"Gesù Cristo, nostra vita inseparabile, è il pensiero del Padre, come anche i vescovi posti sino ai confini della terra sono nel pensiero di Gesù Cristo. Conviene procedere d'accordo con la mente del vescovo, come già fate. Il vostro presbiterato ben reputato degno di Dio è molto unito al vescovo come le corde alla cetra. Per questo dalla vostra unità e dal vostro amore concorde si canti a Gesù Cristo. E ciascuno diventi un coro, affinché nell'armonia del vostro accordo prendendo nell'unità il tono di Dio, cantiate ad una sola voce per Gesù Cristo al Padre, perché vi ascolti e vi riconosca, per le buone opere, che siete le membra di Gesù Cristo. È necessario per voi trovarvi nella inseparabile unità per essere sempre partecipi di Dio. Se in poco tempo ho avuto tanta familiarità con il vostro vescovo, che non è umana, ma spirituale, di più vi stimo beati essendo uniti a lui come la Chiesa lo è a Gesù Cristo e Gesù Cristo al Padre perché tutte le cose siano concordi nell'unità."
(Ignazio d’Antiochia, Lettera agli Efesini 3- 5)
"In realtà ho saputo che i vostri santi presbiteri non hanno abusato della giovinezza evidente di lui (il Vescovo), ma saggi in Dio sono sottomessi a lui, non a lui, ma al Padre di Gesù Cristo che è il vescovo di tutti. Per il rispetto di chi ci ha voluto bisogna obbedire senza ipocrisia alcuna, poiché non si inganna il vescovo visibile, bensì si mentisce a quello invisibile. Non si parla della carne, ma di Dio che conosce le cose invisibili."
(Ignazio d’Antiochia, Lettera ai Magnesi, III, 1 - 2)
"Vi prego di essere solleciti a compiere ogni cosa nella concordia di Dio e dei presbiteri. Con la guida del vescovo al posto di Dio, e dei presbiteri al posto del collegio apostolico e dei diaconi a me carissimi che svolgono il servizio di Gesù Cristo che prima dei secoli era presso il Padre e alla fine si è rivelato. Tutti avendo una eguale condotta rispettatevi l’un l’altro. Nessuno guardi il prossimo secondo la carne, ma in Gesù Cristo amatevi sempre a vicenda. Nulla sia tra voi che vi possa dividere, ma unitevi al vescovo e ai capi nel segno e nella dimostrazione della incorruttibilità." Come il Signore nulla fece senza il Padre col quale è uno, né da solo né con gli apostoli, così voi nulla fate senza il vescovo e i presbiteri.
(Ignazio d’Antiochia, Lettera ai Magnesi, VI, 1 - 2)
"Se siete sottomessi al vescovo come a Gesù Cristo dimostrate che non vivete secondo l'uomo ma secondo Gesù Cristo, morto per noi perché credendo alla sua morte sfuggiate alla morte. È necessario, come già fate, non operare nulla senza il vescovo, ma sottomettervi anche ai presbiteri come agli apostoli di Gesù Cristo speranza nostra, e in lui vivendo ci ritroveremo"
(Ignazio d’Antiochia, Lettera ai Tralliani, III, 1 - 2)
“Il mio spirito è l’umile vittima della croce, di
quella croce che è scandalo per gli increduli, ma per noi salute e vita
eterna , ed ancora: “Do gloria a Gesù Cristo Dio che tanto vi rese
sapienti; giacchè vi conobbi perfetti nella fede, immobili come inchiodati
alla croce del Signore Gesù Cristo.....Figlio di Dio, nato veramente da una vergine, battezzato da Giovanni affinché fosse da lui adempiuta ogni giustizia; che veramente sotto Ponzio Pilato ed Erode tetrarca fu crocifisso per noi nella carne,per innalzare il segno nei secoli … E veramente patì, come ancheveramente risuscitò se stesso
S. Ignazio d'Antiochia ha detto:
Procurate di riunirvi più frequentemente per il rendimento di grazie e per la lode a Dio. Quando vi radunate spesso le forze di satana sono annientate ed il male da lui prodotto viene distrutto nella concordia della vostra fede.