sabato 16 novembre 2013
venerdì 15 novembre 2013
La croce di Cristo, nostra salvezza (S. Teodoro Studita, abate, Discorso sull'adorazione della croce; PG 99, 691-694, 695. 698-699)
La croce di Cristo, nostra salvezza
(S. Teodoro Studita, abate, Discorso sull'adorazione della croce; PG 99,
691-694, 695. 698-699)
O dono preziosissimo della croce! Quale splendore appare alla vista! Tutta
bellezza e tutta magnificenza. Albero meraviglioso all'occhio e al gusto e non
immagine parziale di bene e di male come quello dell'Eden.
E' un albero che dona la vita, non la morte, illumina e non ottenebra, apre
l'udito al paradiso, non espelle da esso.
Su quel legno sale Cristo, come un re sul carro trionfale. Sconfigge il diavolo
padrone della morte e libera il genere umano dalla schiavitù del tiranno. Su
quel legno sale il Signore, come un valoroso combattente. Viene ferito in
battaglia alle mani, ai piedi e al divino costato. Ma con quel sangue guarisce
le nostre lividure, cioè la nostra natura ferita dal serpente velenoso.
Prima venimmo uccisi dal legno, ora invece per il legno recuperiamo la vita.
Prima fummo ingannati dal legno, ora invece con il legno scacciamo l'astuto
serpente. Nuovi e straordinari mutamenti! Al posto della morte ci viene data la
vita, invece della corruzione l'immortalità, invece del disonore la gloria.
Perciò non senza ragione esclama il santo Apostolo: «Quanto a me non ci sia
altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della
quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo» (Gal 6, 14).
Quella somma sapienza che fiorì dalla croce rese vana la superba sapienza del
mondo e la sua arrogante stoltezza. I beni di ogni genere, che ci vennero dalla
croce, hanno eliminato i germi della cattiveria e della malizia. All'inizio del
mondo solo figure e segni premonitori di questo legno notificavano ed indicavano
i grandi eventi del mondo. Stai attento, infatti tu, chiunque tu sia, che hai
grande brama di conoscere. Noè non ha forse evitato per sé, per tutti i suoi
familiari ed anche per il bestiame, la catastrofe del diluvio, decretata da Dio,
in virtù di un piccolo legno? Pensa alla verga di Mosè. Non fu forse un simbolo
della croce? Cambiò l'acqua in sangue, divorò i serpenti fittizi dei maghi,
percosse il mare e lo divise in due parti, ricondusse poi le acque del mare al
loro normale corso e sommerse i nemici, salvò invece coloro che erano il popolo
legittimo. Tale fu anche la verga di Aronne, simbolo della croce, che fiorì in
un solo giorno e rivelò il sacerdote legittimo. Anche Abramo prefigurò la croce
quando legò il figlio sulla catasta di legna.
La morte fu uccisa dalla croce e Adamo fu restituito alla vita. Della croce
tutti gli apostoli si sono gloriati, ogni martire ne venne coronato, e ogni
santo santificato. Con la croce abbiamo rivestito Cristo e ci siamo spogliati
dell'uomo vecchio. Per mezzo della croce noi, pecorelle di Cristo, siamo stati
radunati in un unico ovile e siamo destinati alle eterne dimore.
15 Novembre inizio della Quaresima di Natale con i Santi Padri
Dall'«Omelia» di un autore del secondo secolo
(Capp. 15, 1 - 17, 2; Funk, 1, 161-167)
Convertiamoci al Signore che ci ha chiamati
La norma che vi ho dato per una vita morigerata e santa non è da poco.
Anzi, è tale che se uno la mette in pratica, non avrà da pentirsi, ma
salverà se stesso e anche me che l'ho ammaestrato. E' veramente guadagno
non piccolo ricondurre sul cammino della salvezza un'anima che si era
smarrita o perduta. E questo guadagno noi potremo presentarlo al Signore
che ci ha creati, se chi parla e chi ascolta parla e ascolta con fede e
carità. Restiamo saldi in ciò che crediamo, nella giustizia e nella
santità, e preghiamo fiduciosamente Dio il quale ci dice: Mentre tu
ancora parli, risponderò: Eccomi a te (cfr. Is 58, 9). Questa
espressione include una grande promessa, poiché ci fa intendere che è
più pronto il Signore a dare, che noi a chiedere. Ma poiché siamo tutti
partecipi di questa grande bontà, procuriamo di non invidiarci a vicenda
i beni senza numero ricevuti dal Signore.
Pensiamo quanta è la
gioia che quelle parole arrecano alle anime operose. Ebbene altrettanta è
l'amarezza di condanna che esse portano alle anime disobbedienti.
Fratelli, prendiamo questa bella occasione per far penitenza, e mentre
ne abbiamo tempo convertiamoci a Dio che ci ha chiamati e che è pronto
ad accoglierci. Se lasceremo tutte le voluttà e non permetteremo che la
nostra anima rimanga preda dei cattivi desideri, saremo partecipi della
misericordia di Gesù. Sappiate intanto che già «viene il giorno» del
giudizio, rovente come un forno, e si dissolveranno in parte i cieli
(cfr. Ml 3, 19) e tutta la terra, come piombo che si discioglie al
fuoco, e allora si manifesteranno tutte le azioni degli uomini, quelle
occulte e quelle già note. Pertanto buona cosa è l'elemosina come
penitenza dei peccati. Il digiuno vale più della preghiera, ma
l'elemosina conta più di ambedue: «La carità copre una moltitudine di
peccati» (1 Pt 4, . La
preghiera, fatta con animo puro, libera dalla morte, ma è beato colui
che è trovato perfetto mediante l'elemosina. Questa infatti libera dal
peccato. Facciamo dunque penitenza con tutto il cuore, perché nessuno di
noi perisca. Se noi abbiamo l'obbligo di richiamare altri dal culto
degli idoli e istruirli, quanto più dobbiamo impegnarci a salvare tutte
le anime che già godono della vera conoscenza di Dio! Perciò aiutiamoci
l'un altro, così da condurre al bene anche i deboli e salvarci tutti,
migliorandoci per mezzo della correzione fraterna.
mercoledì 6 novembre 2013
Anafora Eucaristica di Ippolito di Roma
"Ti rendiamo grazie, o Dio, per mezzo del tuo diletto Figliolo Gesù Cristo, che negli ultimi tempi hai inviato a noi come Salvatore, Redentore e messaggero della tua volontà; egli è il tuo Verbo inseparabile, per mezzo del quale hai creato tutte le cose e fu di tuo gradimento; che hai mandato dal cielo nel seno di una Vergine e, accolto nel grembo, si è incarnato e si è manifestato come tuo Figlio, nato dallo Spirito Santo e dalla Vergine. Per compiere la tua volontà e acquistarti un popolo santo, egli stese le mani nella Passione per liberare dalla sofferenza coloro che confidano in te.
Mentre si consegnava liberamente alla Passione per distruggere la morte, spezzare le catene del demonio, calpestare l'inferno, illuminare i giusti, fissare la norma e manifestare la Resurrezione , preso il pane ti rese grazie e disse: "Prendete, mangiate, questo è il mio Corpo che sarà spezzato per voi".
Allo stesso modo fece col calice dicendo: "Questo è il mio Sangue che sarà versato per voi. Quando fate questo, fatelo in memoria di me". Ricordando dunque la sua morte e la sua Resurrezione, ti offriamo il pane e il calice e ti rendiamo grazie per averci fatti degni di stare alla tua presenza e di renderti culto.
E ti preghiamo di inviare il tuo Spirito Santo sull'offerta della santa Chiesa. Unendo in una sola cosa, dona a coloro che partecipano dei santi misteri la pienezza dello Spirito Santo per confermare la loro fede nella verità, affinché ti lodiamo e ti glorifichiamo per Gesù Cristo tuo Figliolo, per il quale gloria e onore a te con lo Spirito Santo nella tua santa Chiesa ora e nei secoli dei secoli. Amen."
("Canone" di Sant'Ippolito)
Sant' Ippolito Sacerdote e martire
13 agosto
- Memoria Facoltativa
|
m. 235
Nel 230, durante l'impero di Alessandro Severo, la cui tolleranza in
fatto di religione permise alla Chiesa di riorganizzarsi, venne eletto
Papa Ponziano. Ma proprio in questa parentesi di pace avvenne nella
Chiesa di Roma la prima funesta scissione che contrappose al legittimo
pontefice un antipapa, nella persona di quell' Ippolito, restituito da
un provvidenziale martirio all'unità e alla santità. Ippolito,
sacerdote, colto e austero, era giunto ad accusare di eresia lo stesso
pontefice San Zefirino e il diacono Callisto, e quando quest'ultimo fu
eletto papa nel 217, si ribellò, accettando di essere lui stesso
invalidamente eletto dai suoi partigiani. Si mantenne nello scisma anche
durante il pontificato di San Urbano I e di San Ponziano. Intanto
l'imperatore Alessandro Severo veniva ucciso in Germania. Gli subentrava
il trace Massimino, più duro nei confronti dei cristiani. Trovandosi di
fronte a una Chiesa con due capi, spedì entrambi ai lavori forzati in
una miniera della Sardegna. Ponziano rinunciò al pontificato. A
succedergli fu Antero, che governò la Chiesa solo per 40 giorni.
Ippolito morì nel 235. |
domenica 3 novembre 2013
GRANDE SANTIFICAZIONE DELLE ACQUE Alla Teofania del Signore
GRANDE
SANTIFICAZIONE DELLE ACQUE
Alla
Teofania del Signore
GRANDE SANTIFICAZIONE DELLE ACQUE
Alla Teofania del Signore
Terminato il Vespro, o la preghiera dietro all'ambone se si
celebra la divina liturgia vespertina, ci rechiamo in processione al
nartece, oppure al fonte, attraverso le porte sante. Il primo celebrante
tiene la croce preziosa al di sopra del capo ed è preceduto dai
portatori delle candele e del turibolo. Il primo celebrante depone egli
stesso la croce su di un tetrapodio già allestito, mentre si
distribuiscono candele ai fedeli, e incensa i quattro lati del fonte, le
icone, l'icona della festa posta su di un leggìo, i sacerdoti e i
fedeli.
Durante tutto questo tempo cantiamo le seguenti
Stichire idiomele, Tono 8°
(di Sofronio, patriarca di Gerusalemme)
La voce del Signore echeggia sulle acque proclamando: venite,
ricevete tutti lo Spirito di sapienza, lo Spirito d'intelligenza, lo
Spirito del timor di Dio, ora che Cristo si manifesta. (tre volte)
Oggi è santificata la natura delle acque; il Giordano si interrompe e
delle stesse sue onde arresta il decorso, vedendo bagnarsi il Sovrano. (due volte)
Qual uomo tu ti rechi al fiume, o Cristo grande Re, ti accingi a
ricevere il battesimo dei sudditi, o Buono, dalle mani del precursore, a
causa del nostro peccato, o amico degli uomini. (due volte)
Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Alla voce di colui che grida nel deserto: preparate la via del
Signore, sei giunto, Signore, assumendo forma di servo, chiedendo il
Battesimo, tu che non conosci il peccato. Ti videro le acque ed ebbero
paura; tremante divenne il precursore, che ad alta voce disse: come può
illuminare una lampada la luce? Come può imporre le mani un servo sul
padrone? Santifica me e le acque, o Salvatore che levi i peccati del
mondo.
D. Sapienza!
Il lettore legge le letture:
L. Lettura dal Libro del profeta Isaia.
D. Stiamo attenti.
L. Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e
fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e
con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e
di Saròn. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del
nostro Dio. Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia
vacillanti. Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio! Non temete; ecco il
vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a
salvarvi». Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno
gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di
gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto,
scorreranno torrenti nella steppa. La terra bruciata diventerà una
palude, il suolo riarso si muterà in sorgenti d'acqua. I luoghi dove si
sdraiavano gli sciacalli diventeranno canneti e giuncaie. Ci sarà una
strada appianata e la chiameranno Via santa; nessun impuro la percorrerà
e gli stolti non vi si aggireranno. Non ci sarà più il leone, nessuna
bestia feroce la percorrerà, vi cammineranno i redenti. Su di essa
ritorneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.
L. Lettura dal Libro del profeta Isaia.
D. Stiamo attenti.
L. O voi tutti assetati venite all'acqua, chi non ha
denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro e, senza
spesa, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il
vostro patrimonio per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete
cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l'orecchio e venite a
me, ascoltate e voi vivrete. Io stabilirò per voi un'alleanza eterna, i
favori assicurati a Davide. Ecco l'ho costituito testimonio fra i
popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco tu chiamerai gente che
non conoscevi; accorreranno a te popoli che non ti conoscevano a causa
del Signore, tuo Dio, del Santo di Israele, perché egli ti ha onorato.
Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino.
L'empio abbandoni la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al
Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente
perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre
vie non sono le mie vie - oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta
la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri
sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la pioggia e la neve scendono
dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza
averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e
pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non
ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e
senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata. Voi dunque partirete con
gioia, sarete condotti in pace. I monti e i colli davanti a voi
eromperanno in grida di gioia e tutti gli alberi dei campi batteranno le
mani. Invece di spine cresceranno cipressi, invece di ortiche
cresceranno mirti; ciò sarà a gloria del Signore, un segno eterno che
non scomparirà.
L. Lettura dal Libro del profeta Isaia.
D. Stiamo attenti.
L. Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della
salvezza». In quel giorno direte: «Lodate il Signore, invocate il suo
nome; manifestate tra i popoli le sue meraviglie, proclamate che il suo
nome è sublime. Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose grandiose,
ciò sia noto in tutta la terra. Gridate giulivi ed esultate, abitanti
di Sion, perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele».
Prochimeno, Tono 3°
Il Signore è la mia illuminazione e il mio salvatore, di chi avrò paura?
Il Signore è il difensore della mia vita, chi mai temerò?
L. Lettura dalla Lettera del santo apostolo Paolo ai Corinzi (1 Cor 10:1-4)
D. Stiamo attenti.
L. Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i
nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare,
tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare,
tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa
bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li
accompagnava, e quella roccia era il Cristo.
Durante la lettura dell'epistola, o meglio, durante il canto dell'alleluia, D. incensa il fonte.
L. Alleluia, Tono 4°
La voce del Signore è sopra le acque.
Il Dio della gloria tuona sopra le acque.
D. Sapienza, in piedi! Ascoltiamo il santo vangelo.
S. Pace a tutti!
C. E allo spirito tuo.
D. Lettura dal santo vangelo secondo Marco.
C. Gloria a te, Signore, gloria a te.
D. In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu
battezzato nel Giordano da Giovanni. E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi
i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E si sentì
una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono
compiaciuto».
C. Gloria a te, Signore, gloria a te.
D. recita la grande colletta, mentre S. dice segretamente la prima preghiera.
D. In pace preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per la pace dall'alto e per la salvezza delle nostre anime preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per la pace del mondo intero, per la prosperità delle sante Chiese di Dio e per l'unione di tutto preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per questo santo tempio e per quelli che vi entrano con fede, pietà e timor di Dio, preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per il gran presule e padre nostro santissimo Patriarca (...), e per il presule nostro eminentissimo Metropolita (o Arcivescovo, o
sacratissimo Vescovo) (...), per l'insigne presbiterio, per il
diaconato in Cristo, per tutto il clero e il popolo preghiamo il
Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per il nostro paese custodito da Dio, per i suoi governanti e l'esercito preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per questa città (oppure contrada, o per questo santo monastero), per ogni città e contrada e per quelli che con fede vi abitano preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per la salubrità del clima, per l'abbondanza dei frutti della terra e per tempi di pace preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per i naviganti, i viandanti, i malati, i sofferenti, i prigionieri e per la loro salvezza preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché quest'acqua sia santificata per la potenza, l'azione e la discesa dello Spirito Santo, preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché sia inviata su di essa la grazia della redenzione e la benedizione del Giordano, preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché su quest'acqua avvenga l'opera di purificazione
della Trinità che esiste da sempre e prima di ogni cosa, preghiamo il
Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché, per la discesa dello Spirito santo, siamo rischiarati dalla luce dell'intelligenza e della pietà, preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché quest'acqua sia salvaguardia contro tutti gli attacchi dei nemici visibili ed invisibili, preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché quest'acqua divenga dono di santificazione,
lavacro dei peccati per la guarigione dell'anima e del corpo, e
provvista per ogni utilità preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché quest'acqua divenga fontana di vita eterna preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché essa sia capace di mettere in fuga ogni insidia dei nemici visibili e invisibili preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per quanti la attingono e la raccolgono per la santificazione della loro casa preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché essa provveda alla purificazione delle anime e
dei corpi di quanti ne attingono con fede e ne comunicano preghiamo il
Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per meritare di essere colmi di santificazione con la
comunione di queste acque all'invisibile manifestazione del santo
Spirito preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Perché il Signore Iddio ascolti la voce della nostra preghiera di peccatori e abbia misericordia di noi, preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Per essere liberati da ogni afflizione, collera e necessità, preghiamo il Signore.
C. Kyrie eleison.
D. Soccorrici, salvaci, abbi misericordia di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.
C. Kyrie eleison.
D. Facendo memoria della tuttasanta, purissima, più che
benedetta, gloriosa Sovrana nostra Madre-di-Dio e semprevergine Maria
insieme con tutti i santi, affidiamo noi stessi e gli uni gli altri e
tutta la nostra vita a Cristo Dio.
C. A te, Signore.
S. Signore Gesù Cristo, Figlio unigenito, tu sei nel seno
del Padre, sei Dio vero, fonte della vita e dell'immortalità, luce da
luce, e sei venuto nel mondo per illuminarlo: rischiara la nostra mente
con il tuo santo Spirito e accoglici ora che ti porgiamo la
magnificazione e il ringraziamento per i tuoi prodigi mirabili sin
dall'eterno e per la tua economia salutare per gli ultimi secoli.
In tale economia ti sei vestito della nostra povera e debole argilla e sei disceso nella dimensione della servitù, o Re dell'universo,
e, ancora, hai accettato di essere battezzato da mano di servo nel
Giordano, per santificare la natura delle acque, tu immune da peccato,
per aprirci la strada alla rigenerazione mediante l'acqua e lo Spirito, e
per ricostituirci alla libertà originaria.
Festeggiando il memoriale di questo tuo divino mistero, ti preghiamo, Sovrano amico degli uomini: spargi
su di noi indegni tuoi servi, secondo la tua divina promessa, l'acqua
purificante, dono della tua benignità, affinché la nostra richiesta di
peccatori su quest'acqua sia benaccetta alla tua bontà e la benedizione
per mezzo di essa sia data in grazia a noi e a tutto il tuo popolo
credente, a gloria del tuo santo e adorato Nome.
Poiché a te si addice ogni gloria, onore e adorazione, insieme al
tuo eterno Padre e al tuo Spirito tuttosanto, buono e vivifico, ora e
sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.
Se S. desidera può far seguire a questa preghiera anche la
preghiera di san Sofronio patriarca di Gerusalemme (riportata in
apendice).
Quando D. ha terminato la colletta, S. comincia:
S. Grande sei tu, Signore, e mirabili sono le tue opere, e nessuna parola è sufficiente a cantare le tue meraviglie.(tre volte)
C. Amen.
S. Tu infatti, per la tua volontà, hai condotto tutte le cose dal
nulla all'esistenza; per la tua potenza, sostieni la creazione e, per
la tua provvidenza, governi il mondo. Sei tu che, dai quattro elementi,
hai composto la natura; dalle quattro stagioni, hai coronato il ciclo
dell'anno. E' davanti a te che tremano tutte le potenze spirituali, è a
te che canta il sole; sei tu che la luna glorifica, sei tu che le stelle
incontrano sulla loro strada, è a te che obbedisce la luce; è davanti a
te che gli abissi tremano; è a te che le sorgenti obbediscono; tu hai
steso il cielo come una tenda, hai consolidato la terra sulle acque, hai
circondato il mare con la sabbia, hai diffuso l'aria per farci
respirare. Le potenze angeliche ti servono e i cori degli arcangeli ti
adorano; i cherubini tutti ricoperti d'occhi, e i serafini dalle sei
ali, che stanno attorno a te, si velano per timore della tua gloria
inaccessibile.
Quale Dio indescrivibile, eterno, inesprimibile, tu sei venuto sulla
terra, dopo aver preso forma di servo, e ti sei fatto simile agli
uomini, poiché o Signore, a causa della tua misericordia, non hai
sopportato di vedere il genere umano tormentato dal demonio, ma sei
venuto e ci hai salvato. Noi confessiamo questa grazia, proclamiamo
questa misericordia, e manifestiamo questo beneficio. Tu hai liberato le
radici della nostra natura, hai santificato il seno verginale con la
tua nascita. Tutta la creazione ti cantò quando apparisti. Poiché tu
nostro Dio, sei nato sulla terra, e hai vissuto tra gli uomini; tu hai
santificato le acque del Giordano inviando dall'alto del cielo il tuo
santo Spirito, e sei tu che hai schiacciato le teste dei demoni che vi
si tenevano nascoste.
E dice per tre volte, benedicendo ogni volta l'acqua con la mano:
S. Tu dunque, o re amico degli uomini, vieni anche ora per l'effusione del tuo santo Spirito, e santifica quest'acqua. (tre volte)
C. Amen.
S. E donale la grazia della redenzione, la benedizione del
Giordano. Fanne una sorgente d'incorruttibilità, un dono di
santificazione, di remissione dei peccati, di guarigione delle malattie,
di annientamento dei demoni, che sia inaccessibile alle potenze
nemiche, colmata della forza degli angeli. Che tutti quanti ne attingono
e ne bevono possano averla per purificazione dei corpi e delle anime,
per medicina contro le passioni, per santificazione delle case,
vantaggiosa per ogni bisogno. Tu sei il nostro Dio, che con l'acqua hai
annegato il peccato al tempo di Noè. Tu sei il nostro Dio, che
attraverso il mare hai liberato dalla schiavitù del faraone, per mezzo
di Mosè, il popolo ebraico. Tu sei il nostro Dio, che nel deserto hai
spaccato la pietra, da cui sgorgarono le acque e si riempirono i
torrenti, e hai soddisfatto il tuo popolo assetato. Tu sei il nostro
Dio, che con l'acqua e con il fuoco, per mezzo di Elia, hai liberato
Israele dall'errore di Baal.
S. soffiando sull'acqua vi intinge le dita e dice ad alta voce:
Tu stesso anche ora, o Signore, santifica quest'acqua con il tuo santo Spirito. (tre volte)
C. Amen.
E concedi a tutti quanti la toccano, ne usano e ne partecipano la
santificazione, la benedizione, la purificazione e la salute. Salva,
Signore, e abbi misericordia del gran presule e padre nostro, santissimo
Patriarca ... e del presule nostro eminentissimo
Metropolita/Arcivescovo (oppure sacratissimo Vescovo) ....
dell'insigne presbiterio, del diaconato in Cristo, di tutto il popolo
qui presente e di tutti i nostri fratelli assenti per una giusta causa, e
accorda loro ciò che è necessario alla loro salvezza e alla vita
eterna, affinché per gli elementi, per gli angeli e per gli uomini, per
le realtà visibili e invisibili, sia glorificato il tuttosanto tuo nome,
con il Padre e il santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.
C. Amen.
S. Pace a tutti.
C. E al tuo spirito.
D. Inchiniamo il nostro capo al Signore.
C. A te, Signore.
S. recita segretamente la seguente preghiera:
S. Inchina il tuo orecchio, Signore, ed esaudiscici, tu
che ti sei degnato di farti battezzare nel Giordano e di santificare le
acque; benedici tutti noi che inchinando il nostro capo significhiamo la
condizione di servitù. E concedici di essere ricolmi della tua
santificazione, per la partecipazione e l'aspersione di quest'acqua; e
sia per noi, Signore, di salute per l'anima e per il corpo.
E a voce alta:
Poiché tu sei la santificazione delle anime e dei corpi nostri, e a te innalziamo gloria, grazie e adorazione, assieme all'eterno tuo Padre e al tuo santissimo, buono e vivifico Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.
C. Amen.
E subito benedice l'acqua in forma di croce con la croce
preziosa, e la immerge verticalmente, e inizia a cantare assieme al
clero il tropario della festa, che viene terminato dal coro.
Tropario, tono 1°
Nel Giordano, al tuo battesimo, Signore, si è manifestata
l'adorazione della Trinità: la voce del Padre ti ha reso testimonianza,
chiamamdoti Figlio diletto; e lo Spirito in forma di colomba, ha
confermato la sua parola. O Cristo Dio, ti sei manifestato e hai
illuminato il mondo: gloria a te.
Poi, tenendo la croce con la sinistra, S. prende l'aspersorio
con la destra, e asperge i quattro punti cardinali con l'acqua
benedetta. I fedeli si avvicinano per baciare la croce e ricevere
l'aspersione sul capo. Prima di ritirarsi si beve un sorso di acqua
benedetta. Nel frattempo il coro canta il tropario della festa. Poi si
rientra in chiesa al canto del seguente idiomelo (Tono 6°):
Cantiamo, fedeli, la grandezza della divina benevolenza a nostro
favore. Egli, divenuto uomo, ha compiuto la nostra purificazione nel
Giordano, lui il solo puro e senza macchia, che santifica me e le acque e
che schiaccia in queste acque la potenza dei nemici. Attingiamo dunque
quest'acqua con gioia, fratelli miei; poiché la grazia dello Spirito, a
quanti ne attingono con fede, è donata invisibilmente per mezzo di
Cristo Dio, Salvatore delle nostre anime.
Rientrati in chiesa si termina la liturgia come di consueto.
APPENDICE
Nell'Eucologio greco è riportata questa seconda preghiera
sacerdotale, prima dell'ecfonesi “Grande sei tu, Signore, e mirabili
sono le tue opere...”
La preghiera non compare nei testi e nella prassi della Chiesa russa
PREGHIERA di Sofronio di Gerusalemme
Trinità sovrasostanziale, buonissima, divinissima, onnipotente, onniveggente,
invisibile, incomprensibile, creatrice delle sostanze spirituali e
delle nature razionali, innata bontà, luce inaccessibile che illumini
ogni uomo che viene nel mondo, illumina anche me, indegno tuo servo;
illuminami gli occhi della mente affinché possa anch'io inneggiare
l'incommensurabile tua opera e potenza. Ti sia bene accetta la mia
supplica per il popolo qui presente, e fa' che le mie colpe non
impediscano che scenda qui il tuo santo Spirito, ma concedimi di
invocarti senza condanna e dire anche ora, tutto buono: ii
glorifichiamo, Signore amico degli uomini, onnipotente, eterno Re.
Glorifichiamo te, autore e creatore di ogni cosa. Ti glorifichiamo,
Figlio di Dio unigenito, senza padre da parte della Madre e senza madre
da parte del Padre. Nella festa precedente infatti ti abbiamo visto
bambino, in questa invece ti vediamo perfetto, essendoti da perfetto
manifestato Dio nostro perfetto.
Oggi infatti è giunto il tempo della festa, e il coro dei santi
si riunisce a noi e gli angeli fanno festa insieme agli uomini. Oggi la
grazia del santo Spirito, in forma di colomba, è discesa sopra le acque.
Oggi è spuntato il sole che mai tramonta, e il mondo risplende alla
luce del Signore. Oggi la luna con i suoi lucenti raggi brilla assieme
al mondo. Oggi le luminose stelle con la chiarezza della loro luce
rendono bello l'universo. Oggi le nuvole dall'alto dei cieli fanno
piovere all'umanità la rugiada della giustizia. Oggi l'Increato per sua
volontà è toccato dalle mani della sua creatura. Oggi il profeta e
precursore si avvicina al Signore, ma si arresta tremante, vedendo la
condiscendenza di Dio verso di noi. Oggi le rive del Giordano sono
tramutate in farmaco per la presenza del Signore. Oggi tutto il creato è
irrigato da mistiche correnti. Oggi le colpe degli uomini sono
cancellate con le acque del Giordano. Oggi si apre agli uomini il
Paradiso e il Sole della giustizia ci inonda di splendore. Oggi, con la
venuta del Signore, è trasformata in dolcezza per il popolo l'acqua che
era amara sotto la guida di Mosè. Oggi siamo liberati dal vecchio lutto,
e siamo salvati come nuovo Israele. Oggi siamo riscattati dalla tenebra
e samo resi sfavillanti dalla luce della divina conoscenza. Oggi la
caligine del mondo è messa in fuga dalla manifestazione del nostro Dio.
Oggi risplende tutta la creazione. Oggi l'errore è dissipato e la venuta
del Signore ci prepara la via della salvezza. Oggi le creature celesti
fanno festa con le terrene e le terrene ragionano con le celesti. Oggi
esulta la sacra e sublime assemblea degli ortodossi. Oggi il Signore si
accosta al battesimo per sollevare in alto l'umanità. Oggi Colui che non
si è piegato si inchina al proprio servo per liberarci dalla schiavitù.
Oggi abbiamo acquistato il regno dei cieli, e il regno del Signore non
avrà fine. Oggi la terra e il mare prendono parte alla gioia del mondo e
il mondo è ripieno di allegrezza.
Ti videro le acque, o Dio, ti videro le acque ed ebbero paura. Il
Giordano si volse indietro, vedendo il fuoco della Divinità che
discendeva corporalmente ed entrava in esso. Il Giordano si volse
indietro vedendo il santo Spirito disceso in forma di colomba che ti
aleggiava attorno. Il Giordano si volse indietro vedendo l'invisibile
fatto visibile, il creatore incarnato, il padrone in forma di servo. Il
Giordano si volse indietro e i monti trepidarono guardando Dio nella
carne; e le nubi emisero una voce, ammirando colui che veniva, luce da
luce, Dio vero da Dio vero. Contempliamo oggi la solennità del Signore
nel Giordano: Egli infatti vi sommerge la morte della trasgressione, il
pungolo dell'errore, il collegamento con l'inferno, e dà al mondo il
battesimo di salvezza. Per cui anch'io, peccatore e indegno servo,
narrando le grandezze dei tuoi prodigi, preso da timore, con compunzione
a te esclamo:
“Grande sei tu, Signore, e mirabili
sono le tue opere...”
San Sofronio di Gerusalemme Patriarca
|
Damasco, 550 circa – Gerusalemme, 639
Sofronio, siriano di Damasco, fu eletto patriarca di Gerusalemme nel
634. La Palestina al tempo si trovava a vivere sotto la pressione
dell'imminente invasione da parte di Abu-Bekr, suocero di Maometto (†
632) e del califfo Omar. Allo stesso Sofronio fu impossibile celebrare
il Natale, come di consueto, nella chiesa della Natività di Betlemme a
causa dell'assedio. Ma il patriarca dovette affrontare anche l'eresia
del monotelismo che proponeva un modello cristologico incompleto e
limitante. Assieme a Massimo il Confessore, Sofronio cercò di combattere
con vari scritti l'eresia che usciva dalla stessa corte imperiale di
Costantinopoli. Nel 638 però dovette consegnare la città al califfo
Omar. Morì di lì a poco. Di lui ci sono pervenute alcune poesie e
lettere |
http://www.santiebeati.it/dettaglio/90499
Iscriviti a:
Post (Atom)