servo un figlio della luce. Sei Tu infatti la santificazione, l'unico che conta per le nostre anime, o Buono, e il loro splendore, ed è a te, come s'addice, Dio e Sovrano, che tutti noi gloria rendiamo per ogni giorno.
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venerdì 4 novembre 2016

E Abbà disse 4 novembre 2016 - p. Petru Pruteanu (ieromonaco ortodosso-rumeno)


MYSTAGOGY



“CORREGGI CHI HA SBAGLIATO CON SPIRITO DI MITEZZA” *

Chi è mosso da zelo crede di dover difendere la verità, pensando che Dio abbia bisogno di essere difeso. Ma chi "ha gustato la verità non litiga mai per la verità"; invece, chi si mostra "pieno di zelo per la verità di fronte agli uomini", con questo atteggiamento dimostra che la verità non l'ha ancora conosciuta. "Il dono di Dio e la sua conoscenza non sono causa di disturbo e di grida", dice Isacco riferendosi alla situazione di lotte interne nella Chiesa e di dispute teologiche senza fine tra i cristiani. La verità è Dio stesso, che non ha bisogno di alcuna difesa". La verità non ha bisogno di essere difesa, né imposta né urlata; e talvolta solo il silenzio è in grado di comunicarla: "Sei più utile con il tuo silenzio che con la parola di conoscenza data a chi che non se ne può servire per la conoscenza. Scendi con lui alla misura della sua debolezza"… S. Isacco dice che il vero motivo dello zelo e della sua forza non sono da ricercare nella verità, che non ha bisogno di essere difesa, ma piuttosto nelle malattie che infestano l'uomo; e tra queste, quelle "spingono l'uomo verso lo zelo" sono particolarmente "l'orgoglio e la stupidità"… Dice s. Isacco: "Ci sono due cause per cui qualcuno può essere preso da zelo incontenibile per il comportamento degli altri: l'arroganza e la stupidità, senza le quali questo non può esistere." S. Isacco attribuisce lo zelo alla "chiusura mentale" e alla "grande ignoranza" provenienti da "orgoglio" e "stupidità"; la nota dominante è la superficialità, che è l'espressione di una falsa comprensione della verità.


* p. Petru Pruteanu (ieromonaco ortodosso-rumeno)

domenica 30 ottobre 2016

PREGHIERA DI PENTIMENTO AL SIGNORE DIO E RE DELL'UNIVERSO del santo Higbald di Lincoln

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 Evangelario di Lindisfarne
 
PREGHIERA DI PENTIMENTO AL SIGNORE DIO E RE DELL'UNIVERSO
del santo Higbald di Lincoln

 HIGBALD, évêque de lindisfarne de 780/81 au 25 mai 803..

Per prima cosa, con piccole e insignificanti preghiere io mi accosto alla Maestà divina, la radiosa bontà della Santa e indivisibile Trinità, che possa udire la mia supplica, che possa ascoltare me, indegno e inetto fra tutte le genti. Io mi presento dinnanzi al Dio Padre di ogni cosa e principio d'ogni creatura, del mare, delle stelle e della terra, e di quanto vi è in essi; Alfa e Omega, il Benedetto in ogni tempo, affinché mi perdoni ogni malefatta e ogni errore in coscienza o per ignoranza e in spirito o in corpo dalla mia infanzia fino a questo istante, in parole, fatti, azioni, pensieri, consigli erronei, risate moleste, vanagloria, attraverso il tatto, l'udito, la gola e tutti i miei sensi; E chiedo al Figlio di Dio, l'Unigenito, Re di compassione  e Salvatore del mondo, Gesù Cristo il Signore, il cui Nome è conosciuto dall'Oriente all'Occidente, di perdonarmi ogni peccato e di purificarmi dalle malignità e che si ricordi di me nel Suo Regno. Ripetendomi ancora una volta per la terza volta, supplico lo Spirito Santo, il Paraclito, il Consolatore, l'Onnipotente che viene nel mondo, affinché mi conceda la grazia della consolazione e l'illuminazione dei pensieri e delle azioni, la sapienza, lo spirito di consiglio e di fortezza, lo spirito della conoscenza e della pietà, lo spirito del Timor di Dio e nostro Signore Gesù Cristo, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen. 



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mercoledì 26 ottobre 2016

San Clemente I papa di Roma (+97 d.C.), parte della sua Prima Lettera ai Corinzi.(dal capitolo 58 paragrafo 4 al capitolo 61 paragrafo 3)




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Affresco dalla basilica inferiore di San Clemente  a Roma, raffigurante la traslazione del corpo del santo per opera dei Santi Cirillo e Metodio


 San Clemente I papa di Roma (+97 d.C.), parte della sua Prima Lettera ai Corinzi.(dal capitolo 58 paragrafo 4 al capitolo 61  paragrafo 3) 


Ti preghiamo, Signore, sii il nostro soccorso e sostegno. Salva i nostri che sono in tribolazione, rialza i caduti, mostrati ai bisognosi, guarisci gli infermi, riconduci quelli che dal tuo popolo si sono allontanati, sazia gli affamati, libera i nostri prigionieri, solleva i deboli, consola i vili. Conoscano tutte le genti che tu sei l'unico Dio e che Gesù Cristo è tuo figlio e "noi tuo popolo e pecore del tuo pascolo". Con le tue opere hai reso visibile l'eterna costituzione del mondo. Tu, Signore, creasti la terra. Tu, fedele in tutte le generazioni, giusto nei tuoi giudizi, mirabile nella forza e nella magnificenza, saggio nel creare, intelligente nello stabilire le cose create, buono nelle cose visibili, benevolo verso quelli che confidano in te, misericordioso e compassionevole, perdona le nostre iniquità e ingiustizie, le cadute e le negligenze. Non contare ogni peccato dei tuoi servi e delle tue serve ma purificaci nella purificazione della tua verità e dirigi i nostri passi per camminare nella santità del cuore e fare ciò che è buono e gradito al cospetto tuo e dei nostri capi. Sì, o Signore, fa' splendere il tuo volto su di noi per il bene, nella pace, per proteggerci con la tua mano potente e scamparci da ogni peccato col tuo braccio altissimo, e salvarci da coloro che ci odiano ingiustamente.  Dona concordia e pace a noi e a tutti gli abitanti della terra, come la desti ai padri nostri quando ti invocavano santamente nella fede e nella verità; rendici sottomessi al tuo nome onnipotente e pieno di virtù e a quelli che ci comandano e ci guidano sulla terra. Tu, Signore, desti loro il potere della regalità per la tua magnifica e ineffabile forza, perché noi, conoscendo la gloria e l'onore loro dati, ubbidissimo ad essi senza opporci alla tua volontà. Dona ad essi, Signore, sanità, pace, concordia e costanza, per esercitare al sicuro la sovranità data da te. Tu, Signore, Re celeste dei secoli, concedi ai figli degli uomini gloria, onore e potere sulle cose della terra. Signore, porta a buon fine il loro volere, secondo ciò che è buono e gradito alla tua presenza, per esercitare con pietà, nella pace e nella dolcezza, il potere che tu hai loro dato e ti trovino misericordioso. Te, il solo capace di compiere questi beni ed altri più grandi per noi, ringraziamo per mezzo del gran Sacerdote e protettore delle anime nostre Gesù Cristo, per il quale ora a Te sia la gloria e la magnificenza e di generazione in generazione e nei secoli dei secoli. Amen.
 


venerdì 21 ottobre 2016

Omelia sulla preghiera “luce per l’anima”, tratta dalle Omelie di San Giovanni Crisostomo, vescovo (Om. 6 sulla preghiera; PG 64,462-466)

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La preghiera è luce per l'anima
"La preghiera, o dialogo con Dio, è un bene sommo. È, infatti, una comunione intima con Dio. Come gli occhi del corpo vedendo la luce ne sono rischiarati, così anche l'anima che è tesa verso Dio viene illuminata dalla luce ineffabile della preghiera. Deve essere, però, una preghiera non fatta per abitudine, ma che proceda dal cuore. Non deve essere circoscritta a determinati tempi od ore, ma fiorire continuamente, notte e giorno.

Non bisogna infatti innalzare il nostro animo a Dio solamente quando attendiamo con tutto lo spirito alla preghiera. Occorre che, anche quando siamo occupati in altre faccende, sia nella cura verso i poveri, sia nelle altre attività, impreziosite magari dalla generosità verso il prossimo, abbiamo il desiderio e il ricordo di Dio, perché, insaporito dall'amore divino, come da sale, tutto diventi cibo gustosissimo al Signore dell'universo. Possiamo godere continuamente di questo vantaggio, anzi per tutta la vita, se a questo tipo di preghiera dedichiamo il più possibile del nostro tempo.

La preghiera è luce dell'anima, vera conoscenza di Dio, mediatrice tra Dio e l'uomo. L'anima, elevata per mezzo suo in alto fino al cielo, abbraccia il Signore con amplessi ineffabili. Come il bambino, che piangendo grida alla madre, l'anima cerca ardentemente il latte divino, brama che i propri desideri vengano esauditi e riceve doni superiori ad ogni essere visibile.

La preghiera funge da augusta messaggera dinanzi a Dio, e nel medesimo tempo rende felice l'anima perché appaga le sue aspirazioni. Parlo, però, della preghiera autentica e non delle sole parole. 
Essa è un desiderare Dio, un amore ineffabile che non proviene dagli uomini, ma è prodotto dalla grazia divina. Di essa l'Apostolo dice: Non sappiamo pregare come si conviene, ma lo Spirito stesso intercede per noi con gemiti inesprimibili (cfr. Rm 8, 26b). Se il Signore dà a qualcuno tale modo di pregare, è una ricchezza da valorizzare, è un cibo celeste che sazia l'anima; chi l'ha gustato si accende di desiderio celeste per il Signore, come di un fuoco ardentissimo che infiamma la sua anima.

Abbellisci la tua casa di modestia e umiltà mediante la pratica della preghiera. Rendi splendida la tua abitazione con la luce della giustizia; orna le sue pareti con le opere buone come di una patina di oro puro e al posto dei muri e delle pietre preziose colloca la fede e la soprannaturale magnanimità, ponendo sopra ogni cosa, in alto sul fastigio, la preghiera a decoro di tutto il complesso. Così prepari per il Signore una degna dimora, così lo accogli in splendida reggia. Egli ti concederà di trasformare la tua anima in tempio della sua presenza."

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martedì 18 ottobre 2016

Abbà disse...Il nostro Padre tra i Santi Ioann Sergiev di Kronstad,

 






 


“Il Signore è la mia vita. [...] È la mia forza nella debolezza, la mia libertà nella sottomissione, la mia fiducia nel timore e nello scoraggiamento; il Signore è un fuoco vivificante per il gelo del mio cuore; il Signore è la mia luce nelle tenebre, la mia pace nel tormento; il Signore è il mio difensore nelle tentazioni; è il mio pensiero, il mio desiderio, la mia attività; è la luce del mio corpo e della mia anima, il cibo, la bevanda e il vestito, l’armatura e lo scudo. Il Signore è tutto per me”.[1]


[1] Ivan di Cronstadt, La mia vita in Cristo, 93.

 
“Per un prete la fatica della confessione è una scuola di abnegazione. Quante occasioni di impazienza, di irritazione, di pigrizia, di negligenza, di disattenzione si presentano! È veramente la pietra di paragone dell’amore del prete per i suoi parrocchiani. [...] Per un prete la confessione è una fatica d’amore verso i suoi figli spirituali: non deve far preferenze di persona, deve esser paziente, compassionevole [...] Da questo si può vedere (il prete stesso lo vede, così come il suo figlio spirituale) se è un pastore o mercenario, un padre o un estraneo per suo figlio, se cerca il proprio interesse o Cristo Gesù. Dio mio, com’è difficile confessare bene le persone! Come pecchiamo gravemente davanti a Dio non confessandole come si deve! [...] Oh, che preparazione esige la confessione! Quanto tempo bisogna pregare per riuscire bene in questo importante compito”.[1]


[1] Ivi, 152.
  “A me piace pregare in chiesa, soprattutto vicino al santo altare, davanti alla tavola o alla protesi[1]: in chiesa infatti, per grazia di Dio, sono meravigliosamente trasformato. [...] Vivo in Dio e per Dio, per Dio solo. Sono interamente compenetrato da lui, un solo spirito con lui: sono come un bambino cullato sulle ginocchia della madre. In quei momenti il mio cuore è pieno di una dolcissima pace celeste, la mia anima è illuminata dalla luce del cielo. Vedo tutto chiaramente, considero ogni cosa con giustizia, mi sento pieno di amore e di amicizia verso tutti, anche verso i nemici, sono pronto a scusare tutto e a perdonare tutti. Beata l’anima che è con Dio! Davvero la chiesa è il paradiso in terra”.[2] Un semplice consiglio per la preghiera? Eccolo: “Quando preghi, tieni conto di questa regola: è meglio pronunciare cinque parole dal profondo del cuore che diecimila soltanto con la lingua. [...] Il Signore non abbandona quelli che faticano per lui senza preoccuparsi del tempo che gli dedicano. [...] Quelli che non possono fare lunghe preghiere è meglio che facciano preghiere corte ma con spirito fervente”.[3]


[1] Nella Divina Liturgia Ortodossa, è una tavola di  piccole dimensioni per la preparazione dei santi doni, collocata vicina all’altare.
[2] Ivan di Cronstadt, La mia vita in Cristo, 101.
[3] Ivi, 78.


“Il prete, in quanto medico delle anime, deve essere esente da malattie spirituali (cioè da passioni) per poter guarire gli altri. Come pastore, deve pascolare lui stesso sui verdi pascoli dell’Evangelo e degli scritti dei santi Padri, per sapere dove condurre il proprio gregge; deve esser in grado di combattere i lupi spirituali, per poterli allontanare dal gregge di Cristo. Deve essere esercitato e robusto nella preghiera e nell’astinenza, non deve lasciarsi imbrigliare dai desideri e dai piaceri terreni, soprattutto dall’avidità, dall’amor proprio, dall’orgoglio e dall’ambizione”.[1] E ancora: “Il prete dovrebbe essere un angelo per la sublimità dei suoi pensieri, la purezza dell’anima e del corpo, l’ardore del suo amore per Dio, il Creatore di ogni cosa, per il Salvatore e per gli uomini, suoi fratelli”.[2] E infine: “Ringrazio la Chiesa per i preti istituiti da Dio, che lavorano in Cristo e per Cristo alla mia salvezza, mi riconciliano con Dio, mi santificano, mi confermano, mi guidano e mi conducono ai pascoli celesti”.[3]


[1] Ivi, 101.
[2] Ivi, 158; vedi anche ivi, 163.
[3] Ivi, 162-163.

 
“Signore, accogli la mia preghiera unita alle lacrime per i miei figli spirituali. [...] In verità tu sei il Pastore che pasce segretamente e invisibilmente le anime degli uomini. [...] Sei tu stesso, Signore, il Pastore e il Maestro del gregge che mi hai affidato: conducilo verso pascoli abbondanti; custodiscilo dai lupi spirituali e carnali; guidalo sul cammino della verità, della giustizia e della pace. Sii per loro, al mio posto, luce, occhi, labbra, mani, sapienza. Ma sii per loro soprattutto l’amore, di cui io, peccatore, sono così povero”.[1]


[1] Ivi, 170.