Ti lodiamo e ti rendiamo grazie senza fine, o Verbo di Dio,
per la tua incarnazione e per la tua provvidenza.
Senza posa facciamo memoria dell'inenarrabile ricchezza
della tua bontà, perché hai redento il genere umano.
Prima di venire, o Signore, ci hai inviato i tuoi messaggeri, i
santi profeti, e ognuno di essi annunziò il mistero nascosto della tua venuta.
L'uno profetizzava che il Signore sarebbe venuto
ad allietare gli afflitti di Sion (Is 61, 3).
L'altro annunziò che il Signore avrebbe ristabilito (Ger 31, 31)
l'alleanza con il suo popolo.
L'uno pregava perché il Signore (Sal 82, 1).
venisse e non stesse in silenzio.
L'altro supplicava: Fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi
(Sal 79, 4).
L'uno profetizzò il Precursore,
annunziando da parte di Dio:
Ecco, io manderò un mio messaggero (Ml 3, 1).
L'altro ci insegno che sarebbe
una voce che grida nel deserto (Is 40, 3).

Dopo esserti manifestato in figura a tutti i santi profeti,
Signore, hai inviato davanti a te Giovanni Battista.
Egli è il punto di transizione tra l'antica e la nuova alleanza,
la stella che precede la luce, la lampada che prelude il sole di
giustizia,  la voce che proclama la venuta del Verbo.
Giovanni è il messaggero che annunzia a tutti i popoli:
Viene uno che e più forte di me, al quale io non son degno di
sciogliere neppure il legaccio dei sandali (Lc 3, 16).
Sia benedetto il Messia che venne alla fine dei tempi
per compiere i misteri annunziati dai profeti!
Egli abitò nel seno della figlia di Davide, una vergine
meravigliosa.
Egli inviò un messaggero davanti a lui,
Giovanni, il figlio della sterilità,
perché annunziasse e proclamasse
la manifestazione del Verbo
e appianasse la via al Signore.

In Giovanni vediamo la realizzazione
e il coronamento di tutti i profeti.
Egli è infatti un nuovo Mosè,
perché vide Dio in realtà
e non attraverso i veli del mistero.
Giovanni è un novello Giosuè,
perché mostrò il passaggio non del Giordano,
ma ad una buona condotta.
Giovanni è un novello Gedeone, che per mezzo dell'acqua si scelse
guerrieri che combattessero non contro
la carne e il sangue, ma contro gli spiriti malvagi.
Giovanni è un nuovo Samuele,
perché unse non il re Davide,
ma battezzò il Signore di Davide.
Giovanni è un nuovo Davide,
che non fu perseguitato da Saul, ma ucciso da Erode.
Giovanni è un nuovo Elia,
che fu nutrito non da un corvo,
ma dalle cavallette e dal miele selvatico.
Giovanni è un nuovo Giuseppe,
perché fu tentato non dalla moglie
di Potifar, ma da Erodiade.
Giovanni è un nuovo Eliseo,
perché non olio moltiplicò,
ma coloro che si fanno ungere con l'olio.
Giovanni è un nuovo Isaia,
che non si accontentò di predire:
Ecco: la Vergine concepirà e partorirà un figlio (Is 7, 14), ma
dichiarò:
Ecco che ella ha concepito e dato alla luce
l'agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! (Gv 1, 29)

Giovanni, tu sei la gran tromba del timore di Dio;
il tuo splendore giocondo risveglia
chi dorme nel peccato
e gli annunzia l'aurora della penitenza salvifica.
Sei il più grande tra gli uomini
e precedi colui che è prima della creazione.
Beato sei tu, Giovanni,
perché il deserto accresce il tuo merito,
e il miele selvatico ti serve da cibo.
Beato sei tu, perché sei amico dello sposo
e padrino della sposa, la Chiesa,
invitando popoli e nazioni
al battesimo e alla conversione.
Beato sei tu, perché vedesti
lo Spirito Santo, udisti la voce dei Padre
e posasti la mano sul capo del Redentore del mondo.
Noi ti preghiamo: veglia sulla Chiesa,
e insegnale ad amare il Cristo suo sposo.
Sia benedetto Dio che fidanzò questa sposa al suo unico Figlio!


Dalla liturgia siro-orientale. In ''L'orient Syrien'', Parigi,6,1961,309‑316.