Un anziano disse: « Giuseppe d'Arimatea prese
il Corpo di Gesù e lo mise in una sindone monda e in un sepolcro nuovo, cioè in
un uomo nuovo. Che ciascuno abbia gran cura di non peccare per non oltraggiare
Dio che abita in lui, e per non scacciarlo dalla sua anima. La manna fu data a
Israele per nutrirsi nel deserto, ma al vero Israele è stato dato il Corpo di
Cristo». (
tratto da Detti e fatti
dei Padri del deserto, Rusconi Libri)
Troparion tone 2
Noble Joseph took Thine immaculate Body down from the tree,/ wrapped it
in a clean shroud and spices,/ and having embalmed It, laid It in a new
sepulchre./ But on the third day Thou didst rise, O Lord, granting the
world great mercy.
Il nobile Giuseppe, calato dal legno il tuo corpo immacolato, lo avvolse in una sindone pura con aromi e curandolo, lo depose in un sepolcro nuovo.
Noble Joseph took Thine immaculate Body down from the tree,/ wrapped it
in a clean shroud and spices,/ and having embalmed It, laid It in a new
sepulchre./ But on the third day Thou didst rise, O Lord, granting the
world great mercy.
Il nobile Giuseppe, calato dal legno il tuo corpo immacolato, lo avvolse in una sindone pura con aromi e curandolo, lo depose in un sepolcro nuovo.
Ma tu poi Signore al terzo giorno sei risorto donando al mondo la grande misericordia
Tropaire ton 2
Le noble Joseph descendit de la Croix Ton Corps très pur,/
l'enveloppa d'un linceul immaculé et l'oignit d'aromates,/ ...
et L'ayant embaumé, Le déposa dans un sépulcre neuf./
Mais le troisième jour Tu Te relevas, O Seigneur, accordant au monde une grande Miséricorde.
Tropaire ton 2
Le noble Joseph descendit de la Croix Ton Corps très pur,/
l'enveloppa d'un linceul immaculé et l'oignit d'aromates,/ ...
et L'ayant embaumé, Le déposa dans un sépulcre neuf./
Mais le troisième jour Tu Te relevas, O Seigneur, accordant au monde une grande Miséricorde.
Kondakion ton 2)
Joseph d'Arimathie T'a descendu de la Croix
comme mort, Toi, le Porteur de la Vie,/et T'a enveloppé dans le linceul
immaculé avec les aromates./ Il a langui d'étreindre et d'embrasser Ton
Corps pur avec son cœur et ses lèvres/ pourtant il s'est retenu avec
crainte./ Il pleura vers Toi en se réjouissant:/ Gloire à Ta
condescendance, O Amant de l'Humanité.
GREGORIO DI NAZIANZO (m. circa 390) Oratio XL in sanctum Baptisma: “Considera il coraggio di Giuseppe: infatti non solo osò richiedere il corpo del Cristo, ma perfino dargli sepoltura”.
GIOVANNI
CRISOSTOMO (m. 407) Hom LXXXV in Joannem: “Giuseppe anche se spaventato
si presentò a Pilato. Perfino Giovanni non fece nulla di simile. A me
sembra che egli appartenesse al gruppo di persone più autorevoli, visto
che si assunse le spese del funerale e che era ben conosciuto da
Pilato”..
BEDA IL VENERABILE (n. 672 – m. 735) In Lucae Evangelium expositio: “Grande è il valore di questo Giuseppe nei confronti del mondo,
ma più grande ancora il suo merito presso Dio, sia perché fu ritenuto
degno di seppellire il corpo del Signore per la sua probità, sia perché
gli fu possibile prendere in consegna tale corpo grazie all’eccellenza
del suo potere secolare”.
ALCUINO (n. 735 – m. 804) Liber de divinis officiis: “Il
corporale sul quale viene posto il corpo del Signore dovrebbe sempre
essere di lino, perché Giuseppe comprò un lenzuolo di candido lino con
cui avvolse il corpo del Signore”.
PSEUDO GERMANO DI COSTANTINOPOLI (circa 820) Historia ecclesiastica et mystica contemplatio (circa 820): “ Il ‘disco’ [cfr la patena ] rappresenta
le mani di Giuseppe e di Nicodemo che celebrarono la sepoltura del
Cristo. Il disco rappresenta il luogo dove Cristo fu
posto: un disco celeste che simboleggia il Sole spirituale, il Cristo
rappresentato dal pane. Il calice rappresenta il vaso che ricevette il
sangue”.
1. Peut-être Ramatha, la patrie du Prophète Samuel.
2. D'après l'Évangile apocryphe de Nicodème (Actes de Pilate).
3. « Une fois libéré, Saint Joseph d'Arimathie alla proclamer de par le monde, jusqu'en Occident, la Bonne Nouvelle de la Résurrection. Ayant débarqué à Marseille, avec Lazare, Marthe et Marie, il aurait poursuivi sa mission en Gaule, et serait même parvenu en Angleterre. C'est à partir de cette tradition que se développa, au Moyen Age, le cycle du Saint-Graal: le vase qui, après avoir servi à Jésus au cours de la Cène, aurait recueilli le sang du Crucifié et aurait été apporté par St Joseph d'Arimathie en Angleterre. »
(Le Synaxaire, vie des Saints de l'Eglise Orthodoxe par le hiéromoine Macaire de Simonos Pétra)
Era vicina la fine del tempo
presente e la promessa aveva il suo compimento e la legge, per mezzo di
Cristo, conseguiva l'atteso adempimento. Tutti i profeti in Gerusalemme e
i giusti che aspettavano la redenzione di Israele, apprendendo dallo
Spirito che questa era vicina, desideravano vederne l'avvento non solo
con gli occhi dell'anima, ma anche con quelli del corpo, prima di
morire. E non solo desideravano, ma anche pregavano e innalzavano
suppliche a Dio e, poiché ne erano degni, ottenevano ciò che
desideravano. Tale era Simone che, in quanto sacerdote, ha accolto
Cristo nelle sue braccia e l'ha riconosciuto Signore di tutta la
creazione. Tale era Anna che, trascorrendo onorevolmente la sua lunga
vedovanza, serviva notte e giorno Dio nel tempio e, dotata di spirito
profetico, ha rivelato a quanti allora erano lì la presenza di Cristo.
Tale era Giuseppe d'Arimatea che ha avuto il coraggio di seppellire la
vita di tutti ed è proclamato valente consigliere soprattutto per questo
motivo, perché ha rifiutato, come turpe e indecorosa, la decisione dei
giudei nei confronti del salvatore. "Egli infatti - così sta scritto -
non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri" (Lc 23,51).
E' stato il solo a dare, in maniera splendida e onesta, il suo onesto e
splendido consiglio.
Sofronio di Gerusalemme - Omelia VI, 5
Allora anche Nicodemo viene in
aiuto a Giuseppe: e danno a Gesù una dignitosa sepoltura. Lo ritenevano
infatti ancora un semplice uomo. E portano gli aromi più adatti a
conservare a lungo il corpo, perché non si corrompa troppo presto: cosa
che indica che essi non avevano del Cristo un concetto molto alto; gli
dimostrarono però in questo modo il loro grande affetto. Ma perché non
venne nessuno dei dodici, non Giovanni, non Pietro e nemmeno qualche
altro tra i più illustri? L'evangelista ne lascia intravedere anche il
motivo. Se si avanzasse infatti l'ipotesi che quelli erano assenti per
timore dei giudei, resta il fatto che anche questi altri avevano paura:
tanto che Giuseppe "se ne stava nascosto per paura dei giudei". E non si
dica che egli fece tutto ciò perché sprezzava il pericolo, dato che
anche lui ne aveva paura; Giovanni, invece, che aveva assistito alla sua
agonia e lo aveva visto spirare, non fece niente di questo genere. Che
dovremo dunque dire? Io ritengo che Giuseppe fosse uno degli uomini più
illustri, come risulta chiaro dal fatto che si accollò le spese del
funerale e che era conosciuto da Pilato: proprio per questo ottenne tale
grazia. E poi seppellisce il corpo di Gesù non come quello di un
condannato, ma nel modo in cui i giudei usavano seppellire un uomo
grande e illustre.
Giovanni Crisostomo - Commento al Vangelo di Giovanni LXXXV 19,14
Come a Giuseppe d'Arimatea,
il discepolo giusto e santo,
accordami il tuo corpo come dono di grazia,
Tu che distribuisci a tutti la vita.
In un lenzuolo puro Tu sei stato avvolto,
in una tomba nuova Tu sei stato posto;
non permettere mai che io sia simile
a coloro che discendono negli inferi.
Donami di far morire la mia anima al vizio,
rendila viva con lo Spirito,
a causa del mistero della santa mirra
e dell'incenso puro dal profumo soave.
Tu che dai cori angelici
in maniera invisibile sei onorato con timore,
Tu il medesimo, Tu sei stato vegliato dai soldati,
o guardiano vigilante d'Israele. Proteggimi con la legge,
e affidami all'Angelo santo,
affinché di notte mi mantenga sano e salvo
nel combattimento spirituale.
Tu sei stato sigillato con l'anello
della guardia sacerdotale dissoluta;
Tu che sei tesoro di vita immortale,
Tu sei stato sigillato nel cuore della terra.
Le porte del mio spirito e dei miei sensi,
dove si trovano bene e male,
sigillale con il segno della tua Croce,
e stabilisci in me il bene.
Nerses Snorhali (San Narsete Armeno) - Gesù unico Figlio del Puro, 758-764
(Commento al versetto: " Ero nudo e voi mi avete vestito", Mt 25,43)
Martino,
per esempio, ancora catecumeno, ha tagliato in due il suo mantello e ha
rivestito il Cristo. Giuseppe ha deposto il Cristo dalla Croce e l'ha
avvolto in un sudario, fornendo così un vestito al suo cadavere, senza
parlare dell'imbalsamazione. Fai lo stesso anche tu, per fiorire come il
giglio nel suoi quattro petali. "Se tu hai due tuniche, donane a colui
che non ne ha". Io non ordino di dividerne una a metà, come fece
Martino, ma se tu hai due tuniche e incontri un povero nudo, vestilo.
Julien De Vezelay - Sermone XVI (127-133)(vissuto già a separazione ecclesiale avvenuta ma a) nel periodo della transizione b) poco importa
L'Apostolo
(1Cor 11,28) ha decretato "Ognuno esamini se stesso e solo dopo mangi
il pane e beva dal calice". Chi mangia e beve senza esserne degno si
condanna con questo suo atto. A mio parere l'evangelista, tenendo
presente questa esigenza, allude ad essa in modo inequivocabile là dove
narra che subito dopo la passione mistica quel giusto membro del
consiglio avvolse il corpo del Signore in un lenzuolo senza macchia e
pura e lo depose in un sepolcro nuovo e puro: di conseguenza, sia il
precetto dell' Apostolo sia la scrupolosa osservanza di cui parla
l' Evangelista, sono diventati per noi una legge, che ci prescrive di
accogliere il santo corpo in una coscienza pura, lavando con lacqua
delle lacrime le eventuali macchie prodotte dal peccato.
Gregorio di Nissa - La perfezione cristiana 192, 8
Quella
candida sindone, che viene posta per il servizio dei doni divini,
ricorda il ministero svolto da Giuseppe d'Arimatea. Infatti, come
Giuseppe depose nella tomba il corpo del Signore avvolto in un candido
lenzuolo, per mezzo del quale tutto il genere umano ha ottenuto la
risurrezione; allo stesso modo noi, consacrando il pane, ci troviamo di
fronte al corpo di Cristo, dal quale zampilla come da una fonte,
quellimmortalità che il Salvatore Gesù, deposto nel sepolcro da
Giuseppe, ma risuscitato dai morti, ci ha benignamente donato.
Isidoro di Pelusio - Lettere al Conte Doroteo I, 123
Infatti colui che
domandò il cadavere del Signore si chiamava Giuseppe. Per prima cosa
Giuseppe fu giusto nel fatto che non rientrò nel numero dei suoi
accusatori; così è chiaro che il Signore, che si era affidato al primo
Giuseppe al momento della sua nascita, concesse all'altro Giuseppe di
sorvegliarlo dopo la sua morte, affinché fosse pienamente onorato il
nome di Giuseppe il quale, come al tempo della sua nascita nella grotta,
aveva assistito alla sua deposizione nel sepolcro.
Effrem il Siro - Diatesseron II, 20