CANONE A SAN CALOGERO
 di Sergio monaco
Il cui acrostico è:
“O Padre Calogero il monaco Sergio ti offre questo inno epodico.”
Anastasimon
Illumina il mio spirito e la mia mente, o Salvatore, per 
celebrare con inni l'asceta Calogero, o Cristo, tu che sei 
luce intramontabile, affinché io, per sua intercessione, sia 
degno di ricevere da Te il perdono dei miei peccati.
Katisma
Scuotiti, o anima, dal sonno dell'indolenza e accendi la 
lampada risplendente della penitenza ed esci dall'agitazione 
di questa vita all'incontro dello Sposo immortale, dicendo: 
«Accoglimi e non respingermi, o Verbo, per le preghiere di 
Colei che Ti partorì».
W     O splendida solennità! Oggi la memoria del Santo irradia della
sua luce le menti dei fedeli. Su, o fedeli, facciamo festa 
lietamente cantando e invochiamo colui che supplica senza posa il 
Salvatore per noi.
P     O Calogero, padre dal cuore ripieno di Dio, tu cancellasti in 
Te del tutto gli stimoli delle passioni mediante una grande 
continenza e una costante preghiera e, avendo ricevuto la grazia 
dell'impassibilità, divenisti dimora dello Spirito Santo; perciò tu, 
o Beatissimo, scacci sempre gli spiriti maligni, tanto da vivo 
quanto dopo morte.
a     Nessun altro dei Santi Padri mostrò sulla terra come te, o 
Beatissimo, la presenza di Dio mediante i sudori dell'ascesi.
Per le suppliche del divino Calogero, preserva incolume dal male, o 
Dio, per le preghiere sante di lui, questo nostro gregge.
t      Coi ruscelli delle tue lacrime rendesti fertile il suolo del 
deserto e coi gemiti profondi facesti fruttificare al centuplo le 
tue fatiche; e divenisti un faro per il mondo intero irradiando luce 
coi miracoli, o Calogero nostro Padre; intercedi presso Cristo Dio 
affinché salvi le nostre anime.
e       Tu sei stato onorato come vero amico del Signore; coi 
digiuni e le preghiere il tuo potere si rafforzò infatti assai, 
sicché tu sconfiggesti l'Insidiatore e i suoi collaboratori, o 
Calogero miracoloso; per questo, supplica per noi il Signore.
r      Voi, o Teofori, ci concedete veramente giorno per giorno una 
fiumana dii rimedi, o gerarca Gregorio e Demetrio, o rinomatissimi 
martiri invitti di Cristo; mentre il vostro compagno Calogero, emulo 
nell'amare il Signore, porge certamente rimedi agli ammalati, 
intercedendo presto insieme a voi per il nostro gregge.
K    Lodiamo con inni, o fedeli, Calogero insieme con Demetrio e il 
divino Gregorio: che stanno ad intercedere sempre per noi.
a     Poiché tu sei stato guaritore di anime e di corpi per coloro 
che accorrono con fede nella tua chiesa, guarisci presto, o saggio e 
pio Calogero, anche le passioni della mia anima, accettando, o 
Padre, le lodi che ti innalzo io, tuo servo.
l      Avendo tu lasciato la terra patria di Calcedonia dopo esserti 
adoperato contro il funesto culto senza legge, ti fermasti, o Padre, 
in Sicilia e, insieme con il profeta Gregorio, ti mettesti ad 
insegnare ad adorare in modo ortodosso la Trinità divina.
o      O santo padre Calogero, tu ti ritirasti in una spelonca per 
amore della vera vita non avendo nessuna paura degli assalti del 
nemico sferrati con percosse e vani strepiti, o Santo; ma tu li 
respingesti con le tue preghiere, o Anima forte dimorante nella 
solitudine; per questo motivo, ora noi tutti ti celebriamo 
proclamandoti beato.
g       Noi fedeli, esaltando debitamente le lotte dei saggi asceti, 
le fatiche dei soldati di Cristo: Gregorio, Calogero e Demetrio, 
gridiamo al Signore: «Per le loro suppliche, liberaci da ogni pena».
e      Tu salisti sul monte della contemplazione della azione con 
saggezza, o Beatissimo, e quindi continui a risplendere come il sole 
in Sicilia coi raggi dei miracoli, o del tutto Ammirevole; 
perciò noi oggi, celebrando la tua memoria luminosa, inneggiamo a te 
con fede, o Calogero dal cuore ripieno di Dio.
r      Senza dubbio, ogni giorno voi riversate su di noi torrenti di 
guarigioni, o grandissimi Padri Gregorio, gerarca, e Demetrio, 
celeberrimi, e martiri invittissimi di Cristo, strumento del quale, 
Calogero, amantissimo delle popolazioni, porge aiuto efficace agli 
ammalati.
e      Vi esercitaste conformemente alla legge, o Saggi, e 
diveniste sapientissimi agli occhi di Dio; foste noti come altre 
dimore del Creatore del mondo, luminari portatori di Dio, martiri 
della Chiesa, ornamento dei Santi.
S     Affrettiamoci a recarci a gara nella grotta, fratelli, e 
vedremo meraviglie dove il Santo soleva ritirarsi e mettere in fuga 
le falangi dei demoni; per quelli che vi accorrono essa rigurgita di 
rimedi per i mali.
e       La tua fama si diffuse per tutta la terra, o Calogero 
mirabile in tutto; tu infatti abbandonasti questo mondo corruttibile 
e, presa sulle tue spalle la croce, abbattesti il Serpente sorgente 
di mali, perciò ti celebriamo con inni.
r      Rimedi a torrenti vogliate concederci, o Gregorio 
famosissimo, Demetrio ammirabilissimo, Calogero dal cuore ripieno di 
Dio, voi martiri gloriosamente vittoriosi, santi di Dio, nostri 
protettori.
g       Essendo scoppiata nel territorio di Calcedonia la 
persecuzione suggerita dall'empia depravazione, il gerarca Gregorio 
raccolse i servi della santa Trinità; saliti su una nave fuggirono 
di nascosto verso un'isola.
i       Il gran santo Gregorio, essendo gerarca, avendo preso con sé 
il celebre diacono della Chiesa Demetrio e moltissimi altri santi, 
fra i quali il nostro Calogero, navigò felicemente.
o       Non per sfuggire ai patimenti ‑ non sia mai! ‑ ma per 
annunziare a tutti la potenza della Trinità, essi sbarcarono insieme 
a Lilibeo e si separarono per mettersi a predicare.
v     Calogero, questo asceta inflessibile e grande, occupò una 
grotta e purificando con la preghiera quel covo di demoni, col 
potere della croce li caccio nei recessi dell'inferno.
A      Nessun altro dei santi Padri mostro sulla terra come te, o 
Beatissimo, la presenza di Dio mediante i sudori dell'ascesi.
Per le suppliche del divino Calogero, preserva, o Dio, dal male 
questo nostro gregge insieme con questo suo pastore.
s       Oggi la folla dei monaci s'è adunata lietamente; oggi essi 
glorificano il santo Pastore. Il popolo santo si rallegra, e l'orda 
dei demoni s'è eclissata, mentre la loro dimora fu distrutta, e noi 
fummo innalzati fino al cielo; perciò, levando inni, gridiamo e 
diciamo: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli».
c       Festeggiando oggi la sacra memoria di Calogero con canti, 
diamo gloria a Cristo, a Lui che gli concede la grazia dei miracoli 
per guarire le infermità.
j       Tu fosti fatto veramente degno di ricevere i carismi dello 
Spirito. o Padre, e premi i fedeli che celebrano la tua santa 
memoria elargendo loro pace e misericordia; liberandoli inoltre da 
ogni pericolo, o Calogero glorioso, tu li conduci con le tue 
preghiere alla luce senza tramonto, o Beatissimo.
t       O Tu che fosti generato da una Vergine, Ti prego di 
sommergere nell'abisso della impassibilità le tre parti della mia 
anima, che mi tiranneggiano con violenza, affinché io, come appeso a 
un patibolo mediante la mortificazione del mio corpo, possa cantarTi 
un inno di vittoria.
j       Dall'oriente approdasti in Sicilia, o straordinario Padre, 
come abbiamo appreso da molti maggiori, insieme con Gregorio, tuo 
arcigerarca, o san Calogero, poiché detestavi la superstizione 
eccessivamente grande.
Se quegli ebbe in merito di bere il calice per Cristo, tu avesti il 
tuo nella grotta; intercedi per i figli tuoi che onorano la tua 
memoria.
v      Oggi la folla dei monaci s'è adunata lietamente; oggi essi 
glorificano il santo Pastore. Il popolo dei santi si rallegra, e 
l'orda dei demoni s'è eclissata, mentre la loro dimora fu distrutta, 
e noi fummo innalzati fino al cielo; perciò, levando inni, gridiamo 
e diciamo: «Per le preghiere dei tuoi Santi, salvaci, Signore»
u       Anche oggi su tutti i fedeli risplende piú del sole questo 
Santo moltiplicando le guarigioni per coloro che accorrono con fede 
al suo santuario e celebrano la sua splendida e santa festa.
m       Ricordati nelle tue preghiere, o santo Padre Calogero, di 
tutti i fedeli che celebrano la tua memoria degna di canto, e 
liberali dalla peste, dai pericolii incombenti, dai castighi e 
dall'assedio.
n       Mediante la continenza tu, o Padre, mortificasti le passioni 
della carne; emulando lo zelo del divino Elia, scacciasti, 
sgominasti con fermezza, o Anima forte, la perversione spirituale di  
Gezabele.
o       Il profeta Davide, l'antenato di Dio , gia cantava 
anticamente: «Ecco, errando, sono fuggito lontano»; tu, o Padre, 
avendo imitato fedelmente anche lui, approdasti nell'Isola.
n       Chinati verso di noi che celebriamo la tua gloriosa memoria 
e, vedendo la nostra oppressione, o Anima ripiena di Dio, porgi 
suppliche a Colui che è il solo Misericordioso e Dio, affinché ci 
liberi dall'assalto dei nemici.
P      Come farò a celebrarti con inni io, misero e infelice, o 
beatissimo Calogero? Ma accogli quest'inno di me, indegno tuo servo, 
ed anche me che ne sono l'autore.
r       Portando sulle spalle come un'asta la croce di Gesù, tu, o 
Calogero glorioso, abbattesti l'errore degli atei; e ora, con la tua 
potenza, scacci i demoni, o sempre degno di ricordo.
o       Noi che con fede celebriamo la tua santa, luminosa e famosa 
festa, inneggiando gridiamo a Cristo: «Benedetto sei, Signore, tu 
che glorifichi i tuoi Santi! ».
s     Tu imitasti bene, o beato Santo, l'antico padre Abramo; 
infatti, avendo lasciata la patria ed abitato in una grotta di 
Sicilia, benedici ininterrottamente Il Signore.
y      Tutti amici tu facesti, o Beato, degli insegnamenti di Dio, 
sia illuminandoli fedelmente con la luce della fede sia insegnando 
loro a salmeggiare: «Opere tutte, benedite e lodate il Signore».
e       Con la tua costanza, o amabilissimo Calogero, ti acquistasti 
il premio; affidasti infatti il tuo spirito alle mani di Dio 
salmeggiando continuamente: «Benedite ed inneggiate il Signore».
r       Con la forza di Dio dominatore assoluto dell'universo 
abbattesti il potere dell’ Avversario, o Padre sapiente; perciò tu, 
o glorioso, avendo ricevuto sul tuo capo un diadema, continui a 
godere del riposo.
e       Volgi il tuo sguardo, Signore, dal cielo 
e  guarda  l'umiliazione di noi tuoi servi; per le preghiere del 
tuo Santo, abbassa la superbia dei nemici e concedici presto la pace.
i        Chiedi, o san Calogero, che venga donata sempre una forza 
invincibile contro le passioni a chi canta le tue lodi e a tutti 
coloro che con fede frequentano il tuo tempio, come pure ai sovrani ortodossi.
E       Una grande pace ci è stata concessa da Dio, o Fortissimi, 
anche perché voi superaste la tempesta delle avversità, o Padri 
santissimi, soldati coraggiosi e intercessori per coloro che vi celebrano.
pO
 Calogero, padre dal cuore ripieno di Dio, tu, soccorrendo sempre coloro
 che fanno ricorso a te, ti sei guadagnato giustamente il titolo di 
imitatore di Abramo; tu possedesti la fortezza di Giobbe nei travagli ed
 emulasti realmente la mitezza di Davide, tu conducesti sulla terra una 
vita angelica, (e perciò) conseguisti la beatitudine suprema, sicché tu 
ora preghi per noi.
 
wCome
 vero asceta di Cristo, tu, o Beato, fosti coronato; infatti con la 
mortificazione purificasti l'occhio dell'anima e quindi fosti fatto 
degno di vedere Dio che tu amavi e che una volta Mosè aveva visto; da 
Lui pure tu ricevesti, o Calogero, la grazia dei tuoi miracoli, mediante
 i quali ti sei fatto conoscere da noi, che ti celebriamo con canti.
 
dSu,
 o fedeli tutti quanti, totalmente intenti alla celebrazione della 
festa, contempliamo le meraviglie di lui; infatti il grande Calogero 
santificò la grotta scacciandone via lontano tutti i demoni e la 
trasformò in un santo tempio di Cristo, (nel quale) libera da ogni 
specie di male coloro che celebrano la sua memoria.
 
iCon
 la forza della sacrosanta Croce uccidesti il serpente, o grandissimo 
san Calogero, ed estirpasti l'errore degli idoli, e partito per la 
Sicilia brillasti per miracoli. Prega per noi, che ti glorifichiamo con 
affetto e sollecitudine.
 
cLodiamo con inni, o fedeli, Calogero insieme con Demetrio e il divino Gregorio: essi intercedono sempre per noi.
 
oSanto
 padre Calogero. tu prendendo sulle spalle il giogo di Cristo, venisti 
nella grotta, non avendo nessuna paura degli assalti del nemico sferrati
 con percosse e vani strepiti, o Santo; ma tu li respingevi con le tue 
preghiere, o Anima forte, vanto degli asceti; perciò supplica senza posa
 Cristo affinché abbia pietà di noi.
 
nPer
 quelli che con fede accorrono alla tua grotta, tu fai scaturire il 
favore di numerose guarigioni, e facendo essi con sicurezza l’esperienza
 del prodigio del sudore, rendono grazie imperiture a Dio, o san 
Calogero.
Intanto,
 con le tue gradite ed accette preghiere, rendi condegno me, che ne sono
 indegno, di lodarti a ragione; tu, infatti, ti mostri difensore, 
aiutatore ed incline ai favori per quanti hanno deciso di onorarti con 
animo ardente.
 
Fine dell’ufficio del nostro santo padre e taumaturgo Calogero. Amen
 
THEOTOKION
 
 
1
 O miracolo stupefacente! Come mai contenesti nel tuo seno il Dio 
dell'universo? Come mai portasti come bambino il Creatore di tutto il 
mondo? La tua gravidanza, che supera ogni comprensione, lascia 
stupefatti la mente e l'intelletto, o beatissima Deipara senza macchia; 
perciò supplicaLo continuamente di aver pietà di noi.
 
2
 Quando mai si è sentito dire che una madre fosse vergine? E quale 
vergine fu riconosciuta madre? Tutto ciò che ti riguarda, o Madre di 
Dio, è straordinario; per questo ti magnifichiamo con fede.
 
3
 Tu generasti il Verbo di Dio in maniera incomprensibile, cosi come Egli
 si compiacque venendo prima generato da Lui; o Signora ignara di nozze,
 non cessare di intercedere per il mondo affinché sia liberato da ogni 
genere di male.
 
4
 Avendo generato Dio, tu sei porto, difesa dei tuoi servi, o immacolata 
Vergine Madre; perciò anch'io, servo inetto, mi prostro a te, Signora: 
aiutami e liberami dalle tribolazioni.
 
5
 O Vergine inesperta di nozze, presidio e vanto di coloro che ti 
inneggiano, salva i fedeli che ti supplicano, e liberali da ogni 
miseria, tu che hai generato. come Egli si compiacque, Dio nella carne.
 
6
 Guarda le miserie e le grandi tribolazioni di noi tuoi servi, o unica 
buona, Madre di Dio, e rivolgi subito preghiera a tuo Figlio perché ci 
liberi dalla servitù dei figli d'Ismaele.
 
7
 O Signora inneggiatissima, o Vergine che generasti DIO come Egli si 
compiacque, scongiuraLo di concedere il perdono dei peccati a coloro che
 ti inneggiano.
 
8
 Come sai, o Salvatore, tu solo fosti generato ineffabilmente dalla 
Vergine per tuo volere; per le preghiere bene accette di Lei, libera da 
ogni male coloro che Ti adorano con fede.
 
9
 Si adempirono le predizioni dei profeti, o Madre dell'Uomo-Dio; tu 
infatti fosti monte e trono, o Gloriosa, la Porta non varcata, da cui 
entrò e uscì soltanto Colui che è nostro Dio.
 
10
 Il tuo mistero, o Pura, non può comprenderlo né un'intelligenza celeste
 e nemmeno certo una semplicemente umana; esso infatti si presenta 
inesprimibile ed a tutti inafferrabile, poiché, o Deipara, il Verbo di 
Dio, pur essendo infinito, si compiacque d'esser contenuto in te.
 
11
 O sola Imperatrice, o sola Madre di Dio, o sola salvezza del mondo, per
 le preghiere dei Santi Martiri tienici sempre sotto la tua protezione.
 
Triadico
 
Sei
 tutta desiderio e dolcezza per coloro che ti adorano con fede, o 
Trinità sovradivina, Padre, Figlio e Spirito Santo; tu che sei esaltata 
con Inni nell'Unità della divinità, salvaci tutti.
 
Con
 la forza della sacrosanta Croce uccidesti il serpente, o grandissimo 
san Calogero, ed estirpasti l'errore degli idoli, e partito per la 
Sicilia brillasti per miracoli.
Prega per noi, che ti glorifichiamo con affetto e sollecitudine.
Per
 quelli, che con fede accorrono alla tua grotta, tu fai scaturire il 
favore di numerose guarigioni, e tacendo essi con sicurezza, 
l’esperienza del prodigio del sudore, rendono grazie imperiture a Dio, o
 san Calogero.
Intanto,
 con le tue gradite ed accette preghiere, rendi condegno me, che ne sono
 indegno, di lodarti a ragione; tu, infatti, ti mostri difensore, 
aiutatore ed incline ai favori per quanti hanno deciso di onorarti con 
animo ardente.
Dall'oriente
 (Verso l'occidente) approdasti in Sicilia, o straordinario Padre, come 
abbiamo appreso da molti maggiori, insieme con Gregorio, tuo 
arcigerarca, o san Calogero, poiché detestavi la superstizione 
eccessivamente grande.
Se
 quegli ebbe in merito di bere il calice per Cristo, tu avesti il tuo 
nella grotta; intercedi per i figli tuoi che onorano la tua memoria.
Senza
 dubbio, ogni giorno voi riversate su di noi torrenti di guarigioni, o 
grandissimi Padri Gregorio, gerarca, e Demetrio, celeberrimi, e martiri 
invittissimi di Cristo, strumento del quale, Calogero, amantissimo delle
 popolazioni, porge aiuto efficace agli ammalati. 
Scritto  dal Monaco Sergio a Sciacca intorno all’anno 870; fu poi portato nel 
Monastero di San Filippo lo Scacciaspiriti di Fragalà, come vuole la tradizione 
nell’arco di tempo che va dal IX al XII secolo, assieme alle reliquie di San 
Calogero ed a quelle di San Gregorio e di San Demetrio
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