Come
ci ricorda il sinassario oggi si celebra la memoria di Giuseppe di
Arimatea, di Nicodemo e, soprattutto, delle donne mirofore. La domenica
presenta due pericopi evangeliche, la prima delle quali viene letta al Mattutino ed è il racconto lucano (Lc 24, 1-12):
Il
primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, le donne si recarono alla
tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono la
pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo
del Signore Gesù. Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire
vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e
avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: "Perché cercate tra i
morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi
parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio
dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e
risuscitasse il terzo giorno". Ed esse si ricordarono delle sue parole.
E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti
gli altri. Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche
le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli. Quelle parole
parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse. Pietro
tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a
casa pieno di stupore per l'accaduto.
Alla Divina Liturgia viene invece letto il brano nella versione di Marco (Mc 15,43 - 16,8):
In
quel tempo, Giuseppe d'Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che
aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per
chiedere il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse gia morto e,
chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo. Informato
dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un
lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose
in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro
l'entrata del sepolcro. Intanto Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses
stavano ad osservare dove veniva deposto. Passato il sabato, Maria di
Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a
imbalsamare Gesù. Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato,
vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: "Chi ci
rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?". Ma, guardando,
videro che il masso era gia stato rotolato via, benché fosse molto
grande. Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra,
vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: "Non
abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è
qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. Ora andate, dite ai suoi
discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come
vi ha detto". Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano
piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché
avevano paura.
Lucernario dei Vespri del sabato sera
Prendendo
con sé gli aromi le mirofore giunsero ai primi albori alla tomba del
Signore. Ma trovano ciò che non sospettavano, parlavano tra loro
timorose della pietra che era stata rimossa: e dove sono i sigilli del
sepolcro? Dove, le guardie di Pilato che dovevano custodirlo
rigorosamente? Si fece iniziatore delle donne ignare un angelo
sfolgorante che disse loro: perché cercate con lamenti il vivente, colui
che da la vita al genere umano? È risorto dai morti il Cristo Dio
nostro, perché è onnipotente, e dona a tutti noi vita incorruttibilità,
illuminazione e la grande misericordia
Perché,
o discepole, mescolate gli unguenti alle lacrime? La pietra è stata
rotolata via, la tomba è vuota. Guardate la corruzione calpestata dalla
vita, i sigilli che danno chiara testimonianza, le guardie degli
increduli pesantemente addormentate. Ciò che è mortale è stato salvato
dalla carne di Dio: l'inferno geme, e voi correte con gioia a dire agli
apostoli: il Cristo che ha ucciso la morte, il primogenito dai morti,
vi precede in Galilea
Di
buon mattino le mirofore raggiunsero sollecite il tuo sepolcro,
cercandoti, o Cristo, per profumare il tuo corpo immacolato; ma
ammaestrate dalle parole di un angelo, annunciavano agli apostoli le
prove della gioia: è risorto l'autore della nostra salvezza, spogliando
la morte e donando al mondo l'eterna vita e la grande misericordia.
Le
mirofore, raggiunte la tua tomba, vedendo i sigilli sul sepolcro ma non
trovando il tuo corpo purissimo, gementi vennero in fretta dicendo: chi
ha rubato la nostra speranza? Chi ha preso un morto nudo, cosparso di
mirra, unico conforto della Madre? Oh, ma come è stato messo a morte
colui che dona la vita ai morti? E come è stato sepolto colui che
spoglia a morte l'inferno ? Risorgi dunque, o Salvatore, per il tuo
proprio potere, al terzo giorno come hai detto, per salvare le nostre
anime.
Alla Litia al Vespro
Giuseppe
reclamò il tuo corpo immacolato e lo depose in un sepolcro nuovo: tu
dovevi uscire dalla tomba come da una camera nuziale, o Cristo che hai
infranto l'impero della morte per aprire agli uomini le porte del
paradiso.
Al Mattutino
Tu
non hai impedito che fosse sigillata la pietra del sepolcro, e così
risorgendo hai offerto a tutti la roccia della fede. Portando gli aromi
per la tua sepoltura al mattino le donne giunsero furtive al sepolcro,
temendo la prepotenza dei giudei, e prevedendo la vigilanza dei soldati.
Ma la loro debole natura vinse quella forte, perché il loro animo
compassionevole era stato gradito a Dio
Sei
stato crocifisso nella carne, tu che sei impassibile nella natura del
Padre. Onoro la tua croce, glorifico la tua sepoltura, canto e venero la
tua risurrezione. Hai assaggiato il fiele, o dolcezza della Chiesa,
eppure hai fatto sgorgare per noi l'incorruttibiltà del tuo costato. Sei
stato computato tra i morti, o Salvatore, e hai risuscitato i morti:
hai appena gustato la corruzione, ma in nessun modo hai conosciuto
dissoluzione.
Inchiodate
le mani alla croce, o Gesù, sottraendo tutte le genti dall'errore, le
hai chiamate a conoscere te. L'agnella stando presso la tua croce, o
Gesù, gridava piangendo: dove vai o Figlio, dove te ne vai, o agnello
immolato per tutti? Sei risorto, o Gesù, il nemico è stato spogliato,
Adamo ed Eva con lui sono stati liberati dai vincoli della corruzione,
grazie alla tua risurrezione
Con
la croce hai imprigionato il ventre dell'inferno , hai fatto risorgere i
morti e hai abolito la tirannide della morte: perciò noi, nati da
Adamo, celebriamo adoranti la tua sepoltura e la tua risurrezione, o
Cristo. O Salvatore nostro, che nel tuo beneplacito per le tue viscere
di misericordia, sei stato confitto in croce e ci hai riscattati dalla
maledizione paterna, sciogli i vincoli delle mie molte colpe. O
Salvatore, l'inferno incontrandoti nelle profondità è stato
amareggiato, vedendo che quanti un tempo aveva inghiottito prevalendo,
ora è stato costretto a renderli e che le regioni sotterranee venivano
perquisite, spogliate e depredate dei morti
O
mio Salvatore, vestendoti di me, tu mi hai spogliato della veste antica
che mi aveva tessuta il seminatore del peccato. Foglie di fico mi aveva
cucito il peccato, perché, consigliato dal serpente, non avevo
custodito il tuo immacolato comandamento, o Salvatore. Il Cristo che
viene da Maria è giunto, ha versato olio sulla mia anima ferita dai
pensieri ladroni, e l'ha risanata.
L'inferno
è morto: coraggio, figli della terra! Il Cristo appeso al legno ha
rivolto contro di lui la spada ed egli giace morto: è stato spogliato e
depredato di quanti deteneva. L'inferno è stato spogliato, coraggio, o
morti! I sepolcri sono stati aperti, sorgete! Così grida a voi il Cristo
dall'inferno , lui che è venuto per redimere tutti dalla morte e dalla
corruzione. I morti che un tempo, prevalendo, avevi inghiottito, o
inferno , ora te li richiedo, ridammeli! Così a te grida il datore di
vita e Dio che è venuto per liberare tutti dal tuo ventre insaziabile.
Il Signore è risorto, spogliando il nemico, e ha ricondotto tutti i
prigionieri che gli ha sottratto, e anche il primo creato, Adamo, che ha
risuscitato, perché è Dio compassionevole e amico degli uomini.
Tu
che come amico degli uomini vuoi salvare dall'errore tutti coloro che
hai plasmato, hai sopportato di essere inchiodato alla croce, per
rinnovare, mediante la tua carne, o Salvatore, la tua immagine ricoperta
dalle passioni, e, distrutto l'inferno , hai fatto risorgere con te i
defunti. È stato un tuo beneplacito patire tutto ciò per i nostri
peccati: perciò anche al ladrone hai aperto le porte del paradiso, o
Salvatore. Tu hai fatto risorgere dalla tomba il terzo giorno il tempio
distrutto del tuo corpo, come avevi promesso. Cosa avete visto di
incredibile per non credere al Cristo? Non ha fatto forse alzare gli
infermi con la sua parola? Non ha forse salvato tutti? Vi convincano
almeno i soldati e i risorti dai morti. Se non lo hanno visto risorgere,
se non se ne sono accorti, allora come hanno potuto capire che era
stato rubato? Vi convincano almeno questa pietra e le bende funerarie
del Cristo. La tomba è realmente sigillata: come dunque è risorto se non
perché è Dio? Vi convincano coloro che sono risorti e si sono fatti
vedere da molti.
Chi
ha rotolato con le sue mani la pietra dal sepolcro? Chi ha fatto
seccare il fico? Chi ha risanato la mano inaridita? Chi ha saziato un
giorno la folla nel deserto? Chi se non il Cristo che fa risorgere i
morti? Chi ha dato la luce ai ciechi, purificato i lebbrosi, drizzato
gli storpi e camminato a piedi asciutti sul mare come su terra ferma?
Non forse il Cristo Dio che risuscita i morti? Chi ha risuscitato dalla
tomba un morto di quattro giorni, e il figlio della vedova? Chi, come
Dio, ha drizzato il paralitico costretto a letto? Grida la pietra
stessa, gridano i sigilli che avete messo, aggiungendo guardie per
sorvegliare il sepolcro: Cristo è veramente risorto e vive nei secoli.
Il
ladrone che sulla croce ti riconobbe Dio, tu lo hai fatto erede del
paradiso spirituale. Per noi sei stato fatto oggetto di sputi e schiaffi
dai trasgressori della Legge, tu che sul Sinai avevi scritto le tavole
della Legge per il tuo servo Mosè. Per noi sei stato abbeverato di aceto
e fiele, tu che ci hai dato il tuo corpo e il tuo sangue prezioso come
cibo e bevanda della tua eterna vita. Sei stato computato tra i morti,
tu che ai morti dai la vita; sei stato deposto in una tomba, tu che
svuoti le tombe.
Giuseppe avvolse in bende il tuo Corpo, o Cristo, e depose te, la salvezza, in un sepolcro nuovo; Insieme alle mirofore e agli apostoli, onoriamo Giuseppe, il nobile consigliere discepolo, zelante per la pietà, perché ha calato dalla croce il corpo del Signore e con fede lo ha sepolto. E dopo
averti avvolto in una sindone, o Cristo, ti ha deposto in un sepolcro, e
dopo aver cosparso di aromi il tempio distrutto del tuo corpo, ha
rotolato una grande pietra all'ingresso della tomba.
O
donne, mirofore, perché ormai affrettarvi? Perché portate gli unguenti
profumati al vivente? È risorto il Cristo, come aveva detto. Cessino le
vostre lacrime e si mutino in gioia.
Lucernario del Vespro della domenica sera
Dunque
tra i morti è la vita? Sotto terra è tuttora il sole senza sera? Il
coro delle mirofore facendo lamento esclamava: venite, corriamo in
fretta al santo sepolcro a vedere. Ma scorgendovi un angelo
risplendente, restarono stupite e smarrite. E questi, facendo cessare il
loro lamento, gridò: è risorto il datore di vita, non abbiate timore, o
pie donne. All'alba il
coro delle donne, prima del sole si diede a cercare il Sole che nella
tomba era tramontato. Ma l'angelo radioso si rivolse a loro: è sorta la
luce che illumina quanti dormono nelle tenebre! Portate l'annuncio ai
discepoli, astri dell'aurora, mutate l'abbattimento in gioia, e cantate
in coro, con cuore che non dubita, facendo risuonare l'annuncio della
pasqua gaudiosa, della salvezza del mondo.