martedì 30 giugno 2015

Tu protèges, Seigneur, animaux et gens Prière pour bénir un animal




Tu protèges, Seigneur, animaux et gens

Prière pour bénir un animal
(d'après la "prière pour bénir un troupeau de bétail" du Grand Euchologue)

Maître et Seigneur notre Dieu, Toi Qui as pouvoir sur toute la Création, nous T'en prions et supplions: de même que Tu as béni et multiplié les animaux du patriarche Jacob, bénis également les animaux de Ton serviteur (Ta servante) N., veuille les affermir et multiplier autant qu'il est souhaitable, délivre-les de toute emprise diabolique, de la convoitise des envahisseurs, de la malveillance des ennemis, de l'air malsain et des mortelles épidémies; entoure-les de Tes saints Anges comme d'une clôture, écartant d'eux toute infirmité, envie, tentative d'empoisonnement ou d'envoûtement, et tout ce que le diable pourrait faire contre eux.
Car à Toi appartiennent le règne, la puissance et la gloire, Père, Fils et Saint-Esprit, maintenant et toujours, et dans les siècles des siècles. Amen.

Bénédiction de Sultan et Elvis, 26 juillet 2006 (avant l'Office à la chapelle en ville)

Depuis le 3 novembre 743, élévation (canonisation) de Saint Hubert, la bénédiction des animaux est un Rite attesté dans l'Eglise en Occident. On le trouve répandu depuis le 9ème siècle dans les régions d'influence germanique, Liège en faisant alors partie.
"Ta justice est semblable aux montagnes de Dieu,
Tes jugements sont profonds comme la mer;
Tu protèges, Seigneur, animaux et gens."
Psaume 35,7 (heb. 36,7)

sabato 27 giugno 2015

Dalla seconda lettera di Paolo a Timoteo per non dimenticare ....

Risultati immagini per icone di Paolo e Timoteo


San Paolo con i santi Timoteo e Tito, mosaico del XII sec., Monreale

Corruzione estrema degli ultimi tempi


3:1 Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; 2 perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, 3 insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, 4 traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, 5 aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza. Anche da costoro allontànati! 6 Poiché nel numero di costoro ci sono quelli che si insinuano nelle case e circuiscono donnette cariche di peccati, agitate da varie passioni, 7 le quali cercano sempre d'imparare e non possono mai giungere alla conoscenza della verità. 8 E come Iannè e Iambrè si opposero a Mosè, così anche costoro si oppongono alla verità: uomini dalla mente corrotta, che non hanno dato buona prova quanto alla fede. 9 Ma non andranno più oltre, perché la loro stoltezza sarà manifesta a tutti, come fu quella di quegli uomini.





sabato 20 giugno 2015

Rallegratevi sempre nel Signore -Nuovo Testamento




Rallegratevi sempre nel Signore  Dalla    Lettera di Paolo ai Filippesi

1:1 Paolo e Timoteo, servi di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi, con i vescovi e con i diaconi, 2 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.
3 Io ringrazio il mio Dio di tutto il ricordo che ho di voi; 4 e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia 5 a motivo della vostra partecipazione al vangelo, dal primo giorno fino a ora. 6 E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. 7 Ed è giusto che io senta così di tutti voi, perché io vi ho nel cuore, voi tutti che, tanto nelle mie catene quanto nella difesa e nella conferma del vangelo, siete partecipi con me della grazia. 8 Infatti Dio mi è testimone come io vi ami tutti con affetto profondo in Cristo Gesù. 9 E prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento, 10 perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo, 11 ricolmi di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.
12 Desidero che voi sappiate, fratelli, che quanto mi è accaduto ha piuttosto contribuito al progresso del vangelo; 13 al punto che a tutti quelli del pretorio e a tutti gli altri è divenuto noto che sono in catene per Cristo; 14 e la maggioranza dei fratelli nel Signore, incoraggiati dalle mie catene, hanno avuto più ardire nell'annunciare senza paura la parola di Dio.
15 Vero è che alcuni predicano Cristo anche per invidia e per rivalità; ma ce ne sono anche altri che lo predicano di buon animo. 16 Questi lo fanno per amore, sapendo che sono incaricato della difesa del vangelo; 17 ma quelli annunciano Cristo con spirito di rivalità, non sinceramente, pensando di provocarmi qualche afflizione nelle mie catene. 18 Che importa? Comunque sia, con ipocrisia o con sincerità, Cristo è annunciato; di questo mi rallegro, e mi rallegrerò ancora; 19 so infatti che ciò tornerà a mia salvezza, mediante le vostre suppliche e l'assistenza dello Spirito di Gesù Cristo, 20 secondo la mia viva attesa e la mia speranza di non aver da vergognarmi di nulla; ma che con ogni franchezza, ora come sempre, Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte. 21 Infatti per me il vivere è Cristo e il morire guadagno.
22 Ma se il vivere nella carne porta frutto all'opera mia, non saprei che cosa preferire. 23 Sono stretto da due lati: da una parte ho il desiderio di partire e di essere con Cristo, perché è molto meglio; 24 ma, dall'altra, il mio rimanere nel corpo è più necessario per voi. 25 Ho questa ferma fiducia: che rimarrò e starò con tutti voi per il vostro progresso e per la vostra gioia nella fede, 26 affinché, a motivo del mio ritorno in mezzo a voi, abbondi il vostro vanto in Cristo Gesù
27 Soltanto, comportatevi in modo degno del vangelo di Cristo, affinché, sia che io venga a vedervi sia che io resti lontano, senta dire di voi che state fermi in uno stesso spirito, combattendo insieme con un medesimo animo per la fede del vangelo, 28 per nulla spaventati dagli avversari. Questo per loro è una prova evidente di perdizione; ma per voi di salvezza; e ciò da parte di Dio. 29 Perché vi è stata concessa la grazia, rispetto a Cristo, non soltanto di credere in lui, ma anche di soffrire per lui, 30 sostenendo voi pure la stessa lotta che mi avete veduto sostenere e nella quale ora sentite dire che io mi trovo. 2:1 Se dunque v'è qualche incoraggiamento in Cristo, se vi è qualche conforto d'amore, se vi è qualche comunione di Spirito, se vi è qualche tenerezza di affetto e qualche compassione, 2 rendete perfetta la mia gioia, avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento. 3 Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a se stesso, 4 cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri. 5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, 7 ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. 9 Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre 12 Così, miei cari, voi che foste sempre ubbidienti, non solo come quand'ero presente, ma molto più adesso che sono assente, adoperatevi al compimento della vostra salvezza con timore e tremore; 13 infatti è Dio che produce in voi il volere e l'agire, secondo il suo disegno benevolo. 14 Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute, 15 perché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo, 16 tenendo alta la parola di vita, in modo che nel giorno di Cristo io possa vantarmi di non aver corso invano, né invano faticato. 17 Ma se anche vengo offerto in libazione sul sacrificio e sul servizio della vostra fede, ne gioisco e me ne rallegro con tutti voi; 18 e nello stesso modo gioitene anche voi e rallegratevene con me.19 Ora spero nel Signore Gesù di mandarvi presto Timoteo per essere io pure incoraggiato nel ricevere vostre notizie. 20 Infatti non ho nessuno di animo pari al suo che abbia sinceramente a cuore quel che vi concerne. 21 Poiché tutti cercano i loro propri interessi, e non quelli di Cristo Gesù. 22 Voi sapete che egli ha dato buona prova di sé, perché ha servito con me la causa del vangelo, come un figlio con il proprio padre. 23 Spero dunque di mandarvelo appena avrò visto come andrà a finire la mia situazione; 24 ma ho fiducia nel Signore di poter venire presto anch'io 25 Però ho ritenuto necessario mandarvi Epafròdito, mio fratello, mio compagno di lavoro e di lotta, inviatomi da voi per provvedere alle mie necessità; 26 egli aveva un gran desiderio di vedervi tutti ed era preoccupato perché avevate saputo della sua malattia. 27 È stato ammalato, infatti, e ben vicino alla morte; ma Dio ha avuto pietà di lui; e non soltanto di lui, ma anche di me, perché io non avessi dolore su dolore. 28 Perciò ve l'ho mandato con gran premura, affinché vedendolo di nuovo vi rallegriate, e anch'io sia meno afflitto. 29 Accoglietelo dunque nel Signore con ogni gioia e abbiate stima di uomini simili; 30 perché è per l'opera di Cristo che egli è stato molto vicino alla morte, avendo rischiato la propria vita per supplire ai servizi che non potevate rendermi voi stessi. 3:1 Del resto, fratelli miei, rallegratevi nel Signore.
Io non mi stanco di scrivervi le stesse cose, e ciò è garanzia di sicurezza per voi.
2 Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno mutilare; 3 perché i veri circoncisi siamo noi, che offriamo il nostro culto per mezzo dello Spirito di Dio, che ci vantiamo in Cristo Gesù, e non mettiamo la nostra fiducia nella carne; 4 benché io avessi motivo di confidarmi anche nella carne. Se qualcun altro pensa di aver motivo di confidarsi nella carne, io posso farlo molto di più; 5 io, circonciso l'ottavo giorno, della razza d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo figlio d'Ebrei; quanto alla legge, fariseo; 6 quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile. 7 Ma ciò che per me era un guadagno, l'ho considerato come un danno, a causa di Cristo. 8 Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo 9 e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede. 10 Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte, 11 per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti.
12 Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù. 13 Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, 14 corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù.
15 Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi; se in qualche cosa voi pensate altrimenti, Dio vi rivelerà anche quella. 16 Soltanto, dal punto a cui siamo arrivati, continuiamo a camminare per la stessa via.
17 Siate miei imitatori, fratelli, e guardate quelli che camminano secondo l'esempio che avete in noi. 18 Perché molti camminano da nemici della croce di Cristo (ve l'ho detto spesso e ve lo dico anche ora piangendo), 19 la fine dei quali è la perdizione; il loro dio è il ventre e la loro gloria è in ciò che torna a loro vergogna; gente che ha l'animo alle cose della terra. 20 Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore, 21 che trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa.
4:1 Perciò, fratelli miei cari e desideratissimi, allegrezza e corona mia, state in questa maniera saldi nel Signore, o diletti! 2 Esorto Evodia ed esorto Sintìche a essere concordi nel Signore. 3 Sì, prego pure te, mio fedele collaboratore, vieni in aiuto a queste donne, che hanno lottato per il vangelo insieme a me, a Clemente e agli altri miei collaboratori i cui nomi sono nel libro della vita. 4 Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi.
5 La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino. 6 Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. 7 E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.
8 Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri. 9 Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi. 10 Ho avuto una grande gioia nel Signore, perché finalmente avete rinnovato le vostre cure per me; ci pensavate sì, ma vi mancava l'opportunità. 11 Non lo dico perché mi trovi nel bisogno, poiché io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo. 12 So vivere nella povertà e anche nell'abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell'abbondanza e nell'indigenza. 13 Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica. 14 Tuttavia avete fatto bene a prender parte alla mia afflizione.
15 Anche voi sapete, Filippesi, che quando cominciai a predicare il vangelo, dopo aver lasciato la Macedonia, nessuna chiesa mi fece parte di nulla per quanto concerne il dare e l'avere, se non voi soli; 16 perché anche a Tessalonica mi avete mandato, una prima e poi una seconda volta, ciò che mi occorreva. 17 Non lo dico perché io ricerchi i doni; ricerco piuttosto il frutto che abbondi a vostro conto. 18 Ora ho ricevuto ogni cosa e sono nell'abbondanza. Sono ricolmo di beni, avendo ricevuto da Epafròdito quello che mi avete mandato e che è un profumo di odore soave, un sacrificio accetto e gradito a Dio. 19 Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù. 20 Al Dio e Padre nostro sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen. 21 Salutate ognuno dei santi in Cristo Gesù. 22 I fratelli che sono con me vi salutano. Tutti i santi vi salutano e specialmente quelli della casa di Cesare.
23 La grazia del Signore Gesù Cristo sia con lo spirito vostro.

giovedì 18 giugno 2015

Épître Pascale de l'archevêque Jean (Maximovitch), aux fidèles d'Europe Occidentale et aux fidèles d'Asie de l'Est, et à tous ses enfants spirituels. Paris, 1956 " Le Christ est Ressuscité!Il est vraiment ressuscité!JEAN (Maximovitch), archevêque russe hors-frontières de Changhaï, puis de Bruxelles, puis de San Francisco, dont le corps incorrompu repose en sa cathédrale de San Francisco (1966).





Saint JEAN (Maximovitch), archevêque russe hors-frontières de Changhaï, puis de Bruxelles, puis de San Francisco, dont le corps incorrompu repose en sa cathédrale de San Francisco (1966). (Acathiste traduit en français par le docteur Jean Besse dans son livre L'Eglise orthodoxe russe et ses missions, Monastère de l'Archange Michel, Lavardac 1994.)
Troparion (Tone 5)
Thy care for thy flock in its sojourn has prefigured the supplications which thou didst ever offer up for the whole world. Thus do we believe, having come to know thy love, O holy hierarch and wonder-worker John. Wholly sanctified by God through the ministry of the all-pure Mysteries, and thyself strengthened thereby, thou didst hasten unto suffering, O most gladsome healer --- hasten now also to the aid of us who honor thee with all our heart.
TROPARION, TONE 6
"Glorious apostle to an age of coldness and unbelief, invested with the grace-filled power of the saints of old, divinely-illumined seer of heavenly mysteries, , feeder of orphans, hope of the hopeless, thou didst enkindle on earth the fire of love for Christ upon the dark eve of the day of jugment; pray now that this sacred flame may also rise from our hearts."

Le Christ est Ressuscité!
Il est vraiment ressuscité!
 
http://www.fatheralexander.org/booklets/english/johnmx2_e.htm


Épître Pascale de l'archevêque Jean (Maximovitch),
aux fidèles d'Europe Occidentale et aux fidèles d'Asie de l'Est, et à tous ses enfants spirituels.
Paris, 1956


Purifions nos sens, et regardons à travers l'étincelante et inapprochable Lumière de la Résurrection du Christ.

A présent, tout est rempli de Lumière â  les Cieux, la terre et le monde sous-terrain. Tout est baigné de Lumière : le Christ est ressuscité des morts. Les Cieux sont dans l'allégresse, la terre se réjouit, le monde sous-terrain exulte.

Les Anges au Ciel chantent Ta Résurrection, Ô Christ-Sauveur. Tu nous rends aussi, sur terre, dignes de Te glorifier d'un coeur pur.

Le choeur angélique, horrifié d'avoir vu son Créateur et Maître gisant mort, laisse à présent résonner un chant joyeux, Le glorifiant ressuscité. Aujourd'hui, Adam exulte et Ève se réjouit; et avec eux le font les prophète et les patriarches, chantent de dignes choeurs au Créateur de tout et à notre Libérateur, Qui descendit dans l'Hadès pour notre Salut.

Le Donateur de Vie guide les hommes hors de l'Hadès en ce jour, et les élève jusqu'au Ciel: Il jette à bas les puissances de l'ennemi et brise les portes de l'Hadès par la divine Puissance de Son autorité.

Sur terre, les Anges annoncent la réjouissante nouvelle aux hommes et proclament la Résurrection du Christ. Revêtus de vêtements blancs resplendissants, les Anges demandent aux femmes Myrophores : "Pourquoi cherchez-vous le Vivant parmi les morts? Il est Ressuscité; Il n'est plus ici! Venez, et voyez l'emplacement où le Seigneur gisait mort."

Les Myrophores se précipitèrent vers les Apôtres, leur apportant la bonne nouvelle. Et par les Apôtres et l'Évangile, la Résurrection du Christ est prêchée aujourd'hui partout dans le monde.

Tous les Apôtres ne virent pas immédiatement le Christ ressuscité à travers des yeux spirituels. Deux disciples voyageant vers Emmaüs virent Jésus venir à eux, mais ils ne Le reconnurent pas jusqu'à ce qu'Il ait consolé leurs coeurs affligés; et alors leurs yeux spirituels s'ouvrirent. Marie-Madeleine conversa avec le Christ dans le jardin mais ne Le reconnut pas ni ne fut instruite du mystère de la Résurrection, jusqu'à ce que la voix de son bien-aimé Maître toucha son coeur et illumina son âme, qui pensait jusqu'alors selon la pensée de ce monde.

Ce fut le disciple bien-aimé, Jean, dont le coeur était pur et intact, qui timidement, avant tous les autres, décrivit la Lumière du Christ Ressuscité à travers un regard spirituel; et avec ses yeux corporels, il contempla le Seigneur manifesté.

Chassant et dispersant les ténèbres et la sombre tempête du péché, le Christ, le Soleil de Justice, brilla, illuminant non seulement les coeurs et les âmes des Apôtres, mais aussi de tous ceux qui s'approchent de Lui avec Foi, cherchant le Salut.

"Bienheureux qui n'ont pas vu et qui croient," a dit le Christ; "bienheureux ceux qui ne M'ont pas vu avec les yeux du corps, mais avec les yeux du coeur."

Ce fut avec ses yeux spirituels que l'archidiacre Étienne, le protomartyr, vit les Cieux ouverts et le Seigneur Jésus à la droite de Dieu le Père. Ce fut avec les yeux de la Foi que le Seigneur fut contemplé par le grand martyr Georges le Victorieux et par tous les autres martyrs qui ont livré leurs vies terrestres pour le Christ, afin de pouvoir recevoir de Lui la vie éternelle. Ce fut sur Lui que les athlètes spirituels (podvizhniki) fixèrent leur regard spirituel; méprisant les plaisir charnels, ils furent couronnés aux Cieux de la gloire qui jamais ne s'éteint.

Mais ni les scribes ni les pharisiens, Ses ennemis, ne virent le Christ Ressuscité. Ni les bourreaux des martyrs ne Le virent, Qui encourageait les martyrs. Ni ne L'ont vu, ni ne Le verront, tous ceux dont le regard spirituel est enténébré par l'incroyance, ceux dont le coeur est souillé de péchés et de vices, ceux qui ne se tournent que vers le terrestre, jamais ils ne verront la Lumière de la gloire du Christ Ressuscité.

Purifions nos coeurs de toutes souillures et fautes, et nos yeux spirituels seront illuminés.

La Lumière de la Résurrection du Christ surgira et emplira nos âmes, de la même manière que l'église de la Résurrection [à Jérusalem; ndt], tout au long des siècles, le Samedi Saint, est remplie de la Lumière quand le patriarche Orthodoxe – et exclusivement le patriarche Orthodoxe – reçoit le Feu Céleste.

Élevons nos coeurs! Oublions tout ce qui est terrestre; réjouissons-nous en ce jour, débordons d'allégresse!

Le Christ est Ressuscité des morts, par la mort ayant vaincu la mort.

Le Christ est Ressuscité!

martedì 16 giugno 2015

ci sono monaci cristiani perchè tutti i cristiani sono monaci

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Il costume del monaco è l'accettazione delle offese e delle calunnie. 

Senza prove non c'è salvezza. Non si può diventare monaci senza la preghiera e la pazienza, così come non si va in guerra senza le armi. 


Dal momento dell'entrata in monastero e fino alla morte, la vita del monaco è una lotta terribile contro il mondo, la carne e il diavolo.


 http://santiebeati.it/immagini/Original/57900/57900G.JPG
SAN SERAFINO DI SAROV,

lunedì 15 giugno 2015

Del Gossip e del Pettegolezzo



MYSTAGOGY
Nell'Antico Testamento 

Un colpo di frusta produce lividure, ma un colpo di lingua rompe le ossa.
(Antico Testamento – Siracide)


Guardatevi pertanto da un vano mormorare, preservate la lingua dalla maldicenza, perché neppure una parola segreta sarà senza effetto, una bocca menzognera uccide l’anima”. (Sapienza, 1, 11)

Nel Nuovo Testamento del Signore Risorto


Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi sparla del fratello o giudica il fratello, parla contro la legge e giudica la legge. E se tu giudichi la legge non sei più uno che osserva la legge, ma uno che la giudica. Ora, uno solo è legislatore e giudice, colui che può salvare e rovinare; ma chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo?( Gc 4, 11-12)

“la lingua è un male ribelle, è piena di veleno mortale. Con essa benediciamo il Signore e malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio!”( Gc 3, 8-12).

Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute” (Filippesi 2,14).


Dai Detti dei Padri del Deserto

Fu domandato a un vegliardo: « Che vuoi dire rendere conto di una parola inutile? ». Rispose: « Ogni parola detta intorno a un oggetto materiale è pettegolezzo inutile, non vi sono che le parole dette per la salvezza dell'anima che non siano pettegolezzo. D'altronde è meglio scegliere il silenzio totale, perché, mentre tu dici il bene, viene anche il male ».


Dai Padri della Chiesa  


"Se io non mangio la carne ma poi mangio la carne del mio fratello (con l'invidia, la maldicenza, la critica, il pettegolezzo),il mio digiuno è ipocrita e non accetto a Dio”.

Dalla Didachè

Figlio mio, non essere pettegolo, perché il pettegolezzo conduce alla diffamazione. Non essere arrogante o malevolo, perché da ciò deriva la calunnia.

San Benedetto da Norcia 

Soprattutto bisogna evitare che per qualsiasi motivo faccia la sua
comparsa il male della mormorazione, sia pure attraverso una parola o un
gesto. E, nel caso che se ne trovi colpevole qualcuno, sia punito con
maggior rigore."  



lunedì 8 giugno 2015

Carême des Apôtres: quel sens? (saints Léon le Grand & Syméon de Thessalonique)



Carême des Apôtres: quel sens? (saints Léon le Grand & Syméon de Thessalonique)

Saint Léon le Grand (+ 461), pape de Rome et héros du 4ème Concile Oecuménique à Chalcédoine en disait : "Après la longue fête de Pentecôte, le jeûne est particulièrement nécessaire pour purifier nos pensées et nous rendre dignes de recevoir les Dons du Saint Esprit.. Dès lors, la coutume salutaire a été établie de jeûner après les jours de joie durant lesquels nous avons célébré la Résurrection et l'Ascension de notre Seigneur, et la venue du Saint Esprit."

Saint Syméon de Thessalonique (†1429) explique: "Le Carême des Apôtres est établi en leur honneur de manière appropriée, car c'est par eux que nous avons reçu tant de bienfaits, et pour nous ils sont des exemples et des maîtres dans le jeûne.. Car une semaine après la descente du Saint Esprit, en accord avec les Constitutions Apostoliques composées par saint Clément, nous fêtons, et puis durant la semaine qui suit, nous jeûnons en l'honneur des Apôtres."

Calendrier des Carêmes 2014-2016
http://icalendrier.fr/religion/fetes-orthodoxes/jeunes

venerdì 5 giugno 2015

Regola di San Benedetto Qualis debeat esse abbas


Qualis debeat esse abbas
 
 
  1. Un abate degno di stare a capo di un monastero deve sempre avere presenti le esigenze implicite nel suo nome, mantenendo le proprie azioni al livello di superiorità che esso comporta.
  2. Sappiamo infatti per fede che in monastero egli tiene il posto di Cristo, poiché viene chiamato con il suo stesso nome,
  3. secondo quanto dice l'Apostolo: "Avete ricevuto lo Spirito di figli adottivi, che vi fa esclamare: Abba, Padre!"
  4. Perciò l'abate non deve insegnare, né stabilire o ordinare nulla di contrario alle leggi del Signore,
  5. anzi il suo comando e il suo insegnamento devono infondere nelle anime dei discepoli il fermento della santità.
  6. Si ricordi sempre che nel tremendo giudizio di Dio dovrà rendere conto tanto del suo insegnamento, quanto dell'obbedienza dei discepoli
  7. e sappia che il pastore sarà considerato responsabile di tutte le manchevolezze che il padre di famiglia avrà potuto riscontrare nel gregge.
  8. D'altra parte è anche vero che, se il pastore avrà usato ogni diligenza nei confronti di un gregge irrequieto e indocile, cercando in tutti i modi di correggerne la cattiva condotta,
  9. verrà assolto nel divino giudizio e potrà ripetere con il profeta al Signore: "Non ho tenuto la tua giustizia nascosta in fondo al cuore, ma ho proclamato la tua verità e la tua salvezza; essi tuttavia mi hanno disprezzato, ribellandosi contro di me".
  10. E allora la giusta punizione delle pecore ribelli sarà la morte, che avrà finalmente ragione della loro ostinazione.
  11. Dunque, quando uno assume il titolo di Abate deve imporsi ai propri discepoli con un duplice insegnamento,
  12. mostrando con i fatti più che con le parole tutto quello che è buono e santo: in altri termini, insegni oralmente i comandamenti del Signore ai discepoli più sensibili e recettivi, ma li presenti esemplificati nelle sue azioni ai più tardi e grossolani.
  13. Confermi con la sua condotta che bisogna effettivamente evitare quanto ha presentato ai discepoli come riprovevole, per non correre il rischio di essere condannato dopo aver predicato agli altri
  14. e di non sentirsi dire dal Signore per i suoi peccati: "Come ti arroghi di esporre i miei precetti e di avere sempre la mia alleanza sulla bocca, tu che hai in odio la disciplina e ti getti le mie parole dietro le spalle?"
  15. e ancora: "Tu che vedevi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, non ti sei accorto della trave nel tuo".
  16. Si guardi dal fare preferenze nelle comunità:
  17. non ami l'uno piò dell'altro, a eccezione di quello che avrà trovato migliore nella condotta e nell'obbedienza:
  18. non anteponga un monaco proveniente da un ceto elevato a uno di umili origini, a meno che non ci sia un motivo ragionevole per stabilire una tale precedenza.
  19. Ma se, per ragioni di giustizia, riterrà di dover agire così lo faccia per chiunque; altrimenti ciascuno conservi il proprio posto,
  20. perché, sia il servo che il libero, tutti siamo una cosa sola in Cristo e, militando sotto uno stesso Signore, prestiamo un eguale servizio. Infatti, "dinanzi a Dio non ci sono parzialità"
  21. e una cosa sola ci distingue presso di lui: se siamo umili e migliori degli altri nelle opere buone.
  22. Quindi l'abate ami tutti allo stesso modo, seguendo per ciascuno una medesima regola di condotta basata sui rispettivi meriti.
  23. Per quanto riguarda poi la direzione dei monaci, bisogna che tenga presente la norma dell'apostolo: "Correggi, esorta, rimprovera"
  24. e precisamente, alternando i rimproveri agli incoraggiamenti, a seconda dei tempi e delle circostanze, sappia dimostrare la severità del maestro insieme con la tenerezza del padre.
  25. In altre parole, mentre deve correggere energicamente gli indisciplinati e gli irrequieti, deve esortare amorevolmente quelli che obbediscono con docilità a progredire sempre più. Ma è assolutamente necessario che rimproveri severamente e punisca i negligenti e coloro che disprezzano la disciplina.
  26. Non deve chiudere gli occhi sulle eventuali mancanze, ma deve stroncarle sul nascere, ricordandosi della triste fine di Eli, sacerdote di Silo.
  27. Riprenda, ammonendoli una prima e una seconda volta, i monaci più docili e assennati,
  28. ma castighi duramente i riottosi, gli ostinati, i superbi e i disobbedienti, appena tentano di trasgredire, ben sapendo che sta scritto: "Lo stolto non si corregge con le parole"
  29. e anche: "Battendo tuo figlio con la verga, salverai l'anima sua dalla morte".
  30. L'abate deve sempre ricordarsi quel che è e come viene chiamato, nella consapevolezza che sono maggiori le esigenze poste a colui al quale è stato affidato di più.
  31. Bisogna che prenda chiaramente coscienza di quanto sia difficile e delicato il compito che si è assunto di dirigere le anime e porsi al servizio dei vari temperamenti, incoraggiando uno, rimproverando un altro e correggendo un terzo:
  32. perciò si conformi e si adatti a tutti, secondo la rispettiva indole e intelligenza, in modo che, invece di aver a lamentare perdite nel gregge affidato alle sue cure, possa rallegrarsi per l'incremento del numero dei buoni.
  33. Soprattutto si guardi dal perdere di vista o sottovalutare la salvezza delle anime, di cui è responsabile, per preoccuparsi eccessivamente delle realtà terrene, transitorie e caduche,
  34. ma pensi sempre che si è assunto l'impegno di dirigere delle anime, di cui un giorno dovrà rendere conto
  35. e non cerchi una scusante nelle eventuali difficoltà economiche, ricordandosi che sta scritto :"Cercate anzitutto il regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose vi saranno date in soprappiù"
  36. e anche: "Nulla manca a coloro che lo temono".
  37. Sappia inoltre che chi si assume l'impegno di dirigere le anime deve prepararsi a renderne conto
  38. e stia certo che, quanti sono i monaci di cui deve prendersi cura, tante solo le anime di cui nel giorno del giudizio sarà ritenuto responsabile di fronte a Dio, naturalmente oltre che della propria.
  39. Così nel continuo timore dell'esame a cui verrà sottoposto il pastore riguardo alle pecore che gli sono state affidate mentre si preoccupa del rendiconto altrui, si fa più attento al proprio
  40. e corregge i suoi personali difetti, aiutando gli altri a migliorarsi con le sue ammonizioni